giovedì 23 ottobre 2025

Il tempo del raccolto sta arrivando e i campi sono pronti!

 


Mio fedele Messaggero, riesci a percepire l'agonia dei Miei figli?

Vedi la disperazione delle madri?

Senti i gemiti degli innocenti?

La Mia Giustizia è alle porte di questo mondo che ha dimenticato il suo Creatore!

Questa generazione della Fine dorme di fronte ai segni che si moltiplicano su tutta la Terra.

Le Scritture si adempiranno, e ogni parola profetica sarà come fuoco sulla paglia. La tribolazione finale si avvicina come una tempesta che, all'improvviso, si abbatte sul mare. Molti non sopporteranno ciò che verrà, perché hanno chiuso le orecchie alla Verità che avrebbe potuto salvarli.

Non illudetevi: ciò che è stato annunciato e profetizzato nell'Apocalisse non è un futuro lontano, è un presente che si svolge davanti agli occhi ciechi di questa generazione. Il mio nemico desidera mantenervi ciechi e sordi a ciò che è stato annunciato e profetizzato dalla mia Santissima Madre e dai miei Profeti, affinché, quando il cielo si squarcerà e tutta la Terra tremerà, non troviate rifugio né guida.

Ecco, io vengo! Il tempo del raccolto sta arrivando e i campi sono pronti. I disprezzati del mondo saranno esaltati, gli umiliati saranno consolati, asciugherò le loro lacrime e ceneremo insieme.

IO SONO.


Locuzione all'AP.T.F. il 07-09-2025.

“AP.T.F.” è l'abbreviazione di “Apostolo dei Tempi Finali”, un messaggero scelto da Dio per trasmettere al mondo i Suoi messaggi.

A noi seguirlo.

 


17 aprile 1947, Beati Hibernon et Idesbald.


 San Luca, l'unico evangelista che fa menzione della visita dell'Angelo a Nostro Signore e del suo sudore di sangue, situa questa visita dopo la prima preghiera di Gesù al Padre e prima del sudore di sangue e dei richiami di Gesù agli apostoli dormienti. Bisogna concluderne: 

1E- che Dio Padre ascoltò la preghiera del Figlio e permise ad un Angelo, forse il custode stesso di N. Signore, di confortarlo; 2E- che questo conforto non impedì affatto a Gesù di cadere nell'agonia e nella tristezza.

Quale fu dunque la natura del conforto dell'Angelo? Nostro Signore è formato da un'anima e da un corpo umani: l'anima è triste, il corpo affranto. Gesù chiede a degli uomini, suoi discepoli, di vegliare con Lui perché è triste fino alla morte. Ne sceglie tre a cui fa l'onore (assumpsit) di contemplare la sua umiliante agonia; ma tutti s'addormentano: gli uomini abbandonano l'Uomo Dio, il loro Salvatore, i loro corpi cedono alla fatica. Ma, se la carne è "debole", lo spirito è pronto ed è prontamente che uno spirito celeste va a tener compagnia a Nostro Signore e lo sosterrà nella lotta che deve sostenere dello spirito contro la carne che teme la sofferenza e la morte. L'anima di Gesù, che deve vedere anche il tradimento, la diserzione, il rinnegamento, l'odio, l' ingiuria sotto tutte le forme, ha essa pure la sua grande parte di pena.

 Nondimeno, se le anime degli uomini non gli vengono in aiuto, lo spirito angelico gli porterà subito il conforto della sua presenza: Gesù non si sentirà più solo; ha un testimone e un testimone simpatico del suo combattimento supremo; senza dubbio in seguito ai suoi rispettosi incoraggiamenti, gli fa capire che tutta l'armata dei cieli attende con ansia la sua vittoria su Satana e i suoi accoliti, giacché è questa vittoria ultima che deve dare tutta la sua efficacia alla vittoria che S. Michele e i suoi Angeli riportarono un tempo su Lucifero e i suoi dèmoni in favore di Gesù. Senza il trionfo finale di Gesù, quella prima vittoria sarebbe stata in certo modo vana. Non si tratta quindi per Gesù di salvare solo l'umanità peccatrice, ma di ricompensare definitivamente la corte celeste. Può non prestarvisi Gesù? Evidentemente lo deve e se lo deve! C'è qui un motivo potente e che controbilancia l'ingratitudine umana. Sia per gli uomini, come per gli angeli, ci dev'essere una legione di vincitori accanto a una moltitudine di decaduti. E Gesù, sintesi di tutta la Creazione, deve riassumere in Lui e unirsi definitivamente le nature spirituale e materiale, angelica e umana. Egli è il centro di questa sintesi al momento della sua Passione: dietro a Lui, nel passato, gli angeli hanno trionfato col suo aiuto; davanti a Lui, nel futuro, gli uomini riporteranno per Lui la vittoria. Il Suo esempio sarà il loro primo conforto e, con l'aiuto della Grazia, mostrerà loro il cammino. Ecco perché Gesù lotta fino in fondo e trionfa su Se stesso, su Satana e sul mondo. 

A noi seguirlo.

meditazioni, ritrovate tra i suoi scritti Fernand Crombette 


SVEGLIERÒ COLORO CHE DORMONO.

 


Figlio mio, cuore di guerriero, sentinella della Verità... (messaggio privato al confidente)

Questa generazione è sprofondata nei suoi peccati più gravemente di Sodoma nella sua ribellione, disprezzando il suo Creatore, schernendo il Sacro e insegnando ai propri figli a rifiutare la Luce.

La Terra geme sotto il peso della corruzione e del peccato; i cuori sono diventati freddi e ciò che è puro è trattato con scherno. Pochi rimangono nella Mia Luce, come torce accese in mezzo all'oscurità.

I dolori annunciati sono già visibili, come gli avvertimenti nelle parole della Mia Santissima Madre, Regina del Cielo, e dei Miei Profeti.

Il mondo ha tappato le orecchie, ha riso degli avvertimenti e ha preferito la via larga della perdizione.

Quando i cieli si apriranno in un fuoco e la Terra tremerà con forza, saprete che la Mia Giustizia è alle porte. Essa si leverà come un Soffio Ardente e la Terra sarà scossa affinché si risveglino coloro che dormono.

