La Battaglia Finale del Diavolo
Il Segretario di Stato del Vaticano ha ideato l’occultamento di una parte del Terzo Segreto di Fatima: un testo nel quale la Vergine, con Sue parole, fornisce la soluzione ai problemi attuali della Chiesa e spiega la visione del “Vescovo vestito di bianco,” che i Segretari di Stato Sodano e Bertone hanno malamente “interpretato” come una mera descrizione di eventi passati, quando in realtà essa predice l’attuale e perdurante apostasia nella Chiesa, che peggiora di giorno in giorno, ed il castigo divino per l’umanità.
Quella parte del Segreto che contiene le “parole della Vergine,” così come riferito dallo stesso Vaticano nel 1960 – cioè le parole che quasi sicuramente seguono la frase incompleta: “In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede ecc.” e che spiegano la visione del “Vescovo vestito di bianco” – sono state nascoste ai fedeli.
L’ MDF sembra dare l’idea, assolutamente falsa, che le preziose parole della Madonna riguardanti il dogma della Fede, riportate nella Quarta Memoria di Suor Lucia, siano solo “semplici note” della Suora, quando in realtà quelle parole erano state chiaramente indicate da Lucia come provenienti dalla Madonna. Per evitare l’imbarazzo causato da quelle parole, Sodano e i suoi collaboratori hanno incredibilmente evitato di usare la Quarta Memoria, per la stesura del loro MDF, in favore della Terza Memoria, meno completa.
Nel vano tentativo di rispondere ai dubbi sempre più legittimi in merito alla pubblicazione del 26 giugno 2000, Sodano dette all’allora Monsignor Bertone l’incarico di mettere in scena “un’intervista” segreta a Suor Lucia, avvenuta nel 2001, della quale non è mai stata fornita alcuna trascrizione o registrazione integrale. A quanto pare, durante quell’”intervista”, Suor Lucia fu sostanzialmente indotta a “concordare” sul fatto che in realtà aveva inventato tutti quegli elementi del Messaggio di Fatima che contraddicono la Linea del Partito; inoltre, le venne fatta ripudiare (senza fornire la benché minima spiegazione) la sua costante e immutata testimonianza, riportata per ben 60 anni, secondo cui la Consacrazione della Russia richiede che quella nazione venga menzionata esplicitamente, e che quella cerimonia debba essere pubblica e vi debbano partecipare il Papa insieme a tutti i vescovi del mondo.
Malgrado quest’“intervista” sia durata più di due ore, Mons. Bertone ha fornito al pubblico solamente quaranta parole pronunciate da Suor Lucia in merito alla Consacrazione della Russia e al Terzo Segreto; queste parole, inoltre, sono state date senza il relativo contesto, ed è quindi impossibile riuscire a capire ciò che è stato veramente chiesto a Suor Lucia e le sue risposte effettive. Tra le tante assurdità, in quell’intervista di due ore di cui ci vengono fornite solamente 40 parole importanti, ci viene chiesto di credere:
• Che Suor Lucia abbia ripudiato tutta una vita di testimonianze, coerenti tra di loro, secondo le quali la Madonna aveva chiesto la Consacrazione della Russia, da parte del Papa e di tutti i vescovi del mondo, e non la consacrazione del mondo da parte del Papa e di qualche vescovo.
• Che Suor Lucia abbia “confermato tutto quello che è stato scritto” nell’MDF, incluso il fatto che ella possa essersi inventata la visione del Terzo Segreto, elaborandola da elementi che poteva aver letto su alcuni libri religiosi, e che Edouard Dhanis sia un “eminente conoscitore” di Fatima (malgrado si tratti di quello stesso Dhanis che aveva accusato Suor Lucia d’essersi inventata praticamente ogni aspetto profetico del Messaggio di Fatima).
• Che Suor Lucia “confermi” che il Trionfo Immacolato di Maria non ha niente a che vedere con la Consacrazione e la conversione della Russia, ma solo col fiat della Vergine Maria di 2000 anni fa.
Non viene fornita alcuna trascrizione o registrazione dell’“intervista”, bensì unicamente un riassunto, in italiano, pubblicato sull’Osservatore Romano e firmato da Mons. Bertone e (apparentemente) da Suor Lucia (che non parlava affatto l’italiano). Tra l’altro, la “firma” di Suor Lucia non appare nella traduzione inglese di quel “riassunto”.
L’assenza di una qualsiasi registrazione indipendente di quest’intervista – né audio, né video né sotto forma di trascrizione stampata – non fa altro che alimentare i sospetti. Antonio Socci ha concluso giustamente che quelle poche parole attribuite alla veggente “mancano di credibilità”.
