22 luglio 1993, ore 21 – Messaggio della Madonna
22 luglio 1993, ore 21 – Messaggio della Madonna
2 febbraio 1993 – Messaggio della Madonna
GESU’ OSTIA
All’incredulo perché sia meno scettico, e al sacerdote perché sia meno tiepido.
La conversione indica il passaggio netto da uno stato ad un altro, in cui si svela l'insufficienza e la precarietà dell'esistenza, immersi come si è, in una luce che proietta alle proprie spalle la realtà inconsistente e fragile delle ombre.
Questo stato di 'primavera spirituale' sboccia anche in chi passivamente ha ricevuto la fede sin dall'infanzia.
Ad un certo punto, infatti, nell'arco della vita, egli prenderà personale possesso della sua dimensione spirituale; e, come colui che prima non credeva, attraverso una porta aperta dalla misericordia divina, si affaccerà - con minore o maggiore coinvolgimento - su un mondo diverso, nuovo, suggestivo, incomparabile.
Questa porta si apre, lentamente o all'improvviso, mediante una lettura, una conversazione, una riflessione, un incontro... In queste pagine fisseremo l'attenzione su un incontro speciale: quello che mette l'uomo di fronte al Sole Eucaristico, i cui raggi di luce e di calore, penetrando nella sua mente e nel suo cuore, lo fanno sentire protagonista di una 'seconda nascita'. E la conversione diventa: abbandono del peccato, crescita nel bene, conquista di Dio.
A) SANT'ANTONIO, L'ERETICO E LA MULA
In una delle fonti più antiche della vita di Sant'Antonio da Padova, "Benignitas", si legge:
«Questo sant'uomo discuteva con un eretico di poca fede che era contro il sacramento di salvezza dell'Eucaristia e il santo l'aveva quasi condotto alla fede cattolica. Ma questo eretico, dopo i vari e numerosi argomenti a cui pensava di sottrarvisi, dichiarò: "Basta con le chiacchiere e veniamo ai fatti. Se tu Antonio, riesci con un prodigio, a dimostrarmi che nella comunione, vi è realmente il Corpo di Cristo, allora io, dopo aver abiurato totalmente l'eresia, mi convertirò subito alla fede cattolica".
Con grande fiducia, il servo di Dio rispose: "Credo nella misericordia del mio Signore Gesù Cristo, che ti esaudirà in ciò che tu domandi a favore della tua salvezza e per la conversione degli altri".
L'eretico allora si alzò e dopo aver invitato al silenzio con la mano, dichiarò: "Terrò rinchiuso per tre giorni una delle mie bestie e le farò sentire i tormenti della fame. Dopo tre giorni la porterò fuori in pubblico e mostrerò ad essa il cibo preparato. Tu starai di fronte con quello che ritieni sia il Corpo di Cristo. Se la bestia, trascurando il foraggio, si affretterà ad adorare il suo Dio, io condividerò la fede della tua Chiesa".
Sant'Antonio, pieno di fede, acconsenti subito e l'eretico gridò allora: "Ascoltate bene, voi tutti gente. Perché tergiversare con molteplici discorsi? Nel giorno stabilito raggiungeteci!".
La gente accorse in massa da tutte le parti verso la grande piazza. C'era lì Antonio, il servo di Cristo, accompagnato da una moltitudine di fedeli; c'era anche l'eretico con una deplorevole quantità di complici. II servo di Dio, che si era preparato a celebrare messa in una cappella vicina, ne comincia la celebrazione con grande fervore. Al termine della messa, esce in mezzo al popolo che lo attende portando con grandissimo rispetto il Corpo del Signore.
La mula affamata viene allora tirata fuori dalla scuderia dov'era rinchiusa e si dirige verso il cibo che si addice ad essa. Ma, dopo aver imposto il silenzio, l'uomo di Dio si esprime con grande fede ed ordina all'animale: "In virtù e in nome del tuo Creatore, che io per quanto ne sia indegno, tengo nelle mie mani, ti dico, bestia, te lo ordino: avanza prontamente, e rendi omaggio al Signore con il rispetto dovuto, affinché i malvagi e gli eretici comprendano che tutte le creature devono umiliarsi dinanzi al loro Creatore che i sacerdoti tengono nelle mani sull'altare".
Il servo di Dio non aveva ancora finito di parlare che la bestia, trascura il foraggio, piega la testa, abbassandola fino ai ginocchi, avanza e s'inginocchia dinanzi al sacramento vivo del Corpo di Cristo.
Ne consegue una gioia immensa per i fedeli cattolici; la tristezza e la confusione degli increduli e degli eretici. Dio è così lodato e benedetto; la fede cattolica onorata ed esaltata. L'iniquità eretica è confusa, si condanna da sola all'obbrobrio eterno. Quanto all'eretico di cui si è parlato egli abiurò l'eresia dinanzi a tutti e si sottomise in maniera esemplare ai comandamenti della Chiesa»".
Siamo nell'anno 1227, nella città di Rimini, in quella che oggi è chiamata 'Piazza Tre Martiri'. Sul luogo del prodigio sorge un santuario antoniano; e al suo interno si conserva il tronco della colonna da cui il Santo operò.
Per la tradizione, l'eretico è un càtaro di nome Bonovillo.
B) LA CONVERSIONE DI UN ATEO
André Frossard, prestigioso giornalista del "Figaro" e scrittore di talento, recentemente scomparso, in una delle sue opere, "Dio esiste, io l'ho incontrato", pubblicata con successo nel 1969, porta la testimonianza della sua conversione, del suo incontro improvviso e fortuito con Dio. Non una conversione lenta, evolutiva, ma un vero e proprio colpo di fulmine, da cui nasce una storia d'amore unica ed insuperabile.
Ecco le fasi salienti del suo racconto:
«Entrato alle cinque e dieci d'un pomeriggio in una cappella del Quartiere latino per cercarvi un amico, ne sono uscito alle cinque e un quarto in compagnia di una amicizia che non era di questa terra.
Entratovi scettico ed ateo di estrema sinistra, anzi - più ancora che scettico e più ancora che ateo - indifferente e preoccupato da ben altre cose che da un Dio che non pensavo neppur più a negare, tanto mi pareva ormai passato da un'infinità di tempo nel conto profitti e perdite dell'inquietudine e dell'ignoranza umane, ne sono uscito qualche minuto dopo "cattolico, apostolico, romano", trascinato, sollevato, ripreso, risucchiato dall'onda d'una gioia inestinguibile.
Al momento dell'entrata, avevo vent'anni. All'uscita, ero un bambino pronto per il battesimo...».
