L’amore a se stessi è uno dei Comandamenti più grandi e ce lo sentiamo ripetere tante volte: “Ama il prossimo tuo come te stesso” (Mt 22,37-40). Un incitamento a considerare l’altro proprio come un altro noi stessi! Non come un fratello, un parente, un amico, ma proprio come me stesso!
Tutto questo è grande e meraviglioso perché siamo stati pensati, amati, creati dal buon Dio e quello che siamo piace al Signore! È questo il fulcro, il motivo fondante per amarsi: non per vanagloria, non per noi stessi o perché ci sentiamo importanti o, tanto meno, perché siamo compiaciuti di quello che siamo, ma unicamente perché concepiti dalla mente di Dio per essere il Suo Capolavoro! Un capolavoro unico, originale, da cui può scaturire, con il Suo aiuto, il Suo Progetto marcato e distinto da tutti gli altri! Il nostro Carlo Acutis ce lo ricorda dicendo: “Non siamo delle fotocopie, ma degli originali!”. Sì, siamo unici e irripetibili, per cui dovremmo essere sempre super impegnati a cercare di aiutare a sviluppare, attraverso la preghiera e l’adesione alla Grazia, quanto il Buon Dio ha ideato per noi!
Amare se stessi… ossia amare l’Arte Divina che troviamo nella nostra persona e nella nostra interiorità… Andiamo a cercare quelle qualità di cui il Signore ci ha fatto dono e scopriremo di quanta bellezza interiore ci ha ornati, nonostante le nostre scelte a volte sbagliate, i difetti che non vengono contrastati abbastanza, le carenze di amore, le mancanze più o meno pesanti fatte proprio a Lui, nostra Bontà Infinita!
L’arte di amare se stessi è l’accettazione di sé, semplicemente per come si è! In noi, creature umane, ci sono tanti limiti, ma essi sono a loro volta benedizioni da cogliere, gestire e rivalutare perché ci rendono umani e ci tolgono l’illusione di essere come Dio: siamo un impasto di virtù e difetti. Accettiamoci per quello che siamo, non rimaniamo ancorati alla sfiducia verso noi stessi, che porta al disamore di sé e alla depressione, ma puntiamo a far fruttare quelle qualità che il Signore a tutti ha donato, perché null’altro noi siamo se non quell’Opera che Dio ha voluto, pensato, creato e amato e con quello che il Signore ha fatto di noi, abbiamo solo il dovere di guardare al positivo per liberamente amarLo e ringraziarLo!
Impariamo a saper coltivare quel sano amore a se stessi e, al tempo stesso, rendiamo grazie al Signore perché per ciascuno di noi ha delle meravigliose aspettative per completare il Suo Progetto… Occorre per questo far fruttare i talenti, le attitudini, le capacità che il buon Dio ci ha donato per saper essere e dare quanto il Padre ha sognato su ciascuno di noi!
A questo punto desidero precisare però che l’amore a se stessi non è una forma egoistica, ma è quel giusto atteggiamento che ci aiuta a valorizzare ciò che siamo, per metterci in gioiosa sintonia e in relazione con l’altro, fino ad accettare i suoi difetti, i suoi limiti ed errori… Se non impariamo ad amare e a rispettare quello che siamo, come possiamo capire, scusare e amare i nostri simili? Se non saremo capaci di perdonare a noi stessi le tante mancanze che commettiamo, come potremo accogliere, amare e perdonare l’altro?
La fede ci dice che ogni cosa creata da Dio racchiude in sé un Suo capolavoro: nel momento in cui ce ne accorgeremo, sempre che la nostra sensibilità ce lo permetta, potremo capire che questo riconoscimento porta non solo ad amare noi stessi, ma anche gli altri, con una lodevole aspirazione, quella di amare Dio e inabissarci in Lui, Datore di vita e di pura gioia!
Ecco, riflettiamo: tutto è un Suo Dono… e noi stessi siamo il grande Dono di Dio! Quindi, amarsi molto per amare maggiormente il Signore, perché nell’economia della Grazia tutto è Amore, tutto è Provvidenza, è dono gratuito! Sì, tutto è un Suo Dono perché il Capolavoro del Padre è anche in ogni disabilità, non solo fisica, e in ogni tipo di sofferenza, anche caratteriale…
Il grande salto di qualità è arrivare a riconoscere e ad accettare “ogni nostra disabilità” e “ogni nostro tipo di sofferenza” perché ci consente di vedere con l’ottica della fede che il tutto accolto e offerto per amore, è sicuramente un valore infinito, che può arricchire il nostro capitale del Cielo!
