IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO
È il rito dell'amore
- Oggi ti aspettavo per compiere un rito, disponi la tua anima, raddoppia la fede, rafforza l'amore. -
E l'anima poverella si umilia, prega, spera, si abbandona e attende. Attende l'ora di Dio, la mistica ora dello sposalizio mattutino, vero convito gaudioso, sempre nuovo, sempre vero, sempre ricolmo di grazie.
La povera, piccola anima è presa tra le mani del Signore, avvicinata al suo petto, sprofondata nel Costato aperto, rinchiusa nel suo cuore squarciato.
Mio Dio!
- Entra, figliuola, nella mistica ferita dond'è uscito l'ultimo Sangue, entra nel mio Cuore, umanamente morto, ma vivo della mia augusta Divinità.
E la prima volta che ti elevo così, mettendoti quasi al posto della mia Sacra Umanità. -
O mio Signore, che rito è mai questo? - E il rito dell'amore. -
E chi sono io per parteciparvi?
- Tu sei un nulla, il dono è l'espansione della mia liberalità. -
Come corrispondere, mio Signore?
- Rimanendo nel mio Cuore per sempre. -
Quasi a conferma delle misteriose parole del mio Signore, leggo che l'anima, per l'unione con Dio, «diviene come un'estensione di Lui medesimo, come un prolungamento della sua Umanità».
O bontà, o tenerezza, o misericordia del mio Gesù! q. 25 : 23 dicembre
SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO
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