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martedì 26 ottobre 2021

Un riassunto delle menzogne su Fatima

 


La Battaglia  Finale del Diavolo


Un riassunto delle menzogne su Fatima

Le prove dimostrano che le persone determinate a cancellare le  profezie di Fatima hanno proferito almeno dieci specifiche menzogne,  davanti a tutta la Chiesa e al mondo intero. Queste falsità hanno già  causato un grave danno alla Chiesa e all’umanità in generale, ma sono  purtroppo foriere di altre, ben più gravi conseguenze per ciascun uomo,  donna o bambino su questa terra, come la stessa Madonna di Fatima  aveva profetizzato. Analizziamo dettagliatamente queste menzogne: 


Falsità #1

La visione del “Vescovo vestito di Bianco” pubblicata il 26  giugno 2000, è tutto ciò che è contenuto nel Terzo Segreto di  Fatima.

Questa menzogna priva la Chiesa e l’umanità degli avvertimenti  contenuti nella visione, di carattere evidentemente profetico, che  possono essere spiegati solamente dalle parole mancanti della Vergine  Maria. Queste parole mancanti non solo spiegherebbero la visione, ma  ci direbbero anche cosa possiamo fare per evitare i catastrofici eventi  futuri da essa profetizzati, compresa l’uccisione di un Papa (”il vescovo  vestito di bianco”) da parte di alcuni soldati tra le rovine di una città  semi distrutta.

Ci viene detto che la visione deve essere interpretata “in senso  figurato” (come se rappresentasse la persecuzione della Chiesa durante  il XX secolo), eppure quegli stessi prelati che spingono per una simile  interpretazione, guidati dai Cardinali Sodano e Bertone, sono i primi ad  aggirarla e ad interpretarla letteralmente come la descrizione del fallito  attentato del 1981 a Papa Wojtila. Ignorano del tutto la spiegazione  che la stessa Suor Lucia dette al testo pubblicato della visione: “il Papa viene ucciso”. Ed ignorano anche la presunta lettera di Suor Lucia del  12 maggio 1982 – che tra l’altro era stata da loro presentata come  prova nello stesso MDF! In quella lettera, scritta teoricamente un anno dopo il fallito attentato, Suor Lucia scriveva: “e se non abbiamo ancora  visto il compimento finale dell’ultima parte di questa profezia, ci stiamo  avvicinando ad essa a grandi passi”.

Nascondendo le parole della Vergine, che sono state chiaramente  rimosse dal Terzo Segreto pubblicato finora, queste persone ci privano  di una preziosa guida che il Cielo ci aveva dato proprio per questi  tempi di crisi senza precedenti, mentre cercano allo stesso tempo di  nascondere il proprio ruolo  in quella crisi, che senza dubbio era stata  predetta dal Terzo Segreto nella sua integralità. 


Falsità #2

Il Terzo Segreto riguarda eventi che “appartengono al passato”, tra cui il fallito attentato alla vita di Papa Giovanni Paolo II.

Il tentativo di “interpretare” la visione di terribili eventi futuri  riguardanti il Papa e la gerarchia (tra cui anche un’esecuzione pubblica)  come se non si trattasse di nient’altro che di un attentato (fallito) contro  un Papa, compiuto più di 25 anni fa, è un errore lapalissiano. Come  abbiamo abbondantemente dimostrato, questa menzogna è l’aspetto  più pericoloso della campagna intrapresa contro il Messaggio di Fatima  dal Segretario di Stato, poiché essa afferma che i fedeli non devono più  preoccuparsi dei vitali avvertimenti profetici del Messaggio di Fatima –  tra i quali, ricordiamo, c’è l’annientamento di intere nazioni – che non  sono evidentemente ancora avvenuti. Si conduce così la Chiesa lungo  un sentiero rovinoso e pericolosissimo.

Questa vera e proprie frode è stata smascherata proprio dalla  descrizione dei contenuti del Terzo Segreto che fece il Cardinale  Ratzinger nel 1984, oltre alle tante altre prove che abbiamo riportato.  A quel tempo il Cardinale non disse nulla che potesse anche  lontanamente collegarsi alla sua “interpretazione” del 2000, secondo  la quale il Terzo Segreto si compiva col tentato omicidio del 1981.  Questa “interpretazione”, imposta sulla Chiesa dal Segretario di Stato  del Vaticano, è ovviamente una montatura recente, ideata per sviare ed  ingannare i fedeli. 

Ricordiamo ancora una volta che il Cardinale Bertone ha tentato  invano di convincere l’opinione pubblica che Lucia gli avesse “confessato”  che la Madonna non le aveva mai detto niente che collegasse il Terzo  Segreto al 1960, e al fatto che non doveva essere rivelato prima di  quell’anno. In realtà, ora sappiamo che Suor Lucia aveva preparato due  buste, riportando su ciascuna di esse “l’ordine espresso” della Madonna  sul fatto che il Segreto andasse svelato proprio nel 1960, come Bertone  avrebbe finalmente rivelato alla televisione nel 2007. Si tratta di una  prova schiacciante dell’evidente e deliberato tentativo di sviare i fedeli dal reale significato del Terzo Segreto, che è intrinsecamente legato  all’era aperta dal Concilio Vaticano II. 


Falsità #3

Il Messaggio di Fatima non offre alcun rimedio specifico alla  crisi attuale della Chiesa e del mondo, a parte un generico invito alla pietà per mezzo della preghiera e della penitenza.

Chi cospira contro il Messaggio di Fatima, ed i loro collaboratori  che abbiamo identificato, vuole farci credere che la Madonna di Fatima  non abbia richiesto specificatamente, per volere di Dio Onnipotente: la  consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria, compiuta  dal Papa insieme a tutti i vescovi Cattolici del mondo, nello stesso  momento, e la devozione dei Primi Cinque Sabati, inclusa la Comunione  di Riparazione per i peccati commessi dagli uomini contro il Cuore  Immacolato di Maria, tra i quali vi sono tutte le bestemmie pronunciate  contro il Cuore Immacolato. 

Le prove dimostrano che queste richieste Celesti sono state nascoste  ed ignorate dai prelati del Vaticano che abbiamo identificato, perché  sono cose troppo esplicitamente Cattoliche per quel nuovo orientamento  “ecumenico” e mondano della Chiesa, che queste persone si ostinano a  difendere e promuovere. In questo modo, vengono ingiustificatamente  nascosti gli unici rimedi che il Signore aveva dato alla nostra epoca per  ottenere grazie speciali e la salvezza delle anime dall’inferno. 


Falsità #4

Tutte le Richieste della Vergine di Fatima sono state esaudite, compresa la Consacrazione della Russia.

È esattamente il contrario: le richieste della Madonna sono  state rifiutate con sdegno da quei prelati Vaticani che sono coinvolti  nell’occultamento del Messaggio di Fatima. Queste persone hanno  provato a rimpiazzare la vera Consacrazione della Russia, che deve  essere compiuta dal Papa e da tutti i vescovi del mondo in una solenne  cerimonia pubblica, con una consacrazione del mondo alla quale ben  pochi vescovi hanno partecipato. Hanno “modificato” ciò che la Madre  di Dio aveva richiesto, in base all’autorità di Suo Figlio Gesù, allo scopo  di adattarne il Messaggio ai loro scopi umani, futili e fallimentari, tra  i quali un inutile ed infruttuoso “ecumenismo,” che non ha prodotto  nient’altro se non disprezzo verso il Papa da parte di una gerarchia  Russo-Ortodossa che non si è certo convertita ed è tuttora controllata  dal Cremlino. 

Invece di cercare la conversione della Russia, il Trionfo del Cuore  Immacolato e la riparazione per i peccati, come ordinato loro dal  Signore a Fatima, questi prelati si sono attivamente impegnati nel  sabotare e modificare il Messaggio di Fatima, spacciandolo per un  banale ed insignificante “programma per la Nuova Evangelizzazione” (per usare la ridicola espressione del Cardinale Castrillòn Hoyos).  Come abbiamo dimostrato, “la Nuova Evangelizzazione” abbandona  il costante insegnamento della Chiesa secondo cui non solo i RussoOrtodossi, ma tutti gli scismatici e gli eretici devono tornare in seno  alla Chiesa Cattolica e che i Mussulmani, gli Ebrei ed i pagani devono  anch’essi convertirsi, avere fede in Gesù Cristo e ricevere il Battesimo,  per potersi salvare dall’inferno. “La Nuova Evangelizzazione” – proprio  come gli slogan di stampo Comunista – significa esattamente l’opposto di  quello che dice: nessuna evangelizzazione, per nessuno! È chiaro quindi  che non possa onorare affatto le richieste della Vergine riguardanti la  conversione della Russia. 


Falsità #5

Le attuali condizioni in cui versano la Chiesa e il mondo sono il massimo risultato che possiamo aspettarci dalla presunta e falsa  “obbedienza” al Messaggio di Fatima. 

Dire ai fedeli che le condizioni attuali della Russia e del mondo in  generale rappresentano in qualche modo il compimento delle promesse  della Madonna di Fatima è un inganno gravissimo e dalle conseguenze  assolutamente catastrofiche. La Chiesa e l’umanità sono state private  in questo modo degli innumerevoli benefici temporali e spirituali che  il Signore ci avrebbe dato, qualora il Messaggio di Fatima fosse stato  rispettato ed obbedito. 

Abbiamo ricevuto una dimostrazione di questi benefici in  Portogallo, un paese che si è trasformato miracolosamente in un vero  e proprio ordine sociale Cattolico, a seguito della sua consacrazione  al Cuore Immacolato nel 1931 - un risultato che, come affermarono  esplicitamente i vescovi Portoghesi, si sarebbe replicato in tutto il  mondo, se la Russia fosse stata anch’essa consacrata. 

Voler attribuire ad un presunto trionfo del Cuore Immacolato le  attuali condizioni spirituali e morali della Russia e del mondo, che sono  orribili a dir poco, equivale praticamente a bestemmiare!


Falsità #6

Oltre che a pregare e fare penitenza, non possiamo far  nient’altro per evitare il grande castigo che la Madonna di Fatima ci ha predetto, incluso l’annientamento di molte nazioni.

Questa menzogna nasconde agli occhi della Chiesa e dell’umanità  i due strumenti messi a disposizione dal Cielo per proteggerci dagli  attacchi secolari e per ottenere due grazie straordinarie in quest’epoca  così difficile per la Chiesa: la Consacrazione della Russia e la diffusione  della devozione dei Primi Cinque Sabati. 

I prelati che hanno ideato questa menzogna, di propria iniziativa  e a mente fredda, hanno posto la Chiesa e la società civile sullo  stesso cammino intrapreso dagli sventurati Re di Francia, i quali non obbedirono alla richiesta di Nostro Signore e non consacrarono la  Francia al Sacro Cuore di Gesù, in una solenne cerimonia pubblica.  ’esecuzione di Luigi XVI da parte dei rivoluzionari Francesi nel 1793  sembra essere il destino che attende il Papa e tanti membri della  gerarchia, come si può vedere nella visione del Terzo Segreto - e cioè  l’esecuzione pubblica di un Papa e dei suoi ministri da parte di soldati,  tra le rovine di una città mezza distrutta. 

Ciò nonostante, ci viene detto che lo scenario apocalittico descritto  nella visione non rappresenta altro che un tentato omicidio contro la  vita di un singolo Papa, compiuto più di 25 anni fa! È difficile riuscire  a immaginare una falsificazione peggiore del Messaggio di Fatima,  che sembra essere stata ideata col preciso scopo di porre la Chiesa e il  mondo in uno stato d’apatia, dinanzi ai gravi pericoli che incombono  su ciascuno di noi!


