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Questo libro svela ed analizza le macchinazioni politiche, che hanno chiaramente influenzato l’atteggiamento di alcune autorità diplomatiche del Vaticano nei riguardi del Messaggio di Fatima. Non v’è alcun dubbio che i fautori della “Ostpolitik” conciliatoria del Vaticano considerino il Messaggio di Fatima assai scomodo. Ma è comunque improbabile che queste semplici considerazioni diplomatiche, da sole, abbiano potuto persuadere il Vaticano ad ignorare un messaggio proveniente dal Cielo. Per riuscire in questo, ci deve essere per forza qualcos’altro in gioco, una forza più profonda e più oscura della semplice diplomazia.
Questo malessere più profondo e oscuro è il vero soggetto di questo libro: la Chiesa Cattolica è stata trasformata in modo tale da lasciare i fedeli confusi e disorientati, mentre chi non ha Fede si trova davanti una Chiesa che mantiene solo in apparenza la sua normale funzione, ma che in realtà dietro a quella maschera cela una trasformazione radicale.
Vista da fuori, la Chiesa Cattolica sembrerebbe un istituzione che cambia assai lentamente e con grande riluttanza. Il processo di riforme iniziato dal Vaticano II negli anni ’60 ha portato tuttavia a dei cambiamenti senza precedenti nella Chiesa (quali, ad esempio, le Messe in lingua locale, l’abbandono dell’abito talare, ecc.) che possono essere sembrati drammatici per chi li ha vissuti internamente ad essa, ma che sono passati quasi inosservati per chi ne era all’esterno, perché a confronto con i cambiamenti che hanno caratterizzato il mondo nell’ultima metà del ventesimo secolo, la Chiesa sembrava resistervi strenuamente, mantenendo i propri insegnamenti riguardo al celibato sacerdotale, all’ordinazione delle donne, alla contraccezione, al divorzio e all’aborto. In tutti questi casi, la Chiesa sembra tuttora fermamente radicata nel mantenere e difendere quelle posizioni che ha fatto proprie nel corso degli ultimi 2 millenni.
Ma questo vuol dire forse che l’indirizzo del Vaticano sia di stampo marcatamente tradizionalista? Ad un estraneo che valutasse certe cose solamente sulla base delle dichiarazioni pubbliche del Papa, potrebbe anche sembrare così. Ma come spiega questo libro, chi vive all’interno della Chiesa sa bene che la realtà è tutt’altra. La Chiesa Cattolica odierna non è quella che sembra all’esterno, e questo divario tra la percezione pubblica di essa e le Sue condizioni reali è al cuore stesso della controversia su Fatima. Perché anche se alcune tradizioni vengono tuttora difese ufficialmente, per certi versi, molte altre sono state invece abbandonate o minate alle loro fondamenta. Inoltre, mentre quelle posizioni che vengono ancora difese ufficialmente ricevono una vasta eco mediatica, delle altre che sono state invece abbandonate o corrotte non se ne parla praticamente mai. I Cattolici che una volta condividevano tutta una serie di credenze in tutto il mondo, vagano ormai alla deriva senza una meta o un obiettivo comune, costretti a seguire una guida sempre più contraddittoria ed incerta, a tutti i livelli. Persino il successore di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI (il cui ruolo nella controversia di Fatima, svolto al tempo come Cardinale Joseph Ratzinger, verrà analizzato in queste pagine) ha riconosciuto che questa crisi riguarda l’inconsistenza con cui si tramanda la Tradizione Cattolica, che viene ormai difesa ufficialmente solo in merito a certi punti specifici, mentre molti altri vengono abbandonati o minati alle fondamenta. Questa crisi ha spinto Papa Benedetto a dichiarare, nello storico Motu Proprio del 7 luglio 2007, che la Messa tradizionale in Latino non era “mai stata abrogata” e che tutti i sacerdoti sono liberi di officiarla, oltre a chiedere in generale “un’ermeneutica della continuità”, per risolvere la percezione che viene data di una vera e propria “rottura” con il passato stesso della Chiesa – due raccomandazioni sorprendenti, che hanno confermato ancor più l’esistenza di questo malessere profondo e oscuro, diagnosticato già nella prima edizione di questo libro e che continua a colpire la Chiesa anche anni dopo, ora che va in stampa questa seconda edizione. La Chiesa Cattolica, un tempo considerata monolitica, ormai non lo è più. Il suo elemento umano è pieno di divisioni e fratture che questo libro individua alla radice, rivelando una leadership Cattolica divisa, nella quale la prima e più evidente dicotomia è proprio quella tra il Papa, che crede ardentemente, ed i suoi subordinati più immediati, che non credono affatto come lui.
