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lunedì 31 ottobre 2022

La bussola dei vescovi.

 


AGONE MISTICO

La lotta di oggi 


La bussola dei vescovi.

Le considerazioni che precedono permettono di capire almeno una cosa: che i vescovi che decidono di fare sondaggi per sapere cosa ne pensa il popolo della legge di Dio, svalutano la legge di Dio e finiscono per svalutare se stessi. Contestare o rifiutare l’autorità del Papa servendosi del concetto di democrazia come se si trattasse di teocrazia, non è un errore banale. 25 Che succederà al gregge se il pastore al quale è stato affidato rifiuta di utilizzare la preziosa bussola che il Grande Pastore (Gesù) gli ha lasciato in eredità: la Cattedra di Pietro, l’infallibilità papale in materia di fede, dottrina e morale? Ogni cattolico sa che colui che sulla terra rappresenta la Verità è il Vicario di Cristo. Che scopo ha il voler contestarlo? Perché voler crocifiggere la Verità, fare quel che fece due mila anni fa la “Sinagoga di Satana”? Chi ama la Verità, ama e segue Colui che la rappresenta, e che oggi porta il nome di GiovanniPaolo II.

 I tre messaggi che seguono ci rivelano la posizione del Cielo per quel che riguarda GiovanniPaolo II ed il suo Magistero infallibile. Il primo è dato da Dio Padre. Lo ha ricevuto un coltivatore americano il 30 ottobre 1995. 26 

1. - «Miei cari figli, dovete tutti sapere, ed è mia volontà che lo sappiate, che per il destino della vostra anima è importante che rimaniate fedeli e ubbidienti al vostro Pontefice, l’uomo che da tutta l’eternità ho scelto per dirigervi, voi, mio Israele, mio Popolo scelto, attraverso il deserto di questo tempo del secondo esodo. L’uomo che ora occupa la Cattedra di Pietro ha ricevuto la sua autorità da Me, e chiunque gli disobbedisce, gli fa ostruzione, o aggiunge al peso della sua croce, non sfuggirà alla mia giustizia. Sono un Dio di misericordia e di giustizia. Posso anche essere un Dio severo. Se il tono dei messaggi che vi sono dati dai profeti d’oggi vi sembra severo, è perché riflette la vostra infedeltà e l’orgoglio che vi spinge a prendere il cammino della perdizione. ... Colui che oggi occupa la Cattedra di S. Pietro ha ricevuto con questa Cattedra la più grande e la più pesante croce che sia mai stata portata fino ad oggi. Accettando questo suo dovere il vostro Pontefice ha ereditato di un cumulo considerevole di errori umani di giudizio. Il peso di tutti questi errori, addizionato al peso di insegnare il vero Vangelo in un mondo dominato da Satana, forma la croce più pesante che sia mai esistita, eccetto quella che il Figlio mio portò quando salì il suo proprio Calvario. Dico guai a quelli che nella Chiesa di mio Figlio si sono piazzati al di fuori dell’autorità del Papa, e hanno dato l’esempio della disubbidienza col contestare la sua autorità ed il suo insegnamento. Guai, guai, guai a tutti coloro che al presente complottano contro di lui, fanno ostruzione al suo insegnamento, sfidano la sua autorità, e negano la sua infallibilità quando, come titolare della Cattedra di Pietro, insegna la dottrina e la morale. 

Come Dio vostro e vostro Creatore vi esorto a sottomettervi con perfetta umiltà all’autorità e agli insegnamenti del vostro Pontefice prima che abbia a raggiungervi la mia mano di giustiziere. I miei angeli hanno preso posizione e sono in attesa. La separazione del grano dalla pula comincerà appena il vostro Pontefice, sfinito, salirà il suo Calvario, e come gli ho messo in cuore farà conoscere le verità che dividono la Chiesa di cui è il Pastore. Coloro che ora lo servono, ma solo formalmente, romperanno le file e si metteranno con coloro che, numerosi, già complottano per impadronirsi del suo potere. Vedendo in questo la sua occasione migliore, Satana lancerà un grande attacco contro la Chiesa di mio Figlio per schiacciarla una volta per sempre. La sofferenza di tutti i fedeli sarà il seme dal quale nascerà una nuova Chiesa, grande e gloriosa. La Chiesa di mio Figlio rifarà lo stesso cammino che il suo Fondatore ha percorso fino in cima al Calvario.

 “Il Pastore sarà percosso, ed il gregge disperso”. Non abbandonate il Pontefice che Io vi ho scelto! Offrite piuttosto le vostre vite in olocausto. Il vostro sacrificio mi sarà gradevole. Poi verrà la risurrezione. Il Regno di mio Figlio arriverà alla sua maturità. Dalle nubi del Cielo farò scendere la Città Santa circondata di splendore e di gloria. Ed ecco che il Festino di Nozze profetizzato da mio Figlio potrà cominciare. Al presente, vogliate ricevere la mia Giustizia e la mia Misericordia con pentimento. Queste sono le mie ultime parole. Vostro Padre che vi ama. » 

I due brani che seguono provengono dalla serie: “La Vraie Vie en Dieu”, scritta da Vassula Ryden 27 Il primo contiene parole severe rivolte a coloro che tradiscono la loro Chiesa, deridendo sia il Papa Giovanni-Paolo II, sia coloro che seguono il suo Magistero. Il secondo, del 22 ottobre 1996, contiene parole incoraggianti che Gesù rivolge alle sue pecorelle fedeli. Il tono del secondo è dolce. 

Primo brano: 28 - «Questi Caini hanno persistito nell’apostasia per parecchi decenni, senza rinunciare alla loro scelleratezza. Si aggrappano alle illusioni e alla menzogna. Calpestano i miei devoti e tutti coloro che rimangono fedeli al mio Pietro. Sì, deridono tutti coloro che credono ancora in lui. Questi Caini danneggiano talmente la mia Chiesa che i miei occhi sono diventati come una fontana di lacrime. » (9 luglio 1989). 

Secondo brano: 29 - «Rimanete fedeli agli insegnamenti di questo Papa, che sono sani perché fondati sulla Verità. Io sono la Verità. Miei piccoli bambini, non perdetevi lungi dalla Verità. Rimanete nella Verità. Stando nella Verità voi siete in Me. »

De Parvulis 

giovedì 6 ottobre 2022

Collegialità teocratica e collegialità democratica.

 


AGONE MISTICO 

La lotta di oggi 


Collegialità teocratica e collegialità democratica. 

