Secondo le contemplazioni
della pia Suora STIGMATIZZATA
Anna Caterina Emmerick
La festa della vestizione della Santa Vergine
Il 28 ottobre 1821, in stato estatico, la Veggente così descrisse le sue visioni sulla piccola Maria: Alcuni anni dopo la Fanciulla era già preparata per essere condotta al tempio di Gerusalemme: Anna sedeva in una stanza della sua casa di Nazareth e istruiva Maria Santissima alla preghiera, mentre si attendevano i sacerdoti che dovevano esaminare la Fanciulla per ammetterla al tempio. Nella casa di Anna si festeggiava la festa della preparazione e presso di lei vedevo raccolti tutti gli ospiti, parenti, uomini, donne e perfino ragazzi. Vidi tre sacerdoti, tra i quali Sephoris, un nipote di Anna, un altro di Nazareth e l'ultimo di un paese di montagna distante circa quattro ore da Nazareth. Erano venuti per esaminare se Maria Santissima fosse stata idonea per essere presentata al tempio ed anche per istruire i genitori sui dettagli della vestizione prescritta per quest'occasione dal tempio. Tre erano gli abbigliamenti di differenti colori e consistevano ciascuno in una piccola giubba, in una tunica e in un mantello. Si aggiungevano due ghirlande aperte, una di seta e l'altra di lana e una corona con sopra piccoli archi. il sacerdote tagliò alcune parti degli abiti e le adattò insieme secondo la prescrizione di rito.
Alcuni giorni dopo il 2 novembre, la narrazione della mistica continuò.
Oggi ho visto di nuovo una gran festa in casa dei genitori della Santa Vergine. Non posso dire se questa fosse una continuazione della festa che vidi o solo una ripetizione della mia visione, perché già da tre giorni mi si presenta la stessa immagine dinanzi agli occhi. Ho visto ancora i tre sacerdoti, numerosi parenti e molti figli, come per esempio Maria Heli con la figlia di sette anni, Maria di Cleofa, molto più forte e robusta della Madonna. Maria Santissima infatti aveva un fisico molto delicato, aveva i capelli biondi, un po' rossicci e ricci. La Santa Fanciulla sapeva già leggere e tutti si meravigliavano della sapienza delle sue risposte. Era presente anche la sorella di Anna, Maraha, venuta da Sephoris con le sue figlie; vidi altri parenti con le loro figliole. Dopo che i sacerdoti ebbero tagliato le vesti di Maria Santissima, le donne le ricucirono insieme. Quegli abiti furono fatti indossare alla Fanciulla in differenti occasioni. Mentre si abbigliava delle sacre vesti le furono poste varie domande. La cerimonia fu solenne. I vecchi sacerdoti guardavano sorridendo con santa soddisfazione la saggia Fanciulla ed i suoi genitori che piangevano di gioia. La funzione si svolgeva in una camera quadrata, vicino alla sala dei banchetti, ed era illuminata da un'apertura praticata nel soffitto e ricoperta da un velo. Un tappeto rosso era steso al suolo dove s'ergeva l'altare addobbato di rosso e bianco. Una specie di tenda nascondeva un piccolo armadio in cui stavano gli scritti sacri e le pergamene delle preghiere. Sulla tenda era ricamata o cucita un'immagine. Oltre ai tre abbigliamenti liturgici, dinanzi all'altare erano state offerte molte stoffe donate dai parenti per la vestizione della Santa Vergine. Una specie di piccolo trono su alcuni gradini si vedeva quasi al centro della sala e intorno vi erano radunati Gioacchino, Anna e tutti gli altri parenti; le donne stavano ritirate da un lato, ma le ragazzine invece circondavano Maria Santissima e la guardavano ammirate. I sacerdoti camminavano a piedi scalzi. Adesso erano cinque, ma tre soli vestivano paramenti sacerdotali durante la cerimonia. Uno di questi prendeva i singoli pezzi del vestiario di Maria Santissima, e dopo averne indicato l'uso e il suo significato li passava alla sorella di Anna, giunta da Sephoris, la quale vestiva la piccola Maria. Prima di tutte le altre vesti la donna porse alla Santa Vergine una tunica gialla con piccoli fiocchi e con uno scapolare o un ornamento sul petto guarnito di nastri. Quest'abbigliamento veniva infilato prima intorno al collo, quindi scivolava sul corpo coprendolo. Quindi Maria indossò un mantello scuro che aveva fori per passarvi le braccia. Calzava dei sandali di colore marrone che avevano le suole alte di color verde. I capelli, arricciati alle estremità, erano ben pettinati. Si pose poi attraverso la testa della pia Bambina un gran panno di forma quadrangolare di color cenere che poteva passare fin sotto i gomiti, permettendo alle braccia di riposare fra le due grandi pieghe. Sembrava che fosse un mantello da utilizzare in viaggio o per la preghiera o da