Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva
del Signore, avvenga di me quello che hai
detto”. E l’angelo partì da lei. ( Lc 1,38)
Signore Gesù, fa’ che la mia adorazione sia
un atto di amore; fa’ che sia un movimento
del cuore e del pensiero: amore e pensiero
per Te, Persona amata, qui presente.
La mia preghiera non sia fatta di formule
ma di partecipazione interiore. I miei occhi
fissi su di Te, il mio interesse incentrato su
di Te, dicano il mio amore per Te.
Apri la mia vita a Te così che possa dirti:
“Eccomi!”
E aprendomi a Te nascerà il bisogno di
comunicare, pregare, adorare e ascoltare. E
tutto questo per amore! Sarà un darti del
tu, sarà parlare con Te senza pose, con
tono familiare e amico, sarà un dialogare
con Te col cuore in mano e con totale
fiducia. Se è vero, o Signore, che quando
prego ti guardo, è ancor più vero che Tu
guardi me: mi guardi con i tuoi occhi colmi
d’amore. Si crea allora un incrocio di
sguardi: io ti ascolto e Tu mi ascolti, io ti
ricordo e Tu mi ricordi, io ti cerco e Tu mi
cerchi, io ti parlo e Tu mi parli.
Questa, o Signore, è la reciprocità
dell’amore. Come Maria: Tu l’hai guardata e
amata e lei in religioso ascolto, ha capito. E
ha risposto: “Eccomi, avvenga di me quello
che hai detto”.
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