Coloro che custodiscono il Mio Santo Nome come un tesoro nei loro cuori, li raccoglierò come grano prezioso e in loro farò risplendere la Mia Gloria.


IO SONO

Locuzione all'AP.T.F. il 05-09-2025.


L'esaudimento delle preghiere

 


IL CUORE DEL PADRE


Una delle funzioni più specificamente paterne è quella di venire incontro alle richieste di chi ha bisogno. Cristo ci ha raccomandato di rivolgerci al Padre nelle nostre necessità con l'assicurazione che verremo esauditi; e ha insistito sul fatto che l'esaudire è proprio di un cuore paterno: « Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova; e a chi bussa verrà aperto. Chi tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? E se chiede un pesce, una serpe? Se dunque voi, pur essendo cattivi, sapete dare questi doni ai vostri figli, tanto più il Padre vostro, che è nei cieli, a chi glieli domanderà.

Con queste parole Cristo risponde a un timore di cui soffrono spesso gli uomini nei loro rapporti con Dio. Infatti essi sono pronti a dubitare dell'efficacia delle loro preghiere ed esitano a far domande perché ne temono l'inutilità; inoltre provano quasi un senso di diffidenza nei riguardi di Dio, come se l'audacia con la quale si rivolgono a lui rischiasse di essere punita con l'avverarsi dell'evento contrario a quello che é stato domandato, col male esattamente opposto al bene che essi desiderano. Se dovessimo analizzare il sottofondo segreto di tale diffidenza, vi troveremmo un residuo della vecchia convinzione che Dio é geloso della sua potenza e non permette agli uomini di ingerirsi nel suo governo con delle richieste; che é geloso della felicità degli uomini, di quella che hanno o vorrebbero avere, e che di conseguenza, per umiliarli, é pronto ad ostacolare le loro aspirazioni.

È naturale che Cristo reagisca vivacemente contro questa diffidenza umana, così ingiuriosa per la bontà del Padre. Egli ci fa osservare che noi attribuiamo al Padre celeste sentimenti che non troveremmo in alcun padre umano, per malvagio ch'egli fosse; e soggiunge, prendendo esempio dalla bontà di un padre umano, che la generosità del Padre celeste é incomparabilmente superiore. Le parole « pur essendo cattivi » non devono far pensare che Cristo abbia una idea meschina dell'uomo o della paternità umana. Scrive san Giovanni Grisostomo a proposito di questa espressione: « Egli non lo diceva con l'intenzione di diffamare la natura umana, di dichiarare cattivo il genere umano; ma é a paragone della propria bontà che diceva cattiva perfino la tenerezza paterna, tanto é grande l'eccesso del suo amore per gli uomini! ». Infatti Cristo non intendeva dare un giudizio della bontà paterna umana, ma unicamente dell'amore del Padre celeste, del quale ha voluto sottolineare l'infinita superiorità. E, più esattamente, egli non dice « cattiva » la bontà di un padre umano, sia pure relativamente alla bontà divina, ma dice: « pur essendo cattivi », prendendo il termine di paragone più sfavorevole, cioè quello di un uomo cattivo. Se, dunque, nemmeno un uomo cattivo darebbe al figlio una pietra in luogo del pane, quale non sarà la bontà di Colui che non può avere in sé né male né cattiveria, a quale altezza non giungerà la bontà di un Padre che é tutto amore!

Se la generosità del Padre celeste supera di gran lunga ogni bontà umana, preme osservare che essa non risulta semplicemente da un sentimento di benevolenza e d'indulgenza paterne, ma che ha le sue radici nella disposizione fondamentale adottata dal Padre nel dramma della redenzione. Un padre umano può soddisfare la domanda del figlio con un gesto istintivo di bontà; ma la risposta del Padre celeste alle nostre preghiere proviene sempre dalla decisione irrevocabile che egli ha preso nei confronti degli uomini peccatori procurando loro la salvezza. Ogni atto di liberalità divina ha origine in quell'atto primordiale di liberalità che ci ha meritato il Salvatore.

Dobbiamo sempre ritornare alle parole di san Paolo « Egli, che non ha risparmiato il suo unico Figlio e lo ha dato in sacrificio per tutti noi, come non ci darà con lui tutto il resto? » Dal dono di Cristo derivano infallibilmente tutti gli altri favori. Perciò Gesù dichiara ai suoi discepoli che tutto ciò che essi chiederanno in nome suo al Padre sarà loro dato, e sarà loro dato in suo nome: « In verità, in verità, vi dico: tutto ciò che domanderete a mio Padre egli ve lo darà in nome mio » . Nelle preghiere che gli vengono rivolte il Padre ode la voce del suo unico Figlio, per lui irresistibile; e quando concede la grazia domandata egli rinnova in certo modo il dono del Figlio, perché la sua generosità di ogni istante non è diversa da quella per la quale ci è stato dato Cristo.

Noi abbiamo dunque parte nel potere che Gesù esercita sul cuore del Padre. Tale verità ci appare così eccessiva che non osiamo quasi ammetterla. È difficile per la nostra mente cogliere la sovrabbondanza divina dell'amore del Padre, credere che l'Onnipotente si sottometta realmente a un nostro desiderio, che ci lasci intervenire efficacemente nel governo degli avvenimenti terreni, governo che appartiene a lui soltanto. Eppure il Padre del cielo non esita a darci questo potere che a noi sembra esorbitante, e soprattutto non tollera che noi abbiamo dubbi sul dono che ci è stato fatto. Essendo onnipotente, è libero di soddisfare i nostri minimi desideri e di lasciarci intervenire nella sua azione sul nostro mondo; e poiché ci ama, ci ha conferito un potere autentico sul suo cuore paterno, risolvendo di non resistere alle nostre richieste, desiderando anzi che usiamo abbondantemente del potere meraviglioso che ci è stato concesso in modo definitivo.

È da notare che la sollecitudine del Padre nell'esaudire le nostre preghiere deriva dalla sua volontà di darci ciò che domandiamo. Prima ancora che la nostra domanda sia formulata, egli ha pensato ai nostri bisogni, alle nostre preoccupazioni, ai nostri desideri, e aspira a soddisfarli con una brama più intensa di quella che poniamo noi nel chiedere. Se attende le nostre richieste, è solo in obbedienza al principio generale che egli ha adottato nelle sue relazioni con noi quello del rispetto della nostra libertà. Egli non vuol costringere gli uomini a ricevere i suoi doni; preferisce chiedere la nostra libera collaborazione, in modo che quei doni siano bene accolti e bene usati, in modo anche che si stabiliscano tra noi e il Padre dei rapporti di confidenza filiale. Sta a noi esprimerci spontaneamente, esporre al Padre celeste l'oggetto dei nostri desideri e delle nostre richieste. Sta a noi partecipare umilmente, ma con dignità di figli, al governo della nostra vita e del mondo, secondo l'invito del Padre.

