martedì 28 gennaio 2020

TESORI DI RACCONTI



Mezzo ingegnoso da una cattiva abitudine .  

Una religiosa del Buon Soccorso si trovava un giorno al capezzale d'un generale malato, ch'ella era chiamata a servire. Tutto ad un tratto ode uscire dalla bocca del vecchio soldato una di quelle parole che son troppo famigliari a tanti uomini di guerra. La religiosa strabilia:  

- Che c'è, signore?  

- Nulla, sorella, risponde il generale, la gotta mi fa orribilmente soffrire, e questa è la maniera di esprimere ciò che soffro. Un momento dopo, una bestemmia più orrenda ancora si fa sentire; la religiosa non può più:  

- Oh signore, esclama ella, nel mio convento non mi è stato insegnato a dire simili cose; se continuate ad usare di tali espressioni, io mi ritirerò e vi servirà chi vorrà!  

- Ma restate sorella.  

- A condizione che non bestemmierete più.  

- Ma non posso fare a meno; è una vecchia abitudine di caserma, non posso svezzarmene.  

- Voi potreste con un po' di buona volontà, ma giacché io sono qui, vi aiuterò... Ecco, signore, io vedo molte monete da cinque franchi nella vostra borsa, che sta qui su questa tavola: ne prenderò una se volete, per i poveri, ogni volta che vi succederà di bestemmiare.  

- Se non volete che questo, sia - rispose il generale, che non metteva una grande importanza alla proposizione. - Tutto andò bene per un po', ma ecco tutto ad un tratto la gotta si fa sentire, e il generale esprime il suo dolore con una moneta da cinque franchi.  

- Eh! che fate, sorella?... - esclamò il generale, che si era dimenticato di tutto.  

- Non vi ricordate, o signore, che secondo la nostra convenzione ciascuna delle vostre bestemmie deve fruttare cinque franchi ai poveri?  

- Il generale abbassò la testa; egli aveva acconsentito alla punizione, bisognava subirne le conseguenze. Sotto una tale impressione egli stette due ore senza dire alcuna parolaccia. Dopo questo tempo, gli sfuggì una bestemmia: la borsa si aprì ancora sotto i suoi occhi, e cinque franchi passarono in mano della religiosa. Per farla corta, malgrado l’attenzione che vi metteva il vecchio soldato, cinque o sei monete d'argento andarono così a profitto dei poveri. La sera esaminando la sua borsa trovò che le sue bestemmie costavano troppo, e si propose di diminuirle l'indomani: infatti due o tre solamente gli sfuggirono, e i giorni susseguenti appena gli succedeva di dirne una. Fu egli corretto del tutto? Non saprei dirlo; ma la penitenza ebbe sempre il meraviglioso effetto di correggerlo del maledetto vizio della bestemmia e dei cattivi discorsi per tutto il tempo che durò la malattia, e senza sapere ciò che avvenisse più tardi sarei inclinato a credere che avrà influito su tutto il resto della sua vita.  

Quante persone abbandonerebbero le male abitudini che hanno contratte, se di buon animo facessero la penitenza che il confessore, come buon medico, loro impone nella S. Confessione!  

DON ANTONIO ZACCARIA

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