ADAMO E LA SUA VITA NELL’UNITA’ DEL SUO CREATORE E PADRE
Bruttezza della natura umana senza la Divina Volontà; la natura umana fu creata per vivere insieme al Fiat Divino. (Fiat!!! Volume 29 - Agosto 10, 1931)
[…] “Figlia mia, brutta è la natura umana che vive senza della mia Volontà, perché essa fu creata dall’Ente Supremo per vivere unita insieme col Fiat Divino, sicché col vivere senza di Esso succede uno spostamento nell’umana natura; in questo spostamento viene spostato l’ordine, la forza, l’amore, la luce, la santità, la stessa ragione; tutte queste belle doti ci sono nella creatura - perché furono messe da Dio come dentro d’un sacrario -, ma ci sono fuori del loro posto, tutte in disordine; e siccome stanno fuori posto, una è contro dell’altra: le passioni combattono la santità, la debolezza combatte la forza, l’amore umano combatte il divino, la creatura il Creatore, e così di seguito. La natura umana senza della Divina Volontà si trasforma in brutto, si capovolge e nel suo disordine muove guerra al suo Creatore. Succede come [per] l’anima ed il corpo, che sono stati creati da Dio per fare vita insieme; se il corpo volesse far vita separata dall’anima, non gli toccherebbe la triste sorte di subire tale trasformazione da non più riconoscersi da quel che era? Col creare l’uomo la nostra Divinità, vi concorse la nostra infinita Sapienza che, come Artefice e come perito che possiede tutta la scienza dell’arte di saper creare, nella nostra onniveggenza vide che, per fare che quest’uomo fosse il nostro onore ed opera degna delle nostre mani creatrici, e la nostra gloria ed anche la sua, doveva essere formato corpo ed anima; e sobbarcavamo la nostra Volontà come vita primaria dell’anima e del corpo, sicché ciò che è l’anima al corpo, la nostra Volontà doveva essere per l’una e per l’altro. Quindi la creatura è stata creata ed ha avuto il suo principio: corpo, anima e volontà umana e Divina, tutto insieme, le quali dovevano fare vita in comune con sommo accordo. E la nostra Volontà, che teneva il primato, doveva farsi alimentatrice e conservatrice e dominatrice di questa creatura.
Onde se senza della nostra Volontà Divina la natura umana è bruttezza, unita colla Nostra è d’una bellezza rara ed incantevole. Nella sua creazione gli fu messo da Noi il germe della luce, ed il nostro Fiat, più che madre tenerissima, si stende colle sue ali di luce sopra di questo germe e lo carezza, lo alita, lo bacia, lo alimenta, lo fa crescere e gli comunica, col suo calore e luce, tutte le varietà delle bellezze divine e la natura umana [ne] riceve la partecipazione, se sta sotto l’influsso impetuoso e continuo d’una forza, d’una santità, d’un amore tutto divino, e cresce bella, amabile ed ammirabile a tutti. Perciò la natura umana come fu creata da Noi non è brutta, ma bella - né Noi sappiamo fare cose brutte -, ma si può rendere brutta col non stare ai modi come fu creata e voluta da Noi. Vedi dunque come è necessario che le creature facciano e vivano nella nostra Volontà, perché Essa entra nel primo atto della sua creazione. Quindi, distrutto questo, [la natura umana] resta sfigurata e senza vera vita. […] Ora, che cosa può sperare di bene la creatura, se non vive unita colla nostra Volontà Divina in cui fu stabilito il principio della sua creazione? Oh, se tutti comprendessero! come sarebbero attenti a farsi dominare, alimentare, crescere dalla mia Volontà che, essendo principio della loro esistenza, formerebbe in essi tutto il bello, il buono ed il santo e la grande fortuna della vita quaggiù, e poi la grande gloria della lor vita lassù”. […]
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