domenica 10 luglio 2022

SAN PIO V IL PONTEFICE DELLE GRANDI BATTAGLIE

 


L'AVVERSARIO DELL'ERESIA 

Abbiamo visto come San Pio V, e da religioso e da cardinale, abbia, quale custode indefettibile dell'ortodossia, coraggiosamente combattuta la Riforma. Da pontefice la sua vigilanza si fece ancora più attenta. Qualcuno dei suoi predecessori, o per troppa indulgenza o per mancanza d'accortezza, aveva allentato alquanto le redini del governo; egli le strinse con mano ferma, senza curarsi di chi s'adombrava e s'impennava per il cambiamento di autorità. E mentre da una parte si sforzò di riformare i grandi, prelati e i cardinali, pretese dall'altra che imperatori e re cattolici si sottomettessero alle direttive della Chiesa. 
   È necessario seguirlo attentamente nella sua lotta incessante e generale contro i nemici del cattolicesimo. La necessità in cui ci troviamo, di esporre frammentariamente i fatti, non deve farci dimenticare che Pio V seppe dirimere a un tempo tutte le questioni religiose molteplici e delicate, che esigevano un pronto intervento. 
 
   La Germania gli suscitò contro molti avversari, poiché la Riforma per la connivenza e l'aiuto dei principi, vi aveva messo profonde radici. Poco curanti della dottrina, costoro avevano soprattutto approfittato delle dispute dogmatiche, per accrescere le loro ricchezze e consolidare il loro potere. Il motto di Melantone: “I principi sono chiamati divinità dal salmista” non lusingava soltanto il loro orgoglio, ma legittimava la loro intrusione nella sorveglianza delle chiese e nella direzione dei fedeli. 
   Ma su questo terreno, ove entrarono con tanta temerità, incontrarono oltre il comune avversario il cattolicesimo, le loro stesse passioni. Avidi di guadagno e di supremazia, i duchi di Brandeburgo, di Sassonia e gli Elettori palatini si lanciarono all'assalto, ma i loro interessi e la loro ambizione causarono in breve la rottura del loro fragile accordo, 
   Quando Pio V salì al pontificato, la lotta fino allora ritardata dal naturale, lento carattere dei tedeschi, minacciò di scoppiare. Cattolici e protestanti si stancarono di vivere sotto il regime provvisorio del trattato di Augusta (1555). I primi, scossi dal loro torpore dai gesuiti, che con la predicazione e l'insegnamento cominciavano a convertire Colonia, Treviri, Monaco, Ingolstadt, Innsbruck e molte altre città dell'impero, s'apprestavano a rivendicare e riprendere i loro antichi privilegi. I secondi, insuperbiti dei loro successi, intendevano di ottenerne dei maggiori e fare abolire ufficialmente il reservatum ecclesiasticum; poiché questa rinuncia ai beni ecclesiastici imposta a ogni beneficiario che accettava la Riforma, non impediva che un certo numero di beneficiati, segretamente guadagnati all'eresia, rimanessero ancora nei loro impieghi. 
   Il sostenitore nato del cattolicesimo in questa lotta era l'imperatore; suo compito era difendere la S. Sede e riunire i dissidenti. Ma Pio V non poteva far grande assegnamento sul suo aiuto. Massimiliano II aspirava, come i principi tedeschi, a sottrarre i suoi Stati a ogni giurisdizione di Roma. Da tempo simpatizzava coi luterani, e, nonostante le condanne del pontefice, non disdegnava di approvare altamente il detto, molto decantato dagli uomini politici protestanti: Cuius regio, huius religio, quale è lo stato, tale sia la religione. 
   Suo padre Ferdinando, essendo stato informato che a sua insaputa aveva interrogati gli Elettori di Sassonia, di Brandeburgo e del Palatinato su un loro eventuale concorso “nel caso che la dominazione papale divenisse più imperiosa”, temette di vedere il Sacro Impero posto in balia a delle credenze tanto incerte. “Ti confesso schiettamente, gli scrisse, che se tu non mi assicuri che conserverai la religione cattolica e che vuoi vivere e morire nel seno della Chiesa romana, io non solo non sosterrò la tua elezione, ma sarò il primo a combatterla” 1 . 
   Morto Ferdinando (1564), i principi brigarono per trascinare Massimiliano a mettersi a capo d'una guerra contro la Santa Sede. Essi sapevano troppo bene che questi aveva manifestato a Cristoforo di Wurtemberg la speranza di appianare le dissensioni dei Riformati, per “poter torcere il collo al Papa”. Sapevano inoltre ch'egli aveva mostrato rammarico per l'elezione del cardo Ghislieri, e che mentre sedeva a tavola con Alberto di Baviera, avendone ricevuto l'annunzio da un corriere di Cosimo de' Medici, senza alcun riguardo alla presenza del Commendone aveva fatte delle riflessioni poco favorevoli sul carattere e sui meriti del nuovo eletto 2 . L'elettore palatino, Federico III, si sforzava perciò di convincere i suoi colleghi: “Aiutiamo, diceva, il giovane imperatore a liberarsi dal papismo, e a distruggere l'idolatria e la superstizione”. 
   L'unico mezzo per indurlo a decidersi era la convocazione della Dieta. Durante queste assisi si sarebbe facilmente sollevata la questione che avrebbe acuito l'antagonismo tra il papato e l'impero, e avrebbe affrettata l'autonomia religiosa della Germania emancipata. 
   Uno dei motivi più seducenti era il pericolo imminente dell'invasione turca e l'obbligo di scongiurarlo. Gli ottomani minacciavano la frontiera orientale dell'impero, e Soliman si vantava di occupare presto la città di Vienna. Massimiliano, allarmato, convocò la Dieta ad Asburgo. Il disegno dei luterani e dei calvinisti andava effettuandosi al di là di quanto essi potevano desiderare, e poiché uno dei punti del programma dell'assemblea era la difesa del territorio imperiale, la Santa Sede, rassicurata a questo riguardo, non avrebbe pensato a mandarvi il Nunzio, e si sarebbe così potuto più facilmente circonvenire l'imperatore. 