Quando una delle nostre domande giunge al Padre, essa trova dunque in lui un desiderio ardente di esaudirci. Il Padre è sempre nostro alleato, mai un oppositore che bisogna convincere. E sappiamo, perché Gesù lo ha detto, che non dobbiamo temere di importunare il Padre né con l'audacia delle nostre sollecitazioni né con l'insistenza ostinata delle nostre preghiere. Gesù ha insistito su questa audacia e su questa perseveranza, che, lungi dal dispiacere al Padre celeste, gli sono gradite e provocano un più generoso esaudimento. Basta rileggere la parabola dell'amico importuno per capire come è stato consigliato di importunare il Padre, con l'assicurazione che proprio per il nostro importunare saremo esauditi. Il Padre desidera che si bussi con più forza alla porta del suo cuore paterno, affinché quella porta si apra con maggior larghezza.

Se dura fatica credere a questo immenso potere che ci è stato accordato sul cuore del Padre, ancor più difficilmente crediamo che tutte le nostre domande possano essere esaudite. La nostra esperienza, basata su fatti provati e constatati, ci dice che talune domande ricevono soddisfazione, mentre altre non conseguono i risultati attesi. Accade così che troviamo sul nostro cammino il contrario di ciò che avevamo domandato. Non è dunque temerario affermare che ogni domanda viene esaudita?

E tuttavia è questa la verità energicamente affermata da Gesù: « Chiedete e vi sarà dato...; perché chi chiede riceve ». Nessuna eccezione, nessun limite è previsto. La fede ci comanda dunque di credere che nessuna delle nostre domande resterà senza effetto; ma è possibile che questo effetto, che e certo in tutti i casi, non sia afferrabile dall'esperienza e non sia nemmeno il bene che la nostra preghiera invoca. Cristo ci assicura che il Padre celeste non manca mai di dare buone cose a coloro che gliele domandano; il che significa che egli dà soltanto delle cose buone. Ma noi siamo indotti a chiedere, per la debolezza e l'inesperienza del nostro umano intendimento, cose che non sono né buone né utili, per noi o per gli altri, o anche cose pericolose o cattive. Come un padre umano non soddisferebbe la richiesta di un figlio quando ne prevedesse un effetto nocivo, così il Padre celeste non è disposto a farci danno esaudendo voti avventati. Egli ci protegge contro noi stessi; ed è questo ancor un segno della sua bontà. Quando non riceviamo precisamente quello che abbiamo chiesto, dobbiamo credere che vi è in ciò una manifestazione dell'amore del Padre, il quale ci ha esauditi in altra maniera, concedendoci un bene migliore. Egli conosce bene le nostre aspirazioni e sa soddisfarle in ciò che hanno di più profondo, anche quando sono formulate imperfettamente. Quando la sua bontà paterna gli vieta di prendere alla lettera una delle nostre domande, il Padre risponde tenendo conto dell'intenzione profonda che vi è espressa e ci esaudisce in questa direzione. Perciò, mai una « buona cosa » ci è rifiutata; nessun limite, in questo campo, all'esaudimento delle nostre preghiere.

Significativa è anche la ragione ché Cristo dà di tale esaudimento, lo scopo finale che il Padre persegue. « Domandate e riceverete, affinché la vostra gioia sia piena ». E diceva ciò nel momento in cui, con le sue sofferenze, stava per meritare per i suoi discepoli il gaudio definitivo. Questo gaudio il Padre lo vuol perfezionare e rendere completo accettando le richieste dei suoi figli. La sua felicità paterna consiste nell'elargire loro la gioia più piena.

Di Jean Galot s. j. 


Premessa del Padre -04 - Il libro di Giovanni parte 1

 


Il libro di Giovanni parte 1 


Il 02.02.2023 nel luogo santo mi viene mostrato, detto e spiegato quanto segue:


 Dio Padre:

Figlia Mia. Il libro di Giovanni (quello che voi conoscete) è incompleto cioè esiste un libretto che contiene TUTTE le verità.

Ora il Padre mi mostra un paese europeo su una cartina del mondo sul quale c’è l’amorevole mano paterna grazie alla costante preghiera della Nostra Madonna e dei Santi che vengono da questo paese.

Mi viene detto quanto segue:

Figlia Mia. La guerra viene, ma la Mia mano proteggente sta’ su questo paese perché è il paese di origine di grandiosi e meravigliosi santi, che mi amano molto, ed è e resta il Mio Paese paternamente amato cioè: dove Maria viene tanto onorata, là Io mitigo, Io il vostro Padre Celeste, ascoltando le preghiere e suppliche non solo di alcuni figli umani ma anche la costante preghiera di così tanti Santi e soprattutto la preghiera e supplica della Santissima Madre di Dio e Vergine Maria.

Mi istruisce di non rendere noto il nome del paese.

Poi mi diede il messaggio nr.1397 che già fu reso noto.

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Ora mi parla Giovanni. Egli dice:


Nel libro c’è scritta la guerra che non durerà a lungo e che non sarà capillare.

Sono descritte le epidemie e tanto altro che ora sarebbe troppo da dire. Io, il tuo Giovanni, ti dirò di più quando Dio, Nostro Padre e Altissimo, LUI che è e Mi darà il segnale. Amen.

Il tuo Giovanni, apostolo e “prediletto” di Gesù. Amen.

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L’anticristo viene, per distruggere!

Messaggio 1397

Dio Padre: Figlia Mia. Ora molte parti della vostra terra saranno distrutte. I potenti hanno stabilito che la cosa più facile per i loro piani è causare devastazione, paura e miseria ovunque in modo da poter realizzare i loro piani finali.

Gesù: dovrete sopportare ancora molta sofferenza, prima che Mio Padre, vi invii Me, il vostro amorevole Gesù, tuttavia, più assiduamente e più devotamente voi LO supplicate, più il tempo sarà alleviato.

