lunedì 31 agosto 2020

IL TEMPO, PREZZO DI ETERNITÀ



ETERNITÀ

Com’è buono Dio, che ci dà il tempo per potergli dimostrare il nostro amore, e ci dà l’eternità per dimostrarcelo Lui...! Anche nel tempo ce lo dimostrò soffrendo perché non gli mancasse nessun modo di amarci! (20-4-64)

Nell’eternità Dio, glorificato, riposerà nel suo amore per me, rendendomi felice per sempre. Nell’esilio è la mia anima che deve approfittare di ogni sofferenza, facendo così riposare Colui che amo, dimostrandogli il mio amore soffrendo. (20-4-64)

 Il tempo è prezzo d’eternità, pienezza di possesso dell’Immenso e dimensione gloriosa della nostra anima-Chiesa. (10-8-75)

Dio mi ha dato un tempo mediante il quale mi chiede quel grado d’amore di cui Egli ha bisogno per la sua gloria e non altro; se lo perdo o non ne approfitto, il piano di Dio su di me non si compierà, ed allora, che farò? (12-9-63)

Ho una sola vita con un numero di giorni per santificarmi; se non ne approfitto, dove andrò a prendere ancor più vita? (12-9-63)

Nella medesima velocità con cui passa il tempo e le sue cose, si avvicina l’eternità con la pienezza della sua vita. (10-8-75)

Hai mai pensato profondamente alla verità dell’eternità dove tu sentirai, un giorno non lontano, la Voce che fisserà la tua permanenza eterna- mente: «Sei qui per sempre..., è finito il tempo..., è giunta la fine»? (27-11-61)

Se adesso ti sorprendesse la morte, il«per sempre» penetrante dell’eternità sarebbe per te vita eterna gaudiosa nella luce infinita, o saresti preda del nemico infernale nella tenebra disperante della condanna eterna...? Procura di vivere come desidereresti morire. (27-11-61)

L’eternità è vicina, anche se il cammino sembra allungarsi. Nel giorno eterno di Dio, cosa è il tempo? (6-3-67)

Un giorno qua, nel passare del tempo, è un giorno in meno per arrivare«là», al gaudio del- l’eternità; perciò un giorno in più è un giorno in meno. (10-8-75)

Ogni istante, un passo in più verso l’eternità e un congedarmi dalla terra per venire da te. (28-6-61)

Tutto passa, e il passare di tutte le cose ci va avvicinando al possesso del Tutto, nella luce infinita del chiaro giorno del suo incontro. (10-8-75) 

Nella misura in cui le cose passate restano oscurate dall’oblio, si va schiarendo con la luce della speranza l’avvenire vicino del giorno dell’Amore. (10-8-75)

Signore, metti la mia anima nel tuo centro, che è il mio, affinché la mia vita sia frutto d’eternità per me e per le anime che mi hai affidato. (12-9-63)

Madre Trinidad de la Santa Madre Iglesia

L’ascesa del modernismo



La Battaglia  Finale del Diavolo

Eppure, malgrado tutto questo, il numero dei Cattolici liberali  aumentò costantemente. La crisi raggiunse il culmine alla fine del 19°  secolo, quando lo spirito liberale del 1789 che già “aleggiava nel vento”,  divenne l’uragano conosciuto col nome di “modernismo”. Padre Vincent  Miceli definì il modernismo un movimento eretico, descrivendone i suoi  “tre progenitori”. Egli scrisse: “Il suo antenato religioso è la Riforma  protestante … quello filosofico l’Illuminismo … quello politico è la  Rivoluzione Francese”.107

Cosa si intende per “modernismo”? Niente di più e niente di meno  che una sintesi, una combinazione di tutti gli errori del Cattolicesimo  Liberale in un sistema filosofico-teologico il cui effetto è quello di  minare alle fondamenta l’integrità stessa della Fede Cattolica. Anche se  esaminare approfonditamente il vasto sistema del pensiero modernista  esula dai compiti di questo libro,108 è sufficiente ai nostri scopi notare  che, per numerosi e sottili errori, i modernisti negano o sviliscono la  divinità e la rivelazione divina di Cristo, fondamento basilare dell’unica,  vera Chiesa fondata da Gesù Cristo, nonché l’immutabilità assoluta  della dottrina Cattolica (che i modernisti affermano debba “evolversi”  sulla base del cambiamento delle circostanze contingenti). I modernisti  sono convinti fautori di concetti liberali come la “libertà di parola”, “la  libertà di coscienza”, ed il grave errore dell’indifferenza religiosa, che  conduce all’erronea convinzione che tutte le religioni sono uguali perché  entrambe sorgono da un presunto “sentimento religioso” dell’uomo.

Si tratta di un errore che porta alla negazione implicita della realtà  del Peccato Originale, suggerendo che tutti gli uomini possono essere  veramente religiosi e trovare la salvezza nelle svariate religioni da loro  inventate, senza bisogno del Battesimo, della Fede e dei sacramenti  della Chiesa Cattolica. 

