I CATTOLICI
“Male insanabile non è di essere nati fra le tenebre del paganesimo, dell’idolatria, neppure fra le nebbie di una fede eretica o scismati-ca. Il vero male, essendo nati nella Chiesa, è di vivere da eretici e pagani, separati dal Corpo Mistico, perché morti per il peccato” (Libro di Azaira, p. 241), specialmente di superbia.
Tutti coloro che non conoscono Dio come i cattolici e credono fermamente all’esistenza di un Dio giusto, provvido, dando ad ognuno ciò che merita, appartengono all’Anima della Chiesa per l’amore che portano a Dio, e per la carità, la giustizia che praticano verso se stessi e il prossimo, per il desiderio che hanno di Dio e la perfetta contrizione dei loro peccati. Chiunque opera con retta coscienza, seguendo i dettami della Legge morale, dimostra di avere un’anima naturalmente cristiana, aperta al Bene e alla Verità. Gesù, morto per dare la vita eterna alle anime di buona volontà, sarà la loro giustificazione. “Saranno giustificati nel giorno in cui Dio, per mezzo di Gesù Cristo, giudicherà le azioni segrete degli uomini” (Rom. 2,16). Come il dolore, ottavo sacramento e nona beatitudine, l’amore veramente vissuto e il pentimento sincero sono battesimo di desiderio, capaci di dare la partecipazione al Corpo Mistico, alla Grazia” (Lez. Ep. Rom., p. 181).
“Il bene è sempre bene, la fede ha sempre valore di religione, se chi la possiede e segue è convinto di essere nel vero. All’Eterna Giustizia dell’unico Creatore di tutto e di tutti, quelle virtù e quel rispetto non sono vani” (Lez. Ep. Rom.).
“Dio non è privativa dei cattolici! Non si può scindere Dio dai suoi figli. Tutti voi che vivete, pensateci bene, siete figli dell’Eterno che vi ha creati, anche coloro che in apparenza sono, vivono fuori della Chiesa. Non vi crediate lecito essere duri, egoisti, verso chi non è dei vostri. L’origine è unica, quella del Padre. Siete fratelli, anche se non vivete sotto lo stesso tetto paterno. Chi chiude il cuore alla misericordia, lo chiude a Dio che sta nei vostri fratelli. Chi non è misericordioso verso i fratelli, non è misericordioso verso Dio. Dio circola come sangue vitale in tutto il Corpo, Universo. Di questo grande Corpo da Lui creato, la cattolicità è come il centro. ma come potrebbero le membra più lontane essere vivificate da Dio, se il centro, il cuore si richiudesse in se stesso col suo tesoro, escludendo le membra dal beneficio?
“Dio si trova, anche dove diversa fede fa pensare che Egli non sia. Non è ciò che appare che è vero. Molti cattolici sono sprovvisti di Dio più di quanto lo sia un selvaggio. Molti cattolici hanno di figli di Dio solo il nome. Peggio, vilipendono o fanno vilipendere questo nome con le opere di una vita ipocrita, antitesi della mia Legge, quando non giungono all’aperta ribellione che li fa nemici di Dio. Mentre nella fede di un acattolico, errata nella sostanza, ma corroborata da una vita retta, vi è di più il segno del Padre. Queste sono solo creature che hanno bisogno di conoscere la verità. I figli falsi, invece, sono creature che devono conoscere, oltre la verità, il rispetto e l’amore verso Dio (la buona volontà).
“Le anime che vogliono essere mie, devono avere misericordia di queste altre anime. Se è misericordia sfamare, vestire, istruire, confortare, seppellire, cosa sarà mai ottenere, a prezzo del proprio sacrificio, la vita vera ai fratelli. Portare a Dio le anime lontane che lo sentono per istinto, ma non lo conoscono, né lo servono nella verità, è la più grande delle misericordie. Non solo ai dodici ho detto: “Portate il Vangelo a tutte le creature” (Mc. 16,15). Voglio che ogni anima veramente cristiana sia anima apostolica. Molto errano quei cattolici che non si adoperano per gli acattolici. Non lavorano per l’interesse del Padre. Sono solo parassiti del Padre senza dargli aiuto filiale. Potentissimo, Dio non ha bisogno di aiuto, ma lo vuole ugualmente da voi” (Quad. ‘43, p. 212).
Ma prima di predicare la vera fede, bisognerebbe praticarla!
Eresie palesi hanno inquinato, addirittura obliterato molte vene che, partendo dal mio Cuore, scendevano nella Chiesa Cattolica romana.
