lunedì 16 marzo 2020

LE GRANDEZZE DI MARIA



LE TRE PERSONE DIVINE IN QUESTO MISTERO

Rientrando nel nostro argomento, giova ricordare, che in quest'opera le tre Persone divine sono distintamente nominate e vi cooperano in un ordine inverso del loro stato nella Trinità.
Come abbiamo visto, il primo nominato è lo Spinto Santo, e l'Eterno Padre è il secondo. Il Verbo che è la seconda nell'ordine delle divine persone, qui è il terzo. Egli poi che nella Divinità dà origine, allo Spirito Santo, qui prende una nuova nascita ed è di nuovo generato per opera di Colui al quale dà origine nell'eternità. È questa la prima inversione nello stato della persona del Verbo, ma non è l'unica. Egli entra in una condizione nuova; in questo mistero è fatto e generato, fatto e generato tutt'assieme, mentre nell'eternità è generato e non fatto, come adorandolo dichiara la Chiesa pel suo simbolo: Genitum, non factum, consubstantialem Patri. Nella SS. Trinità, Egli è consustanziale col Padre, nell'Incarnazione viene rivestito di una sostanza estranea e differente da quella che ha ricevuto dal Padre.
Il Verbo interviene in quest'opera, ma non come lo Spirito Santo, né come il Padre; il quale non assume una condizione nuova. Interviene in una maniera a Lui propria, e per la quale Egli solo è l'unico termine di quest'operazione; solo è rivestito della umanità; solo è abbassato su la terra e a Nazaret, solo è Figlio della Vergine e solo pure porterà sopra di sé i nostri peccati. [81]
O Verbo eterno e ormai temporale tra le persone divine; Voi siete nostro in una maniera singolare: perciò i profeti vi chiamano singolarmente nostro; Davide vi rivolge queste parole: Benedicat nos Deus, Deus noster ecc. (Ps., LXVI, 8), dove vediamo il nome di Dio ripetuto tre volte in onore delle tre divine persone, e il nome di mezzo porta la qualità di Deus noster: nell'eternità. Voi siete appunto nel mezzo delle divine persone, tra il Padre dal quale siete generato e lo Spirito Santo che da Voi procede.
Benediteci dunque, o mio Dio! e siete benedetto in eterno! Poiché siete nostro ad un titolo così eminente, vogliamo noi pure essere vostri. A Voi voglio consacrarmi in un modo tutto particolare. Ch'io vi contempli e vi adori nelle vostre grandezze e nei vostri abbassamenti, nelle vostre due nature, una divina, l'altra umana, nelle vostre due nascite, l'una eterna, l'altra temporale.
Voi siete vivente, siete la Vita medesima; e ormai avete due vite. Vivete nel seno del Padre da tutta l'eternità, è questa la vostra prima dimora, la vostra dimora eterna: là, vivete della vita medesima del Padre e avete la sua Essenza medesima; là, Voi avete relazione con Lui ed Egli ha relazione con Voi; là, Voi lo amate ed Egli vi ama di un amore reciproco ed infinito; là, Voi date come Lui origine ad un medesimo Spirito in unità di principio con Lui; là, Voi siete adorabile come Lui; là, godete il Vostro riposo eterno in Lui e con Lui. [82]

CARD. PIETRO DE BÉRULLE

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