lunedì 20 dicembre 2021

PIO IX

 


Verso la morte. La grandezza di un vinto

 Un sentimento di progressiva solitudine accompagnò gli ultimi anni di vita di Pio IX. I più fedeli collaboratori scomparvero uno dopo l'altro. Il 10 luglio 1874 morì mons. de Merode, alla vigilia di ricevere il cappello cardinalizio, e il6 novembre 1876 il cardinale Antonelli, cui successe nella carica di segretario di Stato il cardinale Simeoni 81. Qualche settimana dopo, il 17 dicembre, scomparve l'ultimo stretto collaboratore di Pio IX, il cardinale Costantino Patrizi 82.

 Il 13 maggio 1877 il Pontefice compì l'ottantacinquesimo anno di età. Ai familiari che al mattino gli avevano presentato gli auguri, la sua risposta era stata: «Questo compleanno e poi più» 83. L'estate afosa ed estenuante di quell'anno concorse al declino delle sue forze.

 Il primo giugno di quell'anno, rivolgendosi ai pellegrini francesi, Pio IX ricordò loro come «il demonio è stato il primo rivoluzionario del mondo ... ma la rivoluzione finisce sempre col trionfo dell'ordine che presto o tardi risorge» 84. il 16 novembre, con il breve Dives in misericordia, proclamò Dottore della Chiesa san Francesco di Sales. il 29 dicembre tenne il suo ultimo Concistoro. Tormentato da piaghe alle gambe, mentre sente mancarsi le forze, il Papa proclama con fierezza: «Scrivono che sono stanco, sì, lo sono di tante iniquità e disordini; lo sono di vedere ogni dì la religione oltraggiata; lo sono soprattutto di vedere la gioventù pervertita in scuole senza Dio. Ma se sono stanco, non sono ancora disposto a por giù le armi, a patteggiare con l'ingiustizia, a cessare di fare il debito mio. No, grazie a Dio, per questo non sono punto stanco e spero non lo sarò mai» 85.

 Avuta notizia del peggiorare della salute del Pontefice, Vittorio Emanuele II diede ordine di approntare i preparativi per il lutto. Ma fu il re d'Italia a precedere Pio IX di un mese davanti all'ultimo tribunale. Colpito da febbre improvvisa, Vittorio Emanuele II, malgrado la sua forte fibra, morì a soli cinquantotto anni il 9 gennaio 1878 86.

 Giuntagli la notizia che il re era caduto gravemente malato, Pio IX inviò subito al sovrano il proprio confessore, mons. Marinelli, ma questi fu respinto per ordine dei ministri. Ih seguito alle insistenti richieste del moribondo, venne permesso al canonico Anzino, cappellano di Corte, di assistere Vittorio Emanuele negli ultimi momenti. Monsignor Vincenzo Vannutelli, sostituto della Segreteria di Stato, portò la notizia della morte a Pio IX che, dopo un momento di silenzio, ripeté tre volte le parole: «Sia pace all'anima sua» 87. Meno di un mese separava la scomparsa dei due protagonisti di un trentennio di lotta cruciale nella storia d'Italia.

 Le ultime settimane di vita di Pio IX furono consolate dalla presenza, accanto al suo capezzale, del cardinale Manning, lo strenuo difensore dei diritti del Papato. Egli arrivò a Roma il 2 dicembre 1877 e rimase costantemente con il Papa, fino al giorno della sua morte. «Più di una volta, in quelle cinque settimane - racconta il cardinale - potei, spero, recargli qualche momentaneo sollievo, e ringrazio Iddio che ebbi la sorte di stare accanto al Pontefice, che avevamo amato e venerato, negli ultimi giorni e negli ultimi momenti della sua grande e gloriosa vita» 88.