Un “collegio episcopale” è un gruppo di vescovi che si riuniscono per coordinare il loro lavoro di Pastori della Chiesa. Queste riunioni sono pure chiamate “Sinodi Episcopali”. Finché i vescovi sono spiritualmente uniti al Papa e a lui sottomessi, anche loro sono infallibili come il Papa. Siccome attraverso il Papa ci si sottomette a Dio, quando un gruppo di vescovi si sottomette a Dio (sottomettendosi al Papa), questa collegialità è detta “collegialità teocratica”. Ma da qualche anno il principio di “collegialità teocratica” è in competizione, per non dire in guerra, con il principio di “collegialità democratica”, una nuova invenzione che consiste a rimpiazzare l’autorità del Papa con quella del collegio episcopale, il quale funziona secondo la legge della maggioranza come se questa fosse garanzia di verità. Così, una maggioranza di voci umane, quelle di vescovi ribelli, può o potrebbe prendere il posto del Papa per decidere del vero e del falso, del bene e del male. Dato che il numero di vescovi che abbracciano questa eresia non cessa di aumentare, mi sono chiesto se essi ed i loro Sinodi sono infallibili anche dopo la rottura spirituale con il Vicario di Cristo. La risposta è “no”. Sarebbe assurdo continuare a considerare infallibile un vescovo, o un gruppo di vescovi, se diventa palese che non c’é più comunione spirituale tra il Papa e detto(i) vescovo(i). Come Vicario di Cristo in terra, il Papa soltanto rimane la fonte infallibile della Verità e il fondamento di unità di tutta la Chiesa. Per evitare che il fenomeno della Torre di Babele si verificasse in seno alla sua Chiesa, Gesù l’ha provvista di un fondamento di unità: un Capo infallibile. Ciò significa che il retaggio spirituale della Chiesa di Cristo non è democratico, ma teocratico. Tutti i vescovi lo sanno, e sanno pure,  come conseguenza, che la connotazione che il Concilio Vaticano II attribuisce al termine “collegialità”, non ha niente a che vedere con la collegialità democratica. In seno alla Chiesa di Dio tutto è teocratico, perché tutto dipende da un potere - o autorità - che viene da Dio. Dopo tali argomenti, che pensare di quei vescovi che a tutti i costi vorrebbero che l’autorità del loro collegio episcopale fosse superiore a quella del Papa? Come spiegare deviazioni così evidenti e gravi in persone che in teoria sono la luce del mondo e il sale della terra? Concludendo: L’infallibilità di un sinodo episcopale è condizionale. La condizione è che ci deve essere unione spirituale tra il sinodo e il Papa. Coloro che dicono “Non Serviam” al Papa, lo dicono a Dio. Essi tradiscono il principio di unità che Dio ha dato alla sua Chiesa nella persona del suo Vicario. 24

De Parvulis

mercoledì 31 agosto 2022

L’elezione di un Papa: condizioni di validità

 


AGONE MISTICO 

La lotta di oggi 

Molti si chiedono se esiste un modo per verificare l’autenticità di un papa. Per esempio, esistono argomenti che permettano di stabilire con assoluta certezza se un papa è falso? 18 Sì, essi esistono. Ci è stato insegnato che per avere un Papa valido vi sono condizioni da rispettare, le quali sono di tre tipi. Il primo tipo riguarda le modalità dell’elezione, il secondo pure, il terzo è basato sul Magistero. Ecco degli esempi. 

A. - Elezione irregolare (caso n. 1): Se il Papa non è ancora morto, o se non ha dato le dimissioni spontaneamente, senza costrizioni, l’elezione è irregolare. Il nuovo “papa” è falso. 

B. - Elezione irregolare (caso n. 2): Se nel Conclave il numero di cardinali non è quello richiesto, in questo caso l’elezione è irregolare. Il nuovo “papa” è falso. Per garantire la non alterazione di questo numero durante un’elezione, il voto dei cardinali deve essere personale e segreto. Per esempio, non deve essere elettronico, o pubblico, o dato per procura, o dato a distanza, stando fuori del Conclave, a partire da un albergo, ecc... 

C. - Contraddizioni (sul Magistero): Il Magistero della Chiesa non può essere vero e falso. Sarebbe una contraddizione. Un “papa” che negasse quanto i suoi predecessori, infallibili, hanno già decretato sul piano del Magistero, 19 non sarebbe un Papa ma un impostore, un fantoccio vestito da papa. 

Nel caso di un futuro papa fantoccio, è assai probabile che queste tre prove si presentino tutte, in concomitanza. 20 Grazie ad esse le persone di buona volontà potranno orientarsi e sapere dov’é la Verità. Su questo argomento sarebbe opportuno ascoltare le spiegazioni del reverendo Georges Flieg, responsabile nazionale del Movimento Sacerdotale Mariano per la Francia e la Svizzera francese. 21 

«A proposito del Papa bisogna dire questo: 

1) - La Chiesa non appartiene clero. I vescovi e i sacerdoti non sono altro che i servitori, i gestori, e non i proprietari. I fedeli hanno diritto ad un insegnamento corretto e integrale della Fede da parte dei loro vescovi e dei loro sacerdoti. 

2) - La garanzia che questo insegnamento è corretto e integrale, è l’unione col Papa. Gesù ha posto l’apostolo Pietro come fondamento d’unità della sua Chiesa, e il Papa è il successore di Pietro. Dobbiamo voler bene ai nostri vescovi e ai nostri sacerdoti, ma abbiamo diritto di esigere da essi l’unione perfetta con il Papa. Se tra di essi ce ne sono che rinnegano la sua autorità, noi non li seguiremo. 

Per essere ancora più chiaro aggiungerei questo: Quando un Papa muore, si parla di “vacanza della SantaSede”. Questa vacanza dura fino all’elezione del Papa seguente, e in questo periodo nessun cardinale o vescovo può permettersi di cambiare qualcosa nell’insegnamento già dato dai Papi. 22 Il Papa neo-eletto, per poter essere riconosciuto da tutti come vero successore di Pietro dovrà essere fedele ai dogmi già fissati dalla Chiesa. Tutti. L’elezione soltanto non è sufficiente. La storia della Chiesa mostra che certi papi erano degli anti-papi. 23 Supponiamo per esempio che il neo-eletto dica che le donne possono accedere al sacerdozio (cosa già esclusa definitivamente da Giovanni-Paolo II), oppure che neghi una verità del nostro Credo, come per esempio quella della divinità di Cristo, o quella della Presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, o quella della natura del santo Sacrificio della Messa, o qualche altra verità della fede cattolica (purgatorio, inferno, ecc...), in questo caso risulterebbe chiaro che il nuovo “eletto” sarebbe un falso Pastore, e noi non lo seguiremo. Qualunque sia la durata di detta “vacanza” bisognerà che noi tutti rimaniamo fedeli all’insegnamento del Catechismo cattolico. Noi sappiamo già che il Signore risolverà la crisi. Questo tempo sarà quello della Grande Apostasia. (...) Sarà anche il tempo della fedeltà eroica (...) delle pecorelle che formeranno il “piccolo resto” di cui parlano sia la Scrittura, sia i messaggi del “Libro azzurro” di don Stefano Gobbi. I consacrati a Maria fanno già parte di questo “piccolo resto”.»

