IL CONCETTO DI DIO NEL CORANO
La logica pura non è stata certo il forte di Maometto. Per esempio, il concetto di Dio, la sua natura, i suoi attributi, le sue relazioni con mondo creato, nel Corano si trovano solo alle prese con contraddizioni d'ogni genere. Ecco quali nozioni egli ci dà di Dio, Allah.
Prima di tutto, inculca il monoteismo: "Dì: Egli, Iddio, è unico; Iddio, l'eterno; non generò e non è generato, ed a Lui non è eguale nessuno"'. Accusa i cristiani di idolatria perché credono e insegnano che Cristo è figlio naturale di Dio e Dio Egli stesso.
Per Maometto, invece, Gesù Cristo è un uomo come tutti gli altri; nato non da uomo, però, ma da un prodigioso miracolo di Dio, e innalzato alla dignità di Profeta (inferiore, comunque, a Maometto!) e di "Legato" di Dio al suo popolo ebraico2•
Di Dio dice: Egli è il creatore di tutte le cose e in tutto è perfetto e sapiente3• Egli è l'Altissimo che creò, confermò e tutto decretò e dirige secondo il suo decreto4• Egli è colui che ha mandato dal cielo l'acqua, e per essa produsse il seme di ogni cosa, ed estrasse da essa il verde, dal quale fa uscire un grano insieme agglomerato; le palme dai cui rami pendono grappoli serrati; e orti dalle uve, e le ulive e le melagrane, tra loro simili e non tra loro simili. Osservate i loro frutti quando fruttificano e la loro maturità. Certamente, in ciò sono i segni della divina potenza per gli uomini che credono5•
Tutto questo, Dio lo ha fatto senza alcuna fatica6• Anche l'uomo è opera di Dio. Fu creato dalla polvere. Anche gli angeli sono a lui sottomessi, perché sue creature7• Ed è Dio che mantiene in vita tutte le cose; se a lui piacesse, potrebbe distruggerle tutte, ridurle al nulla e poi crearne altre e migliori. Egli abbatte e crea i popoli e le nazioni con un solo "Fiat! ".
Dio, poi, è l'onniscente, e vede tutto ciò che avviene nell'universo. Nulla sfugge al suo occhio scrutatore, neppure il minimo pensiero che passa, volando, nella mente dell'uomo, perché Egli è colui che tiene "le chiavi del mistero, né le conosce se non lui; e lui sa quel che si nasconde nella terra e quel che si sperde nel mare, e non cade foglia che egli non lo sappia, né un grano solo è nelle tenebre della terra, né uno stelo fresco, né uno stelo secco che non sia scritto nel libro manifesto8•
Dio, poi, è clemente, misericordioso, ma anche vendicatore spietato, per cui, per sfuggire queste vendette, gli uomini lo lodino mattina e sera, senza mai stancarsi o lasciarsi distrarre da cosa alcuna9•
Dio è libero nel suo operare; fa ciò che vuole e nessuna creatura può alzare la voce contro i suoi voleri10• Egli, invece di tanti popoli differenti per razza e religione, avrebbe potuto farne uno e dotato di una sola religione; al contrario, egli ha poste le differenze di razza e, nella stessa razza, le differenze sociali, affinché alcuni uomini stiano sopra gli altri, ed altri stiano in servitù1\ poiché egli elargisce i suoi doni a chi vuole, o li misura.a chi vuole12• Ma essendo libero, Dio fa anche errare e dìtige chi vuole. "Certamente, Dio farà errare chi vuole e dirigerà chi vuole'm. E ancora: "Niente accade ali 'uomo di bene o di male se non per volontà di Diom4• E dice di peggio, insegnando che Dio ha ispirato nell'anima dell'uomo la malizia, l'istinto al male15•
Quindi, per Maometto, l'uomo, di fronte al bene o al male, è un irresponsabile, perché sarebbe necessitato ad agire da un istinto intrinseco, cioè da una forza superiore e indipendente dalla sua volontà.
Ora, ognuno può vedere la conclusione disastrosa a cui portano i dettami di Maometto; e cioè: verso un fatalismo immorale, paralizzatore e distruggitore di ogni iniziativa privata e sociale, anche buona. Infatti, perché darsi da fare per un ideale o l'acquisto di un bene, quando è già stabilito da Dio che non lo si potrà raggiungere? .. Perché vivere in virtù, fare digiuni, preghiere, penitenze, se è già decretato, ab aeterno, che io sia dannato? .. Perché cercare di diventar migliore, se Dio mi tiene inchiodato al male? ..
Nelle sue continue contraddizioni, Maometto insegna ugualmente che l'uomo sarà premiato, o punito, a secondo delle azioni che farà, non accorgendosi della sua illogicità e immoralità della sua dottrina. Egli, per tutto il Corano, parla illogicamente di pene eterne e di gioie eterne nel suo Paradiso!
sac. Luigi Villa
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