lunedì 27 gennaio 2020

La Battaglia Finale del Diavolo



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Questo libro svela ed analizza le macchinazioni politiche, che hanno  chiaramente influenzato l’atteggiamento di alcune autorità diplomatiche  del Vaticano nei riguardi del Messaggio di Fatima. Non v’è alcun dubbio  che i fautori della “Ostpolitik” conciliatoria del Vaticano considerino il  Messaggio di Fatima assai scomodo. Ma è comunque improbabile che  queste semplici considerazioni diplomatiche, da sole, abbiano potuto  persuadere il Vaticano ad ignorare un messaggio proveniente dal Cielo. Per  riuscire in questo, ci deve essere per forza qualcos’altro in gioco, una forza  più profonda e più oscura della semplice diplomazia.
Questo malessere più profondo e oscuro è il vero soggetto di questo  libro: la Chiesa Cattolica è stata trasformata in modo tale da lasciare i  fedeli confusi e disorientati, mentre chi non ha Fede si trova davanti una  Chiesa che mantiene solo in apparenza la sua normale funzione, ma che in  realtà dietro a quella maschera cela una trasformazione radicale.
Vista da fuori, la Chiesa Cattolica sembrerebbe un istituzione che  cambia assai lentamente e con grande riluttanza. Il processo di riforme  iniziato dal Vaticano II negli anni ’60 ha portato tuttavia a dei cambiamenti  senza precedenti nella Chiesa (quali, ad esempio, le Messe in lingua locale,  l’abbandono dell’abito talare, ecc.) che possono essere sembrati drammatici  per chi li ha vissuti internamente ad essa, ma che sono passati quasi  inosservati per chi ne era all’esterno, perché a confronto con i cambiamenti  che hanno caratterizzato il mondo nell’ultima metà del ventesimo  secolo, la Chiesa sembrava resistervi strenuamente, mantenendo i propri  insegnamenti riguardo al celibato sacerdotale, all’ordinazione delle donne,  alla contraccezione, al divorzio e all’aborto. In tutti questi casi, la Chiesa  sembra tuttora fermamente radicata nel mantenere e difendere quelle  posizioni che ha fatto proprie nel corso degli ultimi 2 millenni.
Ma questo vuol dire forse che l’indirizzo del Vaticano sia di stampo  marcatamente tradizionalista? Ad un estraneo che valutasse certe cose  solamente sulla base delle dichiarazioni pubbliche del Papa, potrebbe anche  sembrare così. Ma come spiega questo libro, chi vive all’interno della Chiesa  sa bene che la realtà è tutt’altra. La Chiesa Cattolica odierna non è quella che  sembra all’esterno, e questo divario tra la percezione pubblica di essa e le Sue  condizioni reali è al cuore stesso della controversia su Fatima. Perché anche  se alcune tradizioni vengono tuttora difese ufficialmente, per certi versi,  molte altre sono state invece abbandonate o minate alle loro fondamenta. Inoltre, mentre quelle posizioni che vengono ancora difese  ufficialmente ricevono una vasta eco mediatica, delle altre che sono state  invece abbandonate o corrotte non se ne parla praticamente mai. I Cattolici  che una volta condividevano tutta una serie di credenze in tutto il mondo,  vagano ormai alla deriva senza una meta o un obiettivo comune, costretti  a seguire una guida sempre più contraddittoria ed incerta, a tutti i livelli. Persino il successore di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI (il cui ruolo  nella controversia di Fatima, svolto al tempo come Cardinale Joseph  Ratzinger, verrà analizzato in queste pagine) ha riconosciuto che questa  crisi riguarda l’inconsistenza con cui si tramanda la Tradizione Cattolica, che viene ormai difesa ufficialmente solo in merito a certi punti specifici,  mentre molti altri vengono abbandonati o minati alle fondamenta. Questa  crisi ha spinto Papa Benedetto a dichiarare, nello storico Motu Proprio  del 7 luglio 2007, che la Messa tradizionale in Latino non era “mai stata  abrogata” e che tutti i sacerdoti sono liberi di officiarla, oltre a chiedere  in generale “un’ermeneutica della continuità”, per risolvere la percezione  che viene data di una vera