Cristianesimo vissuto
Se, per un privilegio impossibile, il Papa ti accordasse la facoltà di portar sempre con te un ciborio pieno di ostie e di comunicarti quante volte vuoi, la tua vita sarebbe un continuo rapimento. Ora quello che il Papa non ti accorderà mai, te lo accorda Iddio. Tu hai sempre con te la volontà di Dio, in tutto quello che hai da accettare e da fare. Accetta e, fa'; accetta e fa' la volontà di Dio ed è ogni volta una nuova comunione. E in certo modo è meglio d'una comunione sacramentale, poiché è una comunione effettiva, una comunione essenziale della tua volontà con quella di Dio. Ti ho detto che fai la comunione sacramentale unicamente come mezzo per attuare questa unione effettiva della tua volontà con quella di Dio. Infatti perché ti comunichi e ricevi Gesù? Per accrescere in te il suo amore. E il suo amore che cosa è, se non l'unione della tua volontà con la sua? La tua comunione sarebbe sterile, se non producesse l'amore. La comunione piena, efficace e vera è dunque l'unione della tua volontà con quella di Dio. Oh! quante belle cose svela la fede!... quando la si ha!... Bisogna però convenire che la fede illuminata e viva non è cosa comune, oggi soprattutto!
Ma osserva anche le conseguenze. Se la tua fede non è ancora così viva da farti vedere la volontà di Dio nel sacramento delle cose da accettarsi e da farsi, essa tuttavia è abbastanza illuminata da farti sapere che Nostro Signore è tutt'intero in ciascuna ostia e in ogni parte d'ostia, tutt'intero in una piccola come in una grande, in un frammento come in un'ostia intera. La differenza di dimensioni e di accidenti dell'ostia non modifica in nulla la presenza reale di Gesù Cristo. Ti comunichi tanto con una piccola ostia, quanto con una grande, con una metà come con una intera, e vedi che il sacerdote raccoglie con lo stesso rispetto e uguale venerazione anche le minime particelle consacrate.
Ebbene lo stesso è della volontà di Dio. Essa è sempre intera, sempre la medesima, in tutte le cose da farsi e da accettarsi, piccole e grandi. Perché dunque disprezzi le piccole cose? La volontà di Dio è forse meno pregevole, perché ti dà una piccola cosa da fare o da sopportare? Dio non è forse Dio egualmente dappertutto? Se tu lo disprezzi nelle piccole cose, è questo un modo di attestargli la tua fede? Perché fai tanta differenza, se non perché in fondo non è la sua volontà che tu cerchi, ma il tuo capriccio? Se vuoi essere cristiano, non far tante distinzioni. Se vuoi comunicare con la volontà di Dio, essa è lì tutt'intera nelle piccole cose come in quelle grandi, nelle circostanze spiacevoli come in quelle che ti possono dare consolazioni. Se tu la disprezzi, è perché non hai fede; se la disconosci, è perché sei un cieco; se la trascuri, è perché sei un codardo; se te la metti sotto i piedi, è perché sei uno scellerato.
Se sapessi comunicarti, vale a dire, unir la tua volontà a quella di Dio, non ti occorrerebbe molto tempo per essere un cristiano; poiché questa comunione può essere di tutti gli istanti, e in tutte le cose … Ah! se tu sapessi!... Suvvia, dunque! di' risolutamente col Salvatore, che d'ora innanzi il tuo grande e sostanzioso cibo sarà il fare la volontà di colui che t'ha inviato in questo mondo, fino al perfetto compimento dell'opera, per cui t'ha creato56
François de Sales Pollien
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