Prima di varcare la soglia di questa cappella delle suore dell'Adorazione Riparatrice, a Parigi, «Dio non c'era. Il cielo era vuoto, la terra una combinazione di elementi chimici riuniti a casaccio dal gioco delle attrazioni e delle repulsioni naturali».
Ma dopo, nella cappella, non sarà più così. Bastano cinque minuti: è il tempo sufficiente per una «divina imboscata». Cosa accadde?
Entrato, il suo sguardo si dirige verso il fondo illuminato della cappella, dove sopra l'altare maggiore, tra piante e candelabri, domina un ostensorio.
«Non ho mai visto ostensori abitati - confessa André Frossard - e neppure, credo, un'ostia, ed ignoro di trovarmi di fronte al Santissimo Sacramento, verso il quale salgono due file di candele accese».
Gli sfugge il significato di tutto questo apparato, e neppure si preoccupa di comprenderlo. I suoi occhi indagatori sono solo alla ricerca dell'amico, ma non riesce a riconoscerlo tra le religiose e i fedeli inginocchiati.
Ad un tratto, senza volerlo, il suo sguardo si ferma su una candela che brucia a sinistra dell'ostensorio, e «si scatena la serie di prodigi la cui inesorabile violenza smantellerà in un istante - scrive - l'essere assurdo che sono per far nascere il ragazzo stupefatto che non sono mai stato».
«VITA SPIRITUALE»: sono queste le due parole che gli vengono «suggerite». E precisa: «Non dette, e neppure formate da me stesso: sentite come se fossero pronunciate accanto a me sottovoce da una persona che veda ciò che io non vedo ancora».
È l'inizio di quella che lui definisce «valanga a rovescio»: «Non dico che il cielo si apre: non si apre, si slancia, s'innalza d'improvviso, silenziosa folgorazione, da quella insospettabile cappella nella quale si trovava misteriosamente rinchiuso».
E descrive ciò che vede e ciò che prova, nonostante il limite delle sue «povere parole»:
«Un cristallo indistruttibile, d'una infinita trasparenza, d'una luminosità quasi insostenibile (un grado di più mi avrebbe annientato) e piuttosto azzurrina, un mondo, un altro mondo d'uno splendore e d'una densità che rimandano di colpo il nostro tra le ombre fragili dei sogni irrealizzati. Questo mondo è la realtà, la verità: la vedo dalla sponda oscura su cui sono ancora trattenuto. C'è un ordine, nell'universo, ed alla sommità, al di là di questo velo di nebbia risplendente, l'evidenza di Dio, l'evidenza fatta presenza e l'evidenza fatta persona di colui che un istante prima avrei negato, colui che i cristiani chiamano «padre nostro», e del quale sento tutta la dolcezza, una dolcezza diversa da tutte le altre, che non è la qualità passiva designata talvolta sotto questo nome, ma una dolcezza attiva, sconvolgente, al di là di ogni violenza, capace di infrangere la pietra più dura e, più duro della pietra, il cuore umano».
Il miracolo di luce e di dolcezza durerà un mese, anche se con sempre minore intensità, fino a scomparire del tutto. Sarà un sacerdote, che lo preparerà al battesimo, a placare la sua sete di dottrina cristiana.
«Una cosa sola - ammette - mi sorprese: l'Eucaristia; non che mi sembrasse incredibile: ma mi stupiva che la carità divina avesse trovato questo metodo inaudito per comunicarsi, e soprattutto che avesse scelto, per farlo, il pane, che è l'alimento del povero e il cibo preferito dei ragazzi. Di tutti i doni profusi davanti a me dal cristianesimo, era certo il più bello».
C) MONS. HELDER CAMARA RACCONTA
Questa autorevole testimonianza è di Helder Càmara, arcivescovo di Recife e di Olinda, in Brasile.
Uomo di preghiera e di azione, è la voce dei diseredati di oggi, chiamato "vescovo dei poveri", "apostolo delle favelas", "profeta del Terzo mondo". Al servizio di tutti, fin dal suo arrivo a Recife nel 1964, è venerato come un santo.
Ed ecco il fatto che lui stesso racconta:
«Un giorno mi chiamano presso un medico che sta morendo, un ateo. Il malato mi dice: - Come medico, so che cos'ho, so di non aver più neppure un mese di vita. Allora io vorrei morire non come un animale, ma da uomo e, se possibile, da cristiano. Mi dia la fede!
Io cerco di spiegargli che la fede non è una puntura che si fa nel braccio. Ma aggiungo: - Ho un'idea. Ho la gioia di credere che durante la messa abbiamo Cristo con noi, vivo come al tempo degli apostoli. Verrò qui, per una messa, accanto al tuo letto. E ciò che non è possibile fare a me, Cristo non avrà forse problemi per realizzarlo.
Il giorno dopo vado a celebrare la messa. Conoscevo prima della messa la situazione matrimoniale del morente: lui e la sua donna vivevano more uxorio, ma erano liberi, non essendosi mai sposati. Durante la messa, c'erano tutti e due, mano nella mano... Al momento della comunione, rapidamente lei si stacca dalla mano del morente e si mette in ginocchio per ricevere la comunione. La madre del moribondo, istintivamente, mi grida: - Impossibile, padre, vive in stato di peccato!
Senza esitazione metto la mano sinistra sul capo della supposta peccatrice e le dico: - Noi tutti, purtroppo, siamo peccatori. Ma c'è stata la tua confessione pubblica. Sono certo che Cristo ti comprende.
Le impartisco la comunione e proprio in quell'istante il moribondo si alza sul letto ed esclama: - Credo, Dom Helder, credo che Cristo sia il Figlio di Dio e che sia presente nel Santo Sacramento.
Poi si confessa. I due si sposano. Mezz'ora dopo, è morto». Alla luce degli insegnamenti della Chiesa, il comportamento di questo vescovo potrebbe destare meraviglia, soprattutto ai nostri occhi, immersi da duemila anni nella culla del cristianesimo. Ma per comprendere pienamente questo fatto, dobbiamo tener presente due fattori: la realtà in cui vivono i missionari in terra di missione tra i non cristiani; Mons. Càmara aveva avuto certamente modo di capire il pentimento della donna.