Falsità #7

Il Messaggio di Fatima è una semplice “rivelazione privata,” che non impone alcun obbligo di fede o di osservanza ai membri  della Chiesa.

Mentre facevano finta di venerare la Madonna di Fatima e di credere  nel suo Messaggio, forse per far contento Giovanni Paolo II che invece  nel Messaggio ci credeva veramente, il Segretario di Stato del Vaticano  ed i suoi collaboratori hanno chiaramente indicato che per loro il  Messaggio di Fatima non è nient’altro che “un aiuto, che è offerto, ma  del quale non è obbligatorio fare uso”. Per questo, affermano, la Chiesa  non è obbligata ad esaudire le richieste della Vergine di Fatima - cioè la  Consacrazione della Russia e la diffusione concreta delle devozioni ai  Primi Cinque Sabati. 

Eppure, mentre questi prelati ci dicevano che nessuno è costretto  a credere al Messaggio di Fatima, Giovanni Paolo II dichiarava che “la  Chiesa si sente impegnata dal Messaggio di Fatima”. Per dimostrarlo,  introdusse nel nuovo Messale Romano, il 13 maggio di ogni anno, la  Festa della Madonna di Fatima. Quindi, secondo la saggezza “umana” del  Segretario di Stato e di coloro che sostengono le sue politiche mondane,  la Chiesa celebra oggigiorno una festa in onore di un’apparizione che  nessuno ha l’obbligo di credere!

Nascondere gli avvertimenti profetici del Cielo relativi ad un grave  castigo e affermare che “molte nazioni verranno annientate” e la  perdita di milioni di anime non sono eventi che debbano essere creduti  o presi in considerazione, se non lo riteniamo opportuno – anche se  questi avvertimenti sono stati autenticati da un miracolo pubblico  senza precedenti, testimoniato da più di 70.000 persone – è un atto  paradigmatico della follia umana. La Seconda Guerra Mondiale, la  Guerra di Corea, la Guerra in Vietnam, gli attacchi terroristici del 11  settembre 2001, il crollo dei mercati internazionale del 2008-2009: sono solamente degli assaggi di quello che subirà il mondo per colpa  dell’arrogante decisione di ignorare i consigli della Madonna di Fatima.


Falsità #8

Le profezie di Fatima “appartengono al passato” ed il Terzo  Segreto in particolare non contiene “nessun grande mistero”,  “nessuna sorpresa” e nessun avvertimento sul futuro. 

Con questa falsità, i fedeli sono stati illegittimamente privati degli  avvertimenti e dei rimedi Celesti di fondamentale importanza per la  Chiesa dei nostri tempi. Se il Messaggio di Fatima fosse stato ascoltato  ed obbedito, chissà quanta malvagità, sia spirituale che temporale,  avrebbe potuto essere evitata!

Insistendo in una simile menzogna, questi prelati del Vaticano  lasciano la Chiesa ed il mondo senza difese contro il grande castigo  che implicherà “l’annientamento” di “molte nazioni”, la schiavitù delle  popolazioni che dovessero sopravvivere e la perdita di milioni di anime  per tutta l’eternità – le conseguenze finali causate dal non aver obbedito  le richieste della Madonna. 


Falsità #9

La pretesa che i prelati del Vaticano, che agiscono contro il  Messaggio di Fatima, in realtà siano devoti ad esso.

Nascondendosi dietro un’apparente e formale devozione al  Messaggio di Fatima, le parole e le azioni oggettive dei prelati del  Vaticano che abbiamo identificato in questo libro nascondono in realtà  un tentativo sistematico di svilire e rimuovere qualsiasi credenza nei  contenuti profetici di carattere esplicitamente Cattolico del Messaggio.  Costoro hanno rivelato le loro vere intenzioni definendo Dhanis un  “eminente conoscitore” di Fatima, nel MDF, quando è stato proprio  Dhanis ad insinuare dubbi sulla credibilità di ogni aspetto profetico del  Messaggio. Citando Dhanis come fonte principale, questi prelati Vaticani  hanno fatto capire ai loro fratelli “illuminati” (ma non al pubblico in  generale, che non conosce queste sottigliezze), che il Messaggio di  Fatima viene da loro considerato una pia invenzione di Suor Lucia, la  cui pretesa di aver parlato con la Vergine in merito alla consacrazione  ed alla conversione della Russia, e così via, non può essere presa troppo  sul serio dagli uomini “illuminati” della Chiesa post-conciliare.

Il fatto che non abbiano mai ammesso apertamente di non credere  all’autentico Messaggio di Fatima, malgrado provino addirittura ad  “interpretarlo” per noi, costituisce un vero e proprio oltraggio nei  confronti della Chiesa. Proprio come in un qualsiasi tribunale civile,  dove i giudici ed i potenziali giurati devono comunicare qualsiasi loro  pregiudizio nei confronti del caso in oggetto, così anche questi prelati del  Vaticano avrebbero il dovere di rivelare apertamente i propri pregiudizi,  prima di far finta d’essere gli unici a poter giudicare “imparzialmente”  il Messaggio di Fatima. 


Falsità #10

I Cattolici che non concordano con i prelati del Vaticano che  abbiamo identificato, in merito all’interpretazione del Messaggio di Fatima, sono “disobbedienti” nei confronti del “ Magistero”.

Con “magistero”, il Segretario di Stato del Vaticano ed i suoi  collaboratori non intendono altro che le proprie opinioni sul Messaggio  di Fatima - opinioni che contraddicono sostanzialmente ciò che lo stesso  Giovanni Paolo II aveva affermato e compiuto per dare autenticità al  Messaggio, come l’introduzione della Festa della Madonna di Fatima  nel calendario liturgico della Chiesa. 

Sono pertanto proprio questi prelati del Vaticano, che hanno  orchestrato una campagna tesa ad annullare la valenza del Messaggio  di Fatima, ad essere effettivamente disobbedienti nei confronti del  Magistero, visto che cercano di declassare Fatima al rango di una mera  “rivelazione privata”, che può quindi essere ignorata dalla Chiesa senza  alcun problema.


Un’offesa dalla portata incalcolabile

È assai difficile riuscire ad esprimere la portata di un simile oltraggio,  commesso da chi vorrebbe seppellire, con l’inganno e l’occultamento, un  prezioso Messaggio Celeste consegnatoci personalmente dalla Madre di  Dio, per il bene temporale e spirituale dei Propri figli. Quest’oltraggio  va oltre ogni possibile calcolo d’opportunità umano, perché esso  non riguarda solamente calamità di carattere fisico o temporale, ma  coinvolge anche la perdita di milioni e milioni di anime, che potrebbe  essere evitata esaudendo le richieste della Madonna di Fatima: la  Consacrazione della Russia e la diffusione della devozione dei Primi  Cinque Sabati (che gli “illuminati” prelati del Vaticano si rifiutano di  promuovere). 

È stata la Vergine di Fatima in persona a promettere i benefici che  otterremo solamente quando le Sue richieste verranno esaudite: “Se  le Mie richieste verranno esaudite, molte anime saranno salvate e vi  sarà la pace”. Le Sue richieste non sono state ancora esaudite, ed i  responsabili di tutto questo (insieme ai loro collaboratori) dovranno  rispondere dinanzi al Signore e alla Madonna per le conseguenze  delle loro azioni, che hanno privato e continuano a privare la Chiesa,  il mondo e milioni di anime delle grazie concesse dalla Madonna di  Fatima in nome di Suo Figlio. 

Padre Paul Kramer

domenica 24 ottobre 2021

La campagna intrapresa dal Segretario di Stato del Vaticano per modificare e nascondere l’autentico Messaggio di Fatima, ha avuto conseguenze disastrose per la Chiesa e l’umanità, con altre conseguenze ancor più disastrose in arrivo.

 


La Battaglia  Finale del Diavolo


La campagna intrapresa dal Segretario di  Stato del Vaticano per modificare e nascondere  l’autentico Messaggio di Fatima, ha avuto  conseguenze disastrose per la Chiesa e l’umanità,  con altre conseguenze ancor più disastrose  in arrivo. 


Per colpa di questo sforzo congiunto, orchestrato dal Segretario  di Stato del Vaticano al fine di modificare e nascondere l’autentico  Messaggio di Fatima, a tutto favore del nuovo orientamento, questi  sono i risultati: 

•  La Russia non è ancora consacrata al Cuore Immacolato di Maria,  come richiesto dalla Madre di Dio. 

•  La Russia non si è convertita alla Fede Cattolica, come promesso dalla  Madonna se le Sue richieste fossero state accolte. Al contrario, essa  è andata degenerando sempre di più, da un punto di vista spirituale,  morale, sociale, politico e persino economico, mentre il Cremlino si  prepara per la guerra assieme alla Cina e la Chiesa Cattolica subisce  restrizioni d’ogni tipo da parte del governo (siamo ormai ai livelli  di una persecuzione manifesta in “quella povera nazione”, come la  chiamò Suor Lucia). 

•  Non v’è pace nel mondo, ma solo depravazione, guerre e genocidi,  rivolte sociali e decadimento morale, il collasso economico e, peggiore  tra tutti i mali, l’olocausto dell’aborto, che grida vendetta al cospetto  di Dio. 

•  La Chiesa vive il culmine di una crisi senza precedenti, ammessa  persino dall’attuale Papa regnante, e molte anime sono a rischio.  Ma conseguenze addirittura peggiori incombono sia sulla Chiesa  che sull’umanità. Perché la Vergine di Fatima disse che: “Se faranno  ciò che chiedo, molte anime verranno salvate”, ed avvertì la Chiesa ed  il mondo che: “Molte anime vanno all’inferno perché nessuno prega e  compie sacrifici per loro”. Come disse Suor Lucia a Padre Fuentes il 26  dicembre 1957, riguardo alla sua missione: 

“La mia missione non è quella di indicare al mondo le punizioni  materiali che sono certe, se il mondo non pregherà e farà penitenza in tempo. No! La mia missione è quella di indicare a tutti il terribile  rischio che corriamo se continueremo a rimanere ostinatamente nel  peccato: la perdita delle nostre anime per tutta l’eternità”.

In sostanza, le prove ci mostrano che a causa di quella che possiamo  definire una vera e propria cospirazione contro la Madonna di Fatima,  il mondo si trova a dover fronteggiare la potenziale perdita di milioni  di anime e l’annientamento di intere nazioni, come conseguenza per  aver ignorato le Sue richieste. I cospiratori, che agiscono seguendo i dettami di un semplice burocrate del Vaticano – il Segretario di Stato –  che non ha ricevuto nessun compito divino da parte del Signore, hanno  cercato di nascondere la parte mancante del Terzo Segreto e di non  ottemperare in alcun modo alla Consacrazione della Russia, proprio nel  momento storico in cui l’obbedienza della Chiesa alle condizioni della  Madonna sarebbe l’unica cosa in grado di evitare il castigo globale che  è ormai imminente. 

Le autorità civili, che non possono far affidamento su ausili  soprannaturali e che quindi possono basarsi solo su analisi umane e  pertanto fallaci, sono tuttavia abbastanza sagge da prepararsi al peggio.  Al contrario, le autorità del Vaticano - in possesso di un’arma infallibile  proveniente dal Cielo, e cioè il Messaggio di Fatima, che ci mette in  guardia contro questi terribili eventi per la Chiesa e l’umanità e ci  fornisce un modo per evitare il castigo imminente - osano affermare  che esso “appartiene al passato”, che probabilmente non è affidabile e  che gli eventi da esso predetti possono essere tranquillamente ignorati.

