venerdì 1 agosto 2025

GLORIA DI DIO

 


Santa Veronica Giuliani,


GLORIA DI DIO 

(grazia divina – inabitazione – contento – abbracciata da Gesù) 

 

Quando Dio è in noi non esistono più confini: in ogni cosa e in ogni istante possiamo incontrarlo e riconoscerlo. Per Veronica, l’accoglienza di Dio è stata totale: faceva ogni cosa al suo cospetto trasformando la propria vita a lode della sua gloria. 

75- Tutto ciò che vuole Dio, lo voglio io; tutto ciò che vuole Maria, lo voglio io; tutto ciò che è di maggior gloria di Dio, lo abbraccio, lo voglio ed in esso mi fermo. (D III, 815) 

76- Rinnovo i patti; faccio un fermo proposito che, di volontà, mai offendere Dio: prima morire e mille morti ancora! Se avessi tante vite, tutte le spenderei per la gloria di Dio, per l’onore di Dio e per fare la volontà di Dio. (D VI, 423) 

77- Dovevo fare molte faccende nell’uffizio; e, mentre camminavo, il cuor mio saltava, per la gioia che avevo di operare tutto a gloria di Dio. Sentivo quella presenza di Dio operativa, unitiva; e provavo, nel medesimo operare, un rapimento come continuo. Sentivo, nel mio cuore, che Gesù mi diceva: 

Io faccio tutto. Io sono tutto in quest’opera. O Dio! Tutto ciò mi faceva operare; ma come non so, perché stavo come fuor di me. (D I, 798) 

78- Gesù Bambino si è abbracciato al mio collo così strettamente... e mi ha comunicato il suo divino amore; mi diceva: 

Sposa mia, io ti ho presa e legata, e, con legami di amore, ti tengo; e lo stesso amore cresceva nel cuore, facendosi una stessa cosa con Dio. Il Divino Pargoletto, rivolto a Maria SS.ma, le diceva tacendo (senza parlare): 

Sto nel mio centro. Infatti, le anime amanti sono il nido di Dio, ed il centro di esse è Dio. Tutto ciò che sentivo, non posso spiegarlo. So bene che, in quell’istante, il Divino Bambino mi faceva carezze, e mi pareva che, più volte, mi desse dei baci e mi dicesse: Tutto quello che faccio, voglio che lo faccia anche la mia sposa a me. Così, stringendomi forte e con amore, l’amore mi dava forza: abbracciavo Gesù e baciavo Gesù. Lui appoggiava il suo capo sul mio petto, e pareva che vi volesse riposare, come fanno i fanciulli nelle braccia delle loro madri. Ma io dico così per modo di dire. Oh! che riposo stravagante! Fingeva di dormire per tenermi desta; mi incitava ad amare. Tornava poi in braccio a Maria SS.ma tutto allegro e contento; subito si posava sul cuore di Lei, e riuniva cuore con cuore; e quei due cuori si univano al mio tirandolo al loro come una calamita. (D III, 917) 

Silvia Reali 


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