L’anticristo viene, per distruggere ma si mostrerà in modo menzognero e moltissimi non riconosceranno l’inganno.

Dio Padre: Lui, il figlio del maligno è fra di voi insieme ai potenti del vostro mondo egli forgia i piani della distruzione ma: Mio Figlio, il vostro Gesù, verrà per elevare tutti quelli che si sono realmente dedicati a LUI. Ogni cuore però che è ipocrita, andrà perduto.

Figli Miei. Vi resta ancora un tempo molto breve. Sfruttatelo per la vostra preparazione. Abbiate alimenti nelle vostre case per affrontare un certo tempo. Vi sarà imposta la fame, ma questo tempo non durerà a lungo.

Dopo l’Avvertimento, amati figli, ci sarà un tempo di calma, ma in realtà non sarà tale. Sembrerà così, perché i Miei figli non saranno in grado di inquadrare ciò che avranno vissuto e dovranno (inizialmente) nuovamente orientarsi, prima di poter ritornare alla loro quotidianità. Dico molti, non tutti.

Quelli che non sopravvivranno all’Avvertimento, saranno motivo di shock per gli altri. Non comprenderanno il perché e non riusciranno a inquadrare neanche questo. Saranno in uno stato tipo quello di shock, che dovranno cercare di “superare”. Dico molti, non tutti.

Figli Miei. Per questo tempo abbiate scorte di cibo e bevande perché ne avrete bisogno.

Abbiate sempre il necessario nelle vostre case così non sarete a mani vuote né durante l’Avvertimento né durante le malvagità pianificate dal maligno. Dove mancherà, dove non ce ne sarà a sufficienza Io, vostro Padre, moltiplicherò, ma voi dovete essere preparati per quello che ora  accadrà.

Pregate, amati figli, per la pace nei vostri paesi!

Pregate, amati figli, pregate.

Vi vorrebbero condurre alla guerra come soluzione per i piani malvagi dell’élite. Dove regnano la sofferenza, la miseria e la lotta per la sopravvivenza le persone accetteranno di propria volontà “le pagliuzze” del maligno e lui si mostrerà come il paciere e vi offrirà soluzioni in modo che abbia fine la vostra sofferenza e miseria ma vi avviso: quello che vi darà soluzioni sarò lo stesso che prima ha agito malignamente alle vostre spalle!

Vi amo molto figli Miei per questo i Miei Angeli sono mandati ad elevare quelli che sono” bloccati” nelle zone di guerra cioè: Il vostro santo Arcangelo Michele interverrà per voi con tutte le sue schiere angeliche e nessun figlio veramente fedele andrà perduto nelle mani dell’avversario. I Miei santi Angeli vi eleveranno e la vostra anima andrà nel Regno Celeste. Lì vivrà eternamente e loderà Me, l’Altissimo. Tutti quei figli che Mi resteranno fedeli e non vacilleranno riceveranno la vita eterna. Non dovete cadere, né mai cedere al maligno indipendentemente da ciò che questo comporterà per la vostra vita terrena: Solo un’anima fedele a Me e a Mio Figlio sarà elevata e riceverà la vita eterna!

A coloro che saranno risparmiati dalla guerra dico: Pregate per i vostri fratelli e sorelle che soffrono. Hanno molto bisogno della vostra preghiera!

La guerra non sarà generalizzataanche se questo è il desiderio dell’anticristo. La Mia mano protettrice è sopra molte parti della vostra terra. Là dove si prega maggiormente, anche la Mia protezione sarà maggiore. Pregate con il vostro cuore dunque devotamente, profondamente e con fede. La vostra fiducia viene messa alla prova in questi giorni e voi dovete essere veramente fedeli e saldi.

Mio Figlio verrà, e questo tempo è molto vicino, ma non confondeteLO con colui che vi ingannerà subdolamente. Solo chi che è rafforzato in Gesù lo riconoscerà. Moltissimi invece lo seguiranno e andranno perduti. Io, il vostro Padre Celeste vi metto in guardia: Dovete restare in preghiera, in modo che la vostra anima-voi-non andiate perduti.

Non abbiate paura, perché i Miei Angeli sono pronti. Non importa ciò che il maligno vi imporrà: Io, il vostro Padre Celeste, vi dono la Vita Eterna se Mi restate fedeli e abbandonati.

Il tempo è breve. Resistete. Non aspettate i segni perché già si possono vedere!

Pregate e supplicate e cambiate le cose in meglio con la vostra preghiera! Voi con la vostra preghiera, detta con devozione, alleviate le cose e cambiate e contrastate i progetti del maligno con ogni preghiera recitata con fervore.

Soprattutto i rosari della santissima Madre di Dio e Vergine Maria frenano e impediscono le guerre!

Sfruttateli, amati figli, in modo che sia ridotta la misura della distruzione che verrà su di voi.

Pregate per la conversione (*) più persone si convertiranno, più tutto sarà mitigato. Più persone si convertono, più sarà difficile per il maligno!

Più si convertano, più facile sarà per voi, amati figli. Amen.

Pregate e resistete. Amen.

Per decreto del Padre qui vengono riportati solo alcuni estratti di questo messaggio.

Il tuo e vostro Padre Celeste, Dio, l’Altissimo. Amen.

Differenza tra anime perfette e anime virtuose


DELL'OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE: LA PERFEZIONE 


1. Differenza tra anime perfette e  anime virtuose  


Sarà il numero delle anime perfette quello che dovrebbe essere? Sarà quel numero quello che il Signore avrebbe il diritto di aspettarsi? Purtroppo manca molto a questo, e non lo lamenteremo mai abbastanza. È certo che si trovano, ai nostri giorni, molte anime virtuose e solidamente pie. Per questo mondo, e, con maggiore ragione, nel clero, negli ordini religiosi dei due sessi, non sono numerosi i servitori di Cristo, in cui si nota un forte attaccamento al dovere, un sincero amore per la preghiera e per gli esercizi pii, un grande zelo e una vera dedizione. Questi buoni servitori del Signore difendono bene i suoi interessi, chiariscono, sostengono, correggono gli altri cristiani; tra questi e i comuni, che si accontentano di evitare i peccati gravi e di adempiere i doveri essenziali del cristianesimo, la differenza è immensa.  