Padre Paul Kramer,

venerdì 22 ottobre 2021

Il Segretario di Stato del Vaticano si cela dietro alla persecuzione di Padre Nicholas Gruner, responsabile d’essersi opposto alla Linea del Partito su Fatima e di continuare a lavorare per portare alla luce la parte nascosta del Terzo Segreto.

 


La Battaglia  Finale del Diavolo

Il Segretario di Stato del Vaticano si cela dietro alla persecuzione di Padre Nicholas Gruner, responsabile d’essersi opposto alla Linea del  Partito su Fatima e di continuare a lavorare per portare alla luce la parte nascosta del Terzo Segreto.


Poiché si è rifiutato, in coscienza, di aderire alla Linea del Partito su  Fatima e ha posto domande scottanti sulla completezza della rivelazione  del Terzo Segreto e sulla gestione di quest’ultimo da parte del Segretario  di Stato, Padre Nicholas Gruner - probabilmente il principale esponente  tra chi, nella Chiesa Cattolica, crede nell’autentico Messaggio di Fatima  - è stato sottoposto ad una vera e propria persecuzione da parte del  Segretario di Stato del Vaticano (a seguito di “segnali preoccupanti”  comunicati dal predecessore di Sodano, il Cardinale Casaroli, al  vescovo di Padre Gruner, nel 1989). Analizziamo nei dettagli questa  persecuzione. 

•  Sodano è la “più alta autorità” (termine usato in Curia per indicare  il Segretario di Stato) che ha annunciato la falsa “sospensione” di  Padre Gruner, il 12 settembre 2001. 

•  I nunzi apostolici, cioè i “diplomatici” ecclesiastici alle dipendenze  della Segreteria di Stato, hanno fatto circolare in tutto il mondo alcuni  documenti che accusavano ingiustamente Padre Gruner e facevano  pesanti pressioni su sacerdoti e vescovi affinché boicottassero le  conferenze del suo apostolato.

Per di più, Sodano ha dettato le azioni del Cardinale Dario Castrillòn  Hoyos, ex Prefetto della Congregazione per il Clero, in merito alla  persecuzione contro Padre Gruner. Nello specifico: 

•  Nel mezzo della peggiore crisi di fede e di disciplina nella storia  della Chiesa, e durante uno scandalo sessuale tra i sacerdoti dalle  proporzioni inaudite, egli ha fatto pubblicare condanne, avvisi di  “sospensione” e persino una minaccia di scomunica nei confronti di  un unico sacerdote in tutta la Chiesa Cattolica: Padre Nicholas Gruner,  che non ha commesso alcuna offesa contro la fede o la morale, che ha mantenuto il suo voto di celibato e salda la propria fede e che non  ha fatto assolutamente nulla per meritarsi una qualsiasi punizione.

•  Nella sua lettera a Padre Gruner del 5 giugno 2000, il Cardinale  Castrillòn Hoyos minacciò Padre Gruner di scomunica – tutto questo  a pochi giorni di distanza dalla conferenza stampa del 26 giugno  2000, durante la quale, per ordine del Cardinale Sodano, sarebbe  stato “gentilmente smontato” il Messaggio di Fatima.

•  Il 16 febbraio 2001, il Cardinale Castrillòn Hoyos ha inviato a Padre  Gruner un’altra lettera, rinnovando la minaccia di “scomunica”  e chiedendogli di “ritrattare pubblicamente” le sue critiche sul  Cardinale Sodano e su altre questioni in cui vi è libera opinione nella  Chiesa, che si trovavano contenute in alcuni articoli del The Fatima  Crusader. Si tratta di una richiesta del tutto senza precedenti, e tra  l’altro piuttosto ridicola, vista l’abbondanza di testi eretici scritti  da sacerdoti e persino da vescovi infedeli, nei confronti dei quali il  Cardinale Castrillòn Hoyos non ha mosso un dito.

•  In quella stessa lettera, il Cardinale Castrillòn Hoyos ha rivelato il  motivo per il quale, seguendo la Linea del Partito, aveva punito Padre  Gruner per non aver accettato la nuova versione di Fatima: “La Santa  Vergine è apparsa ai tre piccoli veggenti alla Cova da Iria all’inizio del  secolo ed ha indicato un programma per la Nuova Evangelizzazione,  in cui si trova coinvolta la Chiesa, e che è ancora più urgente all’alba  del terzo millennio”. Ovviamente la Madonna non ha detto niente  riguardo ad una “nuova Evangelizzazione”, ma ha solamente chiesto  la consacrazione della Russia, la sua conversione al Cattolicesimo  ed il Trionfo del Suo Cuore Immacolato – tutte cose che il Cardinale  Castrillòn Hoyos ignora deliberatamente, così come tutti gli altri  prelati di cui stiamo parlando.

•  In una Chiesa scossa dalla dilagante corruzione del clero, che durante  la prefettura del Cardinale Castrillòn Hoyos è stata tranquillamente  tollerata, il Cardinale ha cercato di distruggere il buon nome ed il  lavoro di una vita di un sacerdote fedele, Padre Nicholas Gruner, solo  e unicamente perché quest’ultimo non accetta e non accetterà mai  un Messaggio di Fatima contraffatto e dettato dal Segretario di Stato  del Vaticano. 

•  Questa persecuzione contro Padre Gruner ed il suo apostolato di  Fatima continua sotto il Cardinale Bertone. L’attuale Segretario di  Stato ha tentato di impedire ai vescovi di tutto il mondo di partecipare  alle conferenze, organizzate dall’apostolato di Fatima in Brasile e in  India, facendo circolare – per mezzo di canali privati – alcune false  insinuazioni o accuse contro Padre Gruner (che è stato incardinato  in modo corretto nell’Arcidiocesi di Hyderabad, in India), compresa  l’assurda affermazione che Padre Gruner è “sospeso”. 

Padre Paul Kramer

mercoledì 20 ottobre 2021

Il Segretario di Stato del Vaticano ha ideato l’occultamento di una parte del Terzo Segreto di Fatima

 


La Battaglia  Finale del Diavolo

Il Segretario di Stato del Vaticano ha ideato  l’occultamento di una parte del Terzo Segreto di Fatima: un testo nel quale la Vergine, con Sue  parole, fornisce la soluzione ai problemi attuali  della Chiesa e spiega la visione del “Vescovo  vestito di bianco,” che i Segretari di Stato Sodano e Bertone hanno malamente “interpretato” come una mera descrizione di eventi passati, quando in realtà essa predice l’attuale e perdurante  apostasia nella Chiesa, che peggiora di giorno in  giorno, ed il castigo divino per l’umanità.


Quella parte del Segreto che contiene le “parole della Vergine,” così  come riferito dallo stesso Vaticano nel 1960 – cioè le parole che quasi  sicuramente seguono la frase incompleta: “In Portogallo si conserverà  sempre il dogma della fede ecc.” e che spiegano la visione del “Vescovo  vestito di bianco” – sono state nascoste ai fedeli. 

L’ MDF sembra dare l’idea, assolutamente falsa, che le preziose parole  della Madonna riguardanti il dogma della Fede, riportate nella Quarta  Memoria di Suor Lucia, siano solo “semplici note” della Suora, quando  in realtà quelle parole erano state chiaramente indicate da Lucia come  provenienti dalla Madonna. Per evitare l’imbarazzo causato da quelle  parole, Sodano e i suoi collaboratori hanno incredibilmente evitato di  usare la Quarta Memoria, per la stesura del loro MDF, in favore della  Terza Memoria, meno completa. 

Nel vano tentativo di rispondere ai dubbi sempre più legittimi in  merito alla pubblicazione del 26 giugno 2000, Sodano dette all’allora  Monsignor Bertone l’incarico di mettere in scena “un’intervista” segreta  a Suor Lucia, avvenuta nel 2001, della quale non è mai stata fornita  alcuna trascrizione o registrazione integrale. A quanto pare, durante  quell’”intervista”, Suor Lucia fu sostanzialmente indotta a “concordare”  sul fatto che in realtà aveva inventato tutti quegli elementi del  Messaggio di Fatima che contraddicono la Linea del Partito; inoltre,  le venne fatta ripudiare (senza fornire la benché minima spiegazione)  la sua costante e immutata testimonianza, riportata per ben 60 anni,  secondo cui la Consacrazione della Russia richiede che quella nazione  venga menzionata esplicitamente, e che quella cerimonia debba essere  pubblica e vi debbano partecipare il Papa insieme a tutti i vescovi del  mondo. 

Malgrado quest’“intervista” sia durata più di due ore, Mons. Bertone  ha fornito al pubblico solamente quaranta parole pronunciate da Suor  Lucia in merito alla Consacrazione della Russia e al Terzo Segreto; queste  parole, inoltre, sono state date senza il relativo contesto, ed è quindi  impossibile riuscire a capire ciò che è stato veramente chiesto a Suor  Lucia e le sue risposte effettive. Tra le tante assurdità, in quell’intervista  di due ore di cui ci vengono fornite solamente 40 parole importanti, ci  viene chiesto di credere: 

•  Che Suor Lucia abbia ripudiato tutta una vita di testimonianze,  coerenti tra di loro, secondo le quali la Madonna aveva chiesto la  Consacrazione della Russia, da parte del Papa e di tutti i vescovi del  mondo, e non la consacrazione del mondo da parte del Papa e di  qualche vescovo. 

•  Che Suor Lucia abbia “confermato tutto quello che è stato scritto”  nell’MDF, incluso il fatto che ella possa essersi inventata la visione  del Terzo Segreto, elaborandola da elementi che poteva aver letto  su alcuni libri religiosi, e che Edouard Dhanis sia un “eminente  conoscitore” di Fatima (malgrado si tratti di quello stesso Dhanis  che aveva accusato Suor Lucia d’essersi inventata praticamente ogni  aspetto profetico del Messaggio di Fatima).

•  Che Suor Lucia “confermi” che il Trionfo Immacolato di Maria non  ha niente a che vedere con la Consacrazione e la conversione della  Russia, ma solo col fiat della Vergine Maria di 2000 anni fa. 

Non viene fornita alcuna trascrizione o registrazione dell’“intervista”,  bensì unicamente un riassunto, in italiano, pubblicato sull’Osservatore  Romano e firmato da Mons. Bertone e (apparentemente) da Suor Lucia  (che non parlava affatto l’italiano). Tra l’altro, la “firma” di Suor Lucia  non appare nella traduzione inglese di quel “riassunto”. 

L’assenza di una qualsiasi registrazione indipendente di  quest’intervista – né audio, né video né sotto forma di trascrizione  stampata – non fa altro che alimentare i sospetti. Antonio Socci ha  concluso giustamente che quelle poche parole attribuite alla veggente  “mancano di credibilità”.

