giovedì 23 dicembre 2021

La santità sacerdotale

 


1. I diritti ed i privilegi dei chierici

Dopo l’incardinazione, nel diritto canonico compare il titolo importante dei diritti e dei privilegi dei chierici36, ma questo capitolo è molto meno importante di quello dei doveri. I chierici hanno dei diritti, certo, ma hanno soprattutto dei doveri.

Il canone 118 menziona che “solo i chierici possono ottenere il potere d’ordine o di giurisdizione ecclesiastica, i benefici e le pensioni ecclesiastiche”. Una volta tonsurati, poco a poco, i chierici devono svolgere nella Chiesa un ruolo sempre più importante presso i fedeli a mano a mano che vanno avanti nelle ordinazioni. I laici non possono avere potere d’ordine, né potere di giurisdizione, né benefici o pensioni ecclesiastiche.

Canone 119: “Tutti i fedeli devono rispetto ai chierici, secondo le loro diverse funzioni”, tutti i fedeli! Di conseguenza i chierici devono ugualmente avere rispetto per i loro confratelli. Avere rispetto per i chierici non è riservato ai laici.

Poi, lo stesso canone precisa che colui che reca un’ingiuria, per esempio che ferisce, o colpisce un chierico, è per il fatto stesso sacrilegii delicto; commette un sacrilegio. Non è una cosa da nulla!

Se qualcuno, furioso alla vista di un chierico con la talare, lo colpisce in odio alla religione, commette un sacrilegio. Il sacrilegio consiste nel trattare indegnamente sia una persona, sia una cosa consacrata a Dio. Si possono commettere dei sacrilegi con dei vasi sacri, con delle cose della Chiesa, e si possono commetterne maltrattando una persona consacrata a Dio. Ora, con la tonsura, il chierico è consacrato a Dio37.

Dal momento in cui un membro della Chiesa riceve la tonsura, fa parte del foro della Chiesa38, del clero della Chiesa. Non è più sottomesso a certe leggi che incombono ai cristiani che non sono chierici39.

Così, il canone 120 parla del privilegio dei chierici riguardo alla giustizia. Un chierico, in teoria, deve essere giudicato solo dai tribunali ecclesiastici. Un tempo era così, quando la Chiesa era riconosciuta dagli Stati. I chierici erano giudicati solo dai tribunali ecclesiastici. Ma la Chiesa talvolta permette anche che, nelle questioni di successione, un chierico possa essere giudicato dai tribunali civili.

Canone 121: “Tutti i chierici sono in teoria esonerati dal servizio militare.” Non è sempre vero, alcuni Stati non lo accettano. Allora, bisogna pur subire questa condizione. Ma, nei buoni concordati, i chierici sono esonerati dal servizio militare. In ogni caso, se non sono esenti da un certo servizio, allora si dà loro un servizio puramente spirituale o da infermieri; non portano le armi. I chierici sono al servizio di Dio e delle anime prima che al servizio della patria. L’esenzione dal servizio militare è quindi un privilegio dei chierici che dimostra in quale stima li tenga la Chiesa, a causa del loro carattere sacro.

Il canone 123 dice: “Il chierico non può rinunciare ai suoi privilegi.” Con la scusa che quelli che la Chiesa gli dà sono dei privilegi, non si dovrebbe pensare che un chierico possa dire: Io rinuncio a tal privilegio. Per esempio, la Chiesa non vuole che io faccia il servizio militare, ma io, io lo voglio fare. A volte ci sono stati dei seminaristi che sono venuti a consultarmi e a dirmi: “Io potrei farmi esonerare dal servizio militare. Lei che mi consiglia? Lo devo fare o no?” Io ho risposto loro: “Se lei può farsene esentare, non deve fare il servizio militare. –Sì, ma, durante il servizio, non si può ugualmente fare del bene alle anime, grazie alle conoscenze? - Certo, non dico il contrario, lei può fare molto del bene, ma la legge della Chiesa è quella. Bisogna rispettare le leggi della Chiesa.”

La conclusione di queste considerazioni sui diritti dei chierici è la stima elevata in cui li tiene la Chiesa. Ora si sorride di queste cose: Colpire un chierico, un sacrilegio? E’ quanto meno un’esagerazione! Ma insomma, il chierico è sì o no, veramente, pubblicamente, una persona consacrata a Dio? Quindi, se lo colpite perché è chierico, voi fate qualcosa contro una persona sacra. Sembra che ora sia più facile spiegare alla gente che rompere un calice, o servirsene per usi profani , è veramente un sacrilegio. La gente dice: Sì, questo è davvero un sacrilegio. Ma colpire un chierico, un sacrilegio? E’ perché non hanno la nozione di chierico come consacrato40.

Mons. Marcel Lefebvre


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