Raccolta di preghiere della Serva di Dio LUISA PICCARRETA
Diversi modi di fondersi nella Divina Volontà
...Ora aggiungo che, mentre si presenta alla mia mente quel vuoto immenso, nel fondermi nel Supremo Volere, la piccola bambina riprende il suo giro ed elevandosi in alto vuole ricambiare il suo Dio di tutto l’amore che ebbe per tutte le creature nella Creazione; vuole onorarlo come Creatore di tutte le cose (e) perciò gira per le stelle, ed in ogni scintillio di luce imprimo il mio “Ti amo” e “Gloria al mio Creatore”; in ogni atomo di luce del sole che scende nel basso, il mio “Ti amo” e “Gloria”; in tutta l'estensione dei cieli, tra la distanza di un passo all'altro, il mio “Ti amo” e “Gloria”...; nel gorgheggio dell'uccello, nel battere delle sue ali,
“Amore” e “Gloria al mio Creatore”; nel filo d'erba che spunta dalla terra, nel fiore che sboccia, nel profumo che si eleva, “Amore” e “Gloria”; sull’altezza dei monti e nella profondita delle valli,
“Amore” e “Gloria”. Giro per ogni cuore di creatura, come se mi volessi chiudere dentro e gridare dentro (di) ogni cuore il mio “Ti amo” e “Gloria al mio Creatore”... E dopo, come se avessi riunito tutto insieme, in modo che tutto (dia) ricambio d’amore ed attestato di gloria per tutto ciò che Iddio ha fatto nella Creazione, mi porto al suo Trono e Gli dico:
“Maestà Suprema e Creatore di tutte le cose, questa piccola bambina viene nelle vostre braccia, per dirvi che tutta la Creazione, a nome di tutte le creature, Vi da non solo il ricambio dell’amore, ma pure la giusta gloria per tante cose da Voi create per amor nostro. Nella vostra Volontà, in questo vuoto immenso, ho girato dappertutto, affinchè tutte le cose Vi glorifichino, Vi amino e Vi benedicano; e giacche Vi ho messo in rapporto l’amore tra Creatore e creatura, che la volontà umana aveva spezzato, e la gloria che tutti Vi dovevano, fate scendere la vostra Volontà sulla terra, affinché vincoli (e) raffermi tutti i rapporti tra Creatore e creatura, e così tutte le cose ritorneranno nell'ordine primiero, da Voi stabilito. Perciò fate presto, non più indugiate: non vedete come è piena di mali la terra? Solo la vostra Volontà può arrestare questa corrente, può metterla in salvo, cioè la vostra Volontà conosciuta e dominatrice...”
Onde dopo ciò sento che il mio ufficio non è completo. Perciò scendo nel basso di quel vuoto, per ricambiare il mio Gesù dell’Opera della Redenzione e, come se trovassi in atto tutto ciò che Lui fece, voglio dargli il mio ricambio di tutti gli atti che avrebbero dovuto fargli tutte le creature nell’aspettarlo e riceverlo sulla terra; e poi, come se mi volessi trasmutare tutta in amore per Gesù, ritorno al mio ritornello e dico: “Ti amo nell’atto di scendere dal Cielo per incarnarti e v’imprimo il mio Ti amo nell’atto (in cui) fosti concepito nel seno purissimo di Maria Vergine, Ti amo nella prima goccia di sangue che si formò nella tua Umanità; Ti amo nel primo palpito del tuo Cuore, per segnare tutti i tuoi palpiti col mio Ti amo; Ti amo nel tuo primo respiro, Ti amo nelle tue prime pene, Ti amo nelle prime tue lacrime che versasti nel seno materno. Voglio ricambiare le tue preghiere, le tue riparazioni, le tue offerte, col mio Ti amo... Ogni istante della tua vita voglio suggellare col mio Ti amo: Ti amo nel tuo nascere; Ti amo nel freddo che soffristi; Ti amo in ogni stilla di latte che succhiasti dalla tua Mamma Santissima. Intendo riempire con i miei Ti amo le fasce con cui la tua Mamma ti fasciò; stendo il mio Ti amo sopra quella terra in cui la tua cara Madre Ti adagiò nella mangiatoia, e le tue tenerissime membra sentirono la durezza del fieno, ma più che (del) fieno, la durezza dei cuori... Il mio Ti amo in ogni tuo vagito, in tutte le tue lacrime e pene della tua infanzia. Faccio scorrere il mio Ti amo in tutti i rapporti e comunicazioni e amore che avesti con la tua Immacolata Madre; Ti amo nei suoi carissimi baci, in tutte le parole che dicesti, nel cibo che prendesti, nei passi che facesti, nell'acqua che bevesti. Ti amo nel lavoro che facesti con le tue mani; Ti amo in tutti gli atti che facesti in tutta la tua vita nascosta; suggello il mio Ti amo in ogni tuo atto interno e nelle pene che soffristi... Stendo il mio Ti amo su quelle vie che percorresti, nell'aria che respirasti, in tutte le prediche che facesti nella tua Vita pubblica; il mio Ti amo scorre nella potenza dei miracoli che operasti, dei Sacramenti che istituisti... In tutto, o mio Gesù, anche nelle fibre più intime del tuo Cuore, imprimo il mio Ti amo per me e per tutti.