penitenza. Quando Maria Santissima fu così completamente abbigliata, i sacerdoti la istruirono e le rivolsero varie domande sul metodo di vita che dovevano tenere le ancelle del tempio, fra le altre cose le dissero: "Quando i tuoi genitori ti hanno consacrata al tempio, hanno fatto voto per te che non avresti assaggiato né vino, né aceto e nemmeno uva o fichi; vuoi aggiungere tu stessa a questo voto un altro? Pensaci durante il banchetto". Bisogna sapere che gli Ebrei e specialmente le donne amavano assai l'aceto, e Maria pure lo gradiva moltissimo. Perciò la rinuncia al medesimo costituiva da parte di un ebreo un vero sacrificio. Dopo simili interrogazioni fecero cambiare a Maria il primo abbigliamento e le si fece indossare il secondo. Questo consisteva in una veste color celeste, un corpetto molto più pesante del primo e un mantello di colore azzurro-chiaro, un altro di seta scintillante e formato a pieghe era assicurato sulla testa da una coroncina di foglie verdi. Poi i sacerdoti la rivestirono di un velo bianco, annodato superiormente come un cappuccio. Tre fibbie lo tenevano unito in modo che il cappuccio si fosse potuto alzare dal viso per un terzo, per una metà o interamente. La Bambina venne istruita sull'uso che doveva fare di questo velo: doveva alzarlo mentre mangiava ed abbassarlo quando rispondeva alle domande dei sacerdoti, e così via. Inoltre venne istruita su tutte le altre pratiche da osservarsi durante il pranzo; poi tutti passarono in una sala vicina dove avrebbero pranzato. Durante il banchetto il posto di Maria Santissima fu in mezzo a due sacerdoti, l'altro le sedeva dirimpetto. Le donne e le fanciulle sedevano separate dagli uomini all'altra estremità del tavolo. Durante il pranzo Maria fu interrogata più volte sull'uso del velo, poi le dissero che poteva gustare ogni cibo e le presentarono diverse vivande per tentarla, ma la pia fanciulla non cadde nell'inganno e prese solo una piccola porzione di alcune vivande. Con i suoi assennati ragionamenti fece meravigliare tutti. Vidi che durante il banchetto fu ispirata dagli Angeli. Più tardi tutti ritornarono dinanzi all'altare. Maria indossò allora il terzo indumento, che era il paramento solenne. Questo consisteva in una veste di color violetto scuro a fiori gialli, e un corsetto ricamato a vari colori. Sopra indossava un mantello color violaceo, più adorno e pomposo degli altri, che terminava nella parte posteriore con uno strascico ricurvo. Le falde del manto avevano sul davanti tre strisce in argento e tra queste si vedevano rose dorate come bottoni. All'altezza del petto il manto era tenuto da una sciarpa che passava per un nodo del corsetto. Degli uncini tenevano unito il manto nella parte inferiore del corpo, e lungo i lembi si scorgevano cinque linee di ricami. Anche l'orlo era adorno di ricami. Lateralmente nella direzione delle braccia il manto pendeva in ricche pieghe. Infine le si pose sul capo un gran velo scintillante, bianco da una parte e violaceo dall'altra. La corona questa volta consisteva in un cerchio piccolo e leggero di cui l'arco superiore, che era più ampio di quello inferiore, era formato a punte ed adornato di nodini lucenti e da cinque pietre preziose. il cerchio risplendeva internamente d'oro. Superiormente alla corona si congiungevano cinque piccoli fili di seta che la chiudevano sul capo formando un nodo piuttosto grande. Così solennemente abbigliata, e dopo essere stata sufficientemente istruita sull'uso speciale di ciascuna parte dell'abbigliamento, Maria fu condotta sul piccolo palco dinanzi all'altare. Le altre giovinette rimasero vicino a lei. Allora Ella manifestò le rinunce che intendeva sostenere nel tempio. Disse che mai avrebbe mangiato carne né pesce e non avrebbe bevuto latte, che sarebbe stato sostituito da una bevanda consistente in succo di canna palustre con acqua e qualche volta si sarebbe permessa di aggiungere a quella pozione un po' di succo di terebinto. Le famiglie povere nella Terra Promessa usano quella bevanda pressappoco come da noi si usa l'acqua di orzo. Il succo di terebinto è una specie di olio glutinoso assai rinfrescante, sebbene non sia pregevole come il balsamo. Maria rinunciò a qualunque specie di radice e alla frutta, con la sola eccezione di alcune bacche gialle, le quali crescono in grappoli e servono di nutrimento alla povera gente. La pia fanciulla disse che avrebbe voluto dormire sulla terra nuda, e che tre volte ogni notte si sarebbe alzata per pregare. Le altre novizie non si alzavano che una volta per notte. I genitori di Maria furono