O Prigioniero d’amore, Tu non solo sei imprigionato, ma quasi incatenato, e con ansia febbrile stai aspettando i cuori delle creature per discendere in loro e sprigionarti; e con le catene che ti avvincono legare le loro anime al tuo Amore. Ma con sommo tuo dolore vedi che le creature vengono innanzi a Te con somma indifferenza, senza premura di riceverti, altre che non ti vogliono affatto ricevere ed altre che, sebbene ti ricevano, hanno però i loro cuori legati ad altri cuori e pieni di vizi. Per queste anime sembra che Tu sia il loro rifiuto. E Tu, Vita mia, sei costretto ad uscire da questi cuori incatenato come sei entrato, perché non ti hanno dato la libertà di farsi legare e hanno così cambiate !e tue ansie in pianto. Mio Gesù, permettimi che ti rasciughi le lacrime e ti chieda il pianto d'amore; e per ripararti ti offro le ansie, i sospiri, i desideri ardenti e i contenti che ti hanno dato tutti i Santi che sono stati e saranno, quelli della tua cara Mamma e lo stesso Amore del Padre e dello Spirito Santo; ed io, facendo mio tutto questo amore, voglio mettermi alla porta della custodia per farti riparo e allontanare quelle anime che volessero riceverti per farti piangere. E tante volte intendo ripetere questi atti, per quanti contenti hai dato a tutti i Santi del Paradiso.
Regina Mamma incoronata di tutte le grazie dalla Triade Sacrosanta, dal Trono dove siedi scendano tutte le grazie a prò dei miseri mortali, e queste grazie siano scala per far salire tutte le anime al Cielo. O Madre cara, custodisci i miei affetti, i desideri, i palpiti, i pensieri, e mettili come lampade alla porta del Tabernacolo per corteggiare Gesù.
Serva di Dio LUISA PICCARRETA
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