Il Mistero dell’Iniquità
Il governo degli Stati uniti è simile a quello della Russia
Non si può non sospettare, tuttavia, l’esistenza di ulteriori e occulti motivi dietro alle critiche americane nei confronti della ‘democrazia manovrata’ in Russia. Questo perché i maestri della ‘democrazia manovrata’ sono proprio gli Stati Uniti d’America, che da sempre usano mezzi di coercizione brutali e identici a quelli applicati dal governo Russo contro candidati scomodi dell’opposizione, come ad esempio Robert Kennedy, George Wallace o Martin Luther King, e talvolta persino contro presidenti ‘insubordinati’ come John F. Kennedy e Richard Nixon. L’Unione Europea ha minacciato sanzioni economiche contro la Russia, a causa delle sue “tattiche aggressive in Europa Orientale, le violazioni dei diritti umani e l’abuso del sistema giudiziario a fini politici.” La fonte dalla quale l’Unione Europea ha tratto questa posizione è Washington. Durante una conferenza sulla sicurezza internazionale, tenutasi a Monaco il 9 febbraio 2004, il Senatore degli Stati Uniti John McCain ha affermato che: “il comportamento antidemocratico e le minacce alla sovranità e alla libertà dei suoi vicini, non gioveranno alla Russia, ma anzi la escluderanno dal gruppo delle democrazie Occidentali.”
Senza voler mettere in dubbio le ragioni del Senatore McCain, che potrebbero anche essere del tutto oneste, non dobbiamo mai scordarci che chi determina la politica estera degli Stati Uniti, ai suoi più alti livelli, non si preoccupa affatto del benessere dei vicini della Russia e non ha alcun interesse verso i diritti umani, la democrazia, la sovranità, la libertà, il benessere dei paesi confinanti con la Russia o di quello di qualsiasi altra nazione, inclusi gli Stati Uniti stessi. Ai vertici della struttura di comando degli Stati Uniti ci sono dei massoni, come dichiarò il Pontefice Supremo della Massoneria Mondiale Albert Pike, che aspirano a “governare sui padroni del mondo”385 spingendo la politica estera Americana verso la creazione di un imperialismo ateo e fascista, e cioè il Nuovo Ordine Mondiale.
L’11 settembre 1990, il presidente e massone George Bush annunciò al mondo l’intenzione di creare un Nuovo Ordine Mondiale, che non è altro se non il Governo Mondiale massonico, al centro degli obiettivi dichiarati della Massoneria sin dal 1730. Il Nuovo Ordine Mondiale è raffigurato simbolicamente nell’emblema ufficiale dell’Ordine degli Illuminati, ed è presente sulla banconota da un dollaro degli Stati Uniti. È nell’altra faccia del Grande Sigillo degli Stati Uniti. Su quell’emblema ufficiale del governo degli Stati Uniti si può vedere la piramide, alla base della quale si legge, scritta in numeri Romani, la data 1776. Fu infatti in quella data, come testimonia padre Augustin Barruel,386 che fu annunciato nelle logge Massoniche di tutto il mondo che presto avrebbe avuto inizio la grande rivoluzione.
Sopra la piramide è raffigurato il dio sole degli antichi Egizi, identificato da Albert Pike come Baal, il dio dei Cananei e dei massoni (e quindi il dio di Bush). Baal è la forma abbreviata di Beelzebul (“il principe del mondo”), che Gesù Cristo definì il principe di questo mondo. Questa “divinità” è rappresentata con “l’occhio che tutto vede”, dalla quale si propagano molteplici raggi di “luce massonica” – si tratta dei ‘mille punti di luce’ di cui parlò George Bush durante il discorso, nel quale annunciava la creazione del Nuovo Ordine Mondiale. Nel testo che ho appena citato (“Morale e Dogmi del Rito Scozzese antico e accettato della Massoneria”), Albert Pike spiega chi è la fonte di questa luce Massonica, cioè il “dio” della Massoneria: “Lucifero il portatore di luce!...non dubitare.”
La setta Massonica dell’Ordine degli Illuminati fu fondata dal massone Adam Weishaupt il 1 maggio 1776, nella festività di Beltaine (un giorno di festa pagano dedicato al “dio” Baal, venerato dai massoni). Dopo la Rivoluzione Americana, che ebbe inizio nel 1776, i massoni Illuminati inserirono il proprio emblema demoniaco nel Grande Sigillo degli Stati Uniti, facendo così nascere ufficialmente “l’imperialismo Americano”. Sin d’allora, la politica estera Americana è stata in mano alla Massoneria, con lo scopo di creare un governo mondiale massonico, cioè il Nuovo Ordine Mondiale. “Non sorprende”, afferma Padre Adler nel suo libro Die Söhne der Finsternis che ho già citato, che “già nel 1730 si potesse leggere in un libro intitolato “Il Segreto della Massoneria” e pubblicato a Bruxelles, quest’affermazione fondamentale, che spiega l’intero programma della Massoneria: ‘Lo scopo finale della Massoneria è la creazione di una Repubblica mondiale’.”387 È a questo scopo che gli Stati Uniti hanno costruito il proprio impero neo-coloniale, prima in America Latina e successivamente, dopo la Seconda Guerra Mondiale, in Asia Orientale.
Gli Stati Uniti entrarono nella Prima Guerra Mondiale evidente con l’obiettivo dichiarato di rendere il mondo “più sicuro per la democrazia”, come dichiarò il presidente Woodrow Wilson. George W. Bush, decenni più tardi, avrebbe affermato di voler introdurre ‘la democrazia’ in Medio Oriente – una delle giustificazioni più risibili dietro alle operazioni di conquista dell’Afghanistan e dell’Iraq (operazioni che l’amministrazione Obama sta allargando al Pakistan, e che presto potrebbero essere portate addirittura in Iran). In Iran, a partire della prima amministrazione di George W. Bush, si sono susseguite molteplici operazioni segrete, organizzate dalla CIA e dalle Forze Speciali Americane. Ricordiamoci quel che ha detto Sergei Markov, in merito ai tre gruppi dirigenti che operano attualmente in Russia, e cioè che “ciascuno comprende la democrazia a modo suo,” perché questo principio si applica alla perfezione anche ai leader politici Americani.
Per i leader politici massoni, e per quelli influenzati da quest’ultimi, il concetto di “democrazia” è strettamente legato a quello di Repubblica Mondiale massonica in un Nuovo Ordine Mondiale. Anche se l’attuale “democrazia” americana è una forma più sottile di quella “democrazia manovrata” che si può riscontrare nella Russia post-Sovietica, non c’è dubbio che essa si trasformerà alla fine in un’istituzione totalitaria. La “democrazia” americana, pertanto, è destinata a diventare “democratica” proprio come la Repubblica Democratica Tedesca o come tutti quegli stati totalitari che si auto-definiscono “repubbliche democratiche” (come ad esempio la Corea del Nord). In questo contesto è facile comprendere perché il governo degli Stati Uniti, per decenni, abbia sostenuto, mantenuto e imposto brutali dittature in svariati paesi del mondo, al fine di portarvi “la democrazia” e proteggerli dal “comunismo”.