De Parvulis 

mercoledì 24 agosto 2022

Il Primato di Pietro

 


AGONE MISTICO 

La lotta di oggi 


Chi ha ricevuto il carisma per essere il fondamento d’unità della Chiesa? Il Papa o i vescovi?  Non i vescovi, questo è certo. È all’apostolo Pietro  che il Signore ha detto: “A te Io do le chiavi del Regno dei Cieli”. 12  Questo principio d’unità porta un nome ufficiale. Lo porta da 2000 anni. Il suo  nome è: Primato di Pietro. Sulla base di questo  principio i vescovi non hanno mai avuto il diritto di  rimpiazzare il Papa, né a titolo individuale, né a  titolo collettivo. Se il Signore avesse voluto rivolgersi all’insieme degli Apostoli, avrebbe detto: “Io vi do...”,  al posto di: “Io ti do...”.  

Alcuni si domandano se i membri del collegio  episcopale francese abbiano tutti votato contro gli  insegnamenti del Papa circa l’uso dei preservativi  plastici durante l’atto sessuale, come riferito nella sezione precedente. No di certo. È impossibile che il  collegio episcopale francese abbia preso questo voto all’unanimità, ma siccome i vescovi fedeli al Magistero di Giovanni-Paolo II sono in minoranza, 13  la minoranza diventa timida, paurosa. I vescovi della  minoranza si sentono respinti nelle retrovie come se  fossero dei deputati parlamentari anziché dei Pastori d’anime, come se la loro religione non fosse più una religione ma un partito politico, come se il collegio  episcopale non fosse più un collegio episcopale ma  un piccolo parlamento repubblicano, con deputati  appartenenti a ideologie divergenti, sufficientemente  divergenti da creare delle fazioni rivali. Ora se lo  spirito di ribellione si impadronisce della  maggioranza di un collegio episcopale, il risultato è  che la divisione in seno al Corpo Mistico di Cristo, la Chiesa, diventa difficile da nascondere agli occhi del  mondo, sempre più difficile. E come un bubbone  velenoso che un corpo fisico non riesce più a contenere all’interno tramite gli anticorpi, esso si  manifesta all’esterno, sulla superficie della pelle. E  se il male sotterraneo continua, l’ascesso si aggrava, finché un giorno si rompe con immenso dolore per il  Corpo Mistico. 14  Ma un ascesso che scoppia è  dolore e sollievo nello stesso tempo. Sarà infatti l’inizio della Purificazione annunciata dai profeti. E la posterità dirà di questo bubbone velenoso che  esso era nato da un principio deleterio, quello che  pretende che in seno alla Chiesa sia lecito rimpiazzare l’autorità di Dio (teocrazia) con l’autorità  dell’uomo (democrazia). 15 

Secondo il Segreto di La Salette: “Roma perderà  la fede e diventerà sede dell’anti-Cristo”. Sulla base  di questa rivelazione molte persone sono convinte che un grande Scisma si prepara all’orizzonte, e che detto Scisma finirà presto per abbattersi sulla  Chiesa di Roma come un violento e disastroso  nubifragio.  

Che diventerà la Chiesa una, santa, cattolica,  apostolica e romana se il Trono pontificio sarà un giorno occupato dall’Avversario, che è “Colui che  scimmiotta Dio”? 16  La risposta è semplice: se il Trono pontificio dovesse un giorno essere occupato da un usurpatore, la Cattedra di S. Pietro sarà  vacante. In altre parole, se sul Trono di Pietro c’é un fantoccio vestito da Papa (un impostore), la Cattedra di S. Pietro è vacante, vuota com’è vuoto il Tabernacolo nel Venerdì Santo. 17  

De Parvulis 


venerdì 12 agosto 2022

Peccato e Peccatore.

 


AGONE MISTICO 

La lotta di oggi 

Alcuni vescovi e sacerdoti “cattolici” si impegnano oggi a benedire non solo il peccatore ma anche il  peccato. Come mai? Peccato e peccatore sono forse la stessa cosa? L’affermarlo sarebbe grande stoltezza.  

Gesù ama il peccatore e odia il peccato. L’avversario suo e nostro, al contrario, ama il peccato e odia il peccatore. Gesù assolve il peccatore, non il peccato. L’avversario suo e nostro, al contrario, assolve il peccato e accusa il peccatore. 

8  Benedire il peccatore è certamente un atto di  misericordia. Gesù non rifiuta mai di benedire coloro  che a Lui si accostano riconoscendosi peccatori. Ma  benedire il peccato è forse un atto di misericordia?  No. Benedire il peccato è una cosa diabolica.  Assolvere il peccatore è un atto degno di Gesù, ma  assolvere il peccato è forse un atto degno di Gesù?  No. Assolvere il peccato è una cosa diabolica.  

L’argomento è questo: all’inizio del mese di febbraio del 1996 un gruppo di vescovi francesi si è dichiarato ufficialmente in favore dell’utilizzazione  dei preservativi plastici nei rapporti di natura  sessuale, e questo in opposizione al Magistero della  Chiesa, ossia in opposizione agli insegnamenti e alle  direttive del Papa. (Pretesto ufficiale: prevenire l’AIDS). Per approvare la decisione presa da questi vescovi, alcuni confratelli “cristiani” mi hanno fatto notare che Gesù non ha condannato la donna  adultera. è vero – ho risposto - ma nel dirle: “Va in  pace”, Gesù le ha anche detto: “e non peccare più”. Il  “Va in pace” di Gesù mi appare come l’assoluzione costante del peccatore, e il “e non peccare più” come la condanna costante del peccato. Assolvere e benedire il peccatore (per esempio l’omosessuale), è un atto di misericordia, un gesto degno di Gesù; ma  assolvere o benedire il peccato (per esempio l’omosessualità) non è un atto di misericordia, e non è degno di Gesù. È una cosa voluta dal demonio, suo  avversario e nostro. È un abominio. 

Giovanni-Paolo II ha detto: “In certe circostanze  l’osservanza della Legge di Dio è difficile, molto difficile. Ma non è mai cosa impossibile”. E per  completare il suo pensiero il Santo Padre ha citato le  parole di S. Agostino: “Dio non comanda mai cose impossibili, ma nel comandare ti invita a fare quello  che puoi. Quello che non puoi ti invita a domandarlo a  Lui, e ti aiuta a potere.” 

