martedì 15 ottobre 2019

Un Mondo secondo il Cuore di Dio



L’esigenza di questa libertà sembrerebbe lasciare aperta la porta ad ogni sorta di aberrazioni del proprio giudizio, ad un soggettivismo senza limiti, ma non c’è altra via. E comprendendo che questo è il vero insegnamento di Gesù, mentre ci troviamo in una reale condizione di offuscamento di esso, ci possiamo chiedere: si può conoscere direttamente la Volontà di Dio? Nessuno può farla conoscere; noi non possiamo conoscerla; essa infatti è libera e superiore a noi. Una chiarificazione al riguardo, conforme all’insegnamento di Gesù, sarebbe quella che un autore dà su questo punto: «Il cristiano domanda se può conoscere la Volontà di Dio. Guardi anzitutto i segni che gli sono dati, si inchini con amore 
davanti agli avvenimenti che spezzano la sua vita, osservi i comandamenti, presti orecchio ai consigli di Gesù e quanto prima i segni si moltiplicheranno attorno a lui. Ma si ricordi anche che non sono che dei segni; il suo desiderio lo trascini dunque più avanti, ripeta la preghiera del salmista: Signore, fammi conoscere la via in cui devo camminare, insegnami a fare la tua volontà (Sai 142), e allora il suo amore riconoscerà l’amore stesso di Dio. “Chiunque fa la volontà del Padre mio, questi è per me fratello, sorella, madre” (Mt 12, 50; Me 3, 35)». (Francois Louvel, O.P., Peut-on connaitre la volante de Dieu?, La Vie Spirituelle, Janvier 1962, n. 479, pp. 72-81). 

La grande Rivelazione quindi del Sacro Cuore di Gesù al mondo attraverso la debolezza del suo strumento, Santa Margherita Maria, è che si faccia la Volontà di Dio, che si lasci fare a Lui la sua Volontà in noi. È la somma Rivelazione della sua Misericordia. 

Ma come si è potuto arrivare a questo offuscamento quasi generale circa una verità che la Scrittura insegna esplicitamente in molti passi e quando la Vita di Gesù non è stata altro che un vivere questa verità? 

Si è arrivati a questo perché era necessario. «Il “popolo gentile” doveva passare per la stessa via che percorse il “popolo ebreo” per poter ricevere “la Promessa”: conoscere la Legge e ì precetti, come comando di Dio per loro (Legge di Dio e precetti ecclesiastici), affinché per la Legge e i precetti conoscessimo il peccato e ci confessassimo rei davanti a Dio. Affinché non potendo da noi stessi dar compimento alla Legge, ci riconoscessimo impotenti e cercassimo nei nostri cuori Cristo “compimento della Legge” – “poiché la legge non portò nulla a perfezione, ma servì solo ad introdurre una speranza migliore” – . Poiché noi cristiani non solo avevamo per Cristo la Legge per riconoscerci peccatori, ma anche la fede e le primizie della Promessa...» (Peregrinación del Pueblo de Dios - Explicación de los grabados, p. 85). 
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JOSÉ BARRIUSO 

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