martedì 28 gennaio 2020

PIO IX



1846-1849: L'ORA DELLA SCELTA


Vigilia di Rivoluzione: le società segrete nello Stato Pontificio

Il 20 maggio 1846, quasi presago della prossima morte e come scosso da funesti presentimenti, Gregorio XVI fece chiamare al Quirinale Jacques Crétineau-Joly, lo storico della Vandea e della Compagnia di Gesù. Il Papa, nemico implacabile del liberalismo e delle sètte nei quindici anni del suo difficile pontificato, volle affidare come "testamento" allo storico francese l'incarico di scrivere una Storia delle società segrete e delle loro conseguenze 1. A tale fine gli consegnò una serie di eccezionali documenti, tra i quali le Istruzioni e la corrispondenza sequestrata all'Alta Vendita, i cui réseaux costituivano i più profondi canali della penetrazione rivoluzionaria in Europa negli anni della Restaurazione.

"Madre" riconosciuta dal ramificato mondo settario era la Massoneria, ufficialmente fondata a Londra nel 1717 e insediatasi in Italia tra il 1730 e il, 1750 2. La denuncia dei pontefici ne aveva osteggiato la diffusione e lo sviluppo, a partire dal 28 aprile 1738, data del primo documento ufficiale di condanna: la costituzione apostolica In Eminenti di Clemente XII 3. Accanto alla Massoneria, operava soprattutto in Italia meridionale e nello Stato Pontificio la Carboneria, che si proponeva di trasportarne i principi dall'ideologia astratta all'azione concreta 4. Contro la Carboneria, il 13 settembre 1821, Pio VIII aveva pubblicato la costituzione Ecclesiam a Jesu Cristo, dichiarando che essa costituiva l'imitazione, «se non addirittura l'emanazione», della Massoneria già condannata dai suoi predecessori. Alcuni anni dopo, il 13 marzo 1825, la costituzione apostolica Quo graviora di Leone XII reiterava le precedenti condanne, precisando che esse si applicavano ad ogni società segreta, presente o futura, qualunque ne fosse l'appellativo, e che avesse per scopo di «cospirare a detrimento della Chiesa e dei poteri dello Stato». Leone XII anatemizzava in modo speciale la setta dei carbonari, la quale si era assunta «il compito di combattere la religione cattolica e, nell'ordine civile, i legittimi sovrani».

Nell'Italia settentrionale, la Carboneria agiva in collegamento con la società dei Sublimi Maestri Perfetti costituita nel 1818 da Filippo Buonarroti 5, il cui programma di radicale comunistizzazione della società veniva rivelato solo agli adepti dei gradi superiori. «I supremi dirigenti, ignoti a tutti - osserva il maggior storico di Buonarroti ­ manovravano in maniera dittatoriale la grande massa dei vari settari (...). I federali piemontesi del 1821 come i congiurati lombardi del conte Confalonieri avevano un bell'ignorare i legami che li univano al patriarca comunista del 1796 e un muoversi sulla piattaforma di un programma esclusivamente di monarchia costituzionale; non per questo erano segretamente meno manovrati dei buonarrotiani Sublimi Maestri Perfetti» 6.

Dalle fila della Carboneria veniva Giuseppe Mazzini 7 che intendeva la Rivoluzione come una "missione" e si proponeva come guida delle nuove generazioni di cospiratori. Se il carbonarismo si ispirava ancora al volterianesimo, la "religione" di Mazzini si orientava verso il panteismo: sul piano politico, essa si richiamava apertamente alla Repubblica democratica.

Più nell'ombra operava un'Alta Vendita costituita da quaranta membri che si nascondevano dietro pseudonimi, e diretta da "Nubius", un aristocratico italiano che ne aveva preso la direzione il 3 aprile del 1824 8. Grazie alla sua posizione egli aveva accesso presso alti prelati e posto i suoi agenti nelle principali cancellerie europee, come quella del principe di Metternich. Rivolgendosi a quest'ultimo il cardinal Consalvi, in una lettera inviatagli il 4 gennaio 1818, dopo i processi carbonari del 1817, scriveva: «Gli elementi componenti le società segrete e specialmente quelli che formano il nerbo del carbonarismo sono ancora dispersi e non bene costituiti, sono come in germe; viviamo tuttavia in tempi tanto propizi alle congiure, e così avversi al sentimento del proprio dovere, che una semplice circostanza può facilmente causare una terribile coalizione di queste sparse società» 9.

Queste parole erano state confermate dai moti carbonari che nel 1820-21 avevano sconvolto l'Italia. Dopo il fallimento della rivolta, e soprattutto dopo lo scioglimento di molte vendite napoletane, le società segrete avevano scelto per campo d'azione lo Stato Pontificio, dove Nubius aveva il suo quartier generale. 

Roberto De Mattei

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