domenica 16 maggio 2021

La “Nuova” Guerra Fredda

 


Il Mistero dell’Iniquità


Il governo degli Stati uniti è simile a quello della Russia

Non si può non sospettare, tuttavia, l’esistenza di ulteriori e occulti  motivi dietro alle critiche americane nei confronti della ‘democrazia  manovrata’ in Russia. Questo perché i maestri della ‘democrazia  manovrata’ sono proprio gli Stati Uniti d’America, che da sempre usano  mezzi di coercizione brutali e identici a quelli applicati dal governo  Russo contro candidati scomodi dell’opposizione, come ad esempio  Robert Kennedy, George Wallace o Martin Luther King, e talvolta persino  contro presidenti ‘insubordinati’ come John F. Kennedy e Richard Nixon.  L’Unione Europea ha minacciato sanzioni economiche contro la  Russia, a causa delle sue “tattiche aggressive in Europa Orientale,  le violazioni dei diritti umani e l’abuso del sistema giudiziario a fini  politici.” La fonte dalla quale l’Unione Europea ha tratto questa posizione  è Washington. Durante una conferenza sulla sicurezza internazionale,  tenutasi a Monaco il 9 febbraio 2004, il Senatore degli Stati Uniti  John McCain ha affermato che: “il comportamento antidemocratico e  le minacce alla sovranità e alla libertà dei suoi vicini, non gioveranno  alla Russia, ma anzi la escluderanno dal gruppo delle democrazie  Occidentali.” 

Senza voler mettere in dubbio le ragioni del Senatore McCain, che  potrebbero anche essere del tutto oneste, non dobbiamo mai scordarci  che chi determina la politica estera degli Stati Uniti, ai suoi più alti  livelli, non si preoccupa affatto del benessere dei vicini della Russia e  non ha alcun interesse verso i diritti umani, la democrazia, la sovranità,  la libertà, il benessere dei paesi confinanti con la Russia o di quello  di qualsiasi altra nazione, inclusi gli Stati Uniti stessi. Ai vertici della  struttura di comando degli Stati Uniti ci sono dei massoni, come  dichiarò il Pontefice Supremo della Massoneria Mondiale Albert Pike, che aspirano a “governare sui padroni del mondo”385 spingendo la  politica estera Americana verso la creazione di un imperialismo ateo e  fascista, e cioè il Nuovo Ordine Mondiale. 

L’11 settembre 1990, il presidente e massone George Bush annunciò  al mondo l’intenzione di creare un Nuovo Ordine Mondiale, che non è  altro se non il Governo Mondiale massonico, al centro degli obiettivi  dichiarati della Massoneria sin dal 1730. Il Nuovo Ordine Mondiale è  raffigurato simbolicamente nell’emblema ufficiale dell’Ordine degli  Illuminati, ed è presente sulla banconota da un dollaro degli Stati Uniti.  È nell’altra faccia del Grande Sigillo degli Stati Uniti. Su quell’emblema  ufficiale del governo degli Stati Uniti si può vedere la piramide, alla  base della quale si legge, scritta in numeri Romani, la data 1776. Fu  infatti in quella data, come testimonia padre Augustin Barruel,386 che fu  annunciato nelle logge Massoniche di tutto il mondo che presto avrebbe  avuto inizio la grande rivoluzione. 

Sopra la piramide è raffigurato il dio sole degli antichi Egizi,  identificato da Albert Pike come Baal, il dio dei Cananei e dei massoni  (e quindi il dio di Bush). Baal è la forma abbreviata di Beelzebul (“il  principe del mondo”), che Gesù Cristo definì il principe di questo mondo.  Questa “divinità” è rappresentata con “l’occhio che tutto vede”, dalla  quale si propagano molteplici raggi di “luce massonica” – si tratta dei  ‘mille punti di luce’ di cui parlò George Bush durante il discorso, nel  quale annunciava la creazione del Nuovo Ordine Mondiale. Nel testo che  ho appena citato (“Morale e Dogmi del Rito Scozzese antico e accettato  della Massoneria”), Albert Pike spiega chi è la fonte di questa luce  Massonica, cioè il “dio” della Massoneria: “Lucifero il portatore di  luce!...non dubitare.” 