   Ma quelli che facevano assegnamento sull'indifferenza di Pio V e si burlavano della sua astensione, ebbero una sorpresa ben amara. Al nuovo Papa, appena uscito dal conclave, fu annunziata la convocazione della Dieta. Egli invece di fermarsi all'argomento, trattato calorosamente, della difesa del Sacro Impero contro le orde musulmane, andò dritto a una frase incautamente inserita dall'imperatore nella sua dichiarazione: “L'assemblea potrà pure definire esattamente i dogmi cristiani, e stabilire le misure utili per arrestare il progresso delle sette perniciose, che si sono introdotte in Germania”. 
   Nonostante questo colpo da to con destrezza alle confessioni eretiche, “la prudenza è madre di sicurezza”, è un fatto che nelle Diete precedenti si erano promulgati dei nuovi dogmi per la Chiesa. Pio V non si lasciò ingannare. 
   “In mezzo agli strepiti d'una corte rumorosa, scrive Fléchier, in mezzo a tutte le premurose acclamazioni che salutavano la sua elezione a pontefice, Pio V senza lasciarsi vincere da quell'emozione che prova ordinariamente chi giunge al potere, cominciò subito a disimpegnare il proprio ufficio, e spedì un breve al card. Commendone, ordinandogli di trovarsi presente alla Dieta germanica, in qualità di legato apostolico. Indirizzò nello stesso tempo a lui, al cardo Truchsess, agli arcivescovi di Magonza e di Treviri e ai vescovi tedeschi istruzioni forti e precise, perché non tollerassero alcuna diminuzione delle prerogative della Santa Sede, e soprattutto non permettessero a un'assemblea laica di tenere una specie di concilio, e di giudicare su punti riguardanti la fede”. 
  Truchsess, che si era tempestivamente congratulato delle “disposizioni pacifiche” di Pio IV dovette presto constatare che le concessioni non ottenevano buoni frutti e plaudì all'abile fermezza di Pio V, che si opponeva alle manovre dei protestanti. 
    Con il legato il Papa fece partire alcuni teologi eminenti: Scipione Lancellotti, Nicola Sanders, e i gesuiti Nadal, Ledesma e San Pier Canisio. 
   La scelta del Canisio fu felice; egli era fornito d'ingegno, d'eloquenza e di grande virtù; aveva il vantaggio di essere gradito ai tedeschi, e veniva a buon diritto considerato come uno degli uomini più affezionati al proprio paese. Non contento di “promettere a Dio di faticare per la salvezza della Germania insieme all'angelo custode dell'impero”, bramava di far convergere sulla sua sola patria tutta l'attività della Compagnia. Lasciamo l'Italia e la Spagna, scriveva da Worms al Padre Vittoria nel 1557, e consacriamoci per tutta la vita alla Germania. Canisio godeva inoltre fama di uomo mansueto 3 . 
   “La verità dev'essere difesa con carità, scriveva da Asburgo nel 1559, e dobbiamo far tutto il possibile per acquistarci la stima di quelli che non la pensano come noi”. Ora è appunto questa condiscendenza che il cardinale Madruzzi e l'arcivescovo di Magonza sollecitavano dalla Santa Sede. “I tedeschi, sia regolari che secolari, diceva Truchsess, non si lasciano facilmente convincere che devono ricorrere a Vostra Santità, e si sa per esperienza che essi non hanno più molta fiducia di guarire, appena si dice loro che i rimedi devono venire da Roma” 4 . La scelta del Canisio fu perciò frutto di una tattica felice; la simpatia personale ch'egli ispirava, si rifletteva sulla missione del legato. Appena giunto, il santo. diede principio alle sue predicazioni; tre o quattro volte al giorno egli attirava attorno al pulpito numerosi uditori, e la sua influenza si fece a poco a poco sentire anche nella Dieta. 
   Sulla Dieta agiva direttamente il card. Commendone 5 . Attraverso conferenze private, egli aveva subito notificato gli ordini della Santa Sede ai duchi di Cleves, di Baviera, di Brunswick e agli arcivescovi elettori di Treviri e Magonza. La Dieta, disse loro, non ha ricevuto il mandato di prolungare il Concilio di Trento né di discutere sulle deliberazioni. Cercare una via di conciliazione coi Riformati sarebbe a un tempo errore e sogno vano. Un'assemblea cosi eterogenea, chiamata all'improvviso a dare il proprio giudizio su dissensioni in fatto di religione, invece di risolvere le differenze, non farebbe che aggravarle. Se, in seguito ai loro colloqui, i protestanti partissero più disuniti di prima, qual bene si sarebbe ottenuto da un dibattito, nel quale principi, ecclesiastici e predicatori non faranno altro che fantasticare, per far trionfare ciascuno la propria interpretazione? In quale spaventevole discordia non farebbero precipitare le discussioni tra cattolici e luterani della Confessione rettificata e della Confessione non rettificata? Come mettere d'accordo i seguaci di Hessus, di Strigel, di Wigand e di Schwenkfeld, i Flaciniani, gli Adiaforisti, i Synergisti, gli Osiandriti, i Muscoliti, senza parlare degli Zwingliani, dei Calvinisti, dei novelli Ubiquisti e di tanti altri riformatori? Ammesso il principio della controversia, chi dirà l'ultima, definitiva parola sull'interpretazione della Sacra Scrittura? Quando anche l'imperatore volesse tentare un colpo di forza, incontrerebbe nei suoi Stati un'opposizione irriducibile, e la cristianità non si adatterebbe mai a ritenere come sue le credenze d'un'assemblea laica o mista. Il Santo Padre, conchiudeva il legato, proibisce sotto pena di incorrere nelle censure, che nella conferenza si tocchino questioni dottrinali.  