É evidente che il fatto di rendere ufficialmente legittimo l’uso dei preservativi plastici, qualunque sia il pretesto invocato, equivale ad assolvere il  peccato, non il peccatore. È una trappola, un  tranello degno della malizia del demonio. Di questo passo diventerà necessario benedire “matrimoni” fra persone omosessuali, e si finirà per trovare delle ragioni “legittime” per farlo.  

É mai successo che un medico smetta di lottare  contro la malattia? Un medico non smette di lottare  contro la malattia, altrimenti a che serve? E a che  serve un vescovo che smette di lottare contro il  peccato? Nessuno può concepire che un gruppo di  medici dichiari che il cancro non è più una malattia.  Ma se un gruppo di vescovi dichiara che il peccato  non è più peccato, non è lo stesso? La cosa pare  impossibile, perché assurda, eppure il fatto si è  prodotto nel mese di febbraio 1996, in Francia, la  nazione che i cristiani hanno sempre considerata come la “figlia maggiore della Chiesa”.  

Come mai dunque dei vescovi sono potuti  arrivare a tanto? Perché volere opporsi al Magistero  della Chiesa...? E a tutti i costi! Perché voler imitare Lucifero, l’angelo eccelso che da portatore di luce è diventato portatore di tenebre? Mistero. Questo  mistero è dei più grandi, ed è probabilmente legato  al Mistero di Iniquità secondo il quale Dio permette  che le forze del Male abbiano il sopravvento sulle  forze del Bene per un certo tempo, finito il quale il  Bene schiaccia il Male e trionfa gloriosamente per l’intervento diretto della Volontà divina. Questo  fenomeno si è prodotto anche due mila anni fa,  quando Gesù è stato apparentemente vinto dai suoi avversari, la “Sinagoga di Satana”. Il deicidio è stato  come una sconfitta del Bene, ma tale “sconfitta” si è quasi subito trasformata in vittoria, e vittoria  grande, grazie alla Risurrezione di Gesù, che con i  meriti acquistati morendo sulla croce è diventato  nostro Salvatore.  

Non è possibile dimenticare le parole che Gesù ha  pronunciate a proposito del seme di grano: se prima  non muore, non può germinare e produrre trenta,  sessanta, cento per uno. Questa legge è presente  ovunque nella natura. Ma può la Chiesa morire? Ne  ha il diritto? La domanda mi spinge ancora verso i  messaggi che don Stefano Gobbi ha ricevuto dalla  Madonna. In data 1o gennaio 1992 trovo le parole  seguenti: «Anche nella Chiesa la tenebra scenderà ancora  più densa e riuscirà ad avvolgere ogni cosa. Gli errori  si diffonderanno maggiormente, e molti si allontaneranno dalla vera fede. L’apostasia dilagherà  come un’epidemia e ne saranno colpiti Pastori e greggi  a loro affidati. In ogni parte della terra dovrà molto  soffrire la Chiesa, questa mia povera figlia  agonizzante e crocifissa. La contestazione al Papa si  farà più forte: teologi, vescovi, sacerdoti e fedeli si  opporranno apertamente al suo Magistero. Il mio Papa  si sentirà sempre più solo, mentre da molti verrà  abbandonato, criticato, deriso.» (1o gennaio 1992). 

La grande Apostasia profetizzata da don Stefano  Gobbi sembra annunciare la morte prossima della Chiesa di Cristo, ma i cristiani bene informati sanno  che siccome la morte fisica non è assoluta, non è nemmeno da temere. Essa offre all’essere umano il privilegio della risurrezione, che è una grande  liberazione. Per mostrare che si tratta di liberazione,  ecco un altro messaggio, quello che la Madonna ha  affidato a don Stefano Gobbi il 31 dicembre 1992. In  esso la Madonna ci rivela quali sono i cinque segni  che precederanno la nostra liberazione. Il brano  scelto descrive il primo di questi segni, quello dei  falsi maestri: «Vi ho più volte annunciato che si approssima “la Fine dei Tempi” e la venuta di Gesù nella gloria. Ora voglio aiutarvi a comprendere i segni descritti nella  divina Scrittura, che indicano ormai vicino il suo  glorioso ritorno. Questi segni sono chiaramente  indicati dai Vangeli, dalle lettere di S. Pietro e di S.  Paolo, e si stanno realizzando in questi anni. Il primo  segno è la diffusione degli errori che portano alla perdita della fede e all’apostasia. Questi errori vengono propagati da falsi maestri, da celebri teologi  che non insegnano più le verità del Vangelo, ma  perniciose eresie basate su errati ed umani ragionamenti. È a motivo dell’insegnamento degli errori che si perde la vera fede, e si diffonde ovunque la grande apostasia. “Fate attenzione, e non  lasciatevi ingannare, perché molti cercheranno di  ingannare molta gente. Verranno falsi profeti ed inganneranno moltissimi”. 9  “Il giorno del Signore non  verrà prima che ci sia stata la grande Apostasia”. 10 

“Verranno tra voi falsi maestri. Essi cercheranno di  diffondere eresie disastrose e si metteranno perfino  contro il Signore che li ha salvati. Molti li ascolteranno  e vivranno come loro una vita immorale. Per colpa loro  la fede cristiana sarà disprezzata. Per il desiderio di ricchezza vi imbroglieranno con ragionamenti sbagliati”. » 11 (31 dic. 1992). 

É evidente che errori di questa natura non sono  errori di distrazione. La ribellione diventa sempre più  aperta, visibile, ufficiale, a tal punto che persino il  Trono pontificio è minacciato, e sempre più da  vicino.

De Parvulis 


lunedì 1 agosto 2022

Quando la Democrazia entra in Chiesa.

 


AGONE MISTICO 

La lotta di oggi 

Quando la democrazia entra in chiesa, lo fa per  pregare? Chi ci crede è ingenuo. Prendiamo l’esempio dei vescovi. Visto che oggi sono divisi, e che metà di essi la pensano al rovescio dell’altra metà, quale delle due metà è la buona? Il vescovo  degno del Buon Pastore, è forse quello che fa  sondaggi per trovare da che parte spira il vento  democratico? Oppure quello che sull’esempio di Mosé mette tutti i suoi talenti al servizio della Legge  di Dio, onde proteggerla contro i capricci degli  uomini? Sembra che certi Pastori non sappiano più  imitare Mosè, oggi, o non vogliano. Eppure sono i  successori diretti di coloro che per venti secoli ci  hanno insegnato che il bene è bene anche se  nessuno lo fa, e che il male è male anche se tutti lo  fanno. Siamo arrivati al punto che alcuni di essi  preferiscono la reputazione di professionisti del culto religioso anziché quella di Pastori d’anime,  dimentichi del fatto che la loro attività non è una  professione ma una missione basata su una  vocazione. 6   

“Grande è il mio dolore” è il titolo del messaggio che don Stefano Gobbi ha ricevuto il 15 settembre  1989 a Fatima. Attraverso detto messaggio si capisce quanto grave sia la situazione attuale all’interno  della Chiesa come all’esterno. Il messaggio dice questo:  

«Partecipate, figli prediletti, al mio dolore. Sono la  vostra Madre addolorata. Il mio Cuore Immacolato  viene trapassato da spine numerose e dolorose. Il  dominio del mio Avversario si è fatto ogni giorno più  grande, ed il suo potere si espande nei cuori e nelle  anime. Una densa tenebra è ormai scesa sul mondo. 