Christopher Story spiega che “come l’Unione Sovietica, che continua la sua esistenza sotto copertura, anche gli Stati Uniti sono intrinsecamente e storicamente una potenza rivoluzionaria. Hanno adottato un espansionismo aggressivo e arrogante, e una politica di rivoluzione globale che sta diventando una minaccia alla pace mondiale, quasi come il comportamento predatorio ed espansionista dell’Unione Sovietica di Breznev.”388 Usando il pretesto della “provocazione dell’11 settembre,” continua Story, “… gli Stati Uniti si sono impegnati in un una nuova forma imperialistica di Lebensraum globale.”389 L’agenda imperialistica di George W. Bush (e di Barack Obama) non è stata creata da questi ultimi, ma fu formulata prima che Bush diventasse presidente. “Un progetto segreto per il dominio globale da parte degli Stati Uniti,” riporta Neil Mackay, “rivela che il gabinetto del presidente Bush, ancor prima che quest’ultimo salisse al potere nel gennaio 2001, stava pianificando un attacco premeditato contro l’Iraq, per assicurarsi il ‘cambio di regime’.”390 Mackay afferma che quel “progetto”, svelato dal
Sunday Herald Scozzese, era stato concepito “per la creazione di una ‘pax globale Americana’”. Questo documento, intitolato Rebuilding America’s Defenses: Strategies, Forces and Resources for a New Century [“Ricostruire le difese dell’America: strategie, forze e risorse per un nuovo secolo”], è stato preparato nel settembre 2000 dall’organizzazione PNAC (Project for the New American Century), sotto la guida di Dick Cheney, Donald 391Rumsfeld, Paul Wolfowitz e altri.
“Il documento del PNAC,” continua Mackay, “delinea ‘il progetto per il mantenimento del predominio globale da parte degli Stati Uniti, impedendo il sorgere di una grande potenza rivale, e rimodellando l’ordine internazionale in linea con i principi e gli interessi americani’.” Il documento, come “missione principale”, prevede che gli Stati Uniti “combattano e vincano in modo decisivo una serie di guerre simultanee, in svariati teatri strategicamente fondamentali”. “Il rapporto,” prosegue l’autore, “ritiene che gli Stati Uniti ‘debbano scoraggiare le nazioni più industrializzate dallo sfidare la sua supremazia e persino dal voler aspirare ad avere un ruolo di primo piano a livello regionale o mondiale’.” Per questo motivo, è chiaro che “le guerre in Iraq e Afghanistan,” come spiega Michel Chossudovsky, economista canadese e professore emerito presso l’Università di Ottawa, “fanno parte di un progetto militare più vasto, che è stato lanciato alla fine della Guerra Fredda”.392 “In altre parole,” prosegue Chossudovsky, “lo scopo di queste guerre portate dagli Stati Uniti è la ri-colonizzazione di una vasta regione, che si estende dai Balcani fino all’Asia Centrale.”393
Il crollo teorico dell’Unione Sovietica sembrò essere il momento ideale per costruire il proprio impero. “Con la caduta dell’Unione Sovietica nel 1991”, scrive Norm Dixon, un giornalista del The Green Left Weekly, “i governanti degli Stati Uniti speravano che il ‘Secolo Americano’ fosse nuovamente all’orizzonte. George Bush padre aveva indicato la vittoria degli Stati Uniti sull’Iraq nella Guerra del Golfo del 1990-1991 come la ‘fine della Sindrome del Vietnam’ e aveva dichiarato che Washington avrebbe d’ora in avanti inseguito l’obiettivo di un ‘Nuovo Ordine Mondiale’.”394 L’importanza dell’Iraq è fondamentale per la creazione del Nuovo Ordine Mondiale. Senza un forte sostegno estero, la dinastia Saudita cadrà presto. La lunga storia di relazioni bilaterali tra Stati Uniti e Arabia Saudita è ormai giunta ad una fase terminale.395 Per questo, un diplomatico americano “ha confidato al quotidiano Sunday Herald Scozzese che un Iraq riabilitato sarebbe l’unica alternativa ragionevole, a lungo termine, rispetto all’Arabia Saudita. Non si tratta solo di cambiare cavallo in corsa, perché il cambio di regime a Baghdad, attualmente in corso da parte degli Stati Uniti, è per questi ultimi una necessità strategica.”
Nel settembre 2003 il principe ereditario Saudita Abdullah Bin Abdul Aziz Al-Saud si è recato in visita a Mosca per tre giorni. Alexander Shumilin ha fatto notare come la Russia consideri l’Arabia Saudita un “appetibile partner strategico.” Secondo Shumilin, poiché le relazioni con gli Stati Uniti si sono raffreddate, “a causa delle accuse americane secondo le quali i sauditi sponsorizzerebbero il terrorismo internazionale, l’arrivo a Mosca del leader de facto dell’Arabia Saudita è stato considerato da molti una riprova del riallineamento dei sauditi [nei confronti della Russia].”396
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Padre Paul Kramer
Gesù 14-09-2001
Figli del mondo, rispondete con l’amore all’odio, siate umili e miti come Me che sono Mite ed Umile di Cuore pur essendo Vero Dio e Vero Uomo, il Signore del Cielo e della terra. Il cuore umano è un abisso di sentimenti che Io soltanto conosco; vi dico, uomini, che se rispondete all’odio con l’odio, questo diverrà una marea incontenibile che tutto potrebbe distruggere….
Maria Santissima 31-08-2001
Amati: quando vedete prepararsi un grande temporale state calmi calmi mentre i lampi attraversano il Cielo ed i tuoni fanno sentire il loro rimbombo? No certo, figliolini amati. Subito, quando sentite il rumore e vedete la luce sinistra dei lampi, vi alzate e correte a mettervi al riparo! Perché, amati, non fate tutti così anche in questo momento storico? Non vi voglio certo spaventare, figli lontani, ma proprio i fatti che stanno accadendo vi parlano chiaro: ormai il mondo ha bisogno di essere purificato e cambiato al più presto. La pioggia sarà fitta e purificatrice: deve ripulire tutta la terra dal suo sudiciume; vedete, amati, che i segni premonitori sono tanti, sono presenti, sono continui, già sentite cadere le prime grosse gocce di pioggia: che aspettate a mettervi al riparo?
