DIFFERENZA FRA SACERDOTE E VITTIMA
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36 Come Sacerdote Cristo era senza peccato: "Chi di voi può convincermi di peccato?" (Gv 8,46). "Rispose l’angelo: ‘Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio’" (Lc 1,35). "Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo, egli non ha nessun potere su di me" (Gv 14,30). "Che c’entri con noi,Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio" (Mc 1,24).
37 Come Vittima Cristo fu identificato con i peccatori: "Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio" (2Cor 5,21).
38 Come Sacerdote Cristo fu santo della santità di Dio, come vittima Cristo fu trattato "come peccato".
39 Come Sacerdote fu "separato" dal mondo; come Vittima venne nel mondo per combattere contro il demonio, principe del mondo.
40 Sulla croce fu innalzato come Sacerdote; sulla croce fu prostrato come Vittima.
41 Come Sacerdote è mediatore presso il Padre; come Vittima è mediatore per i peccati degli uomini.
42 Davanti a Pilato parlò sette volte come Sacerdote-pastore; dinanzi a Pilato egli tacque sette volte come Agnello-vittima.
43 Come Sacerdote ha relazioni verticali con il cielo; come Vittima ha relazioni orizzontali con la terra.
44 Come Sacerdote ebbe una dignità; come Vittima soffrì ogni indegnità.
45 Come Sacerdote: Dio è vivente; come Vittima: Dio è morto.
46 Come Sacerdote prega il Padre perché il calice passi; come Vittima lo beve fino alla feccia.
47 S. Agostino nelle sue "Confessioni", interpreta molto bene tutto questo: "Ideo Victor quia Victima". Quando il ministero del Cristo si avvicina al suo vertice, Egli sempre più insiste che la vittoria sui principati e su ogni potere deve venire attraverso il suo sacrificio e la sua morte.
48 Cristo personalmente fu senza peccato, ma egli volontariamente accettò di essere imputato come colpevole. Se egli fosse stato solo sacerdote avrebbe esitato a fare l'ultimo passo verso la Croce e la Risurrezione. Come nostro rappresentante Cristo fu trovato colpevole di bestemmia, perché noi abbiamo bestemmiato; alla corte di Anna e dinanzi a Pilato noi peccatori eravamo sotto giudizio nella persona del nostro innocente Sostituto. Sebbene personalmente innocente, Egli fu ufficialmente colpevole.
49 Cristo divenne povero per espiare la nostra cupidigia; egli patì la fame, perché noi mangiammo il frutto proibito; soffrì la sete, perché noi bevemmo da cisterne sporche. Egli non era un individuo privato, ma il Capo dell’umanità, impegnato dall'Alleanza.
50 La perfetta innocenza del suo sacerdozio fu la base necessaria della sua opera di portatore del peccato. "Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio" (2Cor 5,21).
51 Egli deve essere innocente per sostenere il colpevole. Egli deve essere santo per sostituirsi al peccatore, altrimenti non sarebbe stato un Salvatore.
Fu il Giusto che soffrì per l'ingiusto: "Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti” (1Pt 3,18).
52 Egli morì al nostro posto. La sua innocenza, invece di squalificarlo per la sua morte di croce, divenne la sua caratteristica essenziale: di essere portatore del peccato. Cristo non è morto per guadagnarsi il nostro amore.
53 Immaginatevi due uomini che stanno pescando, calmi, su una banchina.
Improvvisamente uno di loro balza in piedi, si getta nell’acqua e, mentre sta per annegare, grida: “Questa è la prova di quanto ti amo”. Il gesto di quest’uomo sarebbe ridicolo. Ma se qualcuno cadesse realmente in acqua e fosse in pericolo di annegare, allora avrebbe senso il tuffarsi per salvarlo.
Cristo ha portato i nostri peccati, sopportando l’inferno per causa nostra. A volte, più amiamo, più soffriamo. Una madre soffre più di una figlia sregolata, che ha perso ogni senso di virtù. Siccome Iddio ama, Egli soffre per noi.
54 Una poesia di Sydney Carter: “Venerdì mattina”, esprime, secondo uno dei due ladroni, la convinzione che né l’uno né l’altro di loro sarebbe dovuto finire in croce, ma Dio avrebbe dovuto essere crocefisso, per permettere a Gesù di morire:
“Era il venerdì mattina
quando mi presero dalla cella
e vidi che avevano un carpentiere
che pure doveva essere crocefisso.
Voi potete biasimare Pilato
potete biasimare i Giudei
biasimate anche il Diavolo.
Io accuso Iddio.
Dio dovevano crocifiggere
invece di te e me,
lo dissi al carpentiere
pendente dalla croce.
Certo, Barabba era un omicida
e lo lasciarono andare
ma tu sei in croce
per aver fatto nulla (di male) quaggiù.
Ora Dio è su in cielo
e non muove un dito.
Con milioni di angeli a guardia
e non muovono un’ala.
È Dio che dovevano crocifiggere
invece di te e me,
lo dissi al carpentiere
pendente dalla croce”.
55 La sorprendente verità è che era Dio colui che avevano crocifisso. "È stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe" (2Cor 5,19).
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