È la tenebra del rifiuto ostinato di Dio. È la tenebra  del peccato commesso, giustificato, e non più  confessato. È la tenebra della lussuria e dell’impurità. È la tenebra dell’egoismo sfrenato e  dell’odio, della divisione e della guerra. È la tenebra  della perdita della fede e dell’apostasia. Nel calice del mio Cuore Immacolato Io raccolgo, ancora oggi, tutto  il dolore di mio figlio Gesù, che misticamente rivive le ore sanguinose della sua agonia. 

Nuovo Getsemani per Gesù è vedere la sua Chiesa  così violata e deserta, dove la maggior parte dei Pastori dorme nell’indifferenza e nella tiepidezza,  mentre altri ripetono il gesto di Giuda, e tradiscono  per sete di potere e di denaro. Esulta il Drago di fronte alla vastità della sua conquista, realizzata con l’aiuto della bestia nera e della bestia simile a un agnello. 7  

...  Per questo sono giunti anche i giorni del mio grande dolore. 

Grande è il mio dolore nel vedere mio figlio Gesù  ancora vilipeso e flagellato nella sua Parola, rifiutata  per orgoglio, e dilaniata da umane e razionalistiche  interpretazioni. 

                                                

7  Nei messaggi che don Gobbi ha ricevuto nel corso dell’anno  1989, la Madonna svela i significati del libro dell’Apocalisse. Nel messaggio del 17.06.1989, è spiegato il mistero della Bestia e del  suo numero: 666. In quello del 13.06.1989 è spiegato il mistero  della bestia nera, simile a una pantera, e della bestia con due  corna, simile a un agnello. La Madonna dice che la bestia nera,  simile a una pantera, è la Massoneria, e che la bestia con due  corna, simile a un agnello, è la Massoneria infiltrata in seno alla  Chiesa. La Madonna spiega che lo scopo di quest’ultima è di distruggere il Cristo e la sua Chiesa, costruendo un nuovo idolo, e  cioè un falso Cristo e una falsa Chiesa. La Madonna rivela parecchi  dettagli salienti sul funzionamento segreto della Massoneria  ecclesiastica, dicendo per esempio che essa riceve ordini e potere  dalle diverse logge massoniche, e che lavora per portare  segretamente tutti quelli che può a far parte di queste  organizzazioni segrete. Gli ambiziosi aderiscono perché viene  prospettata loro la possibilità di facili carriere.  


Grande è il mio dolore nel contemplare Gesù, realmente presente nell’Eucaristia, sempre più dimenticato, abbandonato, offeso e calpestato. 

Grande è il mio dolore nel vedere la mia Chiesa  divisa, tradita, spogliata e crocifissa. 

Grande è il mio dolore nel vedere il mio Papa che  soccombe sotto il peso di una pesantissima Croce,  mentre viene circondato dalla completa indifferenza  da parte di vescovi, sacerdoti, e fedeli.  

Grande è il mio dolore per un numero sempre più  vasto di miei poveri figli che percorrono la strada del  male e del peccato, del vizio e dell’impurità,  dell’egoismo e dell’odio, con il grande pericolo di  perdersi eternamente nell’inferno. ... 

Diffondete senza paura i messaggi che Io vi dono  come Celeste Profetessa di questi vostri ultimi tempi.  Se sapeste il castigo che vi attende se chiudete  ancora la porta dei vostri cuori alla voce angosciata  della vostra Mamma Celeste! Perché il Cuore divino di  mio figlio Gesù ha affidato al mio Cuore Immacolato l’ultimo ed estremo tentativo per condurvi tutti alla salvezza. »  

Fino a qualche anno fa le sacre voci proclamavano dall’alto dei pulpiti che la palma del martirio è un segno di predilezione del Signore, una  grande grazia. Se dunque la legge umana è contraria alla Legge divina, non c’é Pastore che ignori quel che gli rimane da fare, magari a prezzo della propria vita. 

Rifiutare l’autorità del Papa in nome di una democrazia alla quale si sono fatte indossare le vesti  della teocrazia, non ha senso. Il posto della  democrazia non può essere in Chiesa, dove il  padrone è Dio. 

De Parvulis 


venerdì 15 luglio 2022

La Verità è unica, le opinioni molteplici.

 


AGONE MISTICO 

La lotta di oggi 


Nel 1993 i giornali hanno riportato la notizia che  alcuni vescovi cattolici canadesi si sono recati a  Roma per incontrare il Sommo Pontefice. In questa  occasione essi hanno mostrato al Papa i risultati di  alcuni sondaggi effettuati nelle loro rispettive diocesi.  Secondo questi sondaggi, il 67% degli interpellati si  era espresso in favore del sacerdozio femminile.  

Temi come il celibato ecclesiastico, il divorzio, l’aborto, l’omosessualità, l’uso di antifecondativi artificiali, ecc... furono presentati al Santo Padre  come fossero dei diritti umani, visto che i sondaggi d’opinione li davano per scontati. Il Santo Padre, pur sapendo che questo suo atteggiamento non sarebbe  piaciuto a tutti, non ha accettato un criterio simile.  Come avrebbe potuto? Tutti sanno che le opinioni  umane sono instabili, mutevoli, ben troppo mutevoli  per poter rappresentare la Verità. Esse possono  rigettare oggi quello che hanno accettato ieri, o  dichiarare buono oggi quello che ieri avevano già  classificato come cattivo. La Verità invece è cosa  stabile, sicura. Ciò che è vero oggi, lo era ieri, e lo  sarà domani.  

Un principio così chiaro non dovrebbe avere  bisogno di discussioni, ma siccome non tutti annuiscono d’istinto, mi permetto di fare la seguente domanda: 

“Se la maggioranza di un popolo si esprime in  favore di una legge umana che risulta contraria alla  Legge divina, è giusto abolire la Legge divina e sostituirla con quella umana?” 

Propongo una risposta alla sezione seguente.  


Democrazia e Teocrazia.

La domanda era: “Se la maggioranza di un popolo si esprime in favore di una legge umana che risulta  contraria alla Legge divina, è giusto abolire la Legge divina per sostituirla con quella umana?”  