   Commendone fece pervenire indirettamente all'imperatore queste ingiunzioni, riservandosi di convincerlo per via ufficiale, qualora egli avesse tentato di sfuggire. 
   Massimiliano, che conosceva il Papa, valutava pienamente il valore di tali avvertimenti, e poiché gli ripugnava di romperla pubblicamente con la Chiesa, decise di attendere, senza provocarla, l'occasione per rendersi indipendente. E cosi quando all'apertura della Dieta, nel marzo 1566, il duca di Baviera lesse il messaggio imperiale, il tentativo di conciliazione tra cattolici e protestanti, stipulato nella lettera di convocazione, era già svanito. La Dieta a sua volta ratificò le decisioni di San Pio V; gli argomenti religiosi non provocarono alcuna disputa, e cattolici e riformati, riuniti separatamente, presentarono per iscritto all'imperatore le loro reciproche querele. 
   Gli ugonotti si assembrarono tumultuosamente nel palazzo di Augusto di Sassonia. Là, pur accapigliandosi tra loro, finché si trattò delle loro dispute private, si affratellarono per opprimere coi peggiori oltraggi i loro colleghi cattolici. 
   Questi risposero alle ingiurie dei loro avversari con un tono di moderazione, che di per se stessa era già una forza: l'urbanità rende migliori le buone ragioni. Essi deplorarono che si fosse osato trattare la loro religione come “idolatria pagana”, e che venissero accusati di attentare all' onore e alla prosperità della Germania. Quindi, passando all'offensiva, svilupparono questo argomento, messo pure in rilievo da Ronsard nella sua Elegia a Guglielmo des Autels: “Se è necessario credere che Dio non si sia ricordato della sua povera Chiesa che da quarant'anni in qua, e abbia atteso finora ad accendere miracolosamente nel Sacro Impero germanico la luce infallibile, che dovrà rischiarare in seguito tutta la cristianità, per quale incomprensibile vendetta l'Onnipotente, dopo aver riscattato a sì caro prezzo il genere umano e inviato lo Spirito Santo alla Chiesa cristiana, ha per tanto tempo rifiutata una tal grazia ai nostri pii antenati, e abbandonati alla eterna dannazione tanti milioni d'anime battezzate nel suo nome?”. 
   A questa replica franca e cortese, i Riformati non risposero che raddoppiando le ingiurie 6 . 
   Tuttavia, se i cattolici si trovavano facilmente d'accordo sui punti essenziali, differivano però tra loro su parecchi altri, non privi d'importanza. Il legato si mostrò tanto più inquieto, in quanto che gli ordini di Pio V, malgrado la loro precisione, davano luogo a polemiche. 
   Il Papa aveva ingiunto ai suoi rappresentanti di lasciar la Dieta, qualora questa avesse inserito nel suo programma la conferma della pace d'Augusta. Sorpresi per questa severità, gli elettori cattolici la disapprovarono, qualificandola come una esagerazione. Il Commendone stesso la giudicò una misura eccessiva. 
   Da parte sua non opponeva alcuna difficoltà a eseguire materialmente le istruzioni ricevute, ma voleva con una saggia prudenza adattarle alle circostanze. Ansioso dell'avvenire, interrogava i suoi teologi. Lancellotti e Sander si pronunciarono favorevoli alla partenza immediata; i tre gesuiti prospettarono una soluzione più benevola. Questa varietà di pareri accresceva le incertezze del legato, il quale fini di comunicare al Santo Padre il suo parere e quello dei suoi consiglieri. 
   Pio V persistette da principio nei suoi sentimenti; ma poi, pregato da San Francesco Borgia, superiore generale dei gesuiti, da lui tenuto in grande stima per le sue virtù, si decise a consultare la Congregazione dell'Inquisizione. Questa fu di opinione che la semplice ristampa, tutta teoretica, del trattato d'Augusta non abrogava i diritti della Santa Sede. Allora il Papa autorizzò il Commendone ad agire in piena libertà. 
   Le circostanze concorsero a trarre il cardinale d'imbarazzo. Le violente dispute tra luterani e calvinisti, gli intrighi di Augusto di Sassonia e il processo dell'Elettore palatino attirarono tutta l'attenzione della Dieta. 
   Massimiliano, sempre bramoso di far le parti di arbitro e impotente a ristabilire la concordia, s'irritava contro i protestanti che chiamava “gente indecisa e mobile”. Stanco alla fine di tante lungaggini e inutili schiamazzi, congedò gli Elettori senza aver potuto effettuare il suo sogno. 
   Cosi, grazie all'energia di Pio V e alla destrezza del suo legato, i loschi maneggi della Riforma naufragarono miseramente. Solo il Commendone ottenne dal suo soggiorno qualche vantaggio: la soppressione degli abusi che il Santo Padre gli aveva segnalati. Il nuovo arcivescovo di Colonia, sospetto di condiscendenza verso l'eresia, dovette dichiararsi ortodosso, e la sede episcopale di Magdeburgo non venne più aggiudicata alla Casa di Sassonia. Egli impose ancora ai disertori ecclesiastici di rientrare, mise termine alla lunga vacanza delle sedi episcopali di Vienna e Gratz, costrinse parecchi titolari a ricevere la consacrazione, e provvide che tutti i vescovi dell'Impero avessero consiglieri dotti e virtuosi. 
   Si capisce come Pio V, soddisfatto dei felici risultati di questa legazione, abbia voluto conferire al suo rappresentante insigni onori. Il Papa, cosi umile, cosi nemico di ogni sfarzo che riguardasse la sua persona, voleva che venissero debitamente onorati quelli che avevano ben meritato della Chiesa. 
   Quando seppe del ritorno del Nunzio, radunò la corte pontificia, e diede incarico a una deputazione del Sacro Collegio di precederlo e accompagnarlo in trionfo al Vaticano. Là, assiso sul trono, lo accolse con grandi segni di stima e lo dichiarò assai benemerito della Sede Apostolica e di Dio. 