Padre Paul Kramer

Padre, dammi Gesù



PADRE! Dammi il dono più bello, più grande e più prezioso che possiedi: Gesù!
PADRE! Quando sono ammalato dammi Gesù, perché Egli è la Salute.
PADRE! Quando mi sento triste dammi Gesù, perché Egli è la Gioia.
PADRE! Quando mi sento debole dammi Gesù, perché Egli è la Forza.
PADRE! Quando mi sento solo dammi Gesù, perché Egli è l'Amico.
PADRE! Quando mi sento legato dammi Gesù, perché Egli è la Libertà.
PADRE! Quando mi sento scoraggiato dammi Gesù, perché Egli è la Vittoria.
PADRE! Quando mi sento nelle tenebre dammi Gesù, perché Egli è la Luce.
PADRE! Quando mi sento peccatore dammi Gesù, perché Egli è il Salvatore.
PADRE! (Quando ho bisogno d'amore dammi Gesù, perché Egli è Amore.
PADRE! Quando ho bisogno di pane dammi Gesù, perché Egli è il Pane della Vita.
PADRE! Quando ho bisogno di denaro dammi Gesù, perché Egli è la ricchezza infinita.
PADRE! a qualsiasi mia richiesta, per qualsiasi mio bisogno, rispondimi con una sola parola, la tua Parola eterna: Gesù! 

(Don Serafino Falvo - S. Ellero (FI))

Quando i miei giudizi cadranno, le condizioni peggioreranno e diventeranno quasi insopportabili prima della fine.



I miei figli in America

I miei figli in America hanno ricevuto molte benedizioni per molti anni. Inizierò ora a rimuovere queste benedizioni dalla loro nazione una per una. Anche se lo faccio, continuerò a benedire i Miei figli ea provvedere a coloro che camminano a stretto contatto con Me; Quelli che fanno la mia volontà e non la loro; Quelli che mi danno tempo, che si sforzano di accontentarmi. A questi mostrerò grande misericordia.

La persecuzione sorgerà in questo tempo poiché i malvagi sono fuori e io faccio la distinzione tra coloro che Mi rifiutano e quelli che non lo fanno. Chi vive per Me ne avrà in abbondanza.

Figli miei, non temete ciò che l'uomo può fare al corpo, temete solo il Mio potente potere.

Figli miei in altre nazioni, pregate per i vostri fratelli e sorelle in America, affinché possano risplendere luminosi nell'oscurità imminente. Molte anime perse camminano tra la gente d'America e quando i miei giudizi cadranno, le condizioni peggioreranno e diventeranno quasi insopportabili prima della fine. Pregate per queste anime perdute finché c'è ancora tempo per salvarle, perché quella porta si chiude molto presto.

Glynda Lomax



Matteo 10: 28-29

28  E non temere quelli che uccidono il corpo, ma non sono in grado di uccidere l'anima, ma piuttosto temere colui che è in grado di distruggere l'anima e il corpo nell'inferno.
29  Non si vendono due passeri per un centesimo? e uno di loro non cadrà a terra senza il Padre vostro.

Esodo 16: 4

 Allora il Signore disse a Mosè: Ecco, io farò piovere per te pane dal cielo; e il popolo uscirà e raccoglierà una certa percentuale ogni giorno, affinché io possa provarli, se cammineranno nella mia legge o no.

1 Pietro 4:17

17  Poiché è giunto il momento in cui il giudizio deve iniziare dalla casa di Dio: e se inizia prima da noi, quale sarà la fine di coloro che non ubbidiscono al vangelo di Dio?