L’Arcivescovo Bertone condusse quest’“intervista” malgrado avesse  un interesse personale nel costringere Suor Lucia a piegarsi alla Linea del  Partito e a difendere la sua assurda affermazione contenuta nell’MDF,  secondo cui la conferenza del 26 giugno 2000 aveva chiuso “un tratto  di storia, segnata da tragiche volontà umane di potenza e iniquità…” Come successore del Cardinale Sodano alla Segreteria di Stato del  Vaticano, il Cardinal Bertone ha continuato a tenere celata la parte  mancante del Terzo Segreto – un occultamento a cui ha preso parte  sin da quando era ancora Arcivescovo. Malgrado tutti i suoi sforzi,  tuttavia, la versione “ufficiale” e “l’interpretazione preventiva” di  Sodano nei confronti della visione del “Vescovo vestito di bianco”, sono  state completamente smontate dalle esplosive rivelazioni avvenute nel  biennio 2006-2007:

•  Come rivelato dall’Arcivescovo Loris F. Capovilla, l’ex segretario  personale di Papa Giovanni XXIII e tuttora in vita, esistono due  plichi e due testi differenti che compongono il Terzo Segreto nella sua  integralità: il “plico Bertone”, che contiene la visione del “Vescovo  vestito di bianco” e che era custodito negli archivi del Vaticano; e  il “plico Capovilla” con i suoi contenuti non ancora rivelati, che si  trovava custodito invece all’interno dell’appartamento del Papa. Su  questo “plico Capovilla”, l’Arcivescovo aveva scritto il suo nome, il  nome di tutti coloro che avevano il testo in esso contenuto e il dettato  di Papa Giovanni XXIII, che lasciava ad altri il commento e il giudizio.

•  Il Cardinale Bertone ha ormai ammesso l’esistenza del “plico Capovilla” negli appartamenti del Papa, ma si rifiuta di mostrarlo in  pubblico.

•  Come ha rivelato alla televisione lo stesso Bertone nel 2007 (senza  che ne avesse mai parlato prima), Suor Lucia aveva preparato due  buste sigillate - al fine, ovviamente, di contenere due testi differenti  riguardanti il Terzo Segreto. Su ciascuna di queste buste vi è la  scrittura di Lucia, e si può leggere: “Per ordine espresso della Madonna;  questa busta può essere aperta nel 1960 [solamente] dal Cardinale  Patriarca di Lisbona o dal Vescovo di Leiria.”

•  Contrariamente a ciò che sembrano confermare queste due buste  gemelle preparate da Lucia, Bertone è andato affermando per ben  7 anni (tra il 2000 e il 2007) che Suor Lucia “gli aveva confessato”  di non aver mai ricevuto alcun ordine dalla Vergine che collegasse il  Segreto al 1960. Queste due buste, tuttavia, sconfessano apertamente  quell’affermazione di Bertone e cancellano qualsiasi residua credibilità  del Cardinale sulla vicenda, perché è assai improbabile che sia stata  Suor Lucia a mentire in merito a ciò che le aveva detto la Madonna  sul collegamento tra il Terzo Segreto e l’anno 1960 (e quindi col  Concilio Vaticano Secondo, che era stato appena annunciato).

•  Durante il proprio pontificato, tre Papi hanno letto un testo del  Terzo Segreto in due distinte occasioni: Giovanni XXIII nel 1959 e  nel 1960, Paolo VI nel 1963 e nel 1965, e Giovanni Paolo II nel 1978  e nel 1981. Tuttavia, solo una di queste letture, da parte di ciascun  Papa, è stata riferita dalla “versione ufficiale” pubblicata dall’allora  Arcivescovo Bertone, e da lui difesa sino ad oggi. 

•  Secondo la testimonianza dell’Arcivescovo Capovilla, esisteva “un  allegato” alla visione del “Vescovo vestito di bianco”. Questo allegato  non è mai stato pubblicato.

In virtù di questa e di tutte le altre prove che abbiamo presentato,  Antonio Socci – un giornalista cattolico assai famoso e rispettato, che  conosceva personalmente e aveva collaborato sia con il Cardinale  Bertone che con Papa Benedetto XVI, quand’era ancora il Cardinale  Ratzinger – ha concluso (ribaltando la sua precedente opinione) che  “è certo” che il Vaticano stia nascondendo un testo del Terzo Segreto,  contenente “le parole della Madonna [che] preannunciano una crisi  apocalittica della fede nella Chiesa, a partire dalla sua sommità.” Questo  secondo testo, conclude Socci, contiene probabilmente “anche una  spiegazione della visione... (pubblicata il 26 giugno 2000)”.

Malgrado continui l’occultamento del Messaggio di Fatima, il  Terzo Segreto è stato in realtà rivelato nei suoi contenuti non solo  dalle numerose testimonianze di chi ha letto il Segreto, ma anche da  Papa Giovanni Paolo II in persona il quale, durante due sue omelie  pronunciate a Fatima, ha esplicitamente collegato il Messaggio di  Fatima al Libro dell’Apocalisse, ed in particolare alla caduta di un terzo delle stelle del cielo (e cioè il clero) che vengono spazzate dalla “coda  del drago” (Ap. 12:3,4) – un evento che non è contenuto nelle prime  due parti del Messaggio, e che pertanto deve essere presente nella parte  non ancora pubblicata del Terzo Segreto.

Socci ipotizza che le rivelazioni di Giovanni Paolo II siano state  “una soluzione di compromesso” ideata dal Vaticano, grazie alla quale  il Papa avrebbe rivelato la parte mancante del Terzo Segreto in modo  “indiretto”, affinché il Segretario di Stato (e altri insieme a lui) potessero  affermare, usando una riserva mentale, che “tutto è stato rivelato”. 

domenica 17 ottobre 2021

Il Segretario di Stato del Vaticano ha adottato e implementato una “Linea del Partito” su Fatima, tesa a “minimizzare”, “porre nel passato”, “revisionare”, “interpretare” ed oscurare il Messaggio di Fatima, inclusi il Terzo Segreto e la Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria, affinché questi elementi non siano d’ostacolo al “nuovo orientamento” della Chiesa.

 


La Battaglia  Finale del Diavolo

Gli eminenti ecclesiastici che hanno implementato questo nuovo  orientamento hanno tentato di “modificare” il Messaggio di Fatima per  renderlo conforme a tale orientamento, cercando di “interpretare” il  Messaggio in modo che: 

•  elimini qualsiasi riferimento alla Consacrazione della Russia per nome  (una cosa che, per via dei loro pregiudizi su Fatima, viene da loro  ritenuta “un’offesa” intollerabile o una “provocazione ecumenica”  verso i Russo Ortodossi)

•  elimini qualsiasi riferimento alla conversione della Russia alla Fede  Cattolica (una cosa da loro esplicitamente abbandonata, in quanto  “ecclesiologia datata”)

•  elimini qualsiasi accenno al Trionfo del Cuore Immacolato in tutto il  mondo (una cosa che ritengono “trionfalistica”, imbarazzante e “non  ecumenica”). 

Sotto il Cardinale Sodano, la Segreteria di Stato– che aveva  assunto il controllo de facto dei normali affari della Chiesa sin dalla  riorganizzazione della Curia Romana voluta dal Cardinale Massone  Jean Villot (Segretario di Stato di Papa Paolo VI) - ha impostato una  Linea del Partito su Fatima.

 Secondo questa Linea del Partito, il Messaggio di Fatima in generale,  ed il Terzo Segreto in particolare, devono essere “neutralizzati,” privando  il Messaggio delle sue profezie sugli avvenimenti futuri, tramutandoli  in eventi passati, e riducendo i suoi contenuti esplicitamente Cattolici  ad una generica pietà “Cristiana,” che non possa offendere i Russo  Ortodossi, i Protestanti o i non Cattolici.

La linea del Partito su Fatima si allinea con la Dichiarazione di  Balamand (1993), negoziata dal rappresentante di Sodano, il Cardinale  Cassidy, nella quale si afferma che il ritorno degli Ortodossi alla  comunione con Roma è “un’ecclesiologia datata” - e pertanto (secondo  il Cardinale Sodano) lo è anche la conversione della Russia alla Fede  Cattolica richiesta dalla Madonna di Fatima. 

Il Cardinale Sodano ha preso il controllo dell’”interpretazione”  della visione del “Vescovo vestito di bianco”, pubblicata dal Vaticano  il 26 giugno 2000. Malgrado quella visione descriva un Papa che  viene giustiziato da alcuni soldati, tra le rovine di una città semidistrutta e piena di cadaveri, Sodano offrì una propria “interpretazione  preventiva”, per usare le parole di Antonio Socci, per impedire a  chiunque dall’interpretare quella visione come la descrizione della crisi  attuale della Chiesa ed il castigo per il mondo ad essa collegato.

Secondo questa “interpretazione preventiva”, lo scenario raffigurato  dalla visione - chiaramente apocalittico - non sarebbe altro che il fallito  attentato contro Giovanni Paolo II, compiuto da una sola persona nel  1981, e altri eventi già avvenuti nel XX secolo, come la Seconda Guerra  Mondiale. Questa ridicola “interpretazione” della visione, palesemente  influenzata dal nuovo orientamento della Chiesa e ideata allo scopo  di consegnare Fatima al passato, venne citata almeno quattro volte  nell’MDF del Cardinale Ratzinger e di Mons. Bertone (ora Cardinale),  pubblicato il 26 giugno 2000 assieme alla Visione.

Attenendosi alla Linea del Partito su Fatima, l’allora Arcivescovo  Bertone affermò nell’MDF quest’evidente menzogna: “Suor Lucia  confermò personalmente che tale atto solenne e universale di  consacrazione corrispondeva a quanto voleva Nostra Signora (‘Sim,  està feita, tal como Nossa Senhora a pediu, desde o dia 25 de Março de  1984’: ‘Sì, è stata fatta, così come Nostra Signora l’aveva chiesto, il 25  marzo 1984’: lettera dell’8 novembre 1989). Ogni discussione perciò ed  ogni ulteriore petizione [per la consacrazione della Russia] sono senza  fondamento”.

Questa falsità è facilmente dimostrabile, dal momento che la  “lettera dell’8 novembre 1989” citata nell’MDF è stata scritta e stampata  al computer, che l’anziana Suor Lucia non sapeva usare (una cosa  ammessa dallo stesso Cardinale Bertone nel suo libro, L’ultima veggente,  a pag. 101), e contiene un errore di fatto che Suor Lucia non avrebbe  mai commesso, e cioè l’affermazione secondo cui Papa Paolo VI avrebbe  consacrato il mondo durante la sua visita a Fatima nel 1967, quando  in realtà Papa Paolo VI non consacrò alcunché, durante la sua breve  comparsa a Fatima.

Bertone, tuttavia, si è basato unicamente e deliberatamente su  questa “lettera dell’8 novembre 1989,” palesemente falsa, malgrado  avesse avuto pieno accesso a Suor Lucia tra i mesi di aprile e maggio  2000 (così come gli altri membri dell’apparato Vaticano), durante i  quali avrebbe potuto semplicemente chiedere a Lucia di confermare  se la consacrazione del mondo del 1984 era stata sufficiente come  consacrazione della Russia – contrariamente a quanto ammesso per  decenni dalla stessa Suora. 

Il giorno dopo la pubblicazione dell’MDF, il Cardinale Sodano  dimostrò immediatamente la propria adesione al nuovo orientamento  invitando Mikhail Gorbacev, l’ex dittatore Sovietico e convinto proabortista, a partecipare in Vaticano ad una falsa “conferenza stampa”  (dove non furono permesse domande), durante la quale il Cardinale  Sodano, Gorbacev ed il Cardinale Silvestrini si unirono nell’elogiare  apertamente l’elemento fondamentale del nuovo orientamento,  quell’Ostpolitik ideata dal predecessore di Sodano, il Cardinale Casaroli,  secondo la quale la Chiesa doveva “dialogare” con i regimi Comunisti  piuttosto che opporvisi, e doveva mantenere un diplomatico silenzio di  fronte alle persecuzioni comuniste contro la Chiesa.

Padre Paul Kramer

venerdì 15 ottobre 2021

Il Messaggio di Fatima è contrario al “nuovo orientamento” imposto alla Chiesa dopo il Concilio Vaticano II.