Amare se stessi… Andiamo a soffermarci e a riflettere sul coraggio stravincente di chi, con convinzione, affronta ogni difficoltà con il fermo proposito di amare tutto, perché estremamente convinto che tutto è Dono…! Amore…! Provvidenza…! Affrontare ogni difficoltà anche quando i doni di Dio, per prepararci la corona di gloria, distruggono, annientano e ci rendono brandelli davanti ai nostri simili… ma Dio è Amore e anche quel brandello percorre la sua strada, arriva ad innalzarsi per diventare preghiera, offerta, riparazione… e nell’annientamento di sé, con Gesù Ostia, tutto accetta, scusa, perdona… per abbracciare meglio anche quanti si trovano sul proprio cammino!
Umanamente parlando siamo portati ad amarci più facilmente quando abbiamo capacità e talenti, quando riceviamo lode, se otteniamo successi e non altrimenti, ma se comprendiamo che cosa vuol dire “Ama il prossimo tuo come te stesso”, sapremo anche che dobbiamo amarci soprattutto quando non saremo capaci di brillare o non riceveremo apprezzamenti, o magari quando saremo disprezzati in famiglia, sui posti di lavoro, nel giro delle nostre amicizie! Tuttavia, se riusciremo con l’aiuto di Dio ad amarci, nonostante la sofferenza che il nostro ego ci comporta, avremo anche la gioiosa opportunità di offrire al Padre perché i granai del Cielo siano colmi!
Amando noi stessi, bello è sentire scaturire in noi un canto d’amore verso Dio Creatore, un canto che vuole raggiungere l’Amore Infinito, il solo che può aiutarci a vedere dal lato positivo cose e persone. Nella morsa del dolore succede che possiamo elevarci o cadere molto in basso, ma se con la grazia di Dio impareremo a vedere tutto e tutti in Dio, anche quello che ci dispiace, questo sarà per noi una marcia in più, qualcosa di amabile perché segnato dal Suo Progetto e dalla Sua Volontà da amare e fare nostra sempre di più! Il dolore potrà anche martellarci dentro, ma amando quel capolavoro di Dio che è in noi, tutto può diventare una pedina di lancio per il Cielo, perché il Signore ci educa, ci forgia continuamente, fino a creare in noi quella tempra necessaria per il Suo Progetto!
Nel comandamento dell’amore sento a largo raggio che il Signore va ripetendo a me e a te: - Ama te stesso prima di amare gli altri – ragion per cui non solo dobbiamo amarci per quello che siamo, ma abbiamo il compito di difendere noi stessi dal nostro orgoglio, dal nostro egoismo, dal nostro “Io” che cerca comunque il suo tornaconto! È una dura lotta, ma bisogna affrontarla con le armi della fede, con il credo che professiamo, con l’arma della preghiera e resistere soprattutto quando in noi può subentrare qualcosa di disordinato!
A questo punto vi lascio, un proposito per questo mese di Giugno: amare noi stessi fino a preferire di fuggire piuttosto che mancare alla legge dell’Amore! Potrebbe succedere che nel fermarci ci ritroviamo a giudicare il nostro prossimo, ad averne ripugnanza o addirittura capaci di sentirci, o mio Dio, superiori agli altri, unicamente per quanto ci hai donato! Occorre tanto impegno per non sminuire l’Azione di Dio con la nostra natura biasimevole, colpevole, malvagia! Anche questo è un purissimo Dono di Dio che ci accompagna soavemente per non permettere di farci imbrattare ed essere i peggiori! Tuttavia si rimane comunque esposti al vento della tentazione, ma amando noi stessi impareremo a fronteggiarla, a vincerla con l’aiuto della preghiera, dei Sacramenti e soprattutto con la Confessione che va a smascherare il nemico che ce la provoca!
Penso che se c’è il suicidio, il rifugio nella droga, la depressione, lo sbandamento dei ragazzi questo è segno evidente della mancanza di Dio in queste vite, con la conseguenza di non avere imparato il grande valore di amare se stessi… Quanta responsabilità abbiamo nel non aver saputo trasmettere quelle basi per favorire una crescita armoniosa ed equilibrata!
A tutti e a ciascuno sento che il Signore dice: Ama te stesso perché anche questo te stesso, ha dei compiti da svolgere per la mia gloria! Ama e rispetta te stesso e capirai le mie vie e quanto attendo da te. Nessuno può darmi ciò che puoi darmi tu con questo te stesso!
A Te, Vergine Immacolata, chiediamo: - fa’ che quanto noi siamo non diventi pietra di inciampo per nessuno, ma serva unicamente per favorire il Regno di Dio!
Suor Lina
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