DELL'ULTIMA PERSECUZIONE DELLA CHIESA E DELLA FINE DEL MONDO



La sapienza divina in quell'ammirabile libro che porta il nome suo medesimo, non si contenta di figure e di ombre, ma parla assolutamente, anzi fa parlare i settari, e fa sporre ad essi le loro dottrine e la fine che si avranno; Essi dissero: » è breve e pieno di tedio il tempo di nostra vita, e non v'è refrigerio alla fine; non si è mai ritrovato chi ritornato sia dall'inferno. Dal nulla siamo creati e al nulla facciamo ritorno. E un fiato che ci avviva, il quale estinto, diventa cenere il nostro corpo, e lo spirito svapora per l'aria. » E dopo altre cose li fa conchiudere: » Venite dunque, godiamo dei beni di questa vita, sfoghiamo le passioni nostre senza rattento, coroniamoci di rose finchè son fresche, non vi sia prato ove non lasciamo vestigia della nostra lussuria. Opprimiamo il poverello giusto, non perdoniamo alla vedova, non rispettiamo i vegliardi, sia la nostra forza la legge della nostra giustizia. Insidiamo dunque al giusto, perchè è inutile, ed innoltre è contrario a nostri divisamenti; ci rimprovera i delitti della nostra legge, c'infama co' peccati della nostra disciplina ». Spiega che questo giusto è il Figliuolo di Dio per essi dannato a morte ignominiosa e crudele; indi li dipinge nell'inferno, e mette loro in bocca queste tremende parole. » Dunque l'abbiamo sbagliata! Noi insensati! Li credevamo pazzi e disonorati, ed ora li veggiamo tra santi e figli di Dio » (1). Da queste parole si appare, come questi settari professassero il sistema del materialismo, dell'egoismo, del comunismo delle ricchezze e delle femmine, nelle quali riponevano ogni loro felicità: e manifestamente si rileva covare essi un odio infinito contro di Cristo, il quale vogliono schiacciato e morto; contro la sua religione, ed i suoi santi; non avere rispetto alcuno ad autorità e dignità di superiori; volere vivere senza legge alcuna. D'avvantaggio essere questa setta una meretrice procace che illude, seduce e inganna la misera gioventù, e la trascina alla morte. Ma proseguiamo. Per le profezie si parla e si parla ancor molto di questa setta: ci si dice che esciranno molti pseudo-profeti e seduttori, i quali pure saranno figli di Belial, e si prescrive che al loro comparire siano trucidati (1): che essi sono mossi e animati dal Demonio per ingannare le genti (2). Isaia, parlando del trionfo del Messia sopra dei suoi nemici e della futura gloria di Sionne, dice che precipiterà da quel monte la fascia del vincolo che strinse tutti i popoli, e la tela che ha ordita su tutte le nazioni (3). Nel Siriaco è ancor meglio espressa questa profezia, la quale per Girolamo allude ad una setta che è distesa su tutte le nazioni, e tiene legati tutti i popoli. – Davidde a più riprese ci descrive questi settari con le loro dottrine, con le conventicole loro segrete, con tutte le trame e le congiure che ordiranno – Essi dissero nel loro cuore, ei scrive, non v'è Dio. Sono gua sti, sono corrotti, sono abbominabili nel loro studi, non v'è tra loro un solo che faccia bene. La loro gola è un sepolcro fetente, le loro lingue sono menzognere e frodolenti, e velenose le loro labbra. La bocca loro è piena d'amarezza e di maledizioni: veloci sono i loro piedi a versare il sangue. Pentimento ed infelicità è nelle loro vie: non conobbero mai pace; e non hanno timore alcuno di Dio. Essi divorano la plebe a modo di pane; non invocano Dio; e poi temono ove non è luogo a timore (4). - Ma ecco che parla direttamente di coloro che saranno alla fine della religione ebraica: entra nei loro club, ascolta le loro convenzioni, svela ben mill'anni innanzi ciò che saranno per fare, e prega Dio a salvare dalle loro mani i suoi giusti, e a prendere di loro aspra vendetta ... Perchè, o Dio, dice, ci hai abbandonati nella fine? perchè sdegnata è l'ira tua contro le pecorelle della tua greggia? Deh rammentati di quella tua con gregazione che hai posseduta a principio ... Leva in fine la tua destra contro la loro superbia: oh! quante cose ha molinato contro il santo. Si sono gloriati coloro che ti odiano in mezzo alle tue solennità Posero i loro segni, i segni .... Come si fa degli alberi della selva, colle manaje fecero in pezzi le porte: diedero alle fiamme il tuo Santuario: profanarono in terra il tuo tabernacolo. Dissero insieme: facciamo di distruggere tutte le feste del Signore. Fino a quando, o Signore, dureranno gl'inimici tuoi, i tuoi avversari ad irritare il tuo nome in fine? Deh! non lasciar in preda di queste bestie quelle anime che ti lodano, e non dimenticarti in fine de' tuoi poverelli (1). In altro luogo vede Davidde, unirsi tutt'i nemici di Dio e stringersi ad un patto disperdere il popolo santo, di togliere dal mondo fino il suo nome, di usurparsi i beni del Santuario. Sotto nomi fittizi ce li descrive tutti. Ma quei nomi che voglion dire? Eccolo; Assur l'insidia tore; Amalec il solluccheratore; l'Amorreo il ribelle; Tiro, il tribulatore; gli Idumei, gli Ismaeliti, gli Agareni, nemici di giogo, odiatori di leggi, barbari e crudeli. Prega poi Iddio che costoro abbiano la fine di Sisara, di Iabin, di Oreb, di Zeb, Zebee, Salmana, de Medianiti e di tutti gli altri nemici del suo popolo (2). In molte altre parole parla Davidde di questa setta, che sarebbe cosa infinita raccogliere, e singolarmente quando ragiona della Sinagoga o congrega degli empi nemici di Dio (3).

P. B. N. B.

LE SETTE ARMI SPIRITUALI



Santa Caterina da Bologna

La dote di Cristo Gesù 

O dolcissime mie sorelle, già vi dissi - e così è fermamente - che Cristo vuole in dote da voi la massima forza e la più grande costanza nella battaglia contro le tentazioni. Con l'esercizio della virtù della pazienza, voi potete arricchirla di quegli ornamenti sui quali già mi sono soffermata, cioè malpatire per Cristo, con incessante desiderio, tribolazioni, disagi, angustie, infamie, derisioni e penosa morte, da qualunque parte possano giungervi. Con queste cose, sarete certe di possedere, come corredo nuziale, l'insegna di Cristo Gesù, che, come ben sapete, dice alla sua delicata sposa croce d'amore: - Tu mi porterai come io patii per te, sposa mia. - e dice anche: - Chi vuole salire a me, fonte di vita, deve percorrere la via più difficile. -  

Dunque, dilettissime sorelle, se non dimenticherete i vostri salutari ornamenti, potrete attendere serenamente la grande e magnifica ambascieria che il vostro sposo invierà a voi e, così adorne, ottenere l'invito di salire a tanta altezza. O quanto, allora, sarete beate! Quanto gusterete il frutto delle pene e delle fatiche sopportate con vera pazienza nel perseverare ove Dio vi ha chiamate! Non vi troverete nella mia falsità, per non avere provato diletto nel portare la croce di Cristo, così come a me si conveniva, per cui, giustamente, mi aspetto solo rovina e confusione davanti a Dio e agli uomini.  

Ma, nonostante le mie colpe, nel ricordo delle parole del profeta: «Anche da morto spererò nella tua misericordia.» non voglio allontanarmi dalla eccellente virtù della speranza la quale parlando mi per sua cortesia, disse che veramente in cielo potrò andare, se in questo mondo non avrò dove il mio capo reclinare; e che lì troverò grandissimo piacere, se qui avrò sempre qualche male da patire; e che lì molto sarò onorata, se qui per Cristo, fra le altre, sarò dispregiata e afflitta e tribolata; e che in paradiso contenta sarò, se qui non avrò quello che io vorrò; e nel cospetto del Dio mio dolcemente canterò, se in coro umilmente salmeggerò; e che da Lui immortale e impassibile fatta sarò, se qui per Lui morte e pena non temerò; e del regno suo imperatrice fatta sarò, se qui, per Lui, povera e mendica sarò; e se nel suo castissimo e verginale amore persevererò, senza dubbio, per sua cortesia, con Lui in eterno godrò. Amen.  