intimamente commossi dalle sue parole. Gioacchino l'abbracciò esclamando: "Oh! Mia diletta figliola, questa vita è per te troppo severa ed il tuo vecchio padre forse non ti rivedrà più". I sacerdoti le dissero che bastava si alzasse una sola volta per notte come tutte le altre. Inoltre mitigarono anche i suoi proponimenti mistici, per esempio permettendole di mangiare pesce nei giorni di grande solennità. A questo punto vidi il grande mercato del pesce situato in uno dei quartieri più bassi di Gerusalemme. Vidi pure un rivolo d'acqua proveniente dal lago di Bethseda che forniva l'acqua al quartiere. Quando una volta il rivolo si essiccò, Erode il grande pensò di costruire una fontana ed un acquedotto; per sostenerne le spese pensò di vendere i paramenti sacri ed i vasi del tempio; quando si diffuse tra il popolo la notizia poco mancò che non scoppiasse una sommossa. Gli Esseni, che avevano gran considerazione e devozione per gli abiti sacerdotali, si riunirono e si recarono a Gerusalemme per opporsi chiaramente al disegno di Erode. Dopo queste visioni rividi Maria in mezzo ai sacerdoti. Essi le dissero: "Molte novizie che non possono sostenersi e non hanno corredo vengono ugualmente ricevute al tempio, devono però corrispondere alle spese di mantenimento lavando i sacri abbigliamenti cosparsi dal sangue sacrificale delle vittime. Inoltre, in un'età più matura e appena le loro forze lo concederanno, devono lavare le altre ruvide stoffe di lana. Quest'ultimo è un lavoro molto duro e faticoso, spesso le mani sanguinano, ma tu non hai bisogno di farlo poiché i tuoi parenti hanno la possibilità di mantenerti al tempio". Maria allora, senza esitazione alcuna, dichiarò che si sarebbe assunta volentieri anche quell'incarico se i sacerdoti l'avessero creduta degna di adempierlo. Con questi colloqui, ai quali Maria partecipò con molta umiltà e saggezza, si concluse la festa della vestizione. Durante la sacra cerimonia, l'immagine di Maria Santissima appariva al mio sguardo gigantesca in mezzo ai sacerdoti che la circondavano. Ciò mi parve un simbolo della sapienza e della grazia di cui Dio la colmava. Vidi i sacerdoti pieni di santa ammirazione. Appena la cerimonia ebbe termine, il loro superiore imparti a Maria la benedizione. Due sacerdoti stavano ai fianchi della Santa Vergine che sedeva su un piccolo alto trono. Mentre costoro pregavano, secondo le pergamene su cui erano scritte le preci, il capo dei sacerdoti benedisse la Santa Vergine stendendo su di lei la mano. Nello stesso momento ebbi un'altra visione in cui vidi le condizioni dello spirito della Santa Fanciulla. Fu uno spettacolo meraviglioso: la benedizione del sommo sacerdote penetrò di luce la futura Madre del Redentore e sotto il suo cuore vidi che le si manifestò, circondato da una luce indescrivibile, quello splendore che avevo già veduto nell'Arca dell'Alleanza. Ebbi poi una visione in cui il frumento ed il vino, la carne ed il sangue si fondevano insieme. Vidi infine il cuore della Madre di Dio aprirsi a questa fusione, come la porta di un tempio. L'apertura del suo cuore era circondata da pietre preziose di ogni genere. Fu come se avessi visto l'Arca entrare nel santuario del tempio. Vidi infine il cuore della divina Fanciulla chiudersi dopo aver raccolto in sé il supremo bene della terra. Mi restò dinanzi agli occhi la divina Fanciulla penetrata dal favore della Grazia e mi parve che, illuminata da Dio, s'alzasse aleggiante dal suolo. Nello stesso momento vidi cadere su uno dei sommi sacerdoti un raggio di quella Grazia ricevuta dalla Vergine. Così egli fu convinto che Maria Santissima fosse l'eletto Vaso della salvezza. Quando Maria fu abbigliata solennemente, i sacerdoti la condussero alla presenza dei suoi genitori. Anna strinse la figlioletta al petto materno e la baciò con fervore devozionale. Gioacchino, profondamente commosso, le strinse con rispetto la mano. La sorella maggiore di Maria abbracciò la Santa Vergine con molta più vivacità di Anna, che era in tutte le cose prudente e moderata. Maria di Cleofa, la piccola nipote, anch'essa piena di spontaneità, le gettò le braccia al collo. Quando tutti gli astanti se ne andarono, la Fanciulla si spogliò delle sacre vesti ed indossò il suo solito abbigliamento. Gli ospiti, e fra questi alcuni sacerdoti, prima di ritornarsene alle proprie abitazioni presero un piccolo pasto con frutta e pane e bevvero tutti da un solo bicchiere in segno di fraternità; le donne, come era d'uso, erano rimaste separate dagli uomini.
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