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Come ci aiutano
La Chiesa è vicina al malato
Il logorìo degli anni che passano o la malattia, più o meno grave, debilitano fisiologicamente il corpo umano: sopraggiungono l'anzianità e lo stato d'infermità. La Chiesa si fa presente a questi suoi figli più bisognosi e desidera stringerli al suo cuore. Ecco: «Si ricordino i sacerdoti e soprattutto i parroci... che è loro dovere visitare personalmente e con premurosa frequenza i malati, e aiutarli con senso profondo di carità». La Chiesa, riconoscendosi una comunità unita nell'amore, si rivolge pure a tutti i suoi figli: «Tutti i cristiani devono far propria la sollecitudine e la carità di Cristo e della Chiesa verso gli infermi. Cerchino quindi, ciascuno secondo le possibilità del proprio stato, di prendersi premurosa cura dei malati, visitandoli e confortandoli nel Signore e aiutandoli fraternamente nelle loro necessità» (o.c., n. 42). Con questi e altri pressanti inviti, la Chiesa ricorda a tutti i cristiani il dovere dell'aiuto amoroso, non solo verso i propri familiari, ma anche verso tutti i fratelli bisognosi a motivo dell'infermità o dell'anzianità.
La Chiesa riconosce di non possedere l'elisir della giovinezza e tanto meno il toccasana per ogni malattia. Essa si presenta agli anziani e ai malati con i mezzi che Gesù stesso le ha affidato per il bene spirituale e per la salvezza dell'anima ormai prossima a rendere conto a Dio sia nel bene che nel male. Ecco la meravigliosa pedagogia della Chiesa: «I parroci specialmente, e tutti coloro che sono addetti alla cura degli infermi, sappiano suggerir loro parole di fede, che li aiutino a rendersi conto del significato dell'infermità umana alla luce della salvezza; li esortino inoltre a lasciarsi guidare dalla luce della fede per unirsi a Cristo sofferente, santificando con la preghiera la loro infermità, e attingendo dalla preghiera stessa la forza d'animo necessaria a sopportare i loro mali» (o.c., n. 43). Certamente la fede in Cristo sofferente, rende più sopportabile la malattia e più radiosa la speranza nella vita futura, come dimostra la storia di tanti santi che, inchiodati sul letto da atroci e lunghe malattie, hanno saputo impreziosire le loro vite che potevano sembrare inutili.
Del Padre francescano Pasquale Lorenzin
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