venerdì 24 gennaio 2020

LE SETTE ARMI SPIRITUALI



Santa Caterina da Bologna 


La via della santa religione 

Ora sapete di quali virtù dovete essere ornate; ma è necessario che comprendiate, anche, di dovere perseverare nel luogo ove Dio vi ha chiamate. Dicono bene i versi:  

O peccator te pentirà tu mai 
ché del mio sangue te ricomparai 
su la croce con mortali tormenti? 
D'unde t'ho post voglio te contenti. 

e per ribadire questa verità, vi racconterò ancora un fatto di quella religiosa che subì l'apparizione del nemico nelle sembianze del crocifisso.  

Essa entrò in questo luogo all'inizio della sua conversione, e dopo qualche anno, presa dalla soavità dell'amore divino che gustava nella orazione, sentì un grande desiderio di appartarsi in un luogo solitario e deserto; desiderio alimentato e favorito, anche, dalla mancanza di ostacoli, perché questo luogo, allora, non era ancora soggetto a religione. Tuttavia, nel timore di sbagliare, per sfiducia verso sé stessa, cercò di sapere se ciò che aveva in animo di fare piacesse a Dio e, così, lo supplicò con grande e quasi continua preghiera, di giorno e di notte, di indicarle la via da seguire. Dopo più giorni di ansiosa e sollecita preghiera, una mattina, circa nella terza ora, mentre in questa chiesa pregava con tutto il cuore la divina Maestà di esaudirla, la clemenza di Dio le rivelò quanto dovesse fare e che ogni persona deve rimanere nello stato e nel luogo nei quali Dio chiama; e le disse anche altre cose, qui non scritte per buon rispetto. Perciò essa abbandonò il suo progetto e rimase, in obbedienza alla rivelazione divina e alla volontà del nostro Signore Dio.  

Se una novizia fosse tentata d'instabilità o da qualsiasi altra tentazione, ricordi - e non solo all'inizio della sua vita religiosa, ma per sempre - che è ottima cosa rimanere con animo costante ove Dio ci chiama; mediti il pensiero del sacrato dottore Sant'Agostino sulla tentazione, vita dell'anima nella esistenza terrena; stia forte e perseveri, perché beata è la religiosa sempre combattuta e mai consenziente.  

Lo dimostra anche quanto mi narrò un venerabile religioso.  

Un giovane, entrato nel suo monastero pieno di fervore nel servizio di Dio, dopo avere ricevuto l'abito, subito fu fortemente tentato di andarsane; pur gravato da tale insistente pensiero, con pazienza e costanza seguì la strada della obbedienza e delle altre virtù, adempiendo sempre, e con grande prontezza, tutto ciò che gli era imposto; perseverò virtuosamente nella battaglia contro la continua tentazione e finì la sua vita nel luogo stesso della sua conversione. E Iddio volle che in morte compisse miracoli, a dimostrazione della santità conquistata nel resistere alla incessante tentazione, per amore di Cristo.  
Da questo comprendiamo quanto piaccia a Dio la virtù della pazienza nel sopportare le tentazioni e nel sostenere, per suo amore, le avversità e le pene che Egli permette, da qualunque parte esse vengano. Come dice San Bernardo, il capo coronato di spine non si confà alle membra delicate; se volete essere membra di Cristo e sue vere serve e spose, andate per la via spinosa e seguite le sue tracce che per onore e altezza esso venne a torre despregio e bassezza; e, per abundanzia e ricchezza, povertade e necessità; e, per piacere e diletto, pena e dispetto; e, per segnoria e libertade, ubidienzia e penalitade; e, per fortezza e sanitade, debilezza e infirmitade; e, per sua alta baronia, el bò e l'asenello in compagnia; e, per dignitade papale, como sacerdoto magno ave Josef per compagno; e, per regali servituri, li poveri pescaturi; e, per lo cibo celestiale, mendicando volse andare; e, per sua divinitade, prese nostra mortalitade; e, per la imperiale altezza, i ladruni in sua bassezza.  

Or te goldi sorella mia 
caminando per la via 
del to Cristo vero Messia 
e in essa finisci tua giornata 
se non voli esser ingannata 
perciò che tutta la brigata 
la quale in cielo è andata 
per tale via è caminata. 