Gesù 18-11-2001
Tema pure il cuore dell’iniquo, del superbo, del malizioso, tema fortemente perché la mia Giustizia non conoscerà più indugio, ma piomberà repentina come folgore che guizza improvvisa nel Cielo, nessuno sa da dove è venuta e dove è diretta: viene, colpisce e scompare! Tema più che mai l’iniquo che non vuole cambiare: i suoi giorni sono segnati, neppure uno solo aggiungerò ad essi perché ho dato già molto, ho seminato con Amore e per Amore ma la terra arida non Mi ha voluto offrire nulla.
LA VITA DI TERESA NEUMANN: SIGNIFICATO E FINALITÀ
La vita delle persone toccate dalla grazia e da segni eccezionali ha sempre un profondo significato per gli uomini, ed è importante imparare a «leggere» questo significato e a individuare le finalità difatti e fenomeni tanto straordinari. Nel caso di Teresa Neumann i segni furono particolarmente imponenti e numerosi, e il loro significato non è di difficile interpretazione. Il dottor Joseph Steiner, che seguì il caso di Teresa Neumann per quarant'anni e su di esso ha scritto un ottimo e documentatissimo libro, ravvisa nel mistero della vita della semplice contadina bavarese due finalità importanti per la nostra epoca: avvicinare gli uomini all'eucaristia e aiutare a capire il significato del dolore nei piani di Dio.
Egli scrive infatti: «Il mantenimento in vita di Teresa per quasi quarant'anni solo per mezzo dell'eucaristia, la contemplazione della discesa di Cristo all'istante dell'elevazione, la comunione mistica sembrano essere una riprova della presenza viva di Cristo nel sacramento dell'altare e un richiamo alla sua adorazione, come in altri tempi di scarsa fede... In secondo luogo, con la volontaria accettazione dei patimenti fisici e spirituali e con l'eroico completamento dei dolori di Cristo per la salvezza dell'umanità, Teresa ha insegnato a vedere il significato vero del dolore, la qual cosa va considerata come una grande grazia per il nostro tempo. Quando Teresa cominciò a soffrire, nel 1918, era appena finita la guerra mondiale. L'inizio dei fenomeni mistici nel 1926 coincise con la gravissima crisi economica. L'indescrivibile sofferenza che dal 1933 oppresse parte del nostro popolo, e la seconda guerra mondiale che pesò tanto sul nostro e su altri paesi, avevano un estremo bisogno di interpretazione del dolore. Anche ora, mentre cerchiamo di scansare il dolore con slogan di nuove correnti etiche o con l'eutanasia, è importante sapere che la sofferenza e i sofferenti devono esistere, che essi costituiscono un fattore necessario nei piani del Signore sull'umanità, la quale si purifica per mezzo dei sofferenti e il soccorso prestato loro...
"Per mezzo dei patimenti si salva più gente che con le più brillanti prediche": questa fu una delle prime frasi che Teresa Neumann udì dalle labbra di Teresa di Lisieux. Dobbiamo esser grati a Dio, che proprio in questi tempi in cui ne avevamo tanto bisogno ha concesso che succedessero questi avvenimenti commoventi!».
Teresa Neumann accettò volontariamente e di buon grado le sofferenze - prima quelle della malattia e poi quelle provocate dalle stigmate e dalla partecipazione alla passione di Cristo - e vide nella sofferenza la propria missione.
Lo stesso vale per padre Pio, contemporaneo di Teresa e a lei per tanti aspetti simile, che con riferimento alle proprie stigmate (per lui motivo di «confusione» e «umiliazione») e alle sofferenze che l'accompagnarono fino alla morte diceva: «Sono stato fatto degno di patire con Gesù e come Gesù».
E ancora: «Soffro e soffro assai, ma grazie al buon Gesù sento ancora un altro po' di forza; e di che cosa non è capace la creatura aiutata da Gesù? Io non bramo punto di avere alleggerita la croce, poiché soffrire con Gesù mi è caro; nel contemplare la croce sulle spalle di Gesù mi sento sempre più fortificato ed esulto di santa gioia». E aggiungeva rivolgendosi con confidenza a Dio: «Tu mi hai fatto salire sulla croce del Figlio tuo e io mi sforzo di adattarmici alla miglior maniera; sono convinto che giammai ne discenderò».
Vocazione quindi a corredimere, a rinnovare nell'umanità il ricordo della passione e morte di Cristo; invito ad accettare la propria parte di dolore e a capirne il significato. Sia padre Pio che Teresa Neumann furono maestri in questo. E il fatto che nel medesimo arco di tempo lo stesso messaggio ci sia giunto da due diversi ed eccezionali apostoli del Signore deve suonare a monito per l'umanità di oggi, che ha disimparato a sacrificarsi, che rifiuta il dolore e ha impostato la propria vita sulla ricerca del benessere e del piacere. Per la disincantata società odierna deve suonare poi a monito anche il lunghissimo digiuno di Teresa di Konnersreuth: se ella, come è stato dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio, poté vivere per trentasei anni senza assumere né cibo né bevanda e nutrendosi unicamente dell'ostia consacrata che riceveva ogni giorno, significa che Cristo è veramente presente in essa e può da solo sostenere non solo lo spirito ma anche il corpo dell'uomo. Le grazie innumerevoli ottenute da chi si è rivolto in preghiera a Teresa Neumann testimoniano dei «buoni frutti» prodotti nel tempo dalla grazia che si è così copiosamente manifestata in lei. Né su di lei né su padre Pio la Chiesa si è ancora pronunciata ufficialmente, e del resto è noto che nella sua grande saggezza la Chiesa si muove con estrema prudenza e senza fretta alcuna. Per la devozione popolare tuttavia Teresa di Konnersreuth e padre Pio da Pietrelcina, i grandi mistici del nostro tempo, sono già santi.
Gesù, i nostri antenati forse hanno mancato di amare, sempre e tutti, i loro morti.
Ora noi ti preghiamo per le persone della nostra storia familiare che morirono in età precoce, che morirono dopo lunga agonia, che subirono una morte violenta, uccisi da criminali o in azione di guerra; che morirono in un modo misterioso, inspiegabile, in un incidente o che si suicidarono. Affidiamo a Te tutti questi morti.
Fa' che cessi la tendenza verso una morte innaturale e orribile e che d'ora in avanti nelle nostre generazioni si abbia solo una morte serena e cristiana; che tutti possano addormentarsi nella morte circondati dall'amore dei familiari.
Vogliamo tener presenti tutti i nostri defunti nel ricordo e nella preghiera, perché siano accolti nella pace della vita eterna. Avvolgi tutto il nostro albero genealogico con il tuo amore che perdona e dona ogni grazia.
Gesù, benedici i nostri morti.