Ma quanto è grande anche la differenza tra queste anime virtuose, però imperfette, e le anime perfette di Dio! L'anima perfetta vive costantemente in presenza del suo Dio e non obbedisce più, nella direzione della sua vita, a considerazioni umane. I motivi di vita le sono così abituali, che ispirano, per così dire, tutti i suoi atti; l'amore di Dio, che è diventato il grande, l'unico motore della sua vita, la porta a praticare molte buone opere, atti santi, preghiere, lavori e sacrifici. Mentre l'anima pia, che oscilla tra l'amore di Dio e l'amore di se stessa, produce molto meno atti di virtù e se, nella sua vita, molti atti sono onesti e corretti, non obbediscono tuttavia a una orientazione soprannaturale.  

Inoltre, nella disposizione fondamentale, in cui si trova abitualmente l'anima perfetta, ha un'influenza molto grande, ma che essa stessa non sempre percepisce, su tutto il complesso dei suoi atti. La disposizione ordinaria della volontà varia molto a seconda delle persone. Nella persona immersa nell'amore divino, la disposizione fondamentale è una volontà ferma di non vivere se non per Dio e di non concedere alla natura se non ciò che Dio vuole che le dia, ciò che le è necessario per ben adempiere ai suoi doveri.  

E questa risoluzione non è il frutto di un entusiasmo e di un'immaginazione viva; si manifesta e si ferma per innumerevoli atti di rinuncia e di mortificazione, penetrando fino all'intimo della volontà. Così persiste sempre, anche quando non espressamente formulata, e gli atti minimi della vita, fatti con questa disposizione, che è quella dell'amore perfetto, acquistano per questo mezzo un grande valore agli occhi di Dio.  

L'anima solidamente virtuosa, ma non perfetta, ha praticato nella sua vita molti atti che le sono costati: lotte contro i propri difetti, pratica fedele del regolamento che ha adottato, o della regola che ha abbracciato, adempimento esatto dei suoi doveri di stato, molte volte ben penosi. Questi sforzi, questi atti di rinuncia, hanno sviluppato in lei la pietà e fortificato la virtù. Ma essa non ha preso a cuore di riempire la sua vita di sacrifici; non ha lottato con ardore e perseveranza nel frenare l'attività della sua immaginazione, nel reprimere gli impulsi del suo cuore, come desideri umani, preoccupazioni temporali, gioie o tristezze puramente naturali; non è riuscita ancora a dominare perfettamente la sua natura; cede molte volte, e di pieno consenso, alle esigenze e repulsioni; cerca la propria soddisfazione, fugge con attenzione da ciò che la disturba, si preoccupa della stima e dei favori delle creature, teme le loro censure e le critiche, agirà, quindi, in molte circostanze, e quasi senza accorgersene, per amore di se stessa e non per amore di Dio. La sua disposizione fondamentale è molto meno elevata di quella dell'anima perfetta: è la risoluzione di piacere a Dio e di lavorare per lui, senza, però, rinunciare molto a se stessa e questa disposizione abituale dà agli atti ordinari della vita un valore molto minore. Quest'anima è come una serva fedele, docile, attaccata al suo signore, però più zelante dei propri interessi che di quelli del suo padrone.  

L'anima perfetta è più che una ancella; è, per Dio, una sposa, e per le anime, una madre. La madre tanto amorevole e dedicata, non vive se non per il marito e i figli; pensa a loro senza cessare, lavora per loro, per loro si stanca, si sacrifica, non conta le pene e le fatiche, non si lamenta dei lavori, non misura ciò che dà, né ciò che soffre. Trova molto naturale lavorare e soffrire perché ama, e poco le importa ciò che dicano di lei, purché quelli che ama siano felici. Così l'anima unita a Dio per puro e perfetto amore non vive se non per lui, ha costantemente in vista i suoi interessi, è sempre pronta a immolarsi per la sua gloria, dà tutto di se stessa, pensando sempre che non fa mai abbastanza per il Bene-Amato.

Gli atti d'amore, che tanto merito hanno, l'anima unita a Dio li moltiplica senza sforzo nel corso della giornata. Ben diversi dalle anime piene di egoismo, ma non unite, che si annoiano quando sono sole, che cercano nelle distrazioni, nelle conversazioni, nelle novità, nelle letture futili, le anime unite hanno un grande amore per la solitudine, dove trovano il loro Dio, e non hanno mai tempo sufficiente per conversare con Lui intimamente.

L'amore dell'anima unita cresce costantemente per la molteplicità degli atti che produce, poiché l'amore aumenta con l'esercizio, e questi progressi sono tanto maggiori quanto più perfetto è questo amore. Le disposizioni, infatti, man mano che l'amore dilata l'anima, le grazie della Provvidenza producono un amore sempre maggiore; le preghiere, gli esercizi pietosi, i sacrifici, le provvidenze sono come scintille elettriche che accendono le mine: se la polvere è di qualità inferiore e poco abbondante, l'esplosione sarà debole; se è un monticello di qualità migliore, l'esplosione sarà formidabile. Così le contraddizioni, le umiliazioni, le malattie, le lotte sono incidenti provvidenziali destinati a provocare nell'anima fedele atti d'amore, ma il cui valore varia molto. L'anima buona e pietosa sente, e talvolta molto vivamente, tutto ciò che contraria la sua volontà o ferisce il suo amor proprio, e, riflettendo a lungo su tutto ciò che le causa tristezza, saprà ragionare e applicarsi a vedere, nella prova, la volontà di Dio; considerando i vantaggi del sottomissione, e così praticherà, talvolta rapidamente, altre con difficoltà e lentamente, atti di sincera rassegnazione.

L'anima unita non ha bisogno di tanta considerazione; anzi, anche senza ragionare, sente in sé stessa, nella parte superiore, una elevazione d'amore, o, almeno, una soddisfazione d'amore, un'attrazione verso Dio, prodotta, non dai suoi sforzi, ma dallo Spirito Santo, che la governa. La natura soffre, ma l'anima si alegra. Oh! come questo amore semplice, abbandonato, molto spontaneo, pieno e gioioso, ha valore agli occhi di Dio!

