mercoledì 29 gennaio 2020

LE GRANDEZZE DI MARIA



ELEVAZIONE A DIO ED ALLA VERGINE

Oh Dio! Oh Vergine! Oh Dio potente! Oh Vergine beata! In quel felice momento, o Vergine santa, Voi dovete essere Madre per la virtù dell'Altissimo, e il Figlio dell'Altissimo vuole essere l'umile Figlio di Maria.


In un mistero dove tutto è grande, tutto è puro e celeste, tutto è santo e divino, guardiamoci da qualsiasi pensiero basso, impuro o terreno.

Colui che nasce è il Verbo eterno che vuole avere una nascita nuova, ma degna della sua Divinità, e della sua prima Nascita. Colei che lo concepisce è madre, ma è vergine anche nel concepirlo, Madre e Vergine tutt'assieme: madre, ma Madre di Dio ed è pure madre per operazione divina; è degna Madre di Dio, e la sua azione materna è una azione degna di concepire e, generare un Dio, di concepirlo santamente, puramente e divinamente nelle sue sante viscere. Questa Vergine è un cielo in terra, un cielo animato, un cielo che Dio ha fatto onde vi sia posto un Sole più lucente di quello che ci rischiara, un cielo nuovo per una terra nuova, un cielo empireo per una gloria più elevata di quella dei beati. Nei nostri pensieri sopra un argomento così singolare e così elevato procediamo ordinatamente, contemplando noi pure Colei che il cielo contempla in Nazaret. È più pura e più celeste dei cieli medesimi ed è l'oggetto degli sguardi del cielo. È più angelica degli angeli e dei serafini medesimi; è un oggetto che li rapisce.

O Vergine sacra, io vi contemplo insieme con gli angeli, e vi riverisco in questo istante glorioso tra tutti gli istanti della vostra vita! Vi vedo più pura, più celeste, [73] più divina che mai; vi vedo con Dio e vedo Dio solo con Voi; vedo il vostro spirito e il vostro corpo nella mano di Dio. Dio eleva il vostro spirito al disopra di tutti gli spiriti creati ed infiamma il vostro corpo coi raggi d'un amore celeste, tutto divino, onde trarne santamente una sostanza pura e nuova, per il Verbo eterno che da Voi vuole nascere.

Dio solo è l'artefice di quest'opera, e con le sue proprie mani vuole formare un Adamo nuovo, come con le sue proprie mani aveva formato il primo Adamo; anzi possiamo pensare che quando creò il primo uomo, Egli non prese in mano quel po' di terra di cui ne formò il corpo, se non perché in questa era compresa quella porzione di sostanza di cui vuole ora formare Gesù, suo Figlio unico e salvezza degli uomini 35.

Contemplando quest'opera che deve rinnovare il mondo, mi sembra che vi sia in quella una relazione con ciò che avvenne nella creazione del mondo, ma una relazione che nella sua somiglianza è molto più eminente nelle grandezze e nei benefici effetti. Anche qui vedo un Dio, un Adamo e un Paradiso, ma oh Dio! quale Eva; quale Adamo e qual Paradiso! In quella cella di Nazaret, vedo bene il medesimo Dio che ha creato il mondo, ma lo vedo che opera meraviglie più grandi e più divine che nella creazione.

Allora Egli creò questo universo: qui forma il Sovrano dell'universo e il Creatore medesimo.

Allora Egli formò un Adamo che ai suoi figli diede la morte piuttosto che la vita, e che dà loro la morte dando la vita: qui Egli forma un nuovo Adamo che ai suoi figli darà la vita, anzi darà loro la vita con la sua morte e darà una vita eterna. [74]

Allora Egli fece un paradiso, ma un paradiso terrestre; qui fa un paradiso celeste su la terra.

Allora Egli trasse Eva da Adamo, e qui trae il nostro Adamo da Eva, vale a dire Gesù da Maria che è la vera Madre dei viventi e ciò, che è ben di più la Madre del Dio vivente.

Allora Egli faceva per Adamo un paradiso effimero; qui forma un paradiso dove riposerà parecchi mesi e nel quale per parecchi anni troverà le sue delizie. La Vergine, infatti, è un paradiso di delizia, anzi un paradiso preparato per Gesù, onde sia la dimora di Gesù, la dimora dove Gesù troverà le sue delizie. Tra poco Gesù sarà in Lei e vi rimarrà per nove mesi interi, poi sarà con Lei per trent'anni. E fuori della Vergine Gesù non troverà che croci e dolori, umiliazioni e obbrobri; solo in Maria e con Maria Gesù troverà il suo riposo e le sue delizie 36.

O Vergine santa! O Paradiso preparato per Gesù! O dimora per Gesù deliziosa e fiorita! Perciò siete in Nazaret e di Nazaret: siete un giardino più fiorito, un paradiso più santo, più felice, da Dio maggiormente visitato e dagli angeli meglio custodito, che non fosse l'Eden che chiamiamo paradiso terrestre!

È tempo che Dio venga in questo suo paradiso. È tempo che si apra il cielo, e scenda la rugiada del cielo. È tempo che compaia il Desiderato dalle genti; che la luce, la salvezza e la gloria di Israele si faccia vedere; che il Verbo sposi la natura umana, che Dio sia uomo e la Vergine sia Madre. È tempo che venga infine quel felice momento nel quale sia vero di dire che il Verbo si è fatto carne: è tempo che lo vediamo e lo adoriamo pieno di grazia e di gloria. [75]

CARD. PIETRO DE BÉRULLE

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