So che a questa domanda, posta alla fine della  sezione precedente, qualcuno vorrebbe rispondere  che agire così è un bene. Forse è convinto che la  democrazia può essere applicata alla religione allo  stesso modo che si applica alla politica. Ma la cosa  non ha senso. Quanto segue ha per scopo di aiutare  le anime di buona fede a fare un po’ di luce su tale questione.  

Chi vive nel mondo occidentale in questo XX  secolo, è spinto suo malgrado a considerare la  democrazia come un valore assoluto (anziché  relativo), e a considerare la teocrazia come un valore  relativo (anziché assoluto). Da qui l’importanza di  iniziare il ragionamento spiegando l’origine e il valore dei due concetti. Il concetto di democrazia esprime  un potere che appartiene al popolo (demos = popolo;  kratos = potere), e che il popolo trasferisce a delle  persone da lui elette periodicamente al governo della nazione. Il concetto di teocrazia invece esprime l’idea di un potere che appartiene a Dio (theos = dio;  kratos = potere). Questo potere, che è spirituale  anziché politico, è nelle mani dei rappresentanti di  Dio che sono i vescovi, quelli che spiritualmente  sono uniti al Papa. I nostri recenti governi sono stati  fondati sulla democrazia. La Chiesa, al contrario, è  stata fondata da Gesù Cristo come una teocrazia 

Anche Israele all’inizio, pur essendo nazione, era  stato fondato da Dio come una teocrazia. In una  teocrazia le leggi di governo non mutano, a meno che  Dio stesso non intervenga a mutarle. Quello che è  divino ha un valore assoluto (sempre). Quello che è  umano invece ha un valore relativo (sempre). Questo chiarisce almeno un punto: che democrazia e  teocrazia sono due realtà distinte, differenti.  Essendo differenti, la logica non permette di dire che l’una vale l’altra, considerarle tali, agire come se lo fossero.  

Malgrado ciò, è facile constatare che esiste oggi  un movimento che vorrebbe negare questa logica  elementare. Basti pensare che da qualche anno un  numero sempre più importante di vescovi, di teologi, di preti cattolici, rifiutano l’autorità del Papa col pretesto che il Papa non è qualificato per prendere  posizione contro i sondaggi, che come si sa  esprimono le opinioni delle maggioranze. È evidente  che questi alti o bassi prelati, pur sapendo che la  Chiesa di Dio è teocratica per definizione, agiscono  come se tale Chiesa potesse funzionare con le regole  della democrazia. Sembra che essi vogliano insinuare che i sondaggi d’opinione, che sono il fondamento del processo democratico, potrebbero  servire la religione come servono la politica. Detti  prelati agiscono come se la Legge di Dio si potesse  legittimamente rimpiazzare con una legge umana là  dove una maggioranza di popolo lo richiedesse. 

Non credo esista atteggiamento più pernicioso.  Per verificare la natura del tranello basta ripensare a Mosé nel film “I Dieci Comandamenti”. Mosé scende dal Monte Sinai con le Tavole della Legge appena  ricevute da Dio. Giunto a valle si accorge che  durante la sua assenza il Popolo eletto, quasi tutto,  si è messo contro Dio. Il nuovo dio scelto da detto Popolo è un idolo, un vitello d’oro. La mia domanda è: se nello scoprire l’infedeltà del suo popolo Mosé avesse sottomesso democraticamente la Legge di Dio  al voto di questo benedetto popolo, chi avrebbe  ottenuto la maggioranza dei suffragi? Dio oppure l’idolo?  

La trappola di oggi è la stessa, ma non tutti  riescono a vederla. Colui che ci riesce è perché non è più malato d’orgoglio, una malattia che distrugge la  vista dell’anima, le pupille dell’anima. Il punto da  osservare è il seguente: “La democrazia non è fatta per i rapporti che uniscono Dio all’uomo, ma per i rapporti che uniscono l’uomo all’uomo.”  La democrazia è una relazione degli esseri umani tra di  loro, la teocrazia invece è una relazione tra Dio e l’uomo. Lo conferma anche l’etimologia delle parole. 

Esempio: la democrazia è come una linea orizzontale che unisce gli uomini andando da un punto all’altro della terra, la seconda è come una linea verticale che unisce il Cielo alla Terra e la Terra al Cielo (dall’alto al basso). Per visualizzare l’esempio citato, mi permetto di proporre lo schema seguente: 


É facile capire che la teocrazia e la democrazia  non sono la stessa cosa. In più, ognuna di esse  occupa un posto che le è proprio ed esclusivo. 

Stando le cose come stanno, non è possibile  immaginare che la legge umana possa rimpiazzare la  Legge divina senza che nulla cambi. 

Conclusione: può un cristiano permettersi di  rimpiazzare la Legge di Dio con una legge umana, e  poi comportarsi come se la sua propria legge venisse  da Dio? No. La Scrittura ammonisce: voler innalzare  la legge umana a livello d i quella divina, voler  mettere la legge umana al posto di quella divina  (come si è tentato di fare durante la Rivoluzione  Francese con il coronamento della dea Ragione sull’altare di Dio), equivale a mettere un idolo al  posto di Dio. A nulla serve lo splendore dell’oro umano. Se questo peccato è commesso da una  persona alla quale Dio ha già fatto il dono di rivelare  Se stesso, detta persona pecca contro lo Spirito Santo. (“Impugnare la Verità conosciuta” è un peccato contro le Spirito Santo). 5 


                                                 

5  Come si pecca contro lo Spirito Santo? Il catechismo  tradizionale parla di  “SEI peccati contro lo Spirito Santo”, ma in  realtà si tratta di sei versioni dello stesso peccato, che è un’offesa alla Verità conosciuta e poi rifiutata. Dette versioni si enunciano nel modo seguente: 1−PRESUNZIONE DI SALVARSI SENZA  MERITO. (l’Inferno non c’é e tutti si salvano: falso). 2−IMPUGNARE  LA VERITÀ CONOSCIUTA. (Lottare contro la Verità dopo averla conosciuta). 3−INVIDIA DELLA GRAZIA ALTRUI. (Invidiare con  rancore coloro che ricevono da Dio dei carismi o dei favori speciali). 

4−DISPERAZIONE DEI PECCATI. (Dire che Dio non può perdonarmi perché i miei peccati sono eccessivi). 5−OSTINAZIONE  NEI PECCATI. (Ripetere gli stessi peccati, non per debolezza ma con orgogliosa ostinazione). 6−IMPENITENZA FINALE. (Arrivare in  punto di morte e rifiutare i sacramenti che ci vengono proposti). 

venerdì 27 maggio 2022

LOTTA TRA VERO E FALSO

 


AGONE MISTICO 

La lotta di oggi 


1. - Giovanni-Paolo II, il Cielo ne parla.  