Ogni preghiera produce anche effetto di grazia in relazione ai sentimenti di fede, di fiducia e di amore di colui che prega. Gli atti perfetti, con fede così viva, fiducia così grande, amore così puro, raccolgono, dai loro esercizi di pietà, frutti molto più abbondanti degli imperfetti. La differenza è ancora maggiore nella ricezione dei sacramenti. La penitenza e l'Eucaristia, i cui effetti variano secondo le disposizioni di ciascuno, riversano nelle anime unite una quantità di grazia immensamente superiore a quella che ricevono i cristiani buoni e pietosi, ma che non si sono dati interamente a Dio. L'anima perfetta si impressiona molto di più delle grandezze di Dio e delle sue perfezioni rispetto all'anima pietosa; si riempie di ammirazione per un Dio così amante e amabile e le luci che riceve sulle amabilità divine danno al suo amore una elevazione molto maggiore e un merito molto maggiore. Diventa anche più fiduciosa: Gesù è, per lei, non un re o un signore, ma un amico molto affettuoso; la sua preghiera non è una serie di considerazioni destinate a portarla a buone risoluzioni. È l'incontro dolce con il Beneamato, fonte, per lei, di grande felicità. Sa che Gesù, che la ama molto più di quanto lei ami Lui, gode anche più di lei nel vederla al suo fianco. E mentre l'anima pietosa, ordinariamente fedele alla sua meditazione, la lascerà per un motivo insignificante, l'anima perfetta, al contrario, non lascerà la sua preghiera nemmeno quando, per lei, sarà di tutto impossibile. Cercherà, e riuscirà, a fare della sua vita una preghiera continua.

Non è solamente sui legami di Dio che l'anima perfetta riceve preziose luci; le riceve anche sulla sua propria miseria, sul suo nulla, di cui si persuade molto più dell'anima semplicemente pietosa. Possiede anche una umiltà molto più profonda, che la rende ancora più cara a Dio e attrae su di lei innumerevoli grazie. Infine, lo Spirito Santo, che la illumina, le fa comprendere più rapidamente e con maggiore certezza tutti i mezzi che deve impiegare per piacere a Dio; percepisce, molto meglio delle persone di una pietà comune, le occasioni di rinuncia che le si offrono ogni giorno, vede meglio ciò che piace all'amico divino, all'amico infinitamente santo, e anche ciò che gli dispiace: l'anima perfetta ha tutte le delicatezze dell'amore.

È per questo che chi ha raggiunto la perfezione, rispetto al cristiano buono e virtuoso, ma imperfetto, è sempre nella disposizione abituale di fare di più per il suo Dio. Vuole più energicamente e vuole per motivi più elevati: i suoi atti d'amore sono più generosi, più intensi, più nobili; sono anche più numerosi e più delicati. Ora, poiché Dio misura tutto per amore, si compiace di più in un'unica anima perfetta che in un gran numero di anime pietose; l'uomo pietoso e virtuoso è un servo di Dio, docile e fedele; ma l'uomo perfetto è per Dio un amico intimo. Ora, un amico affettuoso e dedicato porta molta più gioia al cuore di quanto possano fare mille buoni servitori. Possiamo e dobbiamo aspirare a diventare perfetti! Ma non sarà presuntuoso aspirare alla perfezione? Chi è perfetto sulla terra? In molti offendiamo tutti: "Peccammo tutti in molte cose", dice l'apostolo S. Giacomo (3, 2). No, non c'è temerarietà nel mirare alla perfezione. La perfezione della terra non è la perfezione del cielo; essa esclude le mancanze di pura fragilità, sentendosi riparate, solo commettendo, e la cui ripetizione cerchiamo di evitare. I religiosi devono tendere alla perfezione, il cui impegno hanno assunto pronunciando i voti che mirano, appunto, a facilitare loro questa acquisizione. I sacerdoti del Signore, chiamati a riprodurre Gesù, - il sommo sacerdote, - i pastori delle anime, tutti dovrebbero possederla. E devono, possono. L'impegno è, quindi, meno difficile di quanto molti immaginino. "Colui che una volta è entrato nel cammino della perfezione e non lo abbandona, dice S. Alfonso, può essere certo che con il tempo lo conseguirà" (Opere complete, vol. X, cap. VI). In verità, se non ci sono tante anime perfette quanto sarebbe da desiderare, chi, tuttavia, non le ha trovate nella vita? E anche in certi ambienti, dove la formazione alla vita spirituale è ben diretta, sono abbastanza numerose le anime unite a Dio e molto distaccate da se stesse. Si sono distaccate da ogni affezione terrena, come raccomanda S. Ignazio; già non hanno, dice S. Francesco di Sales, l'amore delle futilità; hanno rinunciato a tutto ciò che impedisce al cuore di consegnarsi interamente a Dio, la condizione e l'essenza della perfezione, secondo S. Tommaso, in una parola, avendosi spogliate di ogni volontà propria, queste anime si mantengono nella disposizione abituale di non volere altro se non ciò che Dio vuole. Tali anime non sempre sono apprezzate come meritano e la causa è, molte volte, un'invidia inconscia: "Voi mi fate sapere, scriveva B. Vincenzo di Paolo, che la virtù di N. e N. pesa un po' sugli altri, e io lo credo, in relazione a coloro che hanno meno conformità alla regola e meno vigilanza per il proprio avanzamento e quello dei loro Fratelli. Lo zelo e la puntualità fanno soffrire coloro che non possiedono tali virtù, perché il fervore condanna loro la fragilità. Alcuni non osano censurare il merito degli altri perché non hanno il coraggio di imitarli" (Vita, per Abelly, 1. III, cap. XXIV). Accade anche che queste anime coraggiose diano occasione a giudizi meno favorevoli. A volte conservano qualche difetto esteriore, in cui la volontà non prende parte. Altre volte, sebbene signore di se stesse e dominando le passioni, devono sopportare certi assalti violenti, perché i demoni si irritano contro di esse; queste lotte, che sono per loro, come per tutti, mezzi di progresso e di grandi vittorie, causano anche lievi tremori, che le mantengono nella conoscenza delle loro miserie; questi sbandamenti, che diminuiscono man mano che diventano più amanti e più forti, sono per loro, però, come nuvole nella virtù. A causa di queste imperfezioni, non dobbiamo ignorare la purezza, la fermezza, la generosità dell'amore. Ma quante altre, che avrebbero potuto elevarsi fino a lì, sono rimaste in uno stato inferiore. Alcune, sebbene pie, mescolano un grande amore per se stesse all'amore di Dio. Altre, meno avanzate delle anime di una pietà comune, più mortificate, meno distaccate e che nelle prove si mostrano forti e rassegnate, si avvicinano alle anime perfette senza avere, tuttavia, con il Signore quelle relazioni costanti, intime, piene di familiarità e di abbandono, che tanto piacciono al Cuore di Dio. Alcune e altre, le ultime principalmente, hanno lavorato, tuttavia, nell'opera della loro santificazione, si sono applicate a combattere i loro difetti, hanno raccontato fedelmente le loro vittorie e sconfitte, hanno letto molti libri spirituali in cui hanno trovato utili consigli. I loro sforzi non sono stati vani e sono progredite nella virtù. Perché, allora, non vivono in modo abituale, nella pratica del puro e perfetto amore?