Il tuo Volere mi fa tutto presente ed io nulla voglio lasciare (in cui) non ci sia impresso il mio Ti amo... La tua piccola Figlia del tuo Volere sente il dovere, se altro non sa farti, che almeno (Tu) abbia un piccolo Ti amo per tutto ciò che hai compiuto per me e per tutti... E perciò il mio Ti amo Ti segue in tutte le pene della tua Passione, in tutti gli sputi, disprezzi insulti che ti fecero; il mio Ti amo suggella ogni goccia del tuo Sangue che versasti, ogni colpo che ricevesti, in ogni piaga che si formò nel (tuo) Corpo, in ogni spina che trafisse la (tua) testa, nei dolori acerbi della crocifissione, nelle parole che pronunziasti sulla Croce... Fin nell’ultimo tuo respiro intendo imprimere il mio Ti amo; voglio chiudere tutta la tua Vita, tutti i tuoi atti, nel mio Ti amo. Dovunque voglio che Tu tocchi, che veda, che senta il mio continuo Ti amo. Il mio Ti amo non Ti lascerà mai: il tuo stesso Volere è la vita del mio Ti amo. Ma sai che vuole questa piccola bambina? Che quel Divino Volere del Padre tuo, che tanto amasti e facesti in tutta la tua vita sulla terra, si faccia conoscere a tutte le creature, affinché tutte lo amino e adempiano alla tua Volontà, come in Cielo così in terra. La piccola bambina vorrebbe vincerti in amore, affinché doni la tua Volontà a tutte le creature... Deh, rendi felice questa povera piccina che non vuole altro che ciò che vuoi Tu: che la tua Volontà sia conosciuta e regni sulla terra tutta”.
Ora credo che l’ubbidienza ne sarà in qualche modo contenta... È vero che in molte cose ho dovuto fare dei salti, altrimenti non la finirei più. Il fondermi nel Supremo Volere è per me come una fonte che sorge; ed ogni piccola cosa che sento, che vedo, un’offesa fatta al mio Gesù, mi è occasione di nuovi modi e nuove fusioni nella sua Santissima Volontà.
Ora riprendo col dire che il mio dolce Gesù mi ha detto: “Figlia mia, a ciò che hai detto sul fonderti nel mio Volere, ci vuole un altro appello, qual’è quello di fondersi nell’ordine della Grazia, in tutto ciò che ha fatto e farà il Santificatore ai santificandi, qual’è lo Spirito Santo; molto più che, se la Creazione si addice al Padre –mentre siamo sempre unite le tre Divine Persone nell’operare– (e) la Redenzione al Figlio, il «Fiat Voluntas Tua» si addirà allo Spirito Santo; ed è proprio nel «Fiat Voluntas Tua» che il Divino Spirito farà sfoggio della sua opera.
Tu lo fai quando venendo innanzi alla Maestà Suprema dici: Vengo a ricambiare in amore tutto ciò che fa il Santificatore ai santificandi; vengo ad entrare nell’ordine della Grazia, per potervi dare la gloria e il ricambio dell’amore, come se tutti si fossero fatti santi, e a ripararvi tutte le opposizioni, le incorrispondenze della Grazia... E per quanto è da te, cerchi nella nostra Volontà gli atti della Grazia dello Spirito Santificatore, per fare tuo il suo dolore, i suoi gemiti segreti, i suoi sospiri angosciosi nel fondo dei cuori, nel vedersi (co)sì male accolto; e siccome il primo atto che fa è portare la nostra Volontà come atto completo della loro santificazione, nel vedersi respinto geme con gemiti inenarrabili... E tu, nella tua infantile semplicità, Gli dici: Spirito Santificatore, fate presto, Vi supplico, Vi riprego; fate conoscere a tutti la Vostra Volontà, affinché conoscendola L’amino e accolgano il vostro primo atto della loro santificazione completa, qual'è la santa vostra Volontà! Figlia mia, le Tre Divine Persone siamo inseparabili e distinte: così vogliamo manifestare alle umane generazioni le nostre Opere verso di loro, che, mentre siamo uniti tra Noi, ognuno di Noi vuole manifestare distintamente il suo Amore e la sua Opera verso le creature”. (Vol. 17°, 17.05.1925).
a cura di D. Pablo Martín
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