Sabato, 1 Maggio 1999, ore 12 - Visione e messaggio della Madonna del Pino
(*) Nota. Il messaggio venne subito inviato al vescovo di Noto (Siracusa), accompagnato da una lettera.
Mammanelli, 6 Gennaio 1993 - Messaggio pubblico della Madonna del Pino
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Erode, sopranominato a ragione il crudele, incominciò il suo regno dall'uccisione di tutti i membri del Sinedrio, eccettuati due soli suoi partigiani. Creò Sommo Sacerdote un uomo oscuro, quale era Hananel, e dopo depose anche questo per inalzarvi il cognato Aristobolo. Ma temendo in questo un'avversario e un rivale, lo fece trucidare con Ircano, e destinò alla Sede Suprema quel Simeone che ebbe la ventura di vedere prima di morire il desiderato Messia. Per accreditarsi presso gli ebrei, sposò Marianne principessa di rara bellezza e virtù, sorella dell' ucciso re Antigono. Ma disgustato o ingelosito presto di lei, la fece barbaramente uccidere, e poco dopo usò della medesima barbarie con la sua madre Alessandra, e con gli ultimi rampolli della gloriosa stirpe degli Asmonei. Vi restarono però due figli di Marianne, Alessandro ed Aristobolo, i quali mandò da prima a Roma, ma poi istigato dalla sorella Salome tolse anche questi di vita. Egli era per queste inaudite crudeltà che Augusto diceva che in casa d'Erode era meglio essere cane o cavallo che figlio. - Sterminata la stirpe degli Asmonei, Erode non ebbe più riguardi: introdusse nell'ebraismo tutti i costumi stranieri, gli anfiteatri, i teatri, i giuochi, gli spettacoli, ed innalzò fino dei templi gentileschi. Fremevano i buoni ebrei, e i più arditi ordirono anche congiure per toglierlo di vita; ma egli era così vigilante che di tutte ne aveva contezza, e sapeva e dissiparle e punirle. Per amicarsi i romani edificò città a nome di Augusto, prese le armi alla loro difesa, e si tenne sempre loro schiavo. Augusto grato a queste deferenze accrebbe il suo regno assoggettandogli la Traconitide, l' Auranite, l'Iturea, e la Batanea. Accolse i suoi figli; donò al fratel suo una Tetrarchia. Per placare poi i Giudei, infinitamente indignati dello sprezzo della loro religione, pensò a rifabricare il Tempio, o meglio a restaurarlo, ingrandirlo, ed arricchirlo, e fortificarlo; nella quale opera vi si sudò per quarantasei anni continuati, profondendo infiniti tesori. Gli usurpatori e i tiranni non sono mai sicuri; quindi ebbe a scoprire che il suo figlio primogenito Antipatro gli tramava la morte. Scoperta la congiura, lo fece morire. Così quest'uomo crudele tolse la vita ad una santa sposa e a tre figliuoli. Alla fine del suo regno nacqué Cristo, ed egli coronò le sue crudeltà con la strage degl' Innocenti (1). Ma prima di quest' epoca egli aveva fatto sottoporre tutti i Giudei a Romani, obbligandoli con giuramento a riconoscerli per loro padroni (an. 3998 del mondo, 1998 della religione ebraica, 2 innanzi a Cristo) (2). Morto Erode, da Romani fu fatto re dei Giudei il figlio suo Archelao, il quale, dopo soli nove anni di regno effimero e tempestoso, fu deposto ed esigliato nella Gallia, e confiscatigli tutti i suoi beni. La Giudea allora venne dichiarata provincia Romana, e retta da un Governatore (3). - Quest' invasione Romana come servì di mirabile ed opportuno pretesto alla setta, così fu causa della totale ruina di questa nazione, della sua città e del celebratissimo suo tempio. S'udì allora per la Pale stina il sedizioso grido: fuori il barbaro! vogliamo libertà e indipendenza da Romani ! non si deve pagare il tributo agli stranieri. I Cristo e coll'esempio (4) e con la voce (5) persuadeva gli Ebrei ad assoggettarsi a Romani, a pagare il tributo senza tante querele, a servirli in pace; ma le sue divine ammonizioni furono disprezzate, se ne fece a lui un delitto: si chiamò il distruttore della legge mosaica, il nemico della sua nazione, l' amico del pubblicani; (erano questi i romani Esattori, come fu s. Matteo) e s'incominciò a congiurare contro la sua vita. Vi voleva però almeno un pretesto per farlo condannare dai Romani, non avendo essi più la potestà giudiziaria, e siccome questi erano sospettosi sempre, si diede loro a credere che Cristo fosse un loro nemico, un seduttore de popoli, un'ambizioso che volea farsi re, e con questo riescirono di farlo condannare alla croce da Pilato governatore della Giudea. Onde si può dire con tutta verità storica, che Cristo fu fatto morire da settari, sotto il pretesto d'essere nemico della patria indipendenza, ed amico degli stranieri, cioè del romani; imperocchè per i settari ebrei non v'erano altri stranieri che questi. Ma pure tutt'altro che essere nemico della Patria, Cristo non aveva mancato, ad esempio del profeti, di predirne anzi i mali che vi attiravano sopra gli ebrei, sia collo, sprezzo del romani, sia molto più col Deicidio che volevano compiere (1). Tutto tenerezza e misericordia aveva fin pianto sulla futura desolazione del suo popolo e della sua città (2), e ne aveva accennate alcune circostanze (3). Ma come fu vicino alla sua morte, non predisse solo quest'eccidio, ma lo descrisse con vivissime parole. Interrogato da suoi discepoli del quando e del come di questa catastrofe; disse loro. » Badate bene che alcuno non vi seduca ; imperocchè molti verranno nel nome mio, dicendo: io sono il Cristo. Ed è prossimo questo tempo. E seduranno molta gente. Badate bene di non seguirli. Sentirete parlare di guerre e di rumori di guerre; . . ma non è ancora la fine. Si solleverà popolo contro popolo... gente contro gente. , . il fratello darà la morte al fratello, il padre al figliuolo, e si ribelleranno i figliuoli contro de genitori, e li faranno morire. Sarete traditi dai genitori, dai fratelli, dagli amici, dai parenti. Vi saranno delle pestilenze e carestie e tremuoti..,. ma tutte queste cose sono il principio dei dolori... Ma prima di tutto vi cacceranno nella tribolazione, e vi faranno morire, e sarete odiati da tutte le nazioni per causa del mio nome. Vi perseguiteranno, traendovi alle Sinagoghe ed alle prigioni, e vi trascineranno dinanzi ai re ed ai presidi. Sarete per me presentati ai presidenti ed ai re , affinchè mi rendiate testimonianza. E allora molti patiranno scandalo, e l'uno tradirà l'altro, e si odieranno l'un l'altro. E usciranno fuori molti falsi profeti e sedurranno molta gente. E per esser so vrabbondante l'iniquità, raffredderassi la carità in molti... E sarà predicato questo evangelio del regno, e allora verrà la fine. Quando dunque vedrete gli eser citi circondare Gerusalemme, allora sappiate che la sua desolazione è vicina... Saranno allora giorni di vendetta... e l'ira di Dio cadrà addosso a questo popolo. E periranno di spada; e saranno menati schiavi tra tutte le nazioni; e Gerusalemme sarà calcata dalle genti, fino a tanto che compiti siano i tempi delle genti. Quando dunque vedrete l'abbominazione della desolazione, di cui parla il profeta Daniele, posta nel luogo santo, dove non deve essere (chi legge, comprenda ); allora coloro che si ritroveranno nella Giudea, fuggano sui monti, e chi stà dentro di lei si ritiri, e chi è nelle campagne non vi rientri. E chi si ritroverà sopra il solaio non iscenda per prendere qualche cosa di casa sua; e chi sarà al campo non ritorni a pigliar la sua veste; imperocchè giorni di vendetta sono quelli, affinchè tutto quello che è stato scritto s'adempia. Guai alle donne gravide, o che avranno bambini al petto in quei giorni; imperocchè grande sarà allora la tribulazione, quale non fu dal principio del mondo sino a quest'oggi, nè mai sarà. E se non fossero accorciati quei giorni, ogni carne non rimarrebbe salva : ma il Signore ha accorciati quei giorni in grazia degli eletti da lui prescelti (1). »
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P. B. N. B.