Pensammo che molti di questi servitori di Dio, ai quali non manca buona volontà né coraggio, sono rimasti nei gradini inferiori perché non hanno vissuto abbastanza in alto: hanno desiderato la virtù, non hanno aspirato alla perfezione, o, se hanno avuto questo desiderio, non è stato né forte né costante. In generale, queste persone virtuose evitano, di proposito, di leggere i lavori che considerano troppo elevati per loro. S. Teresa, S. Giovanni della Croce, il Trattato dell'Amore di S. Francesco di Sales, e altri simili, così incoraggianti, così pieni di utili insegnamenti, sembrano loro troppo mistici. La maggior parte dei libri spirituali con cui si nutrono sono quelli che tracciano bene le regole della via purgativa e illuminativa, ma che smettono di parlare della via unitaria e perfetta. Per mancanza di una formazione adeguata, le anime non prendono il cammino che conduce più direttamente e più sicuramente all'unione con Dio, come la resa universale, il raccoglimento continuo, la umiltà piena di tenerezza con Gesù. Non si applicano abbastanza a vivere di fiducia e di amore; riflettono troppo e pensano a se stesse piuttosto che a Dio. Parlando di queste anime più generose, quando sono pronte a ricevere grazie più elevate e che Dio le chiama a entrare in un cammino più semplice e allo stesso tempo più proficuo, non comprendono che è necessario riposare affettuosamente in Dio e prestarsi a ciò che lo Spirito Santo desidera esercitare su di loro, dovendo, pertanto, moderare l'eccessiva attività delle loro facoltà naturali, frenare la loro immaginazione e evitare l'abuso delle riflessioni e delle considerazioni. D'altra parte, sono molto numerosi i padri, gli educatori, le educatrici di anime che non presentano a coloro che formano alla vita di pietà un ideale abbastanza elevato. A volte, infatti, si trovano alcuni che, diffidando troppo dell'immaginazione dei loro discepoli, si preoccupano prima di tutto di tagliar loro le ali. S. Paolo diceva: "Non spegnete lo Spirito Santo" (I Tess 5, 19); ma questi presunti saggi, che hanno un timore eccessivo di tutto ciò che è mistico e considerano imprudente la mortificazione, trasgrediscono assolutamente questo consiglio divino e tendono a spegnere lo Spirito Santo nei cuori. Ah! se solo sapessero il bene che farebbero alle anime ispirando loro la generosità,

 persuadendole che Dio, che le ama con un amore immenso, le chiama al distacco perfetto, a una dolce e costante intimità! I loro direttori desiderano, tuttavia, che i loro discepoli progrediscano nell'amore di Dio. Ora, la misura di questo amore, disse S. Bernardo, è non avere misura. Perché allora trattenerli invece di incoraggiarli? Nutriamoci, dunque, noi stessi di sante ambizioni e sappiamo ispirarle agli altri. L'amore perfetto ci è possibile, ci è proposto e, se mettiamo tutta la nostra buona volontà per ottenerlo, certo è che ci sarà concesso. Coloro che spingono le anime verso i vertici dell'amore, offrono a Gesù il più gradito dei piaceri. Una santa religiosa che, avendo ricevuto da Dio grandi luci, aveva spinto e diretto S. Alfonso nella fondazione dell'Istituto dei Redentoristi, Suor Marta Celeste, gli trasmise un giorno - il santo si trovava allora in lotta contro orribili timori di dannazione - un messaggio molto consolante. Lei vide il trono di gloria che gli era preparato in cielo e udì Gesù dirgli: "Annuncialo da parte mia che considero gradevoli i lavori che egli intraprende per convertire i peccatori, e, soprattutto, i disagi che si dà per portare i giusti alla perfezione dell'amore divino, poiché è per questi specialmente (per i perfetti) che io sono glorificato, ed è per loro che concedo al mondo le mie grandi misericordie" (Vita, per il P. Berthe, I. I, cap. IX).

MONS. AUGUSTO SAlJDREAU 


ASCOLTO LE VOSTRE PREGHIERE, MIEI PICCOLI FIGLI, E LE ESAUDISCO SECONDO LA MIA VOLONTÀ E, IN QUESTI ULTIMI TEMPI: «CI SARANNO MOLTE, MOLTE SOFFERENZE».

 


(Messaggio dato a MYRIAM e MARIE il 21 ottobre 2025)


IO SONO DIO Onnipotente: «DIO D'AMORE e di MISERICORDIA»,

IO SONO!

Miei piccoli figli: «NON SCORAGGIATEVI e ABBIATE FIDUCIA IN ME PER TUTTO», vi dico bene, figli miei: «PER TUTTO»!

IO so cosa è meglio per i Miei figli...

Ascolto le vostre preghiere, miei piccoli figli, e le esaudisco secondo la Mia volontà, in questi ultimi tempi in cui ci saranno molte, molte sofferenze!

Abbandonatevi completamente a ME, «DIO D'AMORE», e non dimenticate, figli Miei, che dopo la notte: il Sole di DIO splenderà di nuovo su tutta la terra e: SOPRATTUTTO «NON ABBIATE PAURA», poiché siete sotto la Mia protezione e quella della MIA Divina Mamma: la Santissima e Beata VERGINE MARIA, così come tutti coloro che amate!

