domenica 4 giugno 2023

La vera comunione.

 


Cristianesimo vissuto

Se, per un privilegio impossibile, il Papa ti accordasse la facoltà di  portar sempre con te un ciborio pieno di ostie e di comunicarti quante  volte vuoi, la tua vita sarebbe un continuo rapimento. Ora quello che  il Papa non ti accorderà mai, te lo accorda Iddio. Tu hai sempre con te  la volontà di Dio, in tutto quello che hai da accettare e da fare.  Accetta e, fa'; accetta e fa' la volontà di Dio ed è ogni volta una  nuova comunione. E in certo modo è meglio d'una comunione  sacramentale, poiché è una comunione effettiva, una comunione  essenziale della tua volontà con quella di Dio. Ti ho detto che fai la  comunione sacramentale unicamente come mezzo per attuare questa  unione effettiva della tua volontà con quella di Dio. Infatti perché ti  comunichi e ricevi Gesù? Per accrescere in te il suo amore. E il suo  amore che cosa è, se non l'unione della tua volontà con la sua? La tua  comunione sarebbe sterile, se non producesse l'amore. La comunione  piena, efficace e vera è dunque l'unione della tua volontà con quella  di Dio. Oh! quante belle cose svela la fede!... quando la si ha!...  Bisogna però convenire che la fede illuminata e viva non è cosa comune, oggi soprattutto!

Ma osserva anche le conseguenze. Se la tua fede non è ancora così  viva da farti vedere la volontà di Dio nel sacramento delle cose da  accettarsi e da farsi, essa tuttavia è abbastanza illuminata da farti  sapere che Nostro Signore è tutt'intero in ciascuna ostia e in ogni  parte d'ostia, tutt'intero in una piccola come in una grande, in un  frammento come in un'ostia intera. La differenza di dimensioni e di  accidenti dell'ostia non modifica in nulla la presenza reale di Gesù  Cristo. Ti comunichi tanto con una piccola ostia, quanto con una  grande, con una metà come con una intera, e vedi che il sacerdote  raccoglie con lo stesso rispetto e uguale venerazione anche le minime  particelle consacrate.

Ebbene lo stesso è della volontà di Dio. Essa è sempre intera,  sempre la medesima, in tutte le cose da farsi e da accettarsi, piccole  e grandi. Perché dunque disprezzi le piccole cose? La volontà di Dio è  forse meno pregevole, perché ti dà una piccola cosa da fare o da  sopportare? Dio non è forse Dio egualmente dappertutto? Se tu lo  disprezzi nelle piccole cose, è questo un modo di attestargli la tua  fede? Perché fai tanta differenza, se non perché in fondo non è la sua  volontà che tu cerchi, ma il tuo capriccio? Se vuoi essere cristiano,  non far tante distinzioni. Se vuoi comunicare con la volontà di Dio,  essa è lì tutt'intera nelle piccole cose come in quelle grandi, nelle  circostanze spiacevoli come in quelle che ti possono dare  consolazioni. Se tu la disprezzi, è perché non hai fede; se la  disconosci, è perché sei un cieco; se la trascuri, è perché sei un  codardo; se te la metti sotto i piedi, è perché sei uno scellerato.

Se sapessi comunicarti, vale a dire, unir la tua volontà a quella di  Dio, non ti occorrerebbe molto tempo per essere un cristiano; poiché  questa comunione può essere di tutti gli istanti, e in tutte le cose …  Ah! se tu sapessi!... Suvvia, dunque! di' risolutamente col Salvatore,  che d'ora innanzi il tuo grande e sostanzioso cibo sarà il fare la  volontà di colui che t'ha inviato in questo mondo, fino al perfetto  compimento dell'opera, per cui t'ha creato56

François de Sales Pollien


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