sabato 25 novembre 2023

Il Dogma dell'Inferno.

 


Racconta il Surio nella Vita di santa Liduina, che in un rapimento ella vide un abisso, di cui l'ampia apertura era contornata di fiori, e la profondità, riguardandovi, agghiacciava di spavento: un tumulto indescrivibile ne usciva, misto di urla, di bestemmie, di fracassi, di percosse rimbombanti, e dal suo buon Angelo seppe che là era la dimora dei riprovati, dei quali volea mostrare a lei i tormenti. Ahimè, risposegli ella, io non ne potrei sostenere la vista! E come potrei, mentre il solo strepito di quei disperati gridori mi cagiona un orrore insopportabile? 

    Se i reprobi non sofferissero altra pena nell'Inferno fuorché quella di restare perpetuamente immobili, senza mai cambiar luogo né positura, questo solo deve riuscire intollerabil supplizio. Un ricco voluttuoso, carico di peccati e pieno di timor dell'Inferno, non avea cuore di finirla con una salutare penitenza; ricorse però a santa Liduvina, prodigio di pazienza, pregandola di farla per lui. 

Volontieri, quella rispose, offerirò per voi i miei patimenti, a condizione che però per una sola notte vi teniate a letto senza cangiar lato né fare il più picciolo movimento. Egli vi si provò, e trascorsa mezz'ora appena, non ne poteva più; pure si rattenne; ma crescendo il travaglio, al termine di un'ora gli venne a parere affatto insopportabile. A tal punto gli sorse in mente il salutare pensiero: Se il durarla immobile per una notte in un soffice letto è tormento sì grande, che sarebbe il giacere così entro un letto di fuoco per un secolo, per una eternità? Ed io esiterò a liberarmene con un poco di penitenza? 

R. P. SCHOUPPES S.J. 

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