Nel 1978, dopo la morte improvvisa di GiovanniPaolo I, un nuovo Papa è stato eletto alla guida della  Chiesa, Giovanni-Paolo II. In questa occasione don Stefano Gobbi  1  ha ricevuto dalla Madonna le  parole seguenti:  

“Oggi hai pregato per il nuovo Papa che il mio Cuore Immacolato ha ottenuto da Gesù per il bene  della sua Chiesa. È figlio da me prediletto, perché si è  consacrato al mio Cuore fin dal principio del suo  sacerdozio. (...)  Voi lo dovete difendere nei momenti in  cui il mio Avversario si scatenerà contro di lui,  ingannando quei miei poveri figli che gli si opporranno.”  (17 ottobre 1978). 

Il nome di Giovanni-Paolo II è ricorrente nei  messaggi del “Libro Azzurro” di don Stefano Gobbi. 

Le parole che la Madonna utilizza a suo riguardo  sono piene di tenerezza materna, di rispetto, e di  venerazione. I due brani che seguono ne offrono un  esempio.  

1. – “É il mio Papa. È stato formato da me. In ogni  momento è condotto da me sul cammino della sua personale consacrazione alla vostra Mamma Celeste,  da lui percorso con docilità, con abbandono filiale, e  con grande fiducia. Egli è parte importante del mio  disegno. È il Papa della mia luce che in questi anni è  riuscito a diffondere nella Chiesa e in tutte le parti di  questa umanità tanto minacciata. Io stessa lo conduco  su tutte le strade del mondo. Egli mi segue con la  docilità di un bimbo, con il coraggio di un apostolo,  con il sacrificio di un martire, con l’abbandono di un figlio. Questo Papa è il capolavoro della mia  predilezione ed ha il grande compito di donare a tutti  il carisma della mia tenerezza materna. (...)  Quanti  pericoli lo circondano! Come sono forti le insidie che il  mio Avversario gli tende sul suo cammino! Coloro che  attentano alla sua vita stanno per attuare il loro tenebroso disegno. Ormai per lui è vicina l’ora del suo  calvario e della sua personale immolazione.”  (13  agosto 1987). 

2. “La contestazione al Papa si farà più forte: 

teologi, vescovi, preti, e fedeli si opporranno  apertamente al suo Magistero. Il mio Papa si sentirà  sempre più solo mentre da molti verrà abbandonato, criticato e deriso.”  (1 gennaio 1992). 

Anche i libri di JNSR  2 contengono messaggi  celesti, e alcuni di essi riguardano Papa GiovanniPaolo II. Nel quarto volume di: “Témoins de la Croix”,  in data 31 maggio 1997 l’Eterno Padre parla a JNSR nel modo seguente: “Ricordatevi che solo la voce di Dio può fermare gli elementi scatenati. Entrate nella  Barca di Pietro. Rifugiatevi presso di lui. Lui solo ha l’autorità che oggi gli conferisco per calmare i venti della discordia, ... e spegnere il fuoco acceso sulla terra dagli uomini della guerra.” 

Il 7 giugno dello stesso anno Gesù le avrebbe  dettato il seguente messaggio: “Soprattutto domando alla mia Chiesa di rimanere fedele a Gesù Cristo, suo  maestro divino, e di seguire oggi colui che per grazia  di Dio è divenuto il suo Vicario di Cristo in terra, il  vostro santo Papa, il mio Pietro. Obbeditegli come se  Io stesso mi trovassi al posto suo. Tutte le membra  devono rimanere unite, perché lui è in Me come Io sono in lui”. (7 giugno 1997). 

Qualche giorno dopo, il giorno 11 di giugno, Gesù  le avrebbe ancora dichiarato quanto segue: “É Dio che ha scelto il vostro Papa, ma è nel Cuore di Maria  che ha letto il suo nome. Il Cuore di mia Madre è così  trasparente! Essa lo aveva già preparato secondo la  sua propria immagine. Il Cuore di Maria ha penetrato  nel cuore stesso della Santa Trinità per domandare a  Dio di riconoscere questo suo figlio prediletto, il suo Papa, il Papa che l’avrebbe accompagnata sul cammino di tutti i popoli per intraprendere la grande  evangelizzazione degli ultimi tempi. ... Farà passare sull’altra riva il Popolo che Dio gli ha affidato, tutti i consacrati a Maria. Sarà la luce in queste che coprono  gli spiriti degli uomini che vogliono camminare senza  Dio. La barca sarà scossa; ma la Barca di Pietro è come l’Arca di Noè: niente la può demolire perché il suo carico è prezioso agli occhi di Dio. Essa entrerà  nel Porto della Salvezza con tutte le Pecorelle e con  tutti gli Agnelli che gli sono stati affidati. Pietro ormai  non sarà più là. Avrà compiuto la sua missione. Come  Mosè, egli non entrerà con il suo Popolo nella nuova  Gerusalemme che Dio prepara per accogliere il Popolo eletto.”  (11 giugno 1997). 

Purtroppo esistono “cattolici” che considerano Papa Giovanni-Paolo II come una specie di antiCristo. Sono quei tradizionalisti “ante litteram” che sotto mille pretesti rifiutano di sottomettersi a Papa  Giovanni-Paolo II, da essi considerato come “troppo  progressista”. Altri invece, più numerosi, considerano Giovanni-Paolo II come “troppo  conservatore”, cioè retrograde, e lo boicottano in tutto. Questi due estremi non sembrano conciliabili.  Allora offro, ai primi come ai secondi, la seguente  metafora: «Tutte le città moderne hanno dei  semafori. Senza semafori ci sarebbero troppi  incidenti, e ce ne sarebbero ancora di più se di  punto in bianco qualcuno decidesse di toglierli tutti,  o di lasciarli sempre tutti sul verde. Papa GiovanniPaolo II è colui che si sforza di mantenere in  funzione i semafori là dove Dio li ha messi. La cosa  non piace alla maggioranza degli automobilisti di  oggi, perché essi hanno premura, tanta, e  maledicono i semafori che a loro appaiono di  impedimento: rossi, sempre rossi, inutilmente rossi.  Stando le cose come stanno, io mi aspetto che il  giorno in cui Satana riuscirà a far salire sul Trono  pontificio il suo accolito nella persona del Falso Papa, tutti i “semafori rossi” verranno aboliti. Il  peggio è che le masse popolari applaudiranno. Lo faranno gridando: “Hurrà! Finalmente un papa che  ci capisce!” Ma che seguito avrà una simile avventura? Che diventerà la città umana quando i “semafori” saranno tutti verdi, sempre verdi, soltanto verdi?» 

