DEI PREDICATORI
1 Nessun frate predichi contro la forma e le prescrizioni della santa Chiesa e senza il permesso del suo ministro. 2 E il ministro si guardi dal concederlo senza discernimento. 3 Tutti i frati, tuttavia, predichino con le opere. 4 E nessun ministro o predicatore consideri sua proprietà il ministero dei frati o l’ufficio della predicazione, ma in qualunque ora gli fosse ordinato, lasci, senza alcuna contestazione, il suo incarico.
5 Per cui scongiuro, nella carità che è Dio, tutti i miei frati occupati nella predicazione, nell’orazione, nel lavoro, sia chierici che laici, che cerchino
di umiliarsi in tutte le cose, 6 di non gloriarsi, né godere tra sé, né esaltarsi dentro di sé delle buone parole e delle opere anzi
di nessun bene che Dio dice, o fa o opera talora in loro e per mezzo di loro, secondo quello che dice il Signore: «Non rallegratevi però in questo, perché vi stanno soggetti gli spiriti».
7 E siamo fermamente convinti che non appartengono a noi se non i vizi e i peccati. 8 E dobbiamo anzi godere quando siamo esposti a diverse prove, e quando sosteniamo qualsiasi angustia o afflizione di anima o di corpo in questo mondo in vista della vita eterna.
9 Quindi tutti noi frati guardiamoci da ogni superbia e vana gloria; 10 e difendiamoci dalla sapienza di questo mondo e dalla prudenza della carne. 11 Lo spirito della carne, infatti, vuole e si preoccupa molto di possedere parole, ma poco di attuarle, 12 e cerca non la religiosità e la santità interiore dello spirito, ma vuole e desidera avere una religiosità e una santità che appaia al di fuori agli
uomini.
13 È di questi che il Signore dice: «In verità vi dico, hanno ricevuto la loro ricompensa». 14 Lo spirito del Signore invece vuole che la carne sia mortificata e disprezzata, vile e abbietta, 15 e ricerca l’umiltà e la pazienza e la pura e semplice e vera pace dello spirito; 16 e sempre desidera soprattutto il divino timore e la divina sapienza e il divino amore del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
17 E restituiamo al Signore Dio altissimo e sommo tutti i beni e riconosciamo che tutti i beni sono suoi e di tutti rendiamogli grazie, perché procedono tutti da Lui. 18 E lo stesso altissimo e sommo, solo vero Dio abbia, e gli siano resi ed Egli stesso riceva tutti gli onori e la reverenza, tutte le lodi e tutte le benedizioni, ogni rendimento
di grazia e ogni gloria, poiché suo è ogni bene ed Egli solo è buono.
19 E quando vediamo o sentiamo maledire o fare del male o bestemmiare Dio, noi benediciamo e facciamo del bene e lodiamo il Signore che è benedetto nei secoli. Amen.
S. Francesco d’Assisi
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