La pace di Cristo, dolce amore, sia sempre nei vostri cuori, amatissime madri e sorelle, e in quelli di tutto il popolo cristiano, per il quale e dal quale sempre sia benedetto e lodato il nostro vero e unico Dio, in perfetta Trinità e Verbo incarnato. Amen. 

MONASTERO CORPUS DOMINI 

L'ARALDO DEL DIVINO AMORE




RIVELAZIONI DI S. GELTRUDE

AMMIRABILE SUA CASTITA'


La castità, che S. Bernardo chiama la luna del cielo spirituale, brillò in Geltrude di chiaro e puro splendore. Ella stessa confessava con semplicità di non aver mai guardato volto d'uomo, in modo da ritrarne i lineamenti. Tutti gote, vano affermarlo. Se le capitava di avere con qualche servo di Dio colloqui intimi, anche di lunga durata, ella non levava mai lo sguardo per mirare il suo interlocutore. Questa riservatezza ammirabile non s'applicava solo agli sguardi, ma a tutto il contegno, sia che parlasse, od ascoltasse, così da dare impronta celeste ad ogni espressione di vita.

Lo splendore della sua castità era tale che le suore del Monastero dicevano, ridendo, che si sarebbe potuto metterla sull'altare, fra le reliquie dei Santi, per la illibatezza del suo cuore.
Questo non deve stupire. Geltrude si deliziava nel meditare la Sacra Scrittura, cioè trovava la sua gioia in Dia stesso; ora non v'è mezzo più sicuro per mantenersi casti. Dice S. Gregorio a questo proposito: « Chi gusta le cose dello spirito, fugge da quelle della carne». E S. Gerolamo scrive al monaco Rusticus: « Ama le sacre carte e fuggirai il vizio impuro » (Lettera 125), Anche solo questa prova convince dell'eminente purezza di Geltrude. Se talvolta, leggendo la Sacra Scrittura, incontrava qualche passo che non le sembrasse adatto al suo stato verginale, subito volgeva lo sguardo altrove; se proprio era obbligata a leggere, lo faceva con rapidità e trepidazione, svelando, nella vampa di timido rossore che le incarnava le guance, la lotta intima del suo delicato riserbo. Interrogata su tali passaggi schivava di rispondere, mostrando una specie di attristata ritenutezza che faceva ben capire come avrebbe preferito essere trapassata da una spada piuttosto che sfiorare certi argomenti. Quando però si trattava della salvezza, delle anime superava ogni ripugnanza e toccava questo soggetto con senno, prudenza, carità, senz'aggiungere alla necessaria trattazione, parola superflua.
Un santo vecchio, al quale Geltrude manifestava i segreti della sua coscienza e le tenere familiarità di cui godeva da parte di Nostro Signore, diceva: « Non ha incontrato nessuno che fosse più di lei alieno a tutto ciò che può offendere la purità ed oscurarne lo splendore». Così, tacendo delle altre virtù, perchè aveva più particolarmente studiato in Geltrude il dono della castità, non si stupiva che Dio l'avesse scelta per rivelarlo ai suoi più intimi, segreti, giacchè il Vangelo dice espressamente: « Beati i cuori puri perchè vedranno Dio » (Matt. V, II). Leggiamo in S. Agostino: « Noi non vediamo Dio con gli occhi del corpo, ma con lo sguardo dell'anima » (Ag. lettera 147). Lo stesso Dottore afferma altrove che la luce del giorno non è raccolta che da un occhio sano, così Dio non è visto che dal cuore puro, cioè dal cuore che ha espulso perfino il ricordo del peccato, e che è veramente il tempio di Dio.
Concludiamo con un'ultima prova, degna di fede. Un'anima pia aveva pregato Dio di affidarle un messaggio per la sua diletta Sposa Geltrude. Rispose Gesù: « Dille da parte mia: "E' bella e ricca di attrattiva". Tale persona per tre volte fece la stessa richiesta, non afferrando bene il senso della risposta. Infine richiese: "Dammi, o amantissimo Signore, l'intelligenza di queste parole". "Dirai alla mia diletta - spiegò Gesù - che mi compiaccio della sua bellezza interiore, perché lo splendore della mia purezza e della mia immutabile Divinità, irradiano nella sua anima incomparabili fulgori. Così io prendo le mie delizie nell'incanto delle sue virtù, perchè la linfa vivificante della mia Umanità deificata, comunica alle sue azioni una vita incorruttibile" ».


Le Rivelazioni Celesti di Santa Brigida di Svezia



Dolcissima domanda della Madre alla Sposa e l'umile risposta della Sposa alla Madre. 
Replica della Madre alla Sposa circa il profitto dei buoni in mezzo ai cattivi. 