 


La Battaglia  Finale del Diavolo

Il Messaggio di Fatima è una vera e propria profezia di vitale  importanza per la Chiesa ed il mondo intero, in quest’epoca della storia  umana. Il Messaggio è stato consegnato personalmente dalla Madre di  Dio; è stato autenticato da miracoli pubblici indiscutibili, testimoniati  da decine di migliaia di persone; è stato approvato ufficialmente dalla  Chiesa e considerato degno di essere creduto; ha ricevuto l’esplicito  sostegno da parte di ben sette papi, tra i quali Giovanni Paolo II e  Benedetto XVI. In breve, il Messaggio di Fatima non può assolutamente  essere ignorato. Come disse Papa Giovanni Paolo II, il Messaggio di  Fatima impone un obbligo alla Chiesa. 

Il Messaggio di Fatima chiede che venga stabilita in tutto il mondo  la devozione al Cuore Immacolato di Maria – e quindi la Fede Cattolica.  A tal fine, Il Signore ha deciso che nella nostra epoca avvengano una  solenne e pubblica Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato  di Maria, compiuta dal Papa insieme ai vescovi, e che menzioni  specificatamente ed unicamente la Russia, la successiva conversione  della Russia al Cattolicesimo ed il Trionfo del Cuore Immacolato, in  Russia e successivamente in tutto il mondo.

Il Terzo Segreto di Fatima (nella parte che deve ancora essere  rivelata) predice ciò che i Cattolici sono già in grado di vedere tutto  attorno a loro: una catastrofica perdita della fede e della disciplina  all’interno della Chiesa, eresie, scandali e l’apostasia che si diffondono  praticamente in tutto il mondo Cattolico. Tra le numerose prove che  abbiamo fin qui presentato, a questo riguardo ve n’è una in particolare:  la frase fondamentale del Messaggio di Fatima - che il Segretario di  Stato del Vaticano ha tentato di nascondere, sperando che potessimo  dimenticarcene: “In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede  ecc”. Sì, in Portogallo il dogma si conserverà, ma questo non avverrà  nelle altre parti del mondo, come abbiamo già visto. Dobbiamo ancora  una volta richiamare alla memoria le parole pronunciate da Pio XII, alla  luce delle apparizioni di Fatima, a soli 31 anni di distanza dal Concilio: 

Sono preoccupato per il messaggio che ha dato la Beata  Vergine a Lucia di Fatima. Questo insistere da parte di Maria sui  pericoli che minacciano la Chiesa è un avvertimento divino contro il suicidio di alterare la Fede, nella Sua liturgia, la Sua teologia e la Sua anima … Sento tutto intorno a me questi innovatori che  desiderano smantellare la Sacra Cappella, distruggere la fiamma  universale della Chiesa, rigettare i suoi ornamenti e farla sentire in  colpa per il suo passato storico.

Suor Lucia insisteva affinché il Terzo Segreto venisse pubblicato nel  1960, perché per quella data sarebbe stato “più chiaro”. Sappiamo che  nel 1960 era stato appena indetto il Concilio Vaticano II. Gli uomini  che hanno governato la Chiesa, da quel momento in poi, hanno dato  all’elemento umano della Chiesa un orientamento del tutto nuovo. Sono  riusciti nel loro intento grazie all’“apertura verso il mondo,” per mezzo  della quale il “dialogo” con gli eretici, gli scismatici, i comunisti, gli atei  e gli altri avversari dell’unica vera Chiesa ha rimpiazzato de facto quella  che una volta era la fiera resistenza della Chiesa contro l’errore, nonché  il Suo dovere divino di tramandare intatta e inviolata la Fede Cattolica  alle generazioni future, così come le aveva ordinato Gesù. Questi prelati  modernisti e contrari a Fatima non si accontentano di non eseguire il  proprio dovere solenne di preservare e tramandare intatta la Fede, ma  arrivano addirittura a perseguitare chi cerca invece di compiere quel  sacrosanto dovere. 

Già fin dal 1973, Papa Paolo VI fu costretto ad ammettere  che “l’apertura al mondo è diventata una vera e propria invasione  della Chiesa da parte del pensiero secolare” – cioè il liberalismo.  Quest’invasione del liberalismo nella Chiesa, ed il conseguente collasso  della fede e della disciplina al suo interno, rappresentano gli obiettivi  lungamente attesi dal Comunismo e dalla Massoneria: il loro intento  non è quello di distruggere la Chiesa, cosa che sanno essere impossibile,  bensì adattarla alle idee liberali. Le condizioni attuali in cui versa la  Chiesa sono esattamente predette dai Massoni e dai Comunisti. I loro  obiettivi sono quelli contro i quali ci avevano messo in guardia una lunga serie di Papi pre-conciliari 

Invece di combattere il nuovo orientamento, che cerca di far  adattare la Chiesa alle idee liberali, gli uomini di Chiesa post-conciliari,  inclusi coloro che abbiamo identificato in questo libro, hanno invece  appoggiato in tutti i modi questo “nuovo orientamento”, prendendo  decisioni e applicandole in nome del Vaticano II; tra queste ricordiamo:  (a) l’Ostpolitik, la politica per la quale a molti elementi della Chiesa viene  imposto di astenersi dal condannare o di opporsi apertamente ai regimi  Comunisti; (b) “l’ecumenismo” e il “dialogo interconfessionale”, che de  facto abbandona la strada della conversione dei non-Cattolici all’unica  vera religione, nonché il dogma secondo cui la Chiesa Cattolica è l’unica  vera Chiesa, al di fuori della quale non v‘è salvezza; c) l’introduzione  di nuove ed ambigue terminologie nei documenti conciliari e post  conciliari i quali (proprio come nelle formule usate dagli Ariani del IV  secolo) minano alle fondamenta i dogmi di Fede; (d) una “riforma” della  liturgia assolutamente senza precedenti, che comporta l’abbandono  della Messa tradizionale in Latino; (e) tolleranza e permissività nei  confronti di varie forme di eteroprassi (cioè pratiche che favoriscono  credenze eretiche), quali la comunione nella mano, il fatto che l’altare  non si rivolga più ad orientem, ecc., che indeboliscono la fede nei dogmi  Cattolici dell’Eucaristia, della Santa Messa e del sacerdozio sacrificale.  Il Messaggio di Fatima, con le sue semplici richieste della  Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato da parte del Papa e dei  vescovi, la conversione della Russia al Cattolicesimo ed il Trionfo del  Cuore Immacolato in tutto il mondo (e con essa la miracolosa rinascita  della Chiesa Cattolica), non può adattarsi al nuovo orientamento  della Chiesa, nel quale l’Ostpolitik ed il “dialogo ecumenico ed  interconfessionale” la fanno da padrone e che impediscono alla Chiesa  di dichiarare pubblicamente che la Russia deve essere consacrata e  convertita all’unica vera religione, per il bene di quella nazione e del  mondo intero. 

Padre Paul Kramer

mercoledì 13 ottobre 2021

Il nostro dovere è quello di parlare con chiarezza, in Giustizia e Carità

 


La Battaglia  Finale del Diavolo


Formuliamo le nostre accuse 

Gravi sono le calamità che affliggono ormai la Santa Chiesa e  l’umanità in generale. Nel capitolo precedente abbiamo visto come  lo stesso Papa Benedetto XVI abbia ammesso che “in vaste zone della  terra la fede è nel pericolo di spegnersi come una fiamma che non  trova più nutrimento,” che dopo il Vaticano II “si è smesso di parlare di  certe verità fondamentali della fede, come il peccato, la grazia, la vita  teologale e i novissimi,” e che pertanto la Chiesa soffre a causa di un  “ambiente ecclesiale secolarizzato” e in molti luoghi sembra esservi un  “deserto senza Dio”. 

Questa situazione non si è verificata per caso. Le ammissioni del Papa  sono un’accusa implicita contro quei membri della gerarchia Cattolica  che hanno permesso questa catastrofe e ne sono quindi responsabili.  Il nostro Santo Padre, quand’era ancora il Cardinale Ratzinger, lesse  il Terzo Segreto nella sua integralità, pertanto quelle sue parole sono  state chiaramente pronunciate alla luce dei contenuti dell’intero Terzo  Segreto. 

 In questi tempi straordinari, proprio come durante la crisi Ariana,  i laici devono accollarsi delle responsabilità che in tempi normali non  gli competerebbero. In quanto membri del Corpo Mistico di Cristo,  abbiamo il dovere di combattere questa crisi della Chiesa, in base  alle nostre possibilità concrete. Dobbiamo quindi rifiutare il consiglio  di chi ci dice di indulgere nella grossolana presunzione che sia “Dio  a comandare la Chiesa”, se questo vuol dire rimanere in silenzio e  non fare niente contro l’errore e l’ingiustizia perpetrati dai membri  della gerarchia, o peggio ancora sottometterci ciecamente a qualsiasi  decisione proveniente dalle autorità ecclesiastiche, a prescindere da  quanto possano essere disastrose le conseguenze. 


Il nostro dovere è quello di parlare con chiarezza, in Giustizia e Carità

Questa non è la via del Cattolicesimo, non è ciò che fecero i laici  e religiosi rimasti fedeli durante la crisi Ariana e non è quello che  dobbiamo fare adesso. Il nostro silenzio e la nostra accondiscendenza  di fronte al disastro imminente sono per prima cosa un’ingiustizia nei  confronti della Chiesa, nonché un tradimento verso il nostro solenne  dovere di cercare la giustizia a tutti i costi, in quanto Cattolici Cresimati  e quindi soldati di Cristo.

Abbiamo anche l’obbligo di agire in carità verso i nostri fratelli  Cattolici, inclusi i nostri superiori nella gerarchia ecclesiastica. È pertanto  nostro dovere, in spirito di carità verso i nostri superiori, quello di opporci a ciò che sta accadendo alla Chiesa, anche se questo significa compiere un  passo estremo come quello di riprendere pubblicamente i nostri superiori. 

Come insegna San Tommaso d’Aquino: “Qualora ci fosse un  pericolo per la Fede, i sudditi sarebbero tenuti a rimproverare i loro  prelati anche pubblicamente”. Per quale motivo in questi casi è giusto  e caritatevole che una persona rimproveri – persino pubblicamente - un  proprio superiore? San Tommaso afferma che “presumere di essere in  modo assoluto migliore del proprio prelato è un atto di presuntuosa  superbia, ma stimarsi migliore in qualcosa non è presunzione: poiché  nessuno in questa vita è senza qualche difetto. E si deve anche notare  che, quando un suddito ammonisce con carità il suo prelato, non per  questo si stima superiore a lui ma offre solo un aiuto a colui che, stando  alla regola di S. Agostino [Epist. 211], ‘quanto più si trova in alto,  tanto più è in grave pericolo.’”496 Ovviamente, anche i nostri fratelli  Cattolici corrono un pericolo – il più grave che si possa immaginare – a  causa dell’attuale condotta, innovativa e distruttiva allo stesso tempo,  intrapresa da alcuni elementi del Vaticano che hanno voluto voltare le  spalle, non solo al Messaggio di Fatima, ma anche alla missione salvifica  della Chiesa e ai suoi dogmi. 