Gran parte del Corpo è atrofizzata, morta, preda di cellule cancernose. Pullulano le piccole eresie individuali, sparse nei nuclei cattolici e quanto perniciose! Se è condannabile fino a un certo punto il protestante di qualsiasi denominazione o il greco ortodosso che dopo secoli di tradizione erronea insegnata e accettata di buona fede come dottrina rivelata, non è perdonabile chi vive sotto l’autorità della Chiesa di Roma, e per un prurito dei sensi, qualche grillo della sua mente o capriccio del cuore si crea la sua eresia individuale! Quanti compromessi col male vedo e condanno!” (Quad. ‘43, p. 386). “Non è da stupirsi se ormai vi precede chi è più lontano dalla cattolica Roma. Africani, Asiatici, Australiani vengono alla Croce da voi respinta e vi sorpasseranno. Quando tutto verrà illuminato dalla luce di Dio, l’ultimo giorno, apparirà agli occhi di tutti la rilassatezza e l’ingratitudine di voi, cattolici secolari, di fronte a eretici e idolatri, affascinati da Cristo e a Lui affluiti con le loro anime verginizzate dalla grazia. Quante zone d’ombra, quanti progressi delle tenebre nella società moderna per la vostra viltà! E’ la vostra vergogna, il vostro castigo! Non avreste mai dovuto permettere che la luce, a voi affidata per primi, venisse respinta, rinnegata dal mondo civile. Non mi volete più, non mi conoscete più, non mi capite più! Neppure quelli di casa mia non mi conoscono più! Stento, anch’io, a conoscerli tanto sono fatti brutti dalle malattie della carne e della mente” (Id. p. 597).
“ Di tutto si preoccupano i novanta per cento dei cattolici, di tutto meno che della vita della fede! (Id. p. 386). Tutto il male che vi opprime ora è il frutto dell’abbandono della mia Legge. E’ frutto della mancanza di fede, di speranza e di carità, di ogni virtù, mancanza che ha una sola origine: la diserzione dalla milizia cristiana. La pianta della vita cristiana è morta in quasi tutti i cuori, in molti vegeta a stanto, in pochi fiorisce ancora. Non vi è da sperare che le cose cambino. Anzi, volgeranno sempre al peggio, perché come un bosco invaso da piante parassitarie e da insetti nocivi, si spoglia sempre più da fronde e frutti, finisce per morire, altrettanto avviene della società odierna, sempre più bruciata, corrosa da mille tendenze viziose e peccati di odio, di lussuria, di eresie, di frode, ecc... La mia Parola, vita delle anime, non può più rigenerarvi, perché troppo inquinata. La maggioranza dei cristiani ha respinto Cristo. Al suo posto ha messo il piacere, il danaro, il proprio “io”! (Id. p. 262).
“Sono giusto e non conosco parzialità. Il mio sguardo vede tutti con una luce uguale. Il più civile tra voi è per me come il meno civile, il selvaggio che ignora tutto ciò che non sia il suo bosco. Scrutatore della verità dei vostri pensieri e della qualità dei vostri sentimenti, guardo tante volte con amore il selvaggio che si prostra, adorando la forma che per lui è Dio, e per questa forma si fa buono, mentre torco con sdegno lo sguardo dall’uomo civile che nega Dio a lui noto, con la parola blasfema, il pensiero negatore e le opere maledette” (Quad. ‘43, p. 563). “Non sono un dio di creta che non vede. Sono l’Onnipresente! Dall’alto del mio trono noto e scruto le opere degli uomini. Anche un pagano può essere virtuoso, e Dio che è giusto lo premierà per il bene compiuto. Tra un fedele in colpa grave e un pagano senza colpa, Dio guarda con meno rigore il pagano” (Poema 3°, p. 19).
“ Siete infedeli a Dio, alla Chiesa, alla famiglia, all’amicizia! Non sapete più neppure cosa sia la fedeltà che rende sicuro l’animo nell’onorare Dio sopra ogni cosa, eroico il cuore nel difendere la bandiera, sincero l’amore verso chi ci ama e fedele l’amicizia. Contaminatori di tutto quanto voi toccate, siete invertiti. L’omosessualità, prodotto da secoli di vizio, degradazione che vi fa inferiori ai bruti, è ora diffusa come mai. Neppure la combattete; anzi, da depravati che siete, ve ne compiacete e la sfruttate per le vostre borse.
Fate ribrezzo ai demoni” (Quad. ‘43, p. 538). “In verità vi dico che saranno molto meno severamente giudicati gli idolatri per tradizione, di voi, idolatri per malizia, e della peggiore delle idolatrie, cioè dell’auto-idolatria. Satana non ha bisogno di faticare per inghiottirvi nell’Inferno! Sono io che devo faticare per attirarvi ancora. Anche se mi avete rinnegato, mi ricordo io di essere vostro Padre e Salvatore. Fino all’ora estrema in cui sarete adunati per l’inesorabile selezione, non rinnego i miei figlioli disgraziati e tento di salvarli ancora” (Quad. ‘43, p. 229). Sicché il Signore preferisce un pagano umile e di buona fede, a un cristiano superbo, cattolico degenere, non praticante. “La Chiesa militante è una milizia fatta di militi che non militano” (Albert de Mun), non credendo più all’esistenza del nemico. Non si predica più l’esistenza e l’attività satanica dell’avversario, né la necessità della castità verginale, coniugale, vedovile dell’umiltà, della volontà, dello Spirito Santo, “il grande ignoto”. Si pratica sempre di più convivenza, omosessualità, aborti, anticoncezionali, divorzi, pedofilia. Tale cattolicesimo non è un surrogato, la negazione del Vangelo
René Vuilleumier
Nessun commento:
Posta un commento