*** 

Card. GIORGIO GRENTE

Voi lo vivrete!

 


Figlia Mia. Comunica al mondo che la fine viene. Ci siete vicini ma non lo vedete perché non volete crederci.

Il mondo è in una situazione molto difficile e il traviamento è grande. Esso aumenterà ancora di più amati figli ma non protestate e restate sempre nella fede perchè ciò che Noi vi comunichiamo in questi messaggi è vero e voi “vivrete” quanto vi abbiamo comunicato.

Figlia Mia. Comunica al mondo che non resta più molto tempo. Tutto avverrà velocemente non appena (alla fin fine) la fine sarà annunciata. Orsù preparatevi bene, siate puri e degni di presentarvi davanti a Gesù il vostro Signore e fate tutti i passi che Noi vi abbiamo menzionato in questi e in altri messaggi.

Il tempo della vostra preparazione sta per finire e guai a chi non ha ascoltato la Nostra Parola perché è la Parola dell’Onnipotente. EGLI donò a Me, la Sua Santa Serva, questa missione per avvertirvi, per prepararvi in modo che siate pronti e non andiate perduti.

Ascoltate dunque la Parola comunicataMi dal Padre e chi vi è donata in questi messaggi e preparatevi. La fine è vicina ma il vostro mondo è talmente ricoperto di veli (ottenebrato) che voi non riconoscete tutti i segni, non riuscite a vedere la connessione fra i vari avvenimenti e siete smarriti in questo tempo della fine.

Credete figli Miei e preparatevi! Chi è forte nella fede supererà anche gli ultimi tempi. Alzatevi e preparatevi dunque. Oggi non vi posso dire di più.

Credete, figli Miei credete perché la vostra fede è messa alla prova. Amen.

Io vi amo.

Pregate molto amati figli e pregate con devozione. Pregate per ricevere aiuto dal Cielo e Noi ve lo doneremo.

Non dubitate e non abbiate mai paura. Il maligno ora diffonde molta paura e dubbio nel vostro mondo in modo che possa controllarvi ancora meglio perché dove ci sono paura e dubbio, il diavolo può mettere in atto con facilità i suoi piani e dove la fede non è forte, egli può intrufolarsi velocemente e inviare i sui demoni che tentano chi è debole nella fede. Amen.

State attenti perché l’ultimo tempo sarà pesante, ma chi è con Gesù non ha nulla da temere. Amen.

Pregate, dunque e preparatevi perché il tempo che ancora resta è poco. Amen.

Con amore,

La vostra Mamma Celeste.

Madre di tutti i figli di Dio e Madre della Salvezza.

14 marzo 2016

PIANIFICAZIONE FAMILIARE NATURALE, L'ATTO SESSUALE CONIUGALE E LA PROCREAZIONE

 


LA CHIESA HA SEMPRE PUNITO CON LA SCOMUNICA PER LUNGO TEMPO COLORO CHE COMMETTEVANO IL PECCATO DI CONTRACCEZIONE


Fin dall'inizio della Chiesa cattolica, chi osava commettere l'atto di contraccezione mentre sceglieva di compiere l'atto coniugale doveva fare penitenza per molto tempo, perché era considerato un atto così malvagio. 

Intorno all'anno 1000, le Decretali di Burchard furono compilate da Burchard, (965-1025) vescovo di Worms in Germania. Questa raccolta di diritto canonico chiamata Decreta esercitò una grande influenza per secoli nella storia della Chiesa. Diverse caratteristiche della seguente legislazione sono significative. La pena è meno severa di prima, cioè dieci anni di penitenza invece del perdono solo in caso di morte; l'aborto e la contraccezione sono ugualmente repressi; e viene fatta una distinzione nella colpevolezza (sempre grave) di una donna che abortisce o interferisce con il concepimento perché è povera, e di una donna che fa lo stesso per evitare l'umiliazione di avere un figlio fuori dal matrimonio:

"Hai fatto quello che alcune donne sono solite fare quando fornicano e vogliono uccidere la loro prole; agiscono con i loro veleni (maleficia) e le loro erbe per uccidere o tagliare l'embrione, o, se non hanno ancora concepito, si ingegnano per non concepire?  Se hai fatto questo, o hai acconsentito a questo, o lo hai insegnato, devi fare penitenza per dieci anni nei giorni feriali legali. La legislazione di un tempo scomunicava tali persone dalla Chiesa fino alla fine della loro vita. Ogni volta che una donna impediva il concepimento, era colpevole di altrettanti omicidi. Fa molta differenza, tuttavia, se la donna in questione è una povera che ha agito così per mancanza di mezzi per nutrire (la sua prole) o se lo ha fatto per nascondere il crimine della sua fornicazione". (Decretali di Burchard, Decreta, num. 19; PL 140, 972)

La malvagità di tutte le forme di controllo delle nascite non può essere sottovalutata, ed è anche per questo che la Chiesa fin dall'inizio ha punito severamente tutti i suoi figli che commettevano questo crimine. È un atto simile al gioco di Dio, una vera e propria presa in giro di Dio e della sua creazione e una perversione della natura. Come noi stessi desideriamo continuare a vivere, così non abbiamo il diritto di impedire a un'altra anima di vivere. Così, "Chi fa questo [cioè chi beve una pozione contraccettiva] per non avere figli, farà penitenza per dodici anni". 