Coloro che denigrano il Magistero di Papa  Giovanni-Paolo II sanno certamente che la sua elezione è stata regolare, e che non c’é contraddizione tra il suo Magistero e quello dei suoi predecessori. Così stando le cose, che interesse c’é a disobbedirgli? Perché voler imitare il folle gesto di quell’Angelo supremo che l’orgoglio ha spinto a  mettersi contro Dio dicendo “Non serviam”? Non è così che la creatura crea il suo proprio inferno?   Queste parole sono umane, lo so bene, ma ce ne  sono altre la cui origine è tutt’altro che umana: si tratta di un messaggio che il 29 giugno 1988 la  Madonna ha affidato a don Stefano Gobbi in occasione di un cenacolo organizzato per i sacerdoti ed i Vescovi d’Irlanda riuniti al Santuario di Knock. 

La Madonna ha detto loro:  

«Figli prediletti, portate gli uomini a Cristo con la  fede di Pietro. Solo su Pietro Cristo ha fondato la sua  Chiesa. Solo per Pietro Gesù ha pregato perché la sua  fede restasse sempre integra. Solo a Pietro il Signore  ha affidato il compito di confermare i fratelli. ... Come  mamma addolorata e preoccupata vi invito tutti a  guardare oggi al successore di Pietro, al Papa  Giovanni-Paolo II. È il mio Papa. È il Papa da me  formato nel profondo del mio Cuore Immacolato. È il  Papa della mia grande luce, in questi tempi della più  grande oscurità. Con la fede di Pietro egli illumina la  terra e conferma tutta la Chiesa nella verità. Il Papa  oggi riafferma la fede totale in Cristo figlio di Dio come  un nuovo Pietro, e come un nuovo Paolo va in tutte le  parti del mondo a proclamare con coraggio il suo  Vangelo di salvezza. Sostenete il Papa con la vostra  filiale unità. Pregate per lui, soffrite con lui, amatelo,  circondatelo di una forza potente di ubbidienza umile  e coraggiosa. » 


Ma non è che l’inizio. Infatti molti vescovi ormai non sono più uniti con il Papa, e percorrono un cammino opposto a quello da lui indicato. È questa  una divisione più grande e più pericolosa, anche se  non è ancora visibile, che addolora e fa sanguinare il  mio Cuore di Mamma, e fa quasi cadere il mio Papa  sotto il peso di una croce troppo pesante. Io vi ho  preparati perché possiate aiutarlo a portare la sua grande Croce. Per questo è giunta l’ora in cui deve apparire in tutta la sua forza ed il suo splendore il  grande esercito che in questi anni, nel silenzio e nel  nascondimento, mi sono formato in ogni parte del  mondo con il mio Movimento Sacerdotale Mariano, per  la difesa e per il forte sostegno del Papa. Così  comincia a delinearsi chiaro il disegno del piccolo  gregge che rimarrà fedele a Cristo ed alla sua Chiesa,  tutto custodito nel giardino del mio Cuore Immacolato.  »  (29 giugno 1988).  

Il tranello più pericoloso del Mistero di Iniquità è quello dell’apostasia, sinonimo di infedeltà. Fra i numerosi messaggi che Gesù ci manda per aiutarci a  riconoscere tale tranello, alcuni tra i più importanti  si trovano nei libri di Vassula Ryden: 3 Per esempio,  alla pagina 3 del terzo volume di “La vera vita in  Dio”, si può leggere quanto segue:  

“Non ascoltate quelli che si oppongono a Pietro, questo Pietro-dei-miei-agnelli che al presente è  Giovanni-Paolo II. Sono Io che l’ho scelto, ed è il  prediletto dell’anima mia. Non ascoltate quelli che lo  condannano. Si sono smarriti.” (3 dicembre 1988). 

Nel “Libro azzurro” di don Stefano Gobbi si trova un testo intitolato: “Il disegno dell’amore  misericordioso”. In esso la Madre celeste ci avverte che il mondo sarà salvato dall’autodistruzione tramite una prova che lei stessa ci ha annunciata, e  non una volta sola. Nel leggere tale testo penso al  Segreto di La Salette, poi a quello di Fatima; penso ai  messaggi profetici dati a Medjugorje, a San Damiano, a Kibého, a Naju, ad Akita, all’Escorial, a  Garabandal... Penso al Mistero d’Iniquità che si installerà in seno al Corpo Mistico di Cristo (la  Chiesa) per farlo morire. Riprendo la mia lettura, ed  ecco il seguito del brano: 

«Nella persona e nell’opera del Santo Padre Giovanni-Paolo II, Io rifletto la mia grande Luce che  diventerà tanto più forte quanto più la tenebra  avvolgerà ogni cosa. Sacerdoti e fedeli consacrati al  mio Cuore Immacolato, figli che da ogni parte del  mondo ho raccolto nella mia schiera per la grande  battaglia che ci attende, unitevi tutti attorno al Papa e  sarete rivestiti della mia stessa forza e della mia luce  meravigliosa. Amatelo, pregate per lui, ascoltatelo. 

Ubbiditelo in tutto, anche nel portare l’abito ecclesiastico. ... Anche alla Chiesa, che ha nel Papa la  sua guida sicura, sarà abbreviato il tempo della purificazione secondo il mio disegno d’amore. »  (1  gennaio 1979). 


A conclusione di questa sezione, mi sia permesso  di riportare un richiamo profetico proveniente dal manoscritto : “Messaggi del Cielo, dedicati ai due  Cuori”. 4 

I membri del Corpo Mistico, tutti, a chi devono la loro totale obbedienza? A Me, tramite il mio legittimo  rappresentante, colui che eredita l’autorità di S. Pietro, e che oggi porta il nome di Giovanni-Paolo II.  Quando comparirete davanti a Me, voi che  appartenete alla Chiesa cattolica, dovrete rispondere di tutte le volte che gli avrete disobbedito!” 

De Parvulis

lunedì 18 aprile 2022

Ai vincitori di questa lotta Gesù riserva un posto nel mondo dell’Era nuova che sta per nascere.

 


AGONE MISTICO 

La lotta di oggi 

Vincere questo combattimento è guadagnare il titolo d’entrata nel Regno messianico, l’Era nuova  che Dio vuol accordare alla Umanità da Lui rinnovata. La bellezza di questa nuova Era sarà superiore a quella del primo Paradiso  terrestre. *   

* Il “miglioramento” deriva dal fatto che davanti a Dio la figliolanza dell’uomo risulterà arricchita dal  Sacrificio di Cristo, un tesoro di ricchezze spirituali che Adamo ed Eva  non possedevano nel giardino dell’Eden. (S. Paolo dice che il nuovo titolo dei Figli di Dio sarà quello  di: “Figli nel Figlio...”. È un titolo che supera quello che l’uomo possedeva prima del Peccato originale). 

De Parvulis