(Tratta da: Brani scelti dai Volumi di Luisa Piccarreta)
20 dicembre 1925 - Vol. 18
Gesù versò le lacrime di tutte le creature.
Stavo pensando alle lacrime che versò il Bambino Gesù nella sua Nascita, e dicevo tra me: “Quanto Gli potettero essere amare quelle lacrime! Come gli potettero,
ora gelare, ora bruciare, quel tenero volto!” Perché, da quello che io conosco, le lacrime hanno due effetti a seconda della causa per cui vengono versate: se la causa è che vengono da un amore, bruciano
e fanno dare in singulto; se poi sono prodotte dal dolore, sono gelate e fanno tremare… Al mio Regio Bambinello c’era un intenso ed infinito amore e un dolore senza termine, sicché molto Gli potettero
costare le sue lacrime… Ora, mentre ciò pensavo, il mio dolce Gesù si è mosso nel mio interno e faceva vedere il suo Volto bagnato di lacrime, ma tante, che l’una scorreva appresso all’altra,
fino a bagnarGli il petto e le mani; e sospirando mi ha detto: “ Figlia mia, le mie lacrime incominciarono fin dal primo istante del Mio Concepimento nel seno della Mia Mamma Celeste, fino all’ultimo respiro
sulla Croce. La Volontà del Mio Padre Celeste Mi affidò anche il compito delle lacrime, e dai miei occhi ne dovevo versare tante, quante ne dovevano versare tutte le creature insieme. Come concepii tutte le
loro anime in Me, così dovevo versare tutte le loro lacrime dagli occhi miei.
Vedi, dunque, quanto dovetti piangere: dovetti versare dai miei occhi le lacrime che le creature versano per passione, affinché le mie smorzassero le loro passioni; dovetti
versare le lacrime che ci vogliono dopo il peccato, per dar loro il dolore di averMi offeso e il convincimento del male che hanno fatto, preparando, con le mie lacrime il proposito di non offenderMi più. Dovetti versare
le lacrime per intenerire le anime, per far loro comprendere le pene della Mia Passione; come pure versai lacrime abbondanti d’amore, per elettrizzare le anime ad amarMi, per attirare la loro simpatia e il loro cuore,
tutto per Me… Basta dirti che non c’è lacrima che spunti sull’occhio umano, che non la versai dai miei occhi.
Nessuno seppe le tante mie lacrime, i tanti miei pianti nascosti e segreti… Quante volte, anche da tenero Bambinello, volavo dalla terra al Cielo, poggiando la mia testolina
sulle ginocchia del Mio Padre Celeste… Piangevo, piangevo, e singhiozzando Gli dicevo: “ Padre Mio, vedi, sono nato nel mondo alle lacrime e al dolore, simile ai fratelli miei, che nascono alle lacrime e muoiono
nel pianto; ed Io amo tanto questi fratelli, che voglio versare tutte le loro lacrime dai miei occhi. Neppure una voglio farMi sfuggire, per dare, alle loro lacrime, lacrime d’amore, di dolore, di vittoria, di santificazione
e di divinizzazione … ”
Quante volte la Mia cara Mamma, guardandoMi, restava trafitta, nel vederMi tutto bagnato di pianto, e per il dolore di vederMi piangere, Lei univa le sue lacrime alle mie e piangevamo
insieme; e alle volte ero costretto a nasconderMi per dar sfogo al pianto, per non trafiggere sempre il Suo Cuore materno ed innocente. Altre volte aspettavo quando la Mia Celeste Mamma doveva occuparsi per necessità
di altre faccende domestiche, per dar sfogo alle mie lacrime, per poter completare il numero delle lacrime di tutte le creature …
Io, venendo sulla terra, dovevo fare da Dio; dovevo completare in tutto l’opera dell’uomo, dovevo innalzarlo al punto primo della sua origine, col dargli il possesso
della Mia Volontà. E sebbene molti se ne servono della mia venuta come rimedio per la loro salvezza e quindi prendono la Mia Volontà come medicina, come forza e come antidoto per non andare all’inferno,
Io aspetterò ancora affinché sorgano le anime che La prendano come Vita e, col farLa conoscere, ne prendano il possesso. E così completerò l’Opera della mia venuta sulla terra e avrà
frutto l’innesto divino formato di nuovo con la creatura e le mie lacrime si cambieranno in sorrisi celesti e divini per Me e per loro ”.
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