La setta Massonica dell’Ordine degli Illuminati fu fondata dal massone  Adam Weishaupt il 1 maggio 1776, nella festività di Beltaine (un giorno  di festa pagano dedicato al “dio” Baal, venerato dai massoni). Dopo la  Rivoluzione Americana, che ebbe inizio nel 1776, i massoni Illuminati inserirono il proprio emblema demoniaco nel Grande Sigillo degli Stati  Uniti, facendo così nascere ufficialmente “l’imperialismo Americano”. Sin  d’allora, la politica estera Americana è stata in mano alla Massoneria,  con lo scopo di creare un governo mondiale massonico, cioè il Nuovo  Ordine Mondiale. “Non sorprende”, afferma Padre Adler nel suo libro Die Söhne der Finsternis che ho già citato, che “già nel 1730 si potesse  leggere in un libro intitolato “Il Segreto della Massoneria” e pubblicato  a Bruxelles, quest’affermazione fondamentale, che spiega l’intero  programma della Massoneria: ‘Lo scopo finale della Massoneria è  la creazione di una Repubblica mondiale’.”387 È a questo scopo che gli Stati Uniti hanno costruito il proprio impero neo-coloniale,  prima in America Latina e successivamente, dopo la Seconda Guerra  Mondiale, in Asia Orientale. 

Gli Stati Uniti entrarono nella Prima Guerra Mondiale evidente con  l’obiettivo dichiarato di rendere il mondo “più sicuro per la democrazia”,  come dichiarò il presidente Woodrow Wilson. George W. Bush, decenni  più tardi, avrebbe affermato di voler introdurre ‘la democrazia’ in Medio  Oriente – una delle giustificazioni più risibili dietro alle operazioni di  conquista dell’Afghanistan e dell’Iraq (operazioni che l’amministrazione  Obama sta allargando al Pakistan, e che presto potrebbero essere portate  addirittura in Iran). In Iran, a partire della prima amministrazione  di George W. Bush, si sono susseguite molteplici operazioni segrete,  organizzate dalla CIA e dalle Forze Speciali Americane. Ricordiamoci  quel che ha detto Sergei Markov, in merito ai tre gruppi dirigenti  che operano attualmente in Russia, e cioè che “ciascuno comprende  la democrazia a modo suo,” perché questo principio si applica alla  perfezione anche ai leader politici Americani. 

Per i leader politici massoni, e per quelli influenzati da quest’ultimi,  il concetto di “democrazia” è strettamente legato a quello di Repubblica  Mondiale massonica in un Nuovo Ordine Mondiale. Anche se l’attuale  “democrazia” americana è una forma più sottile di quella “democrazia  manovrata” che si può riscontrare nella Russia post-Sovietica, non c’è  dubbio che essa si trasformerà alla fine in un’istituzione totalitaria. La  “democrazia” americana, pertanto, è destinata a diventare “democratica”  proprio come la Repubblica Democratica Tedesca o come tutti quegli stati  totalitari che si auto-definiscono “repubbliche democratiche” (come ad  esempio la Corea del Nord). In questo contesto è facile comprendere  perché il governo degli Stati Uniti, per decenni, abbia sostenuto,  mantenuto e imposto brutali dittature in svariati paesi del mondo, al  fine di portarvi “la democrazia” e proteggerli dal “comunismo”. 

Christopher Story spiega che “come l’Unione Sovietica, che  continua la sua esistenza sotto copertura, anche gli Stati Uniti sono  intrinsecamente e storicamente una potenza rivoluzionaria. Hanno  adottato un espansionismo aggressivo e arrogante, e una politica di  rivoluzione globale che sta diventando una minaccia alla pace mondiale,  quasi come il comportamento predatorio ed espansionista dell’Unione  Sovietica di Breznev.”388 Usando il pretesto della “provocazione dell’11  settembre,” continua Story, “… gli Stati Uniti si sono impegnati in un  una nuova forma imperialistica di Lebensraum globale.”389 L’agenda  imperialistica di George W. Bush (e di Barack Obama) non è stata  creata da questi ultimi, ma fu formulata prima che Bush diventasse  presidente. “Un progetto segreto per il dominio globale da parte degli  Stati Uniti,” riporta Neil Mackay, “rivela che il gabinetto del presidente  Bush, ancor prima che quest’ultimo salisse al potere nel gennaio 2001, stava pianificando un attacco premeditato contro l’Iraq, per assicurarsi il  ‘cambio di regime’.”390 Mackay afferma che quel “progetto”, svelato dal 