(Poenitentiale Vigilanum, num. 79-80 (A.D. 850); PL 129, 1123ss).

DI TE HO UNA STIMA IMMENSA

 


Padre, mi rifugio presso di te, nella tua tenerezza. Ho bisogno d'amarti in silenzio. Ho bisogno anzitutto di ,capacitarmi' che tu mi ami senza badare a quello che sono....

Se per venire a me tu hai attraversato l'infinito, certo attraverserai anche la bruttezza di cui mi sono cinto come d'un fossato colmo d'acqua melmosa....

Una cosa è certa, e bisogna ch'io me lo ripeta: io sono amato, io, proprio io. Sono amato, e tutto avvolto da una tenerezza nascosta eppure vigile.

Se mi trovassi in peccato, mi basterebbe chiedere perdono per far ricomparire il sorriso sulle labbra del Padre e farle schiudere alla parola.

Se invece non sono che un tiepido, privo di bellezza vera, tutto polveroso di peccati veniali, ebbene, devo credere lo stesso che l'Amore mi guarda: mi guarda come una mamma guarda il bimbo dispettoso, che s'è di nuovo impiastricciato il visetto con la marmellata rubata in dispensa....

Signore, conservami sempre in questa certezza che, per grazia singolare, ho dell'amor tuo, e là che io sempre ti veda come ti vedo ora: la stima che ho di me è assai misera, ma di te ho una stima immensa!

Se dovessi essere degno dell'amor tuo per osare d'accettarlo, non saresti più tu, non saresti l'Amore.

Tu mi ami, Signore: Fà che io ti ami.

 P. Auguste Valensin


Vi chiedo di essere come Io Sono: Amore, Amore. Diffondi l'amore ovunque, specialmente a coloro che mi attaccano.

 


Rosario -_ MESSAGGIO UNICO


Messaggio di Nostro Signore Gesù Cristo a J. V.


Parla il nostro Signore Gesù Cristo.

Figlioli, piccoli Miei, vi chiedo di non ricambiare male per male. Non vi ho insegnato che, Miei piccoli, ad ogni attacco che ricevevo, sia nella Mia vita pubblica che durante la Mia Passione, pregavo per loro, per la loro conversione, per la loro salvezza e mai augurando loro del male. Non si rendevano certo conto che stavano attaccando il loro Dio e, come Dio, dovevo dare l'esempio di una vita di Amore, di perdono.

State vivendo un attacco molto forte, in questi tempi di satana, che, come vi ho detto, è già finito; sa già di essere stato sconfitto dal mio Amore, ma vuole portare quante più anime può, verso la sua morte eterna.

Piccoli miei, che da voi escano sempre amore, perdono e comprensione.

È su questo che voglio concentrarmi, Miei piccoli; non tutti avete avuto la stessa educazione, non tutti avete avuto la Grazia di genitori che vi hanno condotto sulla retta via, ed è qui che entra in gioco la comprensione, Miei piccoli, dove dovete mettervi al loro posto e dovete pregare per loro affinché abbiano una conversione, la conversione che può condurre i vostri fratelli e sorelle alla loro salvezza eterna.

La conversione può avvenire in qualsiasi fase della vita, ma certamente ha bisogno dell'amore di tutti voi, dell'amore dei fratelli, e quell'amore che chiedete per loro arriverà prima o poi, di questo non dubitate, piccoli miei, perché sono ansioso di salvare le anime.

Che da voi escano sempre cose buone: pensieri buoni, desideri buoni, perché è su questo che sarete giudicati. Coloro che, nonostante la vostra preghiera, nonostante il bene che desiderate per la loro salvezza, e non vogliono cambiare, saranno giudicati da Me, e non devono essere giudicati da voi. Non sapete come ha vissuto quell'anima, cosa ha ricevuto da bambina, che male ha fatto nel corso della sua esistenza, che mancanza di amore ha avuto quella persona a cui state augurando il male.

Quindi, Miei piccoli, vi chiedo di essere come Io Sono: Amore, Amore. Diffondete l'amore ovunque, specialmente a coloro che mi attaccano, a coloro che cercano di distruggere la mia Chiesa, a coloro che cercano di distruggere i popoli della Terra, a coloro che cercano di imporre il male a tutti voi. Continuate a perdonare e a pregare per i vostri fratelli, per la loro conversione, perché, con quello che fate per loro, riceverete grandi benedizioni da Me.

Vi benedico, Miei piccoli, e vi chiedo di continuare a magnificare il vostro amore, il Mio Amore nel vostro cuore.

Vi benedico, amen.              


Perché i cristiani parlano sempre meno della loro fede in pubblico

 


E come può essere corretto questo atteggiamento di non testimoniare pubblicamente?

In Occidente sembra che i cristiani stiano progressivamente scomparendo, in alcuni luoghi più che in altri.

Ma mentre quelli che si definiscono cristiani sono diminuiti, non è stato drammatico.

Tuttavia, la presenza del messaggio cristiano tra il pubblico è diminuita drasticamente.

I cristiani parlano sempre meno della loro fede in pubblico.

