CHI MORRA’ VEDRA’…
Il Purgatorio e il Paradiso
Maria SS.ma, cantico dell'Amore divino
Maria SS.ma, piena di grazie e madre del Verbo di Dio fatto carne, definì Essa stessa l'anima sua come un cantico di amore: Magnificat anima mea Dominum.
Era piena di grazia per i meriti di Gesù, anticipati a Lei nella Immacolata Concezione; rifluenti in Lei come armonia di santità, per cui lo spirito suo benedetto esultava in Lui: Exultavit spiritus meus in Deo salutari meo. Era un cantico di esultanza nell'armonia della grazia che la santificò.
Dio è infinito e la creatura non può armonizzarsi col suo Amore che umiliandosi: il primo punto di un circolo può completare il circolo solo col contatto con l'ultimo punto. Se l'anima non si umilia e s'inorgoglisce, devia, e... fa uno sgorbio, come chi, per uno spintone, devia dalla linea del circolo. Il peccato è come uno sgorbio nell'amorosa linea che unisce il nulla al tutto.
Maria SS.ma fu la più umile delle creature, e per questo Dio Infinito si unì a Lei, guardandola con uno infinito sguardo di amore: Respexit humilitatem ancillae suae, che la rese Madre del suo Verbo Infinito fatto carne; ammirabile spettacolo di beatitudine fra le generazioni desolate della povera terra: Ecce enim, ex hoc beatam me dicent omnes generationes.
La potenza del Redentore la elevò a grandezza che la sublimò sino alla SS. Trinità; la sua santità la fece santa incarnandosi in Lei, vita della sua vita materna: Fecit mihi magna qui potens est, et sanctum nomen ejus. Ed Essa diventò così la fonte dalla quale venne la misericordia della Redenzione e tutte le genti che l'avrebbero ricevuta: Et misericordia ejus a progenie in progenies timentibus eum.
E la Redenzione fu potenza del braccio di Dio, abbattimento del regno di satana e dei suoi seguaci, sfasciamento e rovina dei troni dell'orgoglio, esaltamento in Maria dell'umiltà della creatura, per l'umiliazione del Verbo fatto carne. Fecit potentiam in brachio suo, dispersit superbos mente cordis sui. Deposuit potentes de sede ed exaltavit humiles.
Il Verbo, cantico eterno di lode a Dio nella gloria dell'eterna generazione, fu in Maria e per Maria cantico di lode nell'umiliazione dell'Incarnazione e della Passione e morte. Chi si unisce a Lui nell'umiltà, è ricco di Lui, è come satollo di beni; chi rifugge da Lui Crocifisso, insuperbendosi nel peccato, rimane pieno di sé che è miseria ed è vuoto di Dio, sommo ed unico bene: Esurientes implevit bonis, et divites dimisit inanes.
Così si compiono le promesse di Dio, così si raccoglie la turba del popolo di Dio, per il compimento della Divina misericordia nelle anime che ricevono la Redenzione, e si compie la promessa di Dio ad Abramo ed alla sua discendenza: Numera le stelle del cielo, se puoi, numera le arene del mare, cosi darò a te una discendenza: Suscepit Israel puerum suum, recordatus misericordiae suae; sicut locutus est ad patres nostros, Abraham et semini ejus in saecula.
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