Il desiderio sfrenato di seppellire il passato, in nome del Vaticano  II e del “nuovo orientamento” della Chiesa, è ciò che ha spinto l’attuale  Santo Padre a chiedere “un’ermeneutica della continuità” riguardo al  Concilio, piuttosto che “un’ermeneutica della rottura,” che consideri  cioè il Concilio come una rottura col passato. Che il Papa sia arrivato a  chiedere che il Concilio venga considerato in continuità col passato della  Chiesa – cioè con i Suoi insegnamenti tradizionali, la Sua liturgia, le Sue  pratiche e le Sue devozioni – è di per sé un segno dell’enormità della  crisi che ci troviamo ad affrontare. Tuttavia, i tentativi di restaurazione  di Papa Benedetto – ricordiamoli ancora: la “liberazione” della Messa  in Latino, la “riabilitazione” della Società di San Pio X, il suo rifiuto di  amministrare la Comunione nella mano, e così via – vengono purtroppo  ignorati, contestati o addirittura attivamente sabotati da più parti  all’interno della Chiesa. Il Papa rimane sostanzialmente prigioniero di  una burocrazia Vaticana, dominata dalla Segreteria di Stato, che sembra  avere una vita propria. È quindi necessario che i fedeli chiedano che  vengano prese misure adeguate contro le azioni e le omissioni di quei  loro superiori che sono implicati in questa crisi, o che comunque hanno  fatto poco o niente per impedirla. 

L’insegnamento di San Tommaso sul dovere di rimproverare i  nostri superiori se le azioni di quest’ultimi minacciano la Fede, riflette  gli insegnamenti unanimi dei Santi e dei Dottori della Chiesa. Come  insegnava il Dottore della Chiesa San Roberto Bellarmino, nella sua  opera sul compito del Pontefice Romano, anche il Papa può essere  rimproverato, disobbedito e persino resistito, se minaccia di recare un danno alla Chiesa: 

Così come è lecito resistere ad un Pontefice che aggredisca  fisicamente una persona, è ugualmente lecito resistere a colui che  aggredisca le anime o che disturbi l’ordine civile, o sopratutto, a  colui che cerchi di distruggere la Chiesa. Io dico che è giusto resistere a questa persona, non obbedendogli ed impedendo che i suoi ordini  vengano eseguiti; non è invece lecito tuttavia, giudicarlo, punirlo o deporlo, dato che queste azioni competono ad un superiore.497

Allo stesso modo si espresse il grande teologo Francesco Suarez,  vissuto nel XVI secolo (e che Papa Paolo V definì “Doctor Eximius et  Pius”):

… in questa seconda via il Papa potrebbe essere scismatico, se si rifiutasse di restare in unione con l’intero corpo della Chiesa,  come accadrebbe se per esempio decidesse di scomunicare  l’intera Chiesa, oppure, come osservano Torquemada e Cajetan, se desiderasse cambiare i riti della Chiesa basati sulla Tradizione  Apostolica. … Se [il Papa] desse un ordine contrario alle giuste  tradizioni, egli non dovrebbe essere obbedito; se cercasse di  compiere qualcosa di palesemente opposto alla giustizia e al bene  comune, sarebbe lecito resistergli; se egli attaccasse con la forza,  con la forza potrebbe essere combattuto, con la moderazione  proporzionata alla giusta difesa.498

Se è lecito resistere persino agli ordini o alle azioni di un Papa, se  quest’ultime possono recare un danno alla Chiesa, allora lo è a maggior  ragione per le azioni dei prelati che abbiamo nominato nelle pagine  precedenti. Papa San Felice III riuscì a riassumere questo concetto con  grande efficacia: “Non opporsi ad un errore vuol dire approvarlo; non  difendere la verità vuol dire sopprimerla”. I laici ed i semplici religiosi  non sono esenti da un simile dovere. Tutti i membri della Chiesa ne  sono effettivamente soggetti.

Abbiamo quindi il dovere di parlare apertamente di ciò che questi  prelati hanno fatto o impedito di fare. Abbiamo il dovere di portare  all’attenzione del Papa quelle che crediamo essere, in coscienza, le  prove assai ben documentate del fatto che questi prelati hanno causato  gravi danni alla Chiesa ed all’umanità, cospirando attivamente contro  il Messaggio di Fatima. Questa loro cospirazione li ha portati a tentare  di “modificare” il Messaggio, affinché potesse adattarsi alla loro fallace  saggezza umana che li ha portati a supporre di poter “aggiornare” la  Chiesa e di farla adattare al “mondo moderno”. Abbiamo il dovere di  supplicare il Santo Padre, per mezzo delle suppliche, affinché intervenga  per mettere fine a quest’ingiustizia contro la Madonna di Fatima e il Suo  Messaggio, che è indirizzato alla Chiesa e all’umanità tutta.

Questo nostro libro è in effetti una sola, lunga supplica al Santo  Padre – più completa e esaustiva di quella riportata nel Capitolo 19.  Anche lo stesso libro di Antonio Socci, Il quarto segreto di Fatima - che  ha accusato il Segretario di Stato del Vaticano di occultare una parte  del Terzo Segreto e di impedire la realizzazione della Consacrazione  della Russia - è sostanzialmente una specie di petizione al Santo Padre,  il quale non solo ha letto il libro di Socci – come da lui stesso riportato  (vedi Capitolo 14) – ma gli ha anche inviato una lettera personale sul  suo libro, “ringraziandomi per ‘i sentimenti che l’hanno suggerito.’”499  Che nessuno osi dire, quindi, che questo libro eccede o abusa del diritto  dei fedeli di comunicare tra loro e con i membri della gerarchia - incluso  il Papa regnante – in merito alle proprie preoccupazioni sui problemi  che affliggono la Chiesa – un diritto naturale che è sancito tra l’altro dal  Codice di Diritto Canonico.500 

Stiamo sottoponendo il nostro caso alla vostra considerazione, in  quanto membri fedeli della Santa Chiesa Cattolica, nella speranza che  possiate unirvi a noi nel supplicare il Santo Padre affinché intervenga  personalmente nella vicenda di Fatima. 

Padre Paul Kramer

sabato 9 ottobre 2021

La Battaglia Finale del Diavolo - Il prezzo da pagare, ora adesso e in futuro

 


La Battaglia  Finale del Diavolo


Il prezzo da pagare, ora adesso e in futuro

È possibile quantificare il prezzo causato da questa folle  determinazione nello sbarazzarsi delle profezie della Madonna di  Fatima? I costi, in termini di sofferenze temporali e spirituali, sono già  incalcolabili: la miseria del popolo Russo e la continua persecuzione da  parte dello Stato contro i Cattolici di quel paese; l’olocausto dell’aborto;  l’ondata di violenze che aumenta di giorno in giorno in tutto il mondo;  il collasso delle economie mondiali; e, più importante ditra tuttie, la  perdita di innumerevoli anime a causa degli attacchi contro la Fede  Cattolica e la corruzione del Clero Cattolico, ormai messa a nudo di  fronte al mondo intero. Tutto questo era stato indubbiamente predetto  dal Terzo Segreto, nella parte che ancora non abbiamo potuto leggere;  e tutto questo avrebbe potuto essere evitato, se gli uomini attualmente  al comando della Chiesa avessero seguito, piuttosto che disprezzato, le  semplici richieste fatte dalla Vergine di Fatima. 

Ma quale sarà il prezzo da pagare in futuro, se non verrà presto  invertita la rotta della Chiesa, impostata ora come ora da quei prelati  che abbiamo appena nominato? La Madonna di Fatima ha già risposto  a questa domanda: guerre e persecuzioni contro la Chiesa, il martirio  dei Cattolici, la sofferenza del Santo Padre, l’annientamento di intere  nazioni, la perdita di milioni di altre anime, finché non ci troveremo  nello scenario raffigurato dalla visione del “Vescovo vestito di bianco”,  nel quale un Papa (Benedetto o un suo successore?) viene giustiziato  tra le rovine di una città semi-distrutta, in un mondo che sembra aver  chiaramente subito un castigo divino. 

Coloro che hanno concepito il nuovo orientamento della Chiesa e  imposto la Linea del Partito su Fatima, insistono sul fatto che si debbano  ignorare gli avvertimenti divini contenuti nel Terzo Segreto, anche se  sono stati consegnati dalla Madre di Dio in persona ed autenticati da  un miracolo pubblico senza precedenti nella storia dell’umanità. Essi  insistono nel fatto che dobbiamo obbedire a chi non ha giurisdizione o  autorità per impartire un tale ordine. Insistono che dobbiamo obbedir  loro, malgrado il Vangelo ci ordini di non estinguere lo Spirito e non  disprezzare le profezie (1 Tess. 5:19-20).   

No, non possiamo ignorare questi avvertimenti. È giunto il tempo  di affermare, con fermezza, che non sono gli avvertimenti del Messaggio  di Fatima a dover essere  ignorati, bensì le opinioni umane e fin troppo  fallaci di queste persone. Li riconosceremo dai loro frutti, ed i frutti delle loro azioni e delle loro politiche sono davanti a tutti noi: la Chiesa è al  culmine della sua peggiore crisi in 2000 anni di storia, ed il mondo va  incontro ad un’apocalisse.

Abbiamo esposto le nostre posizioni al meglio delle nostre  possibilità; abbiamo compiuto il nostro dovere in coscienza, dinanzi  alla Chiesa e al giudizio della storia. Ora sottoponiamo a chi ci legge  questo stesso dovere: Le chiediamo infatti di considerare le prove che  abbiamo presentato in questo libro e di rilasciare il suo verdetto! Sta  a lei ora giudicare: esistono giusti motivi per chiedere che le più alte  autorità della Chiesa giudichino queste persone e pongano rimedio alle  loro azioni, riparando il danno da loro recato alla Chiesa e rendendo  quindi giustizia alla comunità dei fedeli nella Chiesa e all’umanità in  generale? 

Mentre aspettiamo che giustizia sia fatta, tuttavia, dobbiamo fare  tutto ciò che è in nostro potere per proteggere noi stessi, i nostri cari,  i nostri fratelli Cattolici ed il mondo in generale dal patire altro male. 

 Per prima cosa, questo vuol dire rifiutare il consiglio di chi ha  cercato, abusando della propria autorità, di rimpiazzare le parole della  Madre di Dio e il piano Celeste per la pace, con le proprie parole e i  propri piani. Abbiamo visto i rovinosi risultati di questa loro fallace  “saggezza” umana, che tuttavia continuano imperterriti a voler imporre  alla Chiesa, contro ogni logica che ci viene dai nostri sensi e dalla  nostra ragione, e contro le parole stesse che la Madonna di Fatima ha  pronunciato in nome di Suo Figlio Gesù Cristo. Con tutto il rispetto  per le cariche ecclesiastiche di queste persone, riguardo al Messaggio  di Fatima e alle sue implicazioni per la Chiesa e il mondo dobbiamo  affermare che queste persone hanno ormai perso qualsiasi credibilità.  Non dovremmo pertanto più ascoltarli. 

Come abbiamo già visto nell’accurata analisi della crisi Ariana  scritta dal Cardinale Newman, nella millenaria storia della Chiesa la  crisi attuale non è la prima in cui sia stato chiesto ai laici di conservare  intatta la Fede Cattolica, senza poter avere l’aiuto della gerarchia  ecclesiastica o della maggioranza dei vescovi, ma facendo semmai  conto sul proprio sensus catholicus e su quei pochi sacerdoti e prelati  che non si sono ancora arresi alla confusione imperante. Durante la crisi  Ariana, quasi tutta la gerarchia ecclesiastica perse di vista un concetto  fondamentale come la Divinità di Cristo, e i laici, per la salvezza delle  loro stesse anime, dovettero smettere di obbedire a quella gerarchia per  almeno 40 anni. È ovvio che una situazione analoga si sia manifestata in  questi anni. Di fronte alle condizioni in cui versa attualmente la Chiesa  Cattolica, non si può seriamente negare che Essa stia attraversando una  crisi di fede e di disciplina, simile perlomeno a quella avvenuta ai tempi  di Ario.