E ci sono sempre meno posti disposti a dargli uno spazio.

E il risultato è che il messaggio di Gesù Cristo sta quasi scomparendo per il grande pubblico, anche se rimane vivo all'interno delle parrocchie o nei media e nelle reti dedicate al cristianesimo.

Possiamo parlare dei motivi per cui ciò accade, ma è meglio basarsi su uno studio presentato nel giugno 2022 da tre prestigiose istituzioni cattoliche, che monitorano la libertà religiosa e l'intolleranza in Europa e in America Latina.

Qui parleremo di ciò che quello studio ha trovato sulle ragioni per cui il messaggio del cristianesimo sta scomparendo dalla pubblica piazza e su come può iniziare a riprendersi.

Oggettivamente, i cristiani non sono mai stati così perseguitati in Occidente come lo sono ora.

La persecuzione dei cristiani in Occidente ha un formato diverso da quello compiuto in Medio Oriente o in Africa, che si basa sulla violenza fisica.

In Occidente, la persecuzione viene effettuata in tre modi.

Da un lato, attraverso leggi che condannano ciò che chiamano incitamento all'odio, ad esempio in alcuni paesi in Europa e in Canada, coloro che leggono pubblicamente brani della Bibbia vengono imprigionati e multati.

D'altra parte, la persecuzione avviene attraverso la stigmatizzazione dei cristiani nei media, nello spettacolo e nell'istruzione.

E dall'altro, limitare le opportunità di lavoro per i cristiani.

Tuttavia, il fatto che la violenza fisica contro i cristiani in Occidente non sia prevalente non significa che non esista.

Basti pensare alla crescita in Europa degli attacchi alle chiese.

In paesi come il Messico l'assassinio di sacerdoti.

Mentre in Europa ci sono casi di uomini incappucciati che scattano foto nelle processioni cristiane e le inviano nelle case di chi ha partecipato, in un chiaro gesto di intimidazione.

In Occidente è chiaro che la persecuzione non è contro le religioni ma contro il cristianesimo.

Nelle aule c'è libertà di espressione in generale su tutte le materie, tranne quando si tratta dell'argomento di Gesù.

Puoi parlare di qualsiasi religione, di qualsiasi stile di vita, ma non puoi menzionare Gesù.

Quindi la persecuzione dei cristiani è molto visibile.

Ma c'è qualcosa di invisibile che sta accadendo ai cristiani, l'autocensura.

Ciò cospira contro la visibilità del cristianesimo e genera una spirale di silenzio, e quindi le nuove generazioni non sentono parlare della buona notizia che Gesù Cristo è venuto a portare nel mondo.

La questione dell'autocensura nel mondo cristiano è stata oggetto di un recente studio dell'Istituto internazionale per la libertà religiosa, dell'Osservatorio della libertà religiosa in America Latina e dell'Osservatorio sull'intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa.

E il link del rapporto dettagliato lo lascio nella descrizione di questo video.

Lo studio ha rilevato che la progressiva scomparsa delle voci cristiane nel discorso pubblico sta avendo un impatto molto dannoso sulle società nel loro complesso.

Le persone non sanno più cosa significhi essere cristiani, ricordano solo due parole, carità e peccato, e per di più le caricaturano.

E ci sono casi di persone che rinunciano alle loro convinzioni, perché i costi sociali di esprimerli sono percepiti come troppo alti.

Il punto è che l'attacco è passato dalle idee che le persone esprimono, alle stesse persone che le esprimono, quindi una sorta di paura o effetto paralizzante sorge come meccanismo di difesa.

Quello che è successo in questi decenni è un "cambiamento climatico" e un "restringimento del corridoio dell'opinione".

Sebbene la legge sostenga ancora la libertà di espressione in generale, in molti luoghi, la pressione sociale tende ad essere molto più deterrente e oppressiva del quadro giuridico.

Anche il rapporto avverte che il numero significativo di casi giudiziari di successo relativi alla libertà di espressione dei cristiani non porta a un appeasement dell'intolleranza secolare, né alla liberazione della parola per i cristiani.

Lo studio ha scoperto che l'autocensura nel mondo cristiano non è una mera ipotesi, ma una realtà schiacciante.

Il rapporto ha registrato un numero crescente di cristiani che rimangono in silenzio su alcune questioni di valori religiosi in pubblico.

Ciò tende a far sì che la religione, e quindi l'antropologia e i valori cristiani, siano sempre più relegati alla sfera privata.

Il livello di autocensura è diventato così alto e da così tanti lati, che la gente pensa che debba essere in qualche modo contro la legge esprimere queste opinioni, ma nella maggior parte dei casi non lo è.

La prima caratteristica importante dell'autocensura è la sua non-evidenza per molti cristiani.

Molti intervistati sembravano inconsapevoli del fenomeno, sia nella propria vita che nella società in generale.

Ma mentre parlavano di restrizioni autoimposte, hanno aperto gli occhi e confermato che il fenomeno è diffuso e pervasivo in molte aree della società.

E non solo, è stato un fattore scatenante per loro per riflettere sul loro dovere.

Il modo per adattarsi, soprattutto nelle generazioni più anziane, è confondere l'autocensura con la prudenza.

lo razionalizzano affermando che non vedono che la loro vocazione è quella di esprimere pubblicamente le loro convinzioni e che preferiscono essere testimoni attraverso il loro stile di vita.

Testimoniare attraverso lo stile di vita e non attraverso le parole può naturalmente essere la scelta più strategica, ma potrebbe anche essere espressione del fenomeno dell'autocensura nella maggior parte dei casi.

Pertanto, la seconda caratteristica dell'autocensura è che si tratta di un meccanismo quasi inconscio.