 Aggravatosi di giorno in giorno, Pio IX peggiorò il 7 febbraio. Fu esposto il Santissimo in tutte le chiese mentre l'anticamera pontificia andò affollandosi lungo la giornata di prelati, diplomatici e alti personaggi della Corte papale e dell'aristocrazia romana. Semiseduto sopra un letto, dai bianchissimi lini, Pio IX pregava, rivolgendo di quando in quando la parola all'uno o all'altro cardinale. Il cardinale camerlengo Pecci avvicinatosi gli disse: «Padre Santo, benedite noi tutti del Sacro Collegio, benedite tutte le Chiese». Con voce affannata ma chiara il Papa rispose: «Sì benedico tutto il Sacro Collegio, e prego Dio che vi illumini perché possiate fare una buona scelta». Poi, alzata una piccola croce di legno che portava sempre con sé e nella quale era incastonato un frammento della Santa Croce, disse: «Benedico tutto il mondo Cattolico» 89. Verso le cinque del pomeriggio il cardinale penitenziere Bilio intonò il Proficiscere. Il Papa spirò dopo avere pronunciato la parola Proficiscar, «come mirando un oggetto invisibile che gli recasse grande consolazione e dolcezza, e fu congetturato dai presenti che egli vedesse la Santissima Vergine» 90. Erano le 17,40 e le campane suonavano l'Ave Maria 91.

 San Giovanni Bosco, che si trovava a Roma, annota quel giorno: «Oggi si estingueva il sommo e incomparabile astro della Chiesa, il Pontefice Pio IX. Entro brevissimo tempo sarà certamente sugli altari» 92. Meno di ventiquattro ore dopo la morte del Pontefice, l'8 febbraio 1878, giunge la prima richiesta di beatificazione con un telegramma del Terz'Ordine francescano di Vienna 93. Il Beato Giuseppe Baldo, fondatore delle suore Figlie di San Giuseppe, tracciando l'elogio del Pontefice due mesi dopo la sua morte, così si esprime: «Fortitudo et decor indumentum eius. Pio IX ebbe gli splendori del Tabor e le agonie del Getsemani (...). Verrà un giorno che il secolo nostro prenderà il nome della festa e della magnanimità di un Pontefice straordinario, e quel Pontefice sarà Pio IX! Dirà la storia che tutto il mondo tenne gli occhi rivolti a Pio IX; dirà la forza del leone che fece tremare il mondo ed ebbe insieme l'amabilità, l'amorevolezza, la soavità di una Madre: fortitudo et decor indumentum eius» 94.

 I trentadue lunghi anni del pontificato di Pio IX sullo sfondo del dramma risorgimentale, sono illuminati anche da tre grandi gesti che ne riassumono il Magistero e l'azione pubblica. Sono il Sillabo, ossia la condanna dei principali errori che corrompono la cultura e la società moderna; il Concilio Vaticano I, con la definizione dogmatica della infallibilità del Papa, quando insegna ex cathedra le verità di fede e di morale; la definizione del dogma della Immacolata Concezione, ossia la vittoria di Maria, preannunzio della lotta e del trionfo della Chiesa sulla Rivoluzione. Tutti questi atti del pontificato di Pio IX portano la data dell'8 dicembre: 8 dicembre 1854 la definizione del dogma dell'Immacolata; 8 dicembre 1864 la promulgazione del Sillabo; 8 dicembre 1869 l'apertura del Concilio Vaticano I.

 Nel suo testamento, datato il 15 marzo 1875, Pio IX aveva scritto di voler essere sepolto nella chiesa di San Lorenzo fuori le mura, a lui sempre cara per la memoria del martire. Tre anni dopo la morte del Pontefice, il 13 luglio 1881, si volle eseguire la sua volontà trasferendone le spoglie dal deposito provvisorio di San Pietro alla Basilica di San Lorenzo. Durante la traslazione della salma, il corteo funebre fu assalito da dimostranti massonici e anticlericali che cercarono di buttare a Tevere il corpo del Pontefice. In riparazione dei violenti oltraggi subiti dal corpo e dalla memoria del Pontefice, il conte Giovanni Acquaderni concepì l'idea di elevare un grande monumento sul modesto luogo della sepoltura, nella cripta della Basilica. Questo mausoleo, raccolto e appartato, nella Roma in cui Pio IX aveva regnato sovrano ne accoglie oggi le spoglie.

Roberto De Mattei


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