In specie propria e in specie sacramentale
«“Il vivificante Verbo di Dio unendosi alla propria Carne la rese vivificante. Era dunque conveniente che egli si unisse in qualche modo ai nostri corpi per mezzo della sua santa Carne e del suo prezioso Sangue, che noi riceviamo in una vivificante benedizione in pane e vino”»[168].
San Cirillo
Affronteremo ora altre due nozioni che S. Tommaso utilizza in modo frequente nel trattato sull’Eucaristia: la differenza esistente tra ciò che lui chiama in specie propria e in specie sacramenti, o con altri nomi. Di fatto la parola species, o il suo plurale, compare nel trattato 50 volte, dunque è un’idea che lavora anche come una chiave nel pensiero eucaristico del santo Dottore.
Vediamo prima i nomi, poi il significato e infine, una sorte di confronto tra l’una e
l’altra, e le differenze.
1. I nomi
In specie propria: Con la libertà che lo caratterizza S. Tommaso usa termini
equivalenti anche molto belli, per es.:
in sua specie visibili[169],
visibili specie[170],
sub specie propria[171],
in sua specie[172]…
Per non ridondare, leggiamo semplicemente un passo dove l’Angelico dà i motivi per cui Nostro Signore, nel momento in cui sta per lasciare questo mondo, cenando con loro per l’ultima volta, istituisce il sacrificio eucaristico in altra specie, a motivo di ciò che racchiude quello che istituisce, cioè Cristo sacramentato contenuto in esso: «Quando Cristo nella sua propria specie stava per separarsi dai discepoli lasciò a loro se stesso sotto la specie sacramentale, come in assenza dell’imperatore si espone alla venerazione la sua immagine»[173].
Sub aliena specie: utilizza poche volte questa espressione[174]. Mentre invece
impiega altri sinonimi:
in sacramentali specie (due volte)[175];
sub specie sacramenti, quae est species panis et vini[176];
sed specie panis et vini (quattro volte)[177];
sub utraque specie sacramenti[178]…
Questi sono i nomi che usa. In altri punti, essendo un tema strettamente collegato, parlerà di in propriis dimensionibus, nelle dimensioni proprie, e in dimensione diversa, continuando la stessa linea di pensiero[179].
2. Il significato
Lo stesso San Tommaso ci spiega il significato: «Il Corpo del Cristo […] è in cielo nella propria specie e in molti altri altari sotto le specie del sacramento»[180]. Significa proprio questo.
Dirà pure: «Nell’Eucaristia è presente Cristo stesso, non già nella sua propria specie
[in specie propria], ma sotto la specie del sacramento [in specie sacramenti]»[181]. Perciò nello sviluppo dell’argomento, nella risposta alla prima difficoltà, spiega per quale ragione si dice che gli uomini mangiano il Pane degli angeli: perché per primo e principalmente godere di Gesù Cristo in specie propria è proprio degli angeli e dei santi che stanno in cielo e godono di Lui vedendolo faccia a faccia: «l’occhio glorificato vede sempre Cristo com’è nella sua propria specie…»[182]. Poi lo è degli uomini, che lo godono sub sacramento, che lo ricevono nel sacramento. Per questo c’è differenza tra le due nozioni[183].
3. Differenze
In primo luogo bisogna dire con tutta chiarezza che la sostanza del Corpo e Sangue di Nostro Signore sta tanto in specie propria come nella specie del sacramento. La differenza si presenta nel modo, perché in specie propria c’è Cristo con i suoi accidenti, e in specie aliena (diversa) c’è pure Cristo, ma sotto le specie sacramentali; e avrà inoltre i suoi accidenti, ma dovrà tenerli in modo diverso. Qualche citazione: «Il Corpo di Cristo e lo stesso nella sua sostanza tanto in questo sacramento come nella propria specie, ma non sta nello stesso modo: infatti nella propria specie esso viene a contatto con i corpi circostanti mediante le proprie dimensioni, il che non avviene, come si è visto sopra, in questo sacramento»[184]. E questo ha un’applicazione interessante e molto importante per noi: «Quindi tutto ciò che appartiene a Cristo in se stesso (nella sua sostanza) gli può essere attribuito sia nella propria specie che nella presenza eucaristica: p. es. vivere, morire, soffrire, essere animato [con l’anima] o inanimato [senza l’anima] e cose simili. Tutto ciò che invece gli conviene per i suoi rapporti con i corpi esterni gli può essere attribuito se viene considerato come esistente nella sua propria specie e non in quanto è presente nel sacramento: come essere deriso, coperto di sputi, crocifisso, flagellato e cose simili»[185].
Quindi «per Cristo non è la stessa cosa essere in sé ed essere nel sacramento»[186].
