mercoledì 4 dicembre 2019

La Corredentrice



La Mamma Celeste possiede tutto ciò che fece Gesù per la Redenzione:  

“Figlia mia, tu devi sapere che nella Redenzione fu rinchiuso il regno della mia Volontà Divina, in cui non ci fu atto che Io feci che non rinchiudesse l’una e l’altro, con questa sola differenza, che ciò che apparteneva alla Redenzione lo esternai, lo feci conoscere e ne feci dono, perché doveva servire come preparativo al regno della mia Divina Volontà. Invece quello che apparteneva al regno del mio «Fiat» lo ritenni in Me stesso, come sospeso nella stessa mia Volontà Divina.  
Ora, tu devi sapere che quando la nostra Divinità decide di mettere un atto fuori di Se stessa, di fare un’opera, un bene, prima scegliamo la creatura in cui deporre l’opera nostra, perché non vogliamo che ciò che Noi facciamo resti nel vuoto e senza effetto e che nessuna creatura deva essere depositaria dei nostri beni. Perciò chiamiamo almeno una, ché se le altre creature ingrate non vorranno ricevere i nostri beni, almeno in questa vengano depositate le opere nostre, e quando siamo sicuri di ciò, allora operiamo. Quindi nella Redenzione la depositaria di tutti gli atti miei fu la mia inseparabile Mamma. Si può dire che come dovevo respirare, piangere, pregare, patire, e tutto il resto che Io feci, chiamavo prima Lei a ricevere i miei respiri, le mie lacrime, il mio patire, eccetera, per deporli in Lei, e poi respiravo, piangevo e pregavo. Mi riuscirebbe insopportabile e di dolore che supererebbe ogni altro dolore se non avessi la Mamma mia, nella quale potevo deporre gli atti miei.  
Ora, stando rinchiusi in tutti gli atti della Redenzione quelli del regno della mia Volontà Divina, fin d’allora chiamavo te e, come deponevo nella Sovrana del Cielo tutto ciò che riguardava il regno della Redenzione, così deponevo in te ciò che riguarda il regno del «Fiat» Supremo…” (Vol. 23°, 27-1-1928) 

Pablo  Martín  Sanguiao


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