L’Arcivescovo Bertone condusse quest’“intervista” malgrado avesse un interesse personale nel costringere Suor Lucia a piegarsi alla Linea del Partito e a difendere la sua assurda affermazione contenuta nell’MDF, secondo cui la conferenza del 26 giugno 2000 aveva chiuso “un tratto di storia, segnata da tragiche volontà umane di potenza e iniquità…” Come successore del Cardinale Sodano alla Segreteria di Stato del Vaticano, il Cardinal Bertone ha continuato a tenere celata la parte mancante del Terzo Segreto – un occultamento a cui ha preso parte sin da quando era ancora Arcivescovo. Malgrado tutti i suoi sforzi, tuttavia, la versione “ufficiale” e “l’interpretazione preventiva” di Sodano nei confronti della visione del “Vescovo vestito di bianco”, sono state completamente smontate dalle esplosive rivelazioni avvenute nel biennio 2006-2007:
• Come rivelato dall’Arcivescovo Loris F. Capovilla, l’ex segretario personale di Papa Giovanni XXIII e tuttora in vita, esistono due plichi e due testi differenti che compongono il Terzo Segreto nella sua integralità: il “plico Bertone”, che contiene la visione del “Vescovo vestito di bianco” e che era custodito negli archivi del Vaticano; e il “plico Capovilla” con i suoi contenuti non ancora rivelati, che si trovava custodito invece all’interno dell’appartamento del Papa. Su questo “plico Capovilla”, l’Arcivescovo aveva scritto il suo nome, il nome di tutti coloro che avevano il testo in esso contenuto e il dettato di Papa Giovanni XXIII, che lasciava ad altri il commento e il giudizio.
• Il Cardinale Bertone ha ormai ammesso l’esistenza del “plico Capovilla” negli appartamenti del Papa, ma si rifiuta di mostrarlo in pubblico.
• Come ha rivelato alla televisione lo stesso Bertone nel 2007 (senza che ne avesse mai parlato prima), Suor Lucia aveva preparato due buste sigillate - al fine, ovviamente, di contenere due testi differenti riguardanti il Terzo Segreto. Su ciascuna di queste buste vi è la scrittura di Lucia, e si può leggere: “Per ordine espresso della Madonna; questa busta può essere aperta nel 1960 [solamente] dal Cardinale Patriarca di Lisbona o dal Vescovo di Leiria.”
• Contrariamente a ciò che sembrano confermare queste due buste gemelle preparate da Lucia, Bertone è andato affermando per ben 7 anni (tra il 2000 e il 2007) che Suor Lucia “gli aveva confessato” di non aver mai ricevuto alcun ordine dalla Vergine che collegasse il Segreto al 1960. Queste due buste, tuttavia, sconfessano apertamente quell’affermazione di Bertone e cancellano qualsiasi residua credibilità del Cardinale sulla vicenda, perché è assai improbabile che sia stata Suor Lucia a mentire in merito a ciò che le aveva detto la Madonna sul collegamento tra il Terzo Segreto e l’anno 1960 (e quindi col Concilio Vaticano Secondo, che era stato appena annunciato).
• Durante il proprio pontificato, tre Papi hanno letto un testo del Terzo Segreto in due distinte occasioni: Giovanni XXIII nel 1959 e nel 1960, Paolo VI nel 1963 e nel 1965, e Giovanni Paolo II nel 1978 e nel 1981. Tuttavia, solo una di queste letture, da parte di ciascun Papa, è stata riferita dalla “versione ufficiale” pubblicata dall’allora Arcivescovo Bertone, e da lui difesa sino ad oggi.
• Secondo la testimonianza dell’Arcivescovo Capovilla, esisteva “un allegato” alla visione del “Vescovo vestito di bianco”. Questo allegato non è mai stato pubblicato.
In virtù di questa e di tutte le altre prove che abbiamo presentato, Antonio Socci – un giornalista cattolico assai famoso e rispettato, che conosceva personalmente e aveva collaborato sia con il Cardinale Bertone che con Papa Benedetto XVI, quand’era ancora il Cardinale Ratzinger – ha concluso (ribaltando la sua precedente opinione) che “è certo” che il Vaticano stia nascondendo un testo del Terzo Segreto, contenente “le parole della Madonna [che] preannunciano una crisi apocalittica della fede nella Chiesa, a partire dalla sua sommità.” Questo secondo testo, conclude Socci, contiene probabilmente “anche una spiegazione della visione... (pubblicata il 26 giugno 2000)”.
Malgrado continui l’occultamento del Messaggio di Fatima, il Terzo Segreto è stato in realtà rivelato nei suoi contenuti non solo dalle numerose testimonianze di chi ha letto il Segreto, ma anche da Papa Giovanni Paolo II in persona il quale, durante due sue omelie pronunciate a Fatima, ha esplicitamente collegato il Messaggio di Fatima al Libro dell’Apocalisse, ed in particolare alla caduta di un terzo delle stelle del cielo (e cioè il clero) che vengono spazzate dalla “coda del drago” (Ap. 12:3,4) – un evento che non è contenuto nelle prime due parti del Messaggio, e che pertanto deve essere presente nella parte non ancora pubblicata del Terzo Segreto.
Socci ipotizza che le rivelazioni di Giovanni Paolo II siano state “una soluzione di compromesso” ideata dal Vaticano, grazie alla quale il Papa avrebbe rivelato la parte mancante del Terzo Segreto in modo “indiretto”, affinché il Segretario di Stato (e altri insieme a lui) potessero affermare, usando una riserva mentale, che “tutto è stato rivelato”.
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