Dilette sorelle, ora potete stimare quanto siano necessarie le battaglie e le tentazioni alla vera religiosa. Reputate somma felicità, essere al massimo sottomesse e umiliate; grande ricchezza, essere misere e mendiche; grande onore, essere disprezzate, grande altezza, essere infime in tutte le cose; grande consolazione, essere afflitte e tribolate nel fare il bene; grande sanità, essere inferme per Cristo; somma scienza, essere reputate stolte per amore di Lui e, per lo stesso amore, finire la vita corporale in grande e acerbo martirio, per poi godere in eterno.  

Carissime sorelle, questi sono gli ornamenti che vi fanno bellissime al cospetto del nostro invisibile e immortale Dio e, per l'amore che gli porto, non mi stancherò mai di esortarvi a sopportare con vera pazienza ogni affanno della vita presente.  

E voi, novizie, non comportatevi come le stolte religiose, persone di poco spirito e di povera mente, che stanno bene solo se sono ben viste dalle loro prelate, e si arrovellano per uno sguardo severo, o per un rimprovero. La buona figliola, quando è percossa dalla materna carità su di una guancia, deve umilmente porgere l'altra; a maggior ragione la novizia, più è condotta per la via stretta dalla sua superiora, più deve sforzarsi di riverirla e di amarla, sull'esempio dell'agnello mansuetissimo Cristo Gesù, che mai mancò al proprio Padre nella obbedienza e che, per adempierla pienamente, fu odiato e disprezzato, sottoposto a penosi colpi e duri tormenti. Perciò non si rattristi, la buona e umile obbediente, quando le pare di essere odiata, afflitta e tribolata; non incolpi nessuna creatura umana, ma sopporti tutto, con forza e vera pazienza, e si rallegri dello speciale beneficio che le concede il Padre eterno:  

Egli, infatti, la lascia cadere nelle pene solo per farla partecipe della eredità del suo diletto Figlio, che, per primo, percorse la via stretta e, sul suo esempio, ci invita a seguirla.  

La serva fedele non può essere tanto stolta da gettare via ciò che volle prendere dal suo Signore, ossia la croce della mente e del corpo; e diceva bene l'apostolo Paolo: - Noi giustamente ci gloriamo solo nella croce del Signore nostro Gesù Cristo. - Dunque, non essere pigra nel fare il bene e timorosa nel patire il male, perché se con grande violenzia non te forzarai, de Jesu Cristo vera sposa non serai; e se per lui pena portarai, con esso in gloria sempre viverai; e quanto più per lui te medesma abbandonarai, in verità sappi che esso trovarai e abbandonata mai non serai. Sono verità le parole: - Se tutto vuoi, tutto dona a Gesù benedetto e con vera umiltà offriti sempre a ogni suo volere. - perché più la persona va verso la perfezione, più si congiunge al divino volere; e più è vicina alla perfezione, più è necessario il santo timore.  

E affinché restiate sempre in grande timore, anche dopo avere ricevuto molte grazie, e mai crediate di conoscere le insidie diaboliche, né che il bene possa prevalere sul male se non in quanto Iddio porga lume, intelligenza e forza, la religiosa, alla quale apparve il nemico in forma di crocifisso, vi fa sapere quanto segue. Ma prima essa vuole dirvi, in tutta verità e senza timore di sbagliare, che avanti i predetti inganni le erano state concesse, per grazia di Dio, tante virtù e tante vittorie sulle tentazioni, da essere troppo lungo a narrare: comunque, delle molte, ne dirà alcune, a lode di Cristo e per vostro esempio e cautela. Intanto, considerate che quella sorella, per alcuni anni, fu data parzialmente al potere dei diavoli, per essersi creduta capace di resistere alla malizia e alla potenza diabolica con le sole proprie forze: eppure, essa aveva già percorso i gradi della perfezione, ricevuto la grazia di conoscerli profondamente nel passare per ciascuno di essi, infine aveva visto la sua anima tornata e restituita alla prima innocenza.  

Illuminata Bembo 

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