Per descrivere le loro deliberate omissioni, molti cristiani preferiscono parlare di tattica, politicamente corretta o semplicemente cauta.

Sulla base delle risposte degli intervistati, lo studio è stato in grado di rilevare tre gruppi di cristiani.

C'è un gruppo che non si autocensura e ne assume le conseguenze, convinto che la loro fede ne valga la pena.

C'è un secondo gruppo composto da coloro che si autocensurano per paura di sanzioni legali e sociali; questo sembra essere il gruppo di maggioranza.

E il terzo gruppo sono quelli che stanno perdendo la fede, a poco a poco, a causa della costante autocensura e dell'accompagnamento quasi inesistente nella fede che percepiscono dai sacerdoti e dalla Chiesa, o da altri cristiani.

Lo studio ha anche trovato diverse tendenze interessanti.

Uno è la tendenza a dare priorità alle battaglie, soprattutto a causa della cosiddetta cancel culture che si sta diffondendo in tutto l'Occidente nel mondo accademico, artistico, politico e dei media.

Molti cristiani scelgono di essere testimoni su alcune questioni come la conservazione della vita, il matrimonio, la famiglia, la sessualità, la moralità, ma non tutte in una volta.

Evitando così il discredito immediato o la stigmatizzazione per aver espresso apertamente le loro convinzioni in tutti i campi ed essere sistematicamente etichettati come retrogradi, discriminatori, intolleranti o di estrema destra.

Questo accade più di ogni altra cosa nell'ambiente accademico, perché l'esternalizzazione del cristianesimo genera che le persone sono escluse per sempre dai dibattiti, perdono la loro credibilità professionale e persino il loro lavoro.

La più grande autocensura è stata trovata tra i cattolici che tra gli evangelici.

E sembra legato alla timidezza che vescovi e sacerdoti hanno mostrato nel parlare pubblicamente di questi temi e al loro non accompagnamento alle iniziative laicali.

C'è chi percepisce che la Chiesa sembra essere più interessata a questioni periferiche che al "cuore della fede".

Anche da lì, è stato notato che alcuni intervistati arrivano a giustificare l'autocensura come valore dottrinale cattolico.

Non nascondono più il messaggio per paura o prudenza o anche per delicatezza, ma lo nascondono perché interpretano che è così che un cristiano dovrebbe agire.

Perché credono di vedere nel silenzio dei vescovi questo insegnamento dottrinale.

Anche la più grande autocensura si osserva in coloro che hanno meno formazione religiosa.

Meno le persone sono preparate a difendere le loro posizioni religiose, più rimarranno in silenzio.

Alcuni hanno espresso che invecchiando e maturando nella loro fede, tendevano ad essere meno inclini all'autocensura.

Un altro fattore che influenza l'autocensura cristiana è il livello di subordinazione in cui ognuno si trova.

Più bassa è la gerarchia, maggiore è la possibilità di cadere nell'autocensura.

E la maggior parte degli intervistati ha identificato i social media e i media come i luoghi in cui l'ostilità alle posizioni cristiane è maggiore.

Dove si critica e insulta i cristiani prima di qualsiasi opinione, al di fuori della questione religiosa, semplicemente per essere cristiani.

Ebbene, fin qui quello che volevamo parlare è la crescente autocensura dei cristiani, che è inconscia per paura, una sorta di meccanismo di difesa.

Ma diventa cosciente quando si parla dell'argomento e innesca la riflessione.

Quindi rendere visibile il meccanismo dell'autocensura innesca la messa in discussione dell'atteggiamento stesso dei cristiani ed è un modo per iniziare a recuperare il messaggio cristiano pubblico.

A BREVE CI INCONTREREMO, FIGLI MIEI, … ENTRERÒ NELLE VOSTRE CASE …

 


Carbonia 06-07-2022 (ore 16.25) locuzione

A breve ci incontreremo, figli miei, … entrerò nelle vostre case …

Il Signore dice: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, vi segno con la croce sulla fronte e nel cuore.

Figli miei adorati, vi porto con Me, avvolti nel mio Manto.

Ecco, il Signore richiama a Sé i Suoi: … pregate, andate avanti con la forza da leoni, il tempo è ormai alla sua fine, tutto si manifesterà a breve, questa Umanità impazzirà per il dolore che attraverserà.

Molti uomini, non hanno voluto ascoltare la voce di Dio che li richiamava a Sé per donargli di Sé, per preservarli dal grande dolore, che verrà dalla catastrofe che li avvolgerà.

Figli miei, perderete tutto, non avrete più nulla, nulla resterà in piedi di ciò che avete con tanto amore e gelosia conservato, avete accumulato tesori sulla Terra ma non avete salvato la vostra anima.

Figli miei benedetti, l’ora è funesta, tutto a breve si accenderà di fuoco, … l’Inferno si scatenerà sulla Terra! … Poveri figli miei, poveri figli, siete stati ingannati! … siete caduti nella trappola del nemico infernale, … siete stati messi alla prova ma nella vostra debolezza non siete riusciti a superarla, … avete scelto la ricchezza nelle cose del mondo, avete rinunciato al Tutto di Dio!

Figli miei, voi siete nati con i doni di Dio!
Avete nel vostro DNA il Sangue di Dio!
Il suo Sigillo di appartenenza!

Molti lo hanno accettato, accarezzato, conservato, difeso, mentre altri lo hanno cancellato dal proprio corpo; … si sono completamente donati alla Menzogna, a colui che tutto sta cancellando di ciò che appartiene al Cielo, … a colui che sta portando l’Inferno sulla Terra!