Capitolo Ventiduesimo 

La Madre diceva così alla Sposa del Figlio: Tu sei la sposa del Figlio mio. Dimmi che cosa hai in cuore e che cosa vuoi? 
La sposa le rispose: Tu lo sai bene, Signora, perché sai tutto. 
Allora la beata Vergine disse: Sebbene io sappia tutto, tuttavia dimmelo con le tue parole, davanti a tutti. 
E la sposa: Due cose – disse – temo, o Signora. La prima sono i peccati, che non piango e temo come vorrei. La seconda è che mi rattristo che i nemici del Figlio tuo siano molti. 
Allora la Vergine Maria disse: Per la prima cosa ti do tre rimedi. Il primo è questo: pensa che tutti i viventi, che hanno uno spirito, come le rane e tutti gli altri animali, a volte soffrono dei disagi; il loro spirito però non vive in eterno, ma muore con il corpo. La tua anima invece, e quella di ogni uomo, vive in eterno. Il secondo è questo: Pensa alla misericordia di Dio, che nessun uomo è tanto peccatore che il suo peccato non sia perdonato, se lo chiederà col proposito di emendarsi e con contrizione. Il terzo è questo: pensa quanta sia la gloria dell'anima, che in Dio e con Dio vive senza fine. 
Per la seconda cosa, che cioè i nemici di Dio sono molti, ti do pure tre rimedi. Il primo è questo: considera come il tuo Dio e Creatore è anche il loro Giudice e mai saranno essi i giudici, sebbene Egli sopporti con tanta pazienza la loro malizia durante questa vita. Il secondo è questo: considera che son figli della dannazione e quanto grave e terribile sarà per loro il fuoco eterno. Essi sono i servi pessimi, privati dell'eredità, mentre i figli la riceveranno. Ma allora – dirai tu – non bisogna predicar loro? Sì, certo. Pensa che spesso con i cattivi ci sono i buoni. E i figli di adozione, a volte, si allontanano dal bene, come fece quel figliol prodigo, il quale se ne andò in una regione lontana e visse malamente. Ma essi, pentiti per mezzo della predicazione, ritornano al Padre e saranno tanto più accetti quanto più peccarono. A loro dunque bisogna predicare di più, perché, sebbene il Predicatore vede tutti cattivi, rifletta tuttavia se non vi siano forse, fra quelli, dei tutti figli del mio Signore; predicherà dunque a loro. 
Questo Predicatore avrà un'ottima ricompensa. Il terzo rimedio è questo: considera che i cattivi son tollerati in vita per la prova dei buoni, affinché esasperati dai loro costumi raccolgano il frutto della pazienza, cosa che potrai capire con un esempio. Una rosa è tutta profumata, bella a vedersi, lieve al tatto e tuttavia non cresce se non fra le spine, che pungono al tatto, brutte a vedersi e senza profumo. Così pure i buoni e gli uomini giusti, sebbene miti per la pazienza, belli per i costumi, profumati per il buon esempio, non possono tuttavia progredire ed essere provati, se non in mezzo ai cattivi. Talvolta accade che la spina difende la rosa, affinché non sia colta innanzi tempo; così i cattivi sono occasione per i buoni di non cadere in peccato; a volte sono trattenuti dalla malizia dei cattivi perché non siano guastati dall'euforia o da altri peccati. Così pure il vino non si conserva mai buono della sua bontà, se non nella feccia; allo stesso modo i buoni e i giusti non possono restar virtuosi e far profitto, se non sono provati dalle tribolazioni e dalle persecuzioni dei cattivi. 
Perciò tu sopporta volentieri i nemici del Figlio mio e pensa che Egli è il loro Giudice e che, se fosse per giustizia, dovrebbero essere distrutti tutti e ben potrebbe distruggerli all'istante. Dunque, sopportali finché Egli pure li sopporta. 

Spirito di riconciliazione



Mediante il tuo amore che supera ogni divisione, ristabilisci l'unione ovunque essa è perduta o in pericolo. Riconciliaci col Padre, offrendogli la sincera deplorazione delle nostre colpe e comunicandoci la benevolenza del suo perdono.  
Donaci di percepire, in ogni riconciliazione con Dio, la gioia di ricevere un accrescimento di amore e l'invito a ricambiarlo di più.  
Per mezzo di questa riconciliazione da te operata, fa sì che ogni colpa divenga occasione di progresso e di maggior generosità.  
Aiutaci a riconciliarci coi fratelli appena scorgi fra noi discussioni o malintesi.  
Non permettere che ci ingolfiamo nelle rivendicazioni di una suscettibilità ferita o nelle lamentele senza fine del risentimento.  
Mostraci la via migliore per riallacciare rapporti di amicizia e offrici le occasioni favorevoli per rannodare i contatti. Ispiraci attenzioni delicate verso gli altri per poter così riparare le nostre mancanze di riguardo.  
Rendici ingegnosi nel trovare motivi di accordo e di collaborazione, in maniera da dimenticare i torti ricevuti e i pretesti di discordia.  
Infondi in noi una intenzione conciliante, che cerchi di trasformare in amore tutti gli urti e i dissensi che dividono l'umanità.  

O UOMINI, DONATEMI LA VOSTRA VITA! DIO CON VOI, FIGLI DELLO STESSO PADRE.



