2. VITA GIOVANILE DI CRISTO
Un'altra realtà differenziatrice che, diversamente da gli altri dottrinari, Egli rifugge dal classificarsi nella ben definita categoria dei giusti. I giusti non mentono; ma se Cristo non fosse stato tutto ciò che diceva di essere, ossia il Figlio del Dio di Vita, il Verbo di Dio incarnato, non sarebbe stato «proprio un giusto»: un briccone sarebbe stato, un mentitore, un ciarlatano, il più grande ingannatore che fosse mai esistito.
Se non fosse stato quello che diceva di essere, ossia il Cristo, il Figlio di Dio, sarebbe stato l'anticristo! Se fosse stato solamente un uomo, non sarebbe stato neppure un uomo «giusto».
Ma Egli non fu solamente un uomo. Egli voleva che Lo disprezzassimo oppure che Lo adorassimo: che Lo disprezzassimo come un qualunque uomo, oppure che Lo adorassimo come un vero Dio e come un vero uomo. Questa l'alternativa ch'Egli ci offre. Può darsi benissimo che i comunisti, così avversi a Cristo, gli siano più vicini di coloro che in Lui vedono un sentimentale e un vago riformatore morale. I comunisti, almeno, hanno stabilito che se Egli vince essi pèrdono, mentre gli altri paventano di considerarLo vincitore o perditore, perché non sono preparati a far fronte alle esigenze morali che codesta vittoria imporrebbe alle loro anime.
Se Egli è quello che afferma di essere, cioè un Salvatore, un Redentore, abbiamo allora un Cristo virile, un condottiero degno di esser seguito in questi tempi terribili; Colui che agevolmente farà breccia nella morte, distruggendo il peccato, la tristezza e la disperazione; un capo cui possiamo far totale sacrificio di noi stessi senza peraltro perdere la libertà, sebbene conquistando la, e che possiamo amare sino al giorno di nostra morte. Oggi abbiamo bisogno di un Cristo che, composto con funi un flagello, scacci dai nostri nuovi templi coloro che ivi attendono a comprare e a vendere; di un Cristo che biasimi gli alberi di fichi sterili; di un Cristo che parli di croci e di sacrifici e la cui voce somigli la voce del mare in tempesta, e che, tuttavia, non ci permetta di piluccare e scegliere fra le Sue parole, scartandone le difficili e accettando soltanto quelle che compiacciono alla nostra fantasia.
Abbiamo bisogno di un Cristo che ristabilisca lo sdegno morale, che ci induca a odiare ardentemente il male e ad amare il bene al punto da poter bere la morte come l'acqua.
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