Avete gli occhi chiusi e il cuore spento o uomini, state cadendo, uno dopo l’altro, nella sua trappola! Non vi accorgete che in questo mondo non ci sono più né pace né amore, … solo guerra e distruzione, … fratello contro fratello … che le morti aumentano?

Adorati figli, quale danno causato dalla vostra indifferenza al vostro Dio Amore! … dalla vostra mancanza di fede nei confronti del vostro Dio Creatore! Eppure, siete stati creati con tanto amore, siete stati accarezzati, Dio è intervenuto tante volte attraverso i suoi Profeti per farvi notare il marciume e le trappole che vi tendeva il nemico infernale, ma voi avete fatto finta di nulla, siete andati diritti a cadere nelle sue fauci.

Piangono i Cuori di Gesù e di Maria, piangono i due Cuori uniti nell’amore, piangono ancora lacrime di sangue che bagnano la Terra!

Figli miei adorati, è giunto il tempo, è giunta l’ora di incontravi con il vostro Dio Amore, …è giunta l’ora figli miei!!!

Avete preparato la vostra vita per l’incontro con il vostro Dio Amore?
Avete fatto la Sua volontà?
Vi siete organizzati secondo la Sua Ordinanza?

Figlioli, il Cielo è ormai sulla Terra, il mondo a breve si accorgerà della grandezza di Dio Creatore, di quel Dio che ha dato la propria vita per la salvezza di questa Umanità che Lo ha rinnegato.

Maria Santissima dice:

A breve ci incontreremo, figli miei, … entrerò nelle vostre case, Mi manifesterò ad ognuno di voi per potervi salvare. State al mio seguito in obbedienza; avanziamo con potenza; non trascurate la preghiera e la comunione spirituale; … amate i vostri fratelli.

Le case sono tutte ormai pronte, la Madonna sa dove mettere il suo piede, i suoi figli L’attendono, gli altari sono pronti, il Figlio di Dio tornerà e celebrerà Lui stesso in questi santi altari, in questa sante case, in questi “rifugi” voluti da Dio.

Curate la casa al Signore, preparatela con onore, siate in armonia con la Parola di Dio e non fate mai nulla di testa vostra, ascoltate sempre gli ordini del Cielo, le indicazioni che vi darà Dio.

Avanti! Tutto è pronto! Siano pronti i vostri cuori alla sfida finale, Dio è con voi, Maria è con voi, S. Giuseppe è in mezzo a voi, S. Michele Arcangelo ha già sguainato la spada, l’Esercito celeste è al suo fianco, tutto è per essere conosciuto a questa Umanità.

Peccato per voi che avrete da piangere! Gioia per voi che entrerete nella luce delle Cose di Dio. Amen

Figli miei, vi benedico, vi porto nel mio Cuore Immacolato, vi segno quali figli del Re, del Dio Vivente, … vi porto gloriosi nella nuova Terra. Amen.

È il rito dell'amore

 


IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO


È il rito dell'amore

- Oggi ti aspettavo per compiere un rito, disponi la tua anima, raddoppia la fede, rafforza l'amore. -

E l'anima poverella si umilia, prega, spera, si abbandona e attende. Attende l'ora di Dio, la mistica ora dello sposalizio mattutino, vero convito gaudioso, sempre nuovo, sempre vero, sempre ricolmo di grazie.

La povera, piccola anima è presa tra le mani del Signore, avvicinata al suo petto, sprofondata nel Costato aperto, rinchiusa nel suo cuore squarciato.

Mio Dio!

- Entra, figliuola, nella mistica ferita dond'è uscito l'ultimo Sangue, entra nel mio Cuore, umanamente morto, ma vivo della mia augusta Divinità.

E la prima volta che ti elevo così, mettendoti quasi al posto della mia Sacra Umanità. -

O mio Signore, che rito è mai questo? - E il rito dell'amore. -

E chi sono io per parteciparvi?

- Tu sei un nulla, il dono è l'espansione della mia liberalità. -

Come corrispondere, mio Signore?

- Rimanendo nel mio Cuore per sempre. -

Quasi a conferma delle misteriose parole del mio Signore, leggo che l'anima, per l'unione con Dio, «diviene come un'estensione di Lui medesimo, come un prolungamento della sua Umanità».

O bontà, o tenerezza, o misericordia del mio Gesù! q. 25 : 23 dicembre

   SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO


"Aprite i vostri cuori e purificate le vostre menti".

 


 Messaggio di Nostra Signora Madre della Divina Consolazione (La Protettrice degli Afflitti)



06 luglio 2022

"Cari figli,

Ecco il Serva del Signore!

Figli miei, non allontanatevi dalla preghiera o dalla Misericordia di Dio. Rispetta gli altri, quindi, coloro che non sanno rispettare gli altri, non meritano alcun credito dal Creatore di tutte le cose. Meditate le vostre azioni qui sulla terra, in modo che in seguito i vostri cuori possano ottenere il Perdono e la Misericordia di Dio. Non voglio obbligarvi, ma vi chiedo umilmente: "Aprite i vostri cuori e purificate le vostre menti". Ai buoni di cuore e di cuore sarà concessa la gioia del Cielo e la Santa Misericordia di Dio; E ai malvagi sarà concessa la condanna nei secoli dei secoli. Ascoltatemi oggi affinché in futuro i vostri cuori trovino la vera pace della mente. Mio Figlio Gesù non vi promette una vita facile qui sulla terra, ma vi promette una buona vita nell'Eternità. Continuate a pregare ogni giorno della vostra vita!

Che Dio vi benedica e vi conceda la Sua pace!

Ti amo! Siate tutti nel nome della Santissima Trinità".