Gesù amore infinito viene a voi per dichiararvi tutto il suo amore. Siete le mie gioie, siete coloro che Io innalzerò al mio Sacro Cuore, continuate nella missione in fedeltà e amore vero, siate servi fedeli e giusti.
Dio è con voi, non abbiate timore di nulla, tutto vi verrà donato dal Padre e ogni vostro caro sarà messo in stato di grazia, … per la vostra fedeltà Io salverò i vostri cari.
Gesù chiede a colui che l’ha tradito la redenzione del suo cuore, torni a glorificare il Signore e abbandoni il suo stato di superbia.
Io Sono Colui che discenderà dal Cielo per prendere in Sé i suoi figli, Sono Colui che abbraccerà in Sé tutti i suoi; salvatevi figli miei, salvatevi!
Ecco discendere dal Cielo il Figlio dell’Uomo,
Colui che metterà fine a questo mondo di peccato!
Ecco Gesù, il Figlio di Dio, Dio stesso Lui! Egli, il Potente, viene a riprendere in Sé ogni cosa, ogni sua creatura. Ogni suo figlio verrà a Lui e avrà il suo amore infinito e possiederà ogni cosa che a Lui appartiene.
Questo tempo è un tempo di rivalsa, abbiate fede e abbiate carità per il vostro prossimo, siate figli di Dio, mettete in loro la verità affinché nessuno venga a Me senza conoscere la verità.
Siete ormai all’inizio del nuovo Tempo, di un Anno nuovo!
Il sole sorgerà nuovo, un’alba nuova si presenterà, e voi sarete in una Terra nuova e sarete sapienti delle Cose di Dio perché entrerete in Dio. Figli santi e sapienti sarete nella dimensione dell’Amore, … nella stessa Trinità dell’Amore!
Dio con voi, figli dello stesso Padre.
Amatevi e conducete l’Opera di Dio in maniera di amore e carità; Dio, che vede il vostro cuore, deciderà di inviarvi l’aiuto giusto, quello che vi farà esplodere nella maniera di figli di Dio, coloro che saranno gratificati dallo stesso Dio, il Padre Onnipotente.

Poveri coloro che ancora non aprono il proprio cuore a Colui che è il Dio Creatore! Poveri, perché ancora resistono all’Amore, … perché credono di possedere l’amore, … essere amore!
Donatemi la vostra vita, o uomini, a questo siete stati chiamati!
Io sono il Padrone della vostra vita!
Restituitemela per poter entrare nella Vita.
Createvi un cuore puro e non pensate a raccogliere le cose di questo mondo ma mettetevi in cammino per le Cose di Dio.
Sulla barca di Pietro ci stanno gli Apostoli!
Ecco, ancora Io vi dico: prendete il timone in mano e avanzate secondo il dire di Dio!

Non sia l’uomo a prendere decisioni che non appartengono a Dio, siate onesti con voi stessi e mettetevi nelle condizioni di essere gestiti dall’Altissimo.
Provvedete essere amore per poter entrare nell’Amore.
Convertitevi figlioli, convertitevi come Pietro, come Paolo e come tutti i dodici Apostoli che Io chiamai a Me! Siate imitazione di questi figli che Mi diedero aiuto in questa missione di salvezza.

Pietro, tu prendi le chiavi di questa Chiesa, Io ti detterò ancora la mia Parola e tu la divulgherai al mondo, prendi con te i tuoi fratelli e conducili a Me, la missione è a voi affidata perché trionfi in Dio, nell’amore di Dio! L’unione tra fratelli è la forza in Dio, nell’amore. Fidatevi solo del vostro Dio, non ascoltate nessuna voce oltre la Sua.
Siate pronti, il passaggio è a breve, il tempo è finito, tutto sta per oscurarsi, la tenebra avanza con velocità estrema ma Dio ha già messo i suoi figli alle porte della Terra.
Tutto tornerà a Lui, ogni uomo lontano da Dio cesserà di vivere su questa Terra perché tutto riprenderà in Sé e tutto trasformerà in Sé.
La vita entra nella nuova vita, Dio sarà l’unico e vero Dio per tutti, un solo Dio per tutti, …è questa la Vita! Dio creò l’uomo perché fosse Suo, di Sua appartenenza, questo è il Suo Progetto, nessun uomo potrà scavalcare il Suo Progetto.
Avanti figli miei, avanti, non dubitate mai del mio dire e siate festosi perché il vostro giorno è giunto alla fine, alla risurrezione a vita nuova e perfetta! Dio è nel suo infinito Tutto con voi, sarete abbracciati a Lui e sarete divini in Lui e sarete santi in Lui.
L’ora della vostra grande sfida contro Satana è giunta, Dio è con voi. Si faccia avanti il nemico perché sarà crocifisso dagli stessi figli di Dio! Giustizia sarà fatta! Maria sarà la sua fine!
Sono festoso di voi, sono con voi e piango di gioia, perché sulla Terra ho trovato ancora la fede. In pochi, un pugno di uomini Mi amano, Mi attendono e Mi adorano.
Vedrò bene di raccoglierli tutti nel mio Ovile.

Io Sono! Amen.Benedizione e grazia a voi, figli miei.
Carbonia 29-08-2020

DOVE DIO PIANGE


"[...] voglio parlarti dell'aborto, abominevole parto di menti congelate da Satana nell'odio contro Dio e contro l'uomo.



Ai propugnatori di questa legge, la cui crudeltà non è inferiore a quella di Erode, non importa l'inumana strage di milioni di creature innocenti ed indifese, non importa rompere l'armonia del creato. Una cosa importa loro: dare sfogo all'odio inestinguibile contro Dio e contro i depositari della legge di Dio.
E' impressionante che gli ideatori di questa congiura, fatta contro Dio (perché questo è il movente precipuo di chi si batte per la legalizzazione dell'aborto), abbiano trovato tanti alleati. Son diventati moltitudine avulsa da Dio e instradata sulla via del delitto.
In mezzo a questi, tu vedi non senza raccapriccio alcuni miei sacerdoti, perfino qualche pastore che, mimetizzato, si fa piccolo per non essere scoperto. Invano, perché un giorno, quel giorno grande di amaro pianto, Io li accuserò di fronte a tutta l'umanità per essersi prestati all'attuazione di un iniquo piano dell'Inferno.


