martedì 24 dicembre 2019

LA VITA DI SAN BENEDETTO



Il fratello del monaco Valentiniano

Ho fatto più sopra il nome di Valentiniano. Questo monaco aveva un fratello che viveva nel mondo ma era tanto timorato di Dio. Ogni anno partiva digiuno da casa sua e si recava a piedi al monastero per ricevere la benedizione del santo e allo stesso tempo fare una visitina al fratello.

Un giorno mentre era appunto in viaggio verso il monastero, gli si accompagnò un viandante che portava qualcosa con sé da mangiare strada facendo.

Ad ora abbastanza avanzata lo sconosciuto gli rivolse l'invito: "Senti, fratello, vogliamo prendere un boccone? Altrimenti le forze ci verranno meno per via". Ma egli rispose: "Mi dispiace proprio, fratello, ma non posso; ho preso l'abitudine di presentarmi sempre digiuno al venerabile Padre Benedetto".A questa risposta il compagno per il momento non osò insistere: ma fatto un altro pezzetto di strada di nuovo ripete l'invito. L'altro tenne duro perché a qualunque costo voleva arrivare digiuno al monastero. Anche questa volta il primo la smise di insistere e si adattò a seguitare digiuno anche lui ancor per un poco.

Ma la via era sempre più lunga, l'ora già tarda e camminando si sentivano veramente stanchi. Ad una curva della strada si offri ai loro occhi un bel prato e una  fontanella  d'acqua,  proprio  quello  che  ci  voleva  di  meglio  per  riposare finalmente le membra. E compagno esclamò: "Oh, guarda, guarda; qui c'è acqua, c'è un bel prato: è proprio il posto ideale per mangiar qualche cosa e riposarci un pochino. Dopo, ristorati, potremo riprender cammino". -

Quelle parole erano proprio lusinga all'orecchio, come il luogo lo era per gli occhi: si lasciò quindi persuadere da questo terzo invito e acconsenti a mangiare.

Verso sera giunse al monastero.

Presentatosi al venerabile Padre, lo pregò che gli desse la benedizione. Ma il santo senza indugi lo rimproverò di quel che aveva fatto durante il viaggio. Gli disse: "Come mai, fratello? Ti sei fatto vincere dal maligno nemico, che ti parlava per bocca del tuo compagno di viaggio! Al primo tentativo non c'è riuscito, al secondo nemmeno, al terzo ti ha superato e, purtroppo, ti ha piegato a quello che voleva lui!".

Il pio uomo riconobbe allora la sua colpevole debolezza e gettandosi ai piedi del santo, prese a piangere vergognoso e confuso, soprattutto perché aveva capito che, anche lontano, aveva commesso questa colpa sotto gli occhi del Padre Benedetto.

Pietro: ancora una volta, in questo fatto di trovarsi presente ad un discepolo  assente, io vedo nell'uomo di Dio lo stesso spirito del Profeta Eliseo.

Gregorio: è bene, Pietro, che tu per adesso non m'interrompa, perché tu possa conoscere prodigi ancor più rilevanti.

tratto dal Libro II° dei "Dialoghi" di San Gregorio Magno

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