Gabriele Amorth racconta...
Esorcismi e indemoniati
Sempre nella Positio abbiamo trovato un episodio riferito da un sacerdote, don Pierino Galeone. «Nel 1949 stetti vicino al padre tutto il mese di luglio. Fu un anno denso di fatti.
...Un'altra mattina Padre Pio confessava netta sacrestia detta chiesetta antica. Si trovava a destra, entrando sia per la porticina sia dalla chiesetta amena in sacrestia, L'angolo era riservato da due tende. Dal centro, dove le tendine non combaciavano perfettamente, riuscivo a vedere il Padre. Mentre la gente, ordinatamente, si avvicendava atte confessioni, io recitando il breviario, seguivo e vedevo il Padre. A un tratto un uomo robusto, occhi piccoli e neri, capetti brizzolati, dalla giacca scura e dai pantaloni rigati, entrò dalla chiesetta in sacrestia per la porticina a destra dell'altare. Sospesi la recita del breviario e, incuriosito dal fare strano di quell'uomo, mi fermai a osservarlo. Senza attendere il turno passò avanti a tutti ed entrò dal centro, dove si congiungevano le tendine, rimanendo ritto davanti al Padre, che non riuscivo a vedere più. Dopo due minuti circa lo vidi scomparire sotto terra, con le gambe divaricate. Rimasi colpito dal fatto, ma non turbato. In cuor mio dissi: "Padre, non sto capendo nulla, desidero però che un giorno mi faccia conoscere cosa è successo". Mentre andavo pensando così, alzai gli occhi verso il Padre e lo rividi Gesù, giovane, biondo e bello, tutto tirato all'indietro sulla sedia, dove era seduto, intento a guardare quell'uomo che cadeva giù. Subito dopo il Padre, tornando normale, gridò forte: “Giovanotti, vi volete sbrigare?". Il fatto passò inosservato a quelli che attendevano e subito fu ripreso il turno delle confessioni. Hanno seguente eravamo tutti in veranda. Si parlava col padre del libro Celestino VI di Giovanni Papini, dove si afferma che un giorno, dopo tanti millenni di Inferno, anche i demoni andranno in Paradiso. Padre Pio stava zitto, ma accennava col volto di non condividere quello che era scritto nel libro. Gli fu chiesto il suo parere. Egli così rispose: “Ricordo di aver letto che un povero sacerdote era in sacrestia a confessare la gente. A un tratto vi entrò un uomo sulla quarantina, occhi neri, capelli brizzolati, giacca nera, pantaloni rigati, e passando avanti a tutti, si presentò davanti al confessore, rimanendo in piedi. Il sacerdote lo invitò a mettersi in ginocchio, ma quello rispose: ‘Non posso', e credendo che fosse ammalato gli chiese subito i peccati che aveva fatto. L'uomo disse tanti peccati da sembrare come se tutti i peccati del mondo li avesse commessi lui. Il sacerdote, dopo aver dato gli opportuni consigli, invitò ancora una volta quello strano penitente a piegare almeno il capo, perché stava per impartirgli l'assoluzione. Quegli rispose ancora: ‘Non posso'. A questo punto" raccontava Padre Pio, “il sacerdote disse: ‘Amico mio, al mattino quando ti infili i pantaloni, la testa te la pieghi un po', sì o no?'. L'uomo guardò con sdegno il sacerdote e rispose: ‘Io sono Lucifero, nel mio regno non esiste piegatura'. Padre Pio concluse: ‘Se Lucifero e i demoni non si possono piegare a Dio, non possono, tanto meno, andare mai in Paradiso'. Dopo altri naturali chiarimenti, Padre Pio si alzò per ritirarsi nella cella n. 1. Sotto lo stipite della porta mi avvicinai a lui e gli dissi: ‘Padre, quel sacerdote di cui avete raccontato l’aneddoto eravate proprio voi. Il fatto vi capitò l'anno scorso, giù in sacrestia, e io ero presente Padre Pio si rattristò, e piangendo, mi rispose: ‘Sì, è vero, è capitato anche a me, ma è vero pure che l'episodio l'ho letto su di un libro'».
MARCO TOSATTI
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