Gravissima colpa

L'aborto procurato è gravissima colpa, la cui origine è da Satana, perché è trasgressione alla legge del Padre mio, che è legge d'amore tendente a conservare, difendere e proteggere il dono impagabile della vita.

Quale uomo ha il diritto di sopprimere la vita di un altro uomo?

Quale Stato può arrogarsi il diritto di rompere lo equilibrio della natura umana?

Quale Stato può vantare il diritto di abrogare una Legge divina? Il pretendere di farlo è crimine di una gravità che Dio non può lasciare impunito.

L'aborto è abominio e pervertimento frutto di una società corrotta e anticristiana.

Guai a coloro sulle cui coscienze peserà così tremenda responsabilità.

Non solo Io sarò inesorabile Giudice, ma saranno gli essere umani, vittime dell'aborto, a rivolgersi direttamente al Padre mio, Datore della vita per chiedere giustizia sui loro carnefici materiali e morali.

Figlio, la legalizzazione dell'aborto è un prodotto della inciviltà materialista; ma quanti altri ve ne sono: le violenze, i crimini, la droga, la pornografia, l'organizzazione della corruzione, segretamente voluta e finanziata, anche se pubblicamente deplorata. [...]" 

(Messaggio di Gesù del 20 febbraio 1976)

Mons. Ottavio Michelini

Pillola omicida per l’aborto-fai-da-te: parla Mons. Negri



Dopo Mons. D’Ercole (AP) e Mons. Camisasca (RE), un terzo Arcivescovo condanna la decisione del Governo PD.
Lo fa con una fermezza purtroppo ormai desueta, con una profondità che pone al primo posto la vita del bambino cui si impedisce di nascere.

Eccovi il suo comunicato:


Conosciute le ultime linee guida del Ministero della Salute in merito alla pillola RU 486, mi sono chiesto, non per modo di dire e non ironicamente, di quale salute si intenda parlare e, quindi, in quale modo perverso si voglia tutelarla.
Non bisogna, infatti, dimenticare che la salute rappresenta un impegno di Dio con noi. Qualsiasi prospettiva si assuma per giudicare tali questioni, si deve pur ammettere che Dio interviene nella nostra vita anche attraverso il modo in cui dispensa la salute e la malattia, il bene e il male, anche se fa paura dirlo.
Ora, questo bene e questo male, questa salute e questa malattia, disposti secondo un criterio assolutamente gratuito, fanno si che tutti gli attimi, i primi come gli ultimi atti della nostra esistenza, abbiano una loro dignità, un loro valore.
Dio non consente che si perda nessun istante della nostra vita, anche quelli che possono sembrare assolutamente irrilevanti; Dio ha difeso e difende tutto ciò che ci ha dato; difende e ha difeso tutti gli aspetti e i momenti della nostra vita, compreso quello in cui la vita sembra un essere informe, sul quale la cosiddetta scienza ha preteso e pretende di dare il proprio giudizio affermando la propria volontà di manipolazione.
Ecco, di fronte allo scandirsi dei tempi solenni della vita e della morte, credo che noi dobbiamo certamente chiedere al Signore di mantenerci all’altezza del dono che ci ha fatto: la vita.

In ogni caso, quando anche dall’esterno si partecipa a questi momenti solenni della vita e della morte, si percepisce la grandezza del dono che è la vita per gli uomini; è, comunque, sempre un dono, un dono che è affidato alla nostra responsabilità perché, per quanto ci è possibile, serva per dire la nostra gratitudine al Signore.
È il Signore il grande protagonista della nostra gioia: «il mio cuore è lieto perché Dio vive», dice la liturgia.
Non c’è possibilità di gioia nella vita umana per l’uomo che tenta di impadronirsi della vita in modo tale da esserne l’arbitro.

Per questo, non solo non è morale, ma non è neanche intelligente la scelta “dello Stato” che, con queste diposizioni riguardo la pillola RU 486, rende ancora più semplice l’aborto.
Così l’aborto diventa tragicamente ancora più quotidiano, ancora più domestico, ancora più alla portata di tutti, ancora meno controllato, ancora più arbitrario.
E la donna è ancora meno tutelata.

L’aborto è diventato “un diritto”, il diritto ad essere arbitri della vita e della morte; della vita e della morte di persone che “sono a noi collegate”, che sono a noi affidate e questo è un diritto assurdo: un diritto contro Dio e, pertanto, contro l’uomo.

La vita è un dono che Dio ci mette tra le mani perché possa diventare un progetto di bene per il mondo intero

10 agosto 2020
+ Luigi NegriArcivescovo Emerito di Ferrara – Comacchio

La Chiesa è diventata inutile per la società?



del Card. Robert Sarah

Troppo spesso la Chiesa ha voluto dimostrare che era "di questo mondo" dedicandosi alle cause consensuali piuttosto che all'apostolato, deplora il cardinale guineano.  


La Chiesa ha ancora un posto in un'epidemia nel 21 ° secolo? A differenza di secoli fa, la maggior parte delle cure mediche è ora fornita dallo stato e dal personale sanitario. La modernità ha i suoi eroi secolarizzati in camice bianco e sono ammirevoli. Non ha più bisogno di battaglioni di beneficenza di cristiani per prendersi cura dei malati e seppellire i morti. La Chiesa è diventata inutile per la società?

