La consapevolezza che la fede ci dona, di quello che Dio è e di quello che Dio ha fatto per noi, ci spinge alla lode e al rendimento di grazie. Nelle sue lettere Paolo ce ne dà continuo esempio: "Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli..." (Ef 1,3).
Se "tutto è grazia", cioè se tutto è dono di Dio, tutto deve costituire occasione per il rendimento di grazie e per la lode. Lodiamo Dio e lodiamo Gesù Cristo e a lui anche rendiamo grazie; a lui, l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo, donando la sua vita. E lodiamo Maria: "Gloria a te, madre rivestita di luce, che generi il sole che non ha tramonto", come canta un antico inno cristiano. Lodiamo Maria e a lei ci raccomandiamo perché presenti i nostri canti di lode, le nostre azioni di grazie, dinanzi al trono dell'Altissimo.
Ci sembra più bello e più sicuro che sia Maria stessa a unirsi alla nostra lode e alla nostra azione di grazie. La sua voce, a Dio così gradita, renderà gradite anche le nostre voci, malgrado tante stonature...
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