Nel suo libro La Riforma della Liturgia Romana – un libro apprezzato  tra l’altro anche dall’ex Cardinale Ratzinger - Mons. Klaus Gamber, un  noto liturgista, lamentandosi per il danno recato alla Chiesa dalle “riforme” liturgiche di Papa Paolo VI, fece le seguenti dichiarazioni: 

Grande è la confusione! Chi è in grado di vederci ancora  chiaro in quest’oscurità? Dove sono, nella Chiesa, i nostri capi che  possano indirizzarci sul giusto cammino? Dove sono dei vescovi  con abbastanza coraggio da tagliare la proliferazione cancerogena  della teologia modernista, che si è impiantata e sta imputridendo la celebrazione stessa dei più sacri misteri, prima che essa si  diffonda e causi danni ancor più gravi? Ciò di cui abbiamo bisogno al giorno d’oggi è un nuovo Atanasio, un nuovo Basilio, vescovi  come costoro che nel quarto secolo combatterono coraggiosamente  contro l’eresia Ariana, quando quasi tutta la Cristianità era già  piegata all’eresia.495

Il Papa da solo non può riuscire a far cessare questo periodo di  confusione e oscurità. Se vogliamo che la Chiesa venga restaurata e le  profezie di Fatima si realizzino attraverso la consacrazione collegiale  della Russia, il Papa ha bisogno di un nuovo Atanasio, o meglio ancora  di tanti prelati coraggiosi come lo fu quel grande Santo. Fino a quando  nella Chiesa non emergerà una personalità simile, tuttavia, e finché la  crisi attuale non sarà cessata e le cose messe di nuovo sulla retta via,  dobbiamo educare noi stessi e gli altri alla vera Fede, difendendola al  meglio che possiamo. Nella nostra epoca, questo compito richiede anche  che si difenda e si diffonda il Messaggio di Fatima; come insegna San  Tommaso, in ogni epoca Dio invia dei profeti, non per darci una nuova  dottrina, ma per ricordare ai fedeli ciò che devono fare per salvare le  proprie anime. Il grande profeta della nostra epoca è la Madonna di  Fatima. Come disse Suor Lucia stessa, nella famosa intervista con Padre  Fuentes del 1957: 

Padre, la Santa Vergine Maria è molto triste perché nessuno ha tenuto in alcun conto il Suo messaggio, né i buoni né i malvagi. 

I buoni continuano per la loro strada ma non danno alcuna  importanza al Suo messaggio. …

Dite loro, Padre, che molte volte la Santa Vergine disse ai miei  cugini Francesco e Giacinta, così come a me stessa, che molte  nazioni scompariranno dalla faccia della terra. Ella disse che la  Russia sarà lo strumento del castigo scelto dal Cielo per punire il  mondo, se non otterremo prima la conversione di quella povera  nazione. 

Ogni Cattolico degno di questo nome dovrebbe essere in grado  di vedere che l’annientamento delle nazioni avverrà sicuramente,  a meno che gli uomini che governano la Chiesa non cambino rotta,  abbandonando le loro novità così perniciose e facendo semplicemente  ciò che la Madre di Dio a Fatima aveva chiesto loro di fare. Non possiamo  rischiare ancora di fidarci dei consiglio di chi ci chiede di ignorare i segni  dei nostri tempi, e cioè il segno che un’apocalisse predetta dalla Vergine  sta per colpire l’umanità. Implorando la grazia del Signore, dovremo  difendere la causa della vera pace nel mondo e riuscire a restaurare la  Chiesa Cattolica senza l’aiuto dei nostri superiori, molti dei quali sono  stati accecati dalla loro ricerca di una visione nuova e aliena alla Chiesa  Cattolica.

Dobbiamo riunirci assieme per questo scopo, sotto il segno della  Madonna di Fatima, pregando incessantemente per la Sua intercessione  in questi tempi di grave confusione e oscurità, senza mai dimenticare  le Sue infallibili promesse per la Chiesa ed il mondo. Nostra Signora di  Fatima, prega per noi!


Padre Paul Kramer

mercoledì 6 ottobre 2021

La Battaglia Finale del Diavolo - Non v’è pace nella Chiesa

 


La Battaglia  Finale del Diavolo


Non v’è pace nella Chiesa

Che dire della pace all’interno della Chiesa stessa? Anche qui, la  Vergine di Fatima ci aveva messi in guardia e anche in questo caso i  Suoi avvertimenti sono stati ignorati da quegli uomini che ci dicono  che il Terzo Segreto di Fatima “appartiene al passato”. Mentre andava  in stampa la prima edizione di questo libro, la corruzione ed il collasso  dell’elemento umano della Chiesa degli ultimi quarant’anni  giungevano  prepotentemente alla ribalta al mondo intero, riempiendo le pagine dei  giornali e facendo sì che la Chiesa venisse profondamente umiliata.  Questo accadeva perché gli ecclesiastici stessi avevano scelto di non  ascoltare il Messaggio di Fatima, che ci aveva dato gli strumenti per  conoscere in anticipo e contrastare l’infiltrazione omosessuale che  ormai infuria senza controllo all’interno del sacerdozio.

Mentre stava per essere ultimata la prima edizione di questo libro,  nel 2000, la stampa cominciò a denunciare lo scandalo della pedofilia  nell’Arcidiocesi di Boston – dove le attività di sacerdoti pedofili erano  state nascoste per decenni dal Cardinale Law. Per paura di essere  considerate responsabili, una diocesi dopo l’altra, in Nord America,  cominciarono a fornire alle autorità investigative le liste di sacerdoti  sospettati di abusi sessuali, dopo che per anni queste cose erano state  tenute nascoste alle vittime e ai familiari, continuando a spostare i  colpevoli da un posto all’altro. Newsweek, National Review e tanti altri  giornali locali e nazionali, titolarono a piena pagina in merito agli abusi  pedofili da parte dei sacerdoti di quelle diocesi. 

Ancor oggi si può solo provare ad immaginare cosa vi sia sotto  la punta di quell’iceberg. È ormai risaputo che tra i pochi uomini  che entrano nei seminari “principali,” quelli cioè che aderiscono alle  “riforme” post-conciliari, una larga percentuale di questi è costituita da  omosessuali. Padre Donald Cozzens, direttore del Seminario di Santa  Maria a Cleveland, in Ohio, nel suo libro The Changing Face of the Catholic  Priesthood ammise ciò che era sotto gli occhi di tutti: “Il problema di  quest’inizio del 21° secolo è la concezione, sempre più diffusa, che il  sacerdozio sia, o stia diventando, una professione omosessuale.... i  seminaristi eterosessuali sono evidentemente a disagio per colpa dei  numerosi omosessuali che li circondano... I seminaristi integerrimi si sentono fuori luogo e possono interpretare questa loro condizione  interiore come un segno che in realtà non possiedono la vocazione...  i contatti sessuali ed i rapporti romantici tra seminaristi omosessuali  creano un intricata e intensa ragnatela di gelosie e rivalità.”490 

La piaga dell’abuso sessuale e della perversione tra i sacerdoti non  si limita certo al Nord America. Francia, Inghilterra e Spagna hanno  anche loro i propri scandali, che coinvolgono sacerdoti omosessuali  e pedofili. Persino un eminente Arcivescovo Polacco è stato rimosso  dal Vaticano per via dei sacerdoti che egli stesso aveva molestato  ed abusato sessualmente. Nel giugno 2009, Papa Benedetto XVI ha  sospeso, accettandone poi le dimissioni, il Vescovo Uruguaiano di  Minas, Francisco Domingo Barbosa da Silveira, dopo che questi era  stato ricattato da due seminaristi, con i quali aveva avuto una relazione  omosessuale, per mezzo di foto dei loro incontri scattate con un  cellulare.491 

Ma gli scandali non si limitano alla condotta omosessuale. In Africa,  un grande scandalo riguardante abusi sessuali sulle suore, da parte  di alcuni sacerdoti Africani, è stato portato alla ribalta dalla stampa   mondiale ed è stato anche ammesso dal Vaticano. Il portavoce Vaticano,  Padre Bernardo Cervellera (direttore di Fides, l’agenzia stampa  missionaria del Vaticano) ha rilasciato quest’oltraggiosa dichiarazione,  in difesa di quei misfatti: “Il problema è circoscritto ad alcune zone subsahariane in Africa, ed è di carattere culturale, dato che in quell’area  le donne sono giudicate in maniera negativa, così come il valore del  celibato... Non sono casi di violenza ‘psicopatica’ contro le donne, ma  piuttosto un ‘modo di vivere’ che è comune in quella regione..”. L’abuso  di alcune suore da parte di sacerdoti Africani sarebbe quindi “un modo  di vivere” tipico dell’Africa! I sacerdoti Africani semplicemente non  apprezzerebbero il “valore” del celibato! Secondo la Reuters, il Vaticano  “sta tenendo d’occhio la situazione... ma finora non è stata intrapresa  alcuna azione diretta.”492

Tuttavia, mentre non veniva intrapresa alcuna “azione diretta” da  parte del Vaticano contro quei sacerdoti che abusavano sessualmente  alcune suore, Padre Nicholas Gruner veniva invece dichiarato “sospeso”  nell’unico annuncio pubblico della Congregazione per il Clero che nel  2001 abbia riguardato la “disciplina” di un sacerdote, quando esistono  oltre 260.000 sacerdoti diocesani di tutto il mondo – una “sospensione”  per un crimine che non è mai stato specificato, perché non esiste.  “Sospeso”, in effetti, solamente perché Padre Gruner non aveva cessato  di promuovere l’autentico Messaggio di Fatima. Queste sono le priorità  del Vaticano sotto il “nuovo orientamento” della Chiesa Cattolica e la  Linea del Partito su Fatima del Segretario di Stato.

Ma per quanto infamanti possano essere questi scandali sessuali,  che abbiamo appena riportato, essi impallidiscono di fronte a quello ben  più grande dell’apostasia del clero e dei laici Cattolici.493 Solamente un  anno dopo la pubblicazione della prima edizione di questo libro, e due  anni prima di morire, Giovanni Paolo II dichiarò nella sua Esortazione  Apostolica Ecclesia in Europa che: “La cultura europea dà l’impressione  di una ‘apostasia silenziosa’ da parte dell’uomo sazio che vive come  se Dio non esistesse.” Come abbiamo già visto, anche il successore di  Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, ha sin d’allora denunciato il fatto che  “in vaste zone della terra la fede è nel pericolo di spegnersi come una  fiamma che non trova più nutrimento,” e che dopo il Concilio Vaticano  Secondo “si è smesso di parlare di certe verità fondamentali della fede,  come il peccato, la grazia, la vita teologale e i novissimi,” e che la Chiesa  soffre ora per via di un “ambiente ecclesiale secolarizzato” e persino un  “deserto senza Dio.”