e propria “rottura” con il passato stesso della  Chiesa – due raccomandazioni sorprendenti, che hanno confermato ancor  più l’esistenza di questo malessere profondo e oscuro, diagnosticato già  nella prima edizione di questo libro e che continua a colpire la Chiesa  anche anni dopo, ora che va in stampa questa seconda edizione. La Chiesa  Cattolica, un tempo considerata monolitica, ormai non lo è più. Il suo  elemento umano è pieno di divisioni e fratture che questo libro individua  alla radice, rivelando una leadership Cattolica divisa, nella quale la prima e  più evidente dicotomia è proprio quella tra il Papa, che crede ardentemente,  ed i suoi subordinati più immediati, che non credono affatto come lui.
La prima edizione di questo libro ha esaminato dettagliatamente le  azioni di quattro ecclesiastici Vaticani di alto rango, i quali oramai non  rivestono più le posizioni che avevano all’epoca: il Cardinale Ratzinger,  ovviamente, è ora il nostro Santo Padre Benedetto XVI; Il Cardinale Angelo  Sodano è andato in pensione nel 2006 e non è più Segretario di Stato  del Vaticano; Il Cardinale Dario Castrillón Hoyos, all’epoca Prefetto della  Congregazione per il Clero, è stato rimpiazzato nel 2006 dal Cardinale  Claudio Hummes. Solo il quarto prelato del Vaticano, l’ex Arcivescovo  Tarcisio Bertone, rimane una pedina chiave nella vicenda di Fatima,  insieme allo stesso Pontefice. Dopo aver servito come Segretario della  Congregazione per la Dottrina della Fede, sotto il Cardinale Ratzinger,  Bertone è stato elevato a rango di Cardinale ed ha sostituito Sodano come  Segretario di Stato. In questa veste, Bertone è diventato il protagonista  principale del dramma di Fatima, in quanto si è assunto la responsabilità  di continuare a perpetrare quella che il nostro libro definisce “la linea del  partito,” ecumenica e diplomatica, architettata del Segretario di Stato nei  confronti del Messaggio di Fatima e del Terzo Segreto in particolare.
La seconda edizione di questo libro continua a documentare  ampiamente il ruolo di tutti quei quattro prelati nella campagna intrapresa  per far “chiudere il libro” su Fatima, in quanto “espressione politicamente  scorretta” di credenze tradizionali Cattoliche. Anche se è impossibile essere  certi delle motivazioni di ciascuno di loro, è altrettanto impossibile non  concludere che le loro azioni abbiano contribuito all’attuale crisi di fede  e di disciplina nella Chiesa. Tuttavia, cambiamenti radicali nel dramatis  personae ed il nuovo pontificato di Benedetto XVI hanno imposto, in questa  seconda edizione del libro, un certo cambiamento di approccio ai gravi  problemi in esso affrontati; questi “aggiustamenti” saranno evidenti a chi  ha letto la prima edizione.
Questa seconda edizione prende anche in considerazione i grandi sviluppi  che ha avuto la vicenda di Fatima a partire dalla pubblicazione, nel 2006, del  libro Il quarto segreto di Fatima di Antonio Socci, il noto intellettuale e scrittore  Cattolico, un tempo amico e collaboratore del Cardinale Bertone nonché dell’allora Cardinale Ratzinger. Il libro di Socci contiene l’indagine, da lui  inizialmente avviata al fine di confutare i “Fatimiti” e le loro teorie, secondo  le quali l’apparato Vaticano (ora guidato da Bertone e dalla sua Segreteria  di Stato) avevano nascosto un testo del Terzo Segreto che spiegherebbe  l’ambigua visione del “Vescovo vestito di bianco.” Dopo aver studiato la  prima versione di questo libro, tuttavia, Socci scoprì che i “Fatimiti” avevano  ragione, e che “è certo” che un testo riguardante un qualcosa di “indicibile”  sia tenuto nascosto – un testo che, come scrive Socci, conterrebbe le “parole  della Madonna [che] preannunciano una crisi apocalittica della Fede, nella  Chiesa, a partire dalla sua sommità” e ”anche una spiegazione della visione  … (rivelata il 26 giugno 2000).”1
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Padre Paul Kramer

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