Differenza che diventa visibile anche nel mangiare: «Ciò che viene mangiato nella propria specie, viene anche franto e masticato nella propria specie. Ma il Corpo di Cristo non viene mangiato nella propria specie, bensì sotto le specie sacramentali. Perciò S. Agostino, spiegando le parole evangeliche, “La carne non giova a nulla” [Gv 6,64] scrive: “Esse si riferiscono a coloro che le interpretavano carnalmente. Avevano capito cioè che si trattasse di carne come quella fatta a pezzi in un animale ucciso, o venduta al macello”. Quindi lo stesso Corpo di Cristo non si frange, se non sotto le specie sacramentali. - Ed è in questo senso che va intesa la professione di Berengario: la frazione e la triturazione dei denti si riferiscono alle specie sacramentali, sotto le quali è presente veramente il Corpo di Cristo»[187].
Altra caratteristica che distingue questi due concetti è quella delle dimensioni: in specie propria Cristo sta con le sue dimensioni proprie, in specie diversa con le dimensioni delle specie del pane e del vino[188], al modo della sostanza.
Un’altra differenza: in specie propria Cristo è visibile, in specie aliena è invisibile, sta sotto le specie del pane e del vino [189]. Questo riguarda anche la passibilità, come San Tommaso dice molto bene: «Infatti [quando erano nell’ultima cena] era certamente il vero e identico Corpo di Cristo quello che vedevano allora i discepoli nella sua specie e quello che veniva ricevuto sotto le specie del sacramento. Esso non era impassibile nella specie propria in cui lo vedevano, anzi era pronto alla passione [perché si preparava proprio alla passione]. Quindi nemmeno il Corpo di Cristo sotto la specie del sacramento era impassibile»[190]. Il Corpo che ricevevano nel sacramento non era impassibile, bensì passibile. «Tuttavia quel Corpo, che in se stesso era passibile, si trovava in modo impassibile sotto le specie sacramentali: come vi si trovava in modo invisibile, pur essendo in se stesso visibile. Infatti come la visione richiede il contatto tra l’oggetto visibile e il mezzo interposto, così la passione richiede il contatto tra il corpo passibile e le cose che agiscono su di esso. Ora, il Corpo di Cristo, secondo il modo in cui è presente nel sacramento, e di cui abbiamo parlato sopra, non è in relazione con l’ambiente circostante mediante le proprie dimensioni, con le quali i corpi si toccano tra loro, ma mediante le dimensioni delle specie del pane e del vino. Di conseguenza a essere immutate e viste sono le specie, non già il Corpo stesso di Cristo»[191].
È in rapporto con questo, come vedremo più avanti, ciò che riguarda la differenza tra
in specie propria e in altra specie con riferimento a se Cristo è presente in maniera locale o no, cioè qual è il movimento del Corpo di Cristo, com’è la presenza definitiva dovuta a quella circoscrittiva, che certo non è quella che ha nel sacramento.
Questa realtà segna pure la differenza esistente tra il sacrificio della Croce e la sua perpetuazione nel sacrificio della Messa: quest’ultimo è un sacrificio incruento, sacramentale, mistico[192]. San Tommaso lo esprime così: «Poiché questo sacramento è segno della passione di Cristo, e non la passione stessa, così bisogna che la passione significata dalla “frazione” non sia nel Corpo di Cristo, ma nelle specie, che lo significano»[193].
Alcuni sacerdoti, come abbiamo visto in 2 Maccabei, hanno dimenticato l’ufficio dell’altare. Che non siamo noi di questi. Non dimentichiamo mai ciò che è più importante nelle nostre vite: l’ufficio dell’altare, l’Eucaristia, il Signore nel sacramento. Specialmente in questo anno dell’Eucaristia. E rinnoviamo sempre le nostre promesse di svolgere il nostro ufficio nel modo migliore.
Perché alla fine, come diceva il santo Curato d’Ars: «la causa del rilassamento del sacerdote sta nel fatto che non dedica sufficiente attenzione alla Messa»[194].
Padre Carlos Miguel Buela
PERSECUZIONI
Mia amata figlia prediletta, l‟uomo è una creatura debole e vulnerabile, ma è un figlio di Dio. A causa di un istinto di conservazione profondamente radicato, l‟uomo farà tutto ciò che gli sarà necessario per sopravvivere. In tempi di grande sofferenza fisica, i frammenti di forza che gli saranno rimasti saranno più accentuati. Di solito si nota una grande forza nei deboli, negli affamati, negli ammalati fisicamente, nei perseguitati e in coloro che soffrono per mano di fanatici. È il più debole tra di voi che diventerà il più forte, e quelli che pensano di essere i più forti, diventeranno i più deboli.
Sto separando i deboli, i miti, gli umili e i giusti, da coloro che si esaltano e che appoggiano solo a parole i Miei Insegnamenti, ma che maledicono gli altri nei loro cuori. Ora sto separando il grano dalla pula e, per questo motivo, la fede di ogni uomo sarà provata fino a quando, lui o lei, non avrà raggiunto il limite. Includo tutti coloro che non credono in Dio, coloro che rifiutano il vero Dio e coloro che hanno piegato i loro cuori al Mio nemico – il maligno. Ciascun‟anima riceverà pari dignità al Mio cospetto e coloro che non Mi abbracciano in questo momento riceveranno ogni Grazia possibile.
Il mondo sarà messo alla prova secondo il tipo di amore che ciascuna persona nutre per gli altri, cosa che dà il riflesso e la misura esatta del suo amore per Dio. Il vostro tempo è limitato, e, per consentirvi di sopportare questo cammino di penitenza, dovete accettare il fatto che i profeti di Dio semplicemente dichiarino la Sua Volontà; solo così voi diventerete Suoi nella carne e nello spirito. Non ponete resistenza alla Mano di Dio. Rallegratevi, perché le prove, che sono permesse dal Padre Mio, produrranno una grande unificazione dei Suoi Due Testimoni sulla Terra, i Cristiani e gli Ebrei – e da questi due scaturirà una grande conversione. Quando Dio permette la persecuzione dei Cristiani e degli Ebrei, lo fa per una buona ragione. Grazie a quello che essi dovranno sopportare, saranno possibili molte conversioni e miliardi di persone vedranno la Gloria di Dio, con una mente limpida, in cui nessuna confusione potrà amareggiare la loro gioia, quando finalmente riconosceranno la Verità.
Il tempo in cui la Verità sarà vista per quello che è, compresi il bene e il male, è vicino. E allora niente vi potrà più ferire. Non ci sarà più separazione da Dio. L‟amore potrà finalmente conquistare tutti. L‟Amore è Dio e il Suo Regno è per l‟eternità. Non ci sarà più odio, perché esso sarà morto.
Il Vostro Gesù.
21 Febbraio 2014