Il virus Covid-19 riporta i cristiani alle origini. In effetti, la Chiesa è da tempo entrata in una relazione distorta con il mondo. Di fronte a una società che affermava di non averne bisogno, i cristiani, attraverso la pedagogia, cercavano di dimostrare che potevano esservi utili.
La Chiesa si è dimostrata educatrice, madre dei poveri, “esperta di umanità” nelle parole di Paolo VI. Aveva ragione a farlo. Ma a poco a poco i cristiani finirono per dimenticare il motivo di questa competenza. Hanno finito per dimenticare che se la Chiesa può aiutare l’uomo ad essere più umano, alla fine è perché ha ricevuto da Dio le parole della vita eterna.
La Chiesa è impegnata nella lotta per un mondo migliore. Ha giustamente sostenuto l’ecologia, la pace, il dialogo, la solidarietà e l’equa distribuzione della ricchezza. Tutti questi combattimenti sono giusti. Ma potrebbero far dimenticare la parola di Gesù: “Il mio regno non è di questo mondo”. La Chiesa ha messaggi per questo mondo, ma solo perché ha le chiavi dell’altro mondo. I cristiani a volte hanno pensato alla Chiesa come aiuto dato da Dio all’umanità per migliorare la loro vita qui sulla terra. E non mancavano di argomenti poiché la fede nella vita eterna fa luce sul modo giusto di vivere in questo secolo.

Il virus Covid-19 ha esposto una malattia insidiosa che stava divorando la Chiesa: pensava di essere “di questo mondo”. Voleva sentirsi legittima ai suoi occhi e secondo i suoi criteri. Ma è emerso un fatto radicalmente nuovo. La modernità trionfante è crollata prima della morte. Questo virus ha rivelato che, nonostante le sue assicurazioni e la sua sicurezza, il mondo sottostante rimane paralizzato dalla paura della morte. Il mondo può risolvere le crisi sanitarie. Arriverà sicuramente alla fine della crisi economica. Ma non risolverà mai l’enigma della morte. La sola fede ha la risposta.

Illustriamo questo punto in modo molto concreto. In Francia, come in Italia, la questione delle case di riposo, il famoso Ehpad, era un punto cruciale. Perché? Perché la questione della morte è nata direttamente. I residenti anziani dovrebbero essere confinati nelle loro stanze a rischio di morire di disperazione e solitudine? Dovrebbero rimanere in contatto con le loro famiglie a rischio di morire di virus? Non sapevamo come rispondere.
Lo Stato, immerso in un secolarismo che sceglie in linea di principio di ignorare la speranza e di restituire i culti al dominio privato, è stato condannato al silenzio. Per lui, l’unica soluzione era fuggire la morte fisica ad ogni costo, anche se ciò significava condannare la morte morale. La risposta potrebbe essere solo una risposta di fede: accompagnare gli anziani verso una probabile morte, con dignità e soprattutto con la speranza della vita eterna.

L’epidemia ha colpito le società occidentali nel punto più vulnerabile. Erano organizzate per negare la morte, nasconderla, ignorarla. E’ entrata dalla grande porta! Chi non ha visto quei giganteschi obitori a Bergamo o Madrid? Queste sono le immagini di una società che recentemente ha promesso un uomo aumentato e immortale.
Le promesse della tecnologia consentono di dimenticare la paura per un momento, ma finiscono per essere illusorie quando colpisce la morte. Perfino la filosofia dà solo un po’ di dignità a una ragione umana sommersa dall’assurdità della morte. Ma non è in grado di consolare i cuori e dare un significato a ciò che sembra esserne definitivamente privato.
Di fronte alla morte, non esiste una risposta umana che regga. Solo la speranza di una vita eterna può superare lo scandalo.
Ma quale uomo oserà predicare la speranza? Ci vuole la parola rivelata di Dio per osare di credere in una vita senza fine. Hai bisogno di una parola di fede per osare di sperare in te stesso e nella tua famiglia.
La Chiesa cattolica si rinnova quindi con la sua responsabilità primaria. Il mondo si aspetta da lei una parola di fede che le permetterà di superare il trauma di questo faccia a faccia con la morte che ha appena vissuto. Senza una chiara parola di fede e speranza, il mondo può sprofondare in una morbosa colpa o rabbia indifesa per l’assurdità della sua condizione. Solo questo può permettergli di dare un senso a queste morti di persone care, che sono morte in solitudine e sono state sepolte in fretta.

Ma poi la Chiesa deve cambiare. Deve smettere di avere paura di scioccare. Deve rinunciare a pensare a se stessa come a un’istituzione del mondo. Deve tornare alla sua unica ragion d’essere: la fede. La Chiesa è lì per annunciare che Gesù ha vinto la morte con la sua Risurrezione. Questo è il cuore del suo messaggio: “Se Cristo non è stato risuscitato, la nostra predicazione è vana, la nostra fede è ingannevole e noi siamo il più miserabile di tutti gli uomini”. (1 Corinzi 15, 14-19).
Tutto il resto è solo una conseguenza.

Le nostre società emergeranno indebolite da questa crisi. Avranno bisogno di psicologi per superare il trauma di non poter accompagnare gli anziani e i morenti nella loro tomba, ma avranno ancora più bisogno di sacerdoti che insegneranno loro a pregare e sperare. La crisi rivela che le nostre società, senza saperlo, soffrono profondamente di un male spirituale: non sanno dare senso alla sofferenza, alla finitudine e alla morte.

pubblicata sul giornale francese Le Figaro.