Questo però lo hanno dichiarato 5 quando gli abbiamo detto: " Il concilio, che voi citate contro Ceciliano, non danneggia l'assente Ceciliano, così come il consesso, celebrato per la causa di Massimiano, nel quale fu condannato Primiano, non pregiudica l'assente Primiano ". In effetti, essi citarono un concilio di poco più di settanta vescovi che condannò Ceciliano assente, mentre si parla di un centinaio di vescovi del loro partito che condannarono Primiano assente. Per questo, dunque, abbiamo contestato loro che quel concilio non danneggiò Ceciliano, come il secondo non nocque a Primiano, in quanto i due concili furono celebrati contro imputati assenti. Costoro, non sapendo più cosa rispondere e ridotti ad un terribile imbarazzo, sostennero che né una causa pregiudica un'altra causa, né una persona pregiudica un'altra persona. Questo principio, la Chiesa cattolica lo ha sempre sulle labbra per controbattere tutte le calunnie degli uomini, ma oggi lo sostiene con ben maggiore energia e libertà, ora che la confessione stessa dei suoi nemici è venuta a confermare ciò che la verità ha sempre sostenuto. Chi, dunque, potrà tollerare senza profonda tristezza, chi reprimerà il proprio gemito, chi non scoppierà in lacrime e in grida di dolore, se considererà degnamente questo fatto? Eccolo: nel primo caso si tratta di conservare l'episcopato a Primiano, condannato dai vescovi del partito di Donato, o di tutelare la setta di Donato da eventuali reazioni di Primiano per la sua condanna, perché una causa non pregiudica un'altra causa, né una persona pregiudica un'altra persona; nel secondo caso, invece, si tratta di spogliare del proprio titolo episcopale Ceciliano, ugualmente condannato in sua assenza dai suoi nemici, e di contaminare con la sua colpa tutti i popoli cristiani fino agli estremi confini della terra, perché una causa pregiudica l'altra causa e una persona pregiudica l'altra persona.
Sant'Agostino
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