Sunday Herald Scozzese, era stato concepito “per la creazione di una ‘pax  globale Americana’”. Questo documento, intitolato Rebuilding America’s  Defenses: Strategies, Forces and Resources for a New Century [“Ricostruire  le difese dell’America: strategie, forze e risorse per un nuovo secolo”],  è stato preparato nel settembre 2000 dall’organizzazione PNAC (Project  for the New American Century), sotto la guida di Dick Cheney, Donald 391Rumsfeld, Paul Wolfowitz e altri.

“Il documento del PNAC,” continua Mackay, “delinea ‘il progetto  per il mantenimento del predominio globale da parte degli Stati Uniti,  impedendo il sorgere di una grande potenza rivale, e rimodellando  l’ordine internazionale in linea con i principi e gli interessi americani’.”  Il documento, come “missione principale”, prevede che gli Stati Uniti  “combattano e vincano in modo decisivo una serie di guerre simultanee,  in svariati teatri strategicamente fondamentali”. “Il rapporto,” prosegue  l’autore, “ritiene che gli Stati Uniti ‘debbano scoraggiare le nazioni  più industrializzate dallo sfidare la sua supremazia e persino dal voler  aspirare ad avere un ruolo di primo piano a livello regionale o mondiale’.”  Per questo motivo, è chiaro che “le guerre in Iraq e Afghanistan,” come  spiega Michel Chossudovsky, economista canadese e professore emerito  presso l’Università di Ottawa, “fanno parte di un progetto militare più  vasto, che è stato lanciato alla fine della Guerra Fredda”.392 “In altre  parole,” prosegue Chossudovsky, “lo scopo di queste guerre portate  dagli Stati Uniti è la ri-colonizzazione di una vasta regione, che si  estende dai Balcani fino all’Asia Centrale.”393   

Il crollo teorico dell’Unione Sovietica sembrò essere il momento  ideale per costruire il proprio impero. “Con la caduta dell’Unione  Sovietica nel 1991”, scrive Norm Dixon, un giornalista del The Green  Left Weekly, “i governanti degli Stati Uniti speravano che il ‘Secolo  Americano’ fosse nuovamente all’orizzonte. George Bush padre aveva  indicato la vittoria degli Stati Uniti sull’Iraq nella Guerra del Golfo del  1990-1991 come la ‘fine della Sindrome del Vietnam’ e aveva dichiarato  che Washington avrebbe d’ora in avanti inseguito l’obiettivo di un  ‘Nuovo Ordine Mondiale’.”394 L’importanza dell’Iraq è fondamentale per  la creazione del Nuovo Ordine Mondiale. Senza un forte sostegno estero,  la dinastia Saudita cadrà presto. La lunga storia di relazioni bilaterali tra  Stati Uniti e Arabia Saudita è ormai giunta ad una fase terminale.395 Per  questo, un diplomatico americano “ha confidato al quotidiano Sunday  Herald Scozzese che un Iraq riabilitato sarebbe l’unica alternativa  ragionevole, a lungo termine, rispetto all’Arabia Saudita. Non si tratta  solo di cambiare cavallo in corsa, perché il cambio di regime a Baghdad,  attualmente in corso da parte degli Stati Uniti, è per questi ultimi una  necessità strategica.” 

Nel settembre 2003 il principe ereditario Saudita Abdullah  Bin Abdul Aziz Al-Saud si è recato in visita a Mosca per tre giorni.  Alexander Shumilin ha fatto notare come la Russia consideri l’Arabia  Saudita un “appetibile partner strategico.” Secondo Shumilin, poiché  le relazioni con gli Stati Uniti si sono raffreddate, “a causa delle accuse  americane secondo le quali i sauditi sponsorizzerebbero il terrorismo  internazionale, l’arrivo a Mosca del leader de facto dell’Arabia Saudita  è stato considerato da molti una riprova del riallineamento dei sauditi  [nei confronti della Russia].”396

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Padre Paul Kramer

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