Proprio così, un deserto senza Dio. Si sa ormai da tempo che la  maggioranza dei Cattolici, vittime di decenni di “riforme” liturgiche  ed ecumeniche senza senso, non possiedono più fede nella Santa  Eucaristia e non considerano più la loro Chiesa come un qualcosa di  diverso da una qualsiasi chiesa Protestante; né si sentono più in obbligo  di seguire i Suoi insegnamenti in materia di matrimonio e procreazione.  I seminari e i conventi Europei e Nord Americani sono tristemente  vuoti oppure chiusi del tutto, ad eccezione di quelli operati da piccoli  ordini “tradizionalisti” (come la Società di San Pio X e la Fraternità  Sacerdotale di San Pietro) che seguono “i vecchi metodi”. Non vi sono  assolutamente vocazioni a sufficienza per rimpiazzare i vecchi sacerdoti  che nella Chiesa “principale” stanno morendo o andando in pensione. Questo spiegherebbe come mai Papa Benedetto stia tentando di far  cambiare alla Chiesa quella rotta che ha seguito nei quarant’anni che  hanno preceduto il suo pontificato: “liberando” la Messa tradizionale  in Latino e dichiarando che qualsiasi sacerdote Cattolico è libero di  celebrarla; rifiutandosi di impartire la Comunione nella mano durante  le Messe del Papa; chiedendo una “ermeneutica della continuità” tra  il Vaticano II e i costanti insegnamenti della Chiesa preconciliare;  rimuovendo la “scomunica” dei vescovi della Società di San Pio X;  infine, organizzando incontri teologici con i rappresentanti della  Società, proprio in relazione al problema della conformità del Vaticano  II alla Tradizione Cattolica. È significativo il fatto che il Papa non abbia  semplicemente ordinato agli appartenenti della Società di San Pio X  di “obbedire al Vaticano II” (un concetto che ha di per sé poco senso),  ma si è al contrario impegnato a discutere del Concilio e dei suoi veri  insegnamenti – un chiaro segno del fatto che il Concilio è stato in realtà  un enorme problema senza precedenti per la Chiesa.

Come abbiamo suggerito nel Capitolo 15, è molto probabile che  Papa Benedetto – che aveva letto il Terzo Segreto nella sua integralità,  quand’era ancora Cardinale Ratzinger – abbia preso queste iniziative,  una volta divenuto Papa, perché sa che il Segreto avverte di un’apostasia  nella Chiesa, forse in relazione ad un Concilio problematico e alla  confusione che ne sarebbe seguita. Malgrado il potente partito antiFatima dell’apparato Vaticano abbia convenientemente giudicato “non  autentico” il testo mancante del Terzo Segreto, non è forse evidente  che - seguendo i dettami di Giovanni XXIII secondo i quali egli “lasciava  ad altri qualsiasi commento o giudizio” sull’origine soprannaturale del  contenuto del “plico Capovilla”, tuttora non pubblicato – Papa Benedetto  XVI stia adesso cercando di curare la piaga dell’apostasia, predetta  dalle parole della Vergine che accompagnano la visione silenziosa del  “Vescovo vestito di bianco”?

E che dire dell’osservazione che Antonio Socci fa nel suo libro sul  Terzo Segreto, cioè che “Papa Benedetto XVI ha indicato sembra aver   dato al suo pontificato l’orizzonte del martirio” proprio “il martirio  come suo ‘programma pastorale’’”? Ne Il quarto segreto di Fatima, Socci ha fatto notare che durante la Messa per il suo “insediamento”  come Pontefice – la Chiesa del “nuovo orientamento” si rifiuta infatti  di chiamarla incoronazione, come invece aveva da sempre fatto la  Tradizione – il nuovo Papa ha dichiarato che “Chi crede, non è mai solo  - non lo è nella vita e neanche nella morte,” e ha poi fatto riferimento al  pericolo della morte, che anche il Papa deve affrontare: 

Cari amici – in questo momento io posso dire soltanto: pregate per me, perché io impari sempre più ad amare il Signore. Pregate per me, perché io impari ad amare sempre più il Suo gregge – voi, la Santa Chiesa, ciascuno di voi singolarmente e voi tutti insieme.  Pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi…

È quindi il Papa in persona ad ammettere d’essere circondato dai  lupi! E questo dopo quarant’anni d’inutile “dialogo col mondo,” che  avrebbe dovuto rendere la Chiesa più attraente e comprensibile per  “l’uomo contemporaneo”. Come ha scritto Socci, il Papa ha spesso  ribadito il concetto che “si può solamentesolo ‘fuggire’ oppure  affrontare il martirio”, e che “sin dall’inizio, in sostanza, Benedetto  sembra aver dato al suo pontificato l’orizzonte del martirio.” Socci ha  anche affermato che durante il concistoro del 24 marzo 2006, nel quale  aveva creato molti nuovi Cardinali, il Papa aveva ricordato ai nuovi  porporati che il rosso che essi indossano: “significherà per voi una più  intensa partecipazione al mistero della Croce nella condivisione delle  sofferenze di Cristo. E noi tutti siamo realmente testimoni delle sue  sofferenze oggi, nel mondo e anche nella Chiesa.”

Due giorni dopo, durante l’Angelus del 26 marzo, il Papa disse che:  “La fedeltà a questa missione fino al Il Sacrificio della vita è un carattere  distintivo dei Cardinali, come attesta il loro giuramento e come è simboleggiato dalla porpora, che ha il colore del sangue.” Inoltre, il 7  maggio 2006, durante una Messa per l’ordinazione di quindici diaconi  per la diocesi di Roma, il Papa ha attaccato il “carrierismo” nella Chiesa,  ricordando agli ordinandi che “l’unica ascesa legittima verso il ministero  del pastore è la Croce… il pastore dà la sua vita per le pecore… Donare  la vita, non prenderla. È proprio così che facciamo l’esperienza della  libertà.”

Socci ha collegato le dichiarazioni di Benedetto sul martirio, alle  parole pronunciate da Giovanni Paolo II a Fulda, nel novembre 1980,  sei mesi prima di subire il tentato omicidio. In quell’occasione il Papa,  parlando del Terzo Segreto, affermò: “Dobbiamo ben essere pronti a  vicine grandi prove, che potranno richiedere anche il sacrificio della  nostra vita…” Da queste parole Socci è giunto alla conclusione condivisa  anche da chi scrive, e cioè che il Terzo Segreto predice, tra le altre cose,  il martirio di un Papa all’interno di uno scenario apocalittico: 

Benedetto XVI non ha spiegato il motivo della sua continua e  accorata meditazione sul martirio, sulla necessità di essere pronti a dare la vita, ma obiettivamente – rileggendo questi interventi del suo primo anno di pontificato – non si può evitare di ricordare il  testo della più clamorosa profezia pubblica di questi duemila anni di cristianesimo, ufficializzata dalla Chiesa, il cosiddetto Terzo  Segreto di Fatima che contiene appunto la visione di un papa che “ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati  […] e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i vescovi  sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e  donne di varie classi e posizioni.”

È evidente che l’evento apocalittico qui profetizzato, con tale  solennità, dalla Madonna di Fatima ha una gravità assolutamente  unica nella storia (del mondo e) della Chiesa, dove pure non sono  mancate persecuzioni, massacri immensi e anche attentati alla vita dei Papi.494

Tuttavia, conclude Socci dopo i passaggi che abbiamo appena  citato, la Chiesa ed il mondo sono stati privati delle parole con cui la  Madonna spiegava come mai quel Papa, mostrato nella visione, salisse  sulla collina e venisse ucciso ai piedi di una croce, tra le rovine di una  città semi distrutta e piena di cadaveri. Il Papa ha sicuramente letto  quelle parole, anche se sembra considerarsi obbligato al silenzio dalla  determinazione dei suoi predecessori e dei suoi consiglieri sul fatto che  le parole debbano essere tenute nascoste ai fedeli. Questo spiegherebbe  come mai il Papa abbia mandato una lettera di ringraziamento a Socci,  per un libro che accusava apertamente l’apparato Vaticano d’aver  occultato alla Chiesa e al mondo i funesti avvertimenti pronunciati  dalla Madre di Dio.

Malgrado sia motivato dalla sua conoscenza del Segreto e dai suoi  avvertimenti sui “pericoli che minacciano la fede e la vita del Cristiano,  e pertanto del mondo” (le parole del Cardinale Ratzinger pronunciate  nel 1984), le iniziative di Papa Benedetto verso una restaurazione della  Chiesa e le sue allusioni al martirio non sono tuttavia riuscite a porre  fine alla crisi che sta colpendo la Chiesa e l’umanità. Al contrario, la  situazione sembra peggiorare di giorno in giorno. Malgrado il nuovo  orientamento della Chiesa sia un fallimento disastroso sotto tutti gli  aspetti, che non ha prodotto nient’altro che frutti marci, i membri  dell’apparato Vaticano che perseguitano Padre Gruner continuano  a sostenere un simile orientamento in modo incessante. Se fosse per  loro non vi sarebbe alcun ritorno al “modello” di Chiesa rappresentato  dal Messaggio di Fatima. Non vi sarebbe alcuna “imbarazzante”  consacrazione pubblica della Russia. Non vi sarebbe nessuna “datata”  conversione della Russia alla Fede Cattolica. Non vi sarebbe nessun  trionfo del Cuore Immacolato, perché questo potrebbe mettere a  rischio “il dialogo ecumenico” con i Protestanti e gli Ortodossi, e perché  costituirebbe un problema per i progetti massonici di trasformare la  Chiesa Cattolica in un loro strumento, distogliendola dal suo scopo  originario, la salvezza delle anime, per portarla a promuovere l’unica  religione mondiale sotto il Nuovo Ordine Mondiale – e questo con la  scusa della democrazia, che in realtà giustifica qualsiasi cosa decidano  i padroni del Nuovo Ordine Mondiale. La Russia, quindi, non è affatto  convertita e non v’è pace nel mondo, mentre la Chiesa Cattolica rimane  in uno stato confusionale quasi assoluto – proprio come aveva predetto  il Terzo Segreto

Tutto attorno a loro – nella Chiesa, in Russia e nel mondo intero  – i promotori della Linea del Partito su Fatima del Segretario di Stato,  assistono ogni giorno al suo fallimento. Tuttavia, il successore di Sodano,  il Cardinal Bertone, insieme ai suoi collaboratori e le loro marionette  revisioniste sparse in tutta la Chiesa, continuano ad insistere che la  Russia è stata consacrata 25 anni fa al Cuore Immacolato, che i recenti  eventi in Russia sono “miracolosi”, che il Terzo Segreto e il Messaggio  di Fatima ormai “appartengono al passato” e non ci riguardano più.  A quanto pare neanche il Papa riesce a sbarazzarsi della burocrazia  Vaticana, che continua a intrappolare la Chiesa nelle reti della  diplomazia, del “dialogo” e della cooperazione con i poteri secolari ed  il loro sempre più diabolico Nuovo Ordine Mondiale.

Nel frattempo, Cattolici come Padre Gruner, che continuano  invece ad affermare l’ovvio, vengono ingiustamente derisi e sottoposti  all’equivalente delle purghe Staliniste, per via della loro mancanza  di fedeltà alla Linea del Partito. Vengono definiti “disobbedienti”,  “scismatici”, e viene posta in dubbio la loro “lealtà verso il Papa”,  malgrado né Giovanni Paolo II né Benedetto XVI abbiano mai sostenuto  o imposto personalmente la Linea del Partito su Fatima; al contrario,  questi due Papi hanno semmai fornito indicazioni evidenti della falsità di quella Linea, come abbiamo già dimostrato: Giovanni Paolo II, rendendo  chiaro che la Madonna sta “ancora aspettando” la Consacrazione della  Russia; e Benedetto XVI, il 13 maggio 2009, nell’anniversario della prima  apparizione di Fatima, dichiarando: “Tu hai promesso ai tre bambini di  Fatima ‘alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà’. Che così avvenga!”  Che questo non sia ancora avvenuto non può essere negato da nessuna  persona obiettiva al mondo. 

Padre Paul Kramer