"Miei amati fratelli e sorelle,
È comune che il modo di agire di Dio sembri sconcertante. Alcuni possono chiedersi se stanno facendo la cosa giusta affidandosi a Dio, visto che la loro preghiera non viene esaudita o che gli eventi negativi possono persistere. In questo caso i non credenti vi diranno che la fede è psicologica e che la vostra fede in Dio è qualcosa che placa le vostre paure e risolve le vostre domande. Ma voi, come credenti, sapete bene che il vostro cammino di fede, spesso in contrasto con il mondo, è pieno di ostacoli e di insidie.
Il vostro attaccamento a Cristo, e quindi la vostra fiducia in Dio, può variare, così come le vostre azioni. La fede può variare a seconda delle circostanze della vita; pochissime persone non hanno mai dubitato, o addirittura avuto difficoltà a credere in un momento o nell'altro. I più grandi santi hanno attraversato prove di fede, quindi perché voi dovreste essere risparmiati?
Quando tutto va secondo i piani, spesso non si ha voglia di rivolgersi al Signore Gesù o semplicemente di pensare a lui. Invece, quando si è colti dalla prova, quando si alza la tempesta - proprio come gli apostoli - si va nel panico e ci si rivolge al Signore per accoccolarsi al suo cuore. La prova, infatti, ha la virtù di scuotere dall'indifferenza, di risvegliare la fede e, soprattutto, di confermarla.
Quante volte avete sentito persone che, di fronte a un lutto doloroso, a una morte inconcepibile o a un'ingiustizia rivoltante, hanno detto di non poter più credere in Dio, in un Dio che permette che tutto ciò accada.
Ma Dio ascolta ogni grido di dolore, Dio non abbandona mai nessuno nel momento della prova. Pensate a Gesù addormentato nella barca - e quindi nel vostro cuore - che è molto presente. Pensate che, nel mezzo della vostra vita, Dio potrebbe chiedervi di fare cose impossibili, cose che all'inizio sembrano irragionevoli. Questa impossibilità sarà perdonare chi ti fa soffrire, amare chi ti odia, servire chi ti disprezza, e persino il Signore potrebbe chiederti di impegnarti dietro di Lui e anche dopo una grande disgrazia di uscire dal gruppo e andare a evangelizzare.
È certo che vi fidate di Dio, ma spesso riconoscete che potete fidarvi di più di voi stessi. Certo, hai ragione, ed è logico avere fiducia in te stesso per certe cose, per le cose buone che fai - studiare, organizzare, fare un buon lavoro. Ma per perdonare, amare, servire, dare e consolare, avete bisogno dell'aiuto del Signore Gesù per metterli al centro della vostra esistenza.
Questo atto di fede, questa fiducia, è l'opera di una vita che non deve aspettare una prova per compierla, non deve aspettare una tempesta per orientarsi verso il Signore Dio. Ogni giorno affidatevi a Lui, mettete la vostra vita nelle sue mani e ogni giorno chiedetegli di insegnarvi a credere, di insegnarvi a fidarvi di Lui.
Non potete ignorare che nel Sacramento della Riconciliazione avete sempre questa meravigliosa possibilità di accogliere l'Amore di Dio nella vostra vita. In questo modo, potete dirgli che, al di là di tutte le cose vane o cattive che avete cercato, è la comunione con Lui che volete sperimentare. Per farlo, superate ogni scoraggiamento, perché l'amore del Signore è più forte di ogni altra cosa.
Con tutta la vostra famiglia in cielo, sotto la luce dell'Eterno Padre, con tutto l'Amore del Signore Gesù, da parte di sua madre la Beata Vergine Maria, vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Giovanni, vostro messaggero di Speranza".
08.08.2011
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