La prima edizione di questo libro ha esaminato dettagliatamente le azioni di quattro ecclesiastici Vaticani di alto rango, i quali oramai non rivestono più le posizioni che avevano all’epoca: il Cardinale Ratzinger, ovviamente, è ora il nostro Santo Padre Benedetto XVI; Il Cardinale Angelo Sodano è andato in pensione nel 2006 e non è più Segretario di Stato del Vaticano; Il Cardinale Dario Castrillón Hoyos, all’epoca Prefetto della Congregazione per il Clero, è stato rimpiazzato nel 2006 dal Cardinale Claudio Hummes. Solo il quarto prelato del Vaticano, l’ex Arcivescovo Tarcisio Bertone, rimane una pedina chiave nella vicenda di Fatima, insieme allo stesso Pontefice. Dopo aver servito come Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, sotto il Cardinale Ratzinger, Bertone è stato elevato a rango di Cardinale ed ha sostituito Sodano come Segretario di Stato. In questa veste, Bertone è diventato il protagonista principale del dramma di Fatima, in quanto si è assunto la responsabilità di continuare a perpetrare quella che il nostro libro definisce “la linea del partito,” ecumenica e diplomatica, architettata del Segretario di Stato nei confronti del Messaggio di Fatima e del Terzo Segreto in particolare.
La seconda edizione di questo libro continua a documentare ampiamente il ruolo di tutti quei quattro prelati nella campagna intrapresa per far “chiudere il libro” su Fatima, in quanto “espressione politicamente scorretta” di credenze tradizionali Cattoliche. Anche se è impossibile essere certi delle motivazioni di ciascuno di loro, è altrettanto impossibile non concludere che le loro azioni abbiano contribuito all’attuale crisi di fede e di disciplina nella Chiesa. Tuttavia, cambiamenti radicali nel dramatis personae ed il nuovo pontificato di Benedetto XVI hanno imposto, in questa seconda edizione del libro, un certo cambiamento di approccio ai gravi problemi in esso affrontati; questi “aggiustamenti” saranno evidenti a chi ha letto la prima edizione.
Questa seconda edizione prende anche in considerazione i grandi sviluppi che ha avuto la vicenda di Fatima a partire dalla pubblicazione, nel 2006, del libro Il quarto segreto di Fatima di Antonio Socci, il noto intellettuale e scrittore Cattolico, un tempo amico e collaboratore del Cardinale Bertone nonché dell’allora Cardinale Ratzinger. Il libro di Socci contiene l’indagine, da lui inizialmente avviata al fine di confutare i “Fatimiti” e le loro teorie, secondo le quali l’apparato Vaticano (ora guidato da Bertone e dalla sua Segreteria di Stato) avevano nascosto un testo del Terzo Segreto che spiegherebbe l’ambigua visione del “Vescovo vestito di bianco.” Dopo aver studiato la prima versione di questo libro, tuttavia, Socci scoprì che i “Fatimiti” avevano ragione, e che “è certo” che un testo riguardante un qualcosa di “indicibile” sia tenuto nascosto – un testo che, come scrive Socci, conterrebbe le “parole della Madonna [che] preannunciano una crisi apocalittica della Fede, nella Chiesa, a partire dalla sua sommità” e ”anche una spiegazione della visione … (rivelata il 26 giugno 2000).”1
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Padre Paul Kramer
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