AMEN, AMEN, AMEN,

Ricevete, miei amati, la mia santissima benedizione: insieme a quella della Beata VERGINE MARIA : la Divina Immacolata Concezione e di San GIUSEPPE, suo castissimo sposo:

NEL NOME DEL PADRE ,

NEL NOME DEL FIGLIO ,

NEL NOME DELLO SPIRITO SANTO!


AMEN, AMEN, AMEN


Non dimenticate, figli miei:


L'AMORE DI DIO È SENZA LIMITI.

L'AMORE DI DIO È PIÙ FORTE DI TUTTO!

PIÙ FORTE DELLA VITA!

PIÙ FORTE DELLA MORTE!

AMEN, AMEN, AMEN


Vi do la Mia PACE, Miei AMATI, vi do la Mia PACE! Venite a rifugiarvi nel Mio SACRO CUORE: il Mio SACRO CUORE che arde d'Amore per voi e, per tutti i Miei figli: questo SACRO CUORE che ha tanto sofferto per Amore per tutti i SUOI figli!


IO SONO L'AMORE CHE VIENE: Che vi ama!

IO SONO L'ETERNO « L'ONNIPOTENTE » AMEN,

( Alla fine delle nostre preghiere , abbiamo cantato: )


Sacro Cuore di Gesù

Salvé Régina


Commento all‟Apocalisse

 


SEZIONE SECONDA  SUL CAPITOLO NONO DELL’APOCALISSE 

 Il quinto e sesto Angelo. 

 

§. I. 

 

Il quinto angelo, che suonò la tromba. 

 

Cap. IX. v. 1-12. 


Vers. 2. 

E aprì il pozzo dell‟abisso e salì fumo dal pozzo come fumo di gran fornace, e s‟oscurò il sole e l‟aria per il fumo del pozzo.  

 II. Con queste parole s‟esprimono gli effetti e le terribili calamità che derivarono, sia riguardo alla Chiesa, sia riguardo all‟Impero, dalla diffusione di questa al sommo empia eresia. 1°. Quanto alla Chiesa qui si ha: salì fumo dal pozzo come fumo di gran fornace. Fumo indica il trionfo, il favore e la diffusione dell‟eresia. Il fumo, infatti, sale in alto, oscura la luce, e da ultimo, espandendosi, si dilata attraverso l‟aria sopra la terra. Tutte queste caratteristiche possiede il diffondersi dell‟eresia. L‟eresia, infatti, trovati dei fautori, del pari del suo primo principio, che è Lucifero, si innlaza sopra ogni cosa, sale verso le altezze sublimi, oscura il sole, ossia la luce della verità, s‟insinua come il cancro, e si propala sulla terra, sforzandosi, o di sedurre, o di eliminare, i seguaci della verità. È paragonata al fumo di gran fornace per la grandissima vigoria e periodo di tempo in cui l‟eresia di Ario, più degli altri movimenti ereticali, rimase attiva. Durò, infatti, fino all‟Impero di Giustiniano nell‟anno 527. Ai suoi tempi ebbe, infatti, come fautori e seguaci, potentissimi Imperatori, Re, Patriarchi, Arcivescovi, Vescovi ecc., come si legge nella Storia ecclesiastica. E s‟oscurò il sole e l‟aria per il fumo del pozzo. Con queste parole si rileva la caratteristica propria che derivò da questa eresia, cioè la denigrazione del nome di Cristo e della sua Chiesa. Il sole, infatti, è il simbolo di Cristo, che fu oscurato, quanto alla gloria esterna del suo nome, poiché gli ariani negavano che fosse vero Dio, e Figlio della stessa sostanza del Padre, per cui il suo Nome era offuscato con grandissimo detrimento presso gli uomini sulla terra della sua gloria divina. L‟aria indica la Chiesa Cattolica, che è illuminata da Cristo, come il sole materiale illumina l‟aria. Al tempo, appunto, dell‟Imperatore Valente e dei successivi fautori dell‟eresia ariana, la Chiesa fu offuscata dall‟errore di Ario, talvolta fino al punto che la maggior parte dei cristiani divenne eretica. Valente, infatti, sottrasse ai cattolici tutte le Chiese, proibì il libero esercizio della vera religione, ordinò di assassinare innumerevoli schiere di santi Monaci, impose ovunque gli ariani, cacciando via i cattolici, col risultato che si ebbe una gran defezione dalla Chiesa Cattolica all‟arianesimo. Così, al tempo dell‟Imperatore Zenone, non vi era alcun Re cattolico, che dominasse almeno su qualche piccola regione. Dice poi che il sole e l‟aria furono oscurati dal fumo del pozzo, poiché l‟errore ariano non avrebbe mai potuto affermarsi così, se l‟empio Valente non gli avesse concesso libertà ovunque, non gli avesse spalancato – per così dire – le porte, e non l‟avesse promosso in ogni parte dei suoi domini, e soprattutto se non si fosse adoperato, per il tramite di sacerdoti eretici, ad infettare con questo errore Goti e Vandali. Da qui poi ogni sciagura ebbe modo di trovare aperta la porta per imperversare in lungo e in largo. 

Venerabile Servo di Dio Bartolomeo Holzhauser 


Il piccolo residuo diventerà la “pietra angolare” di questa Nuova Terra

 


Messaggio del Nostro Padre Celeste 

tramite Robert Brasseur


 15 ottobre 2025

«Caro figlio, Io Sono Colui che ti ha creato, tuo Papà pieno di compassione per tutti i Suoi figli.

Il tempo del raccolto è giunto e molti non sono pronti per questa mietitura. Ogni tua sofferenza offerta in unione con quelle di Mio Figlio guarisce una moltitudine di anime.

Tutto ciò che vedi attualmente crollerà! È giunto il momento in cui trasformerò questa terra affinché possa respirare Amore e Purezza e riempire i Miei figli della stessa Gioia che provo per loro.

NULLA SARÀ PIÙ COME PRIMA!

Tutto scomparirà per far posto a questa Nuova Terra. Tutto tornerà come all'inizio della Creazione: riceverete questo Dono che ho preparato per voi.

IL PICCOLO RESTO diventerà la “pietra angolare” di questa Nuova Terra. Farò pascolare gli animali vicino alle vostre case; l'aria tornerà ad essere pura; la gioia abiterà nei vostri cuori e Io, il vostro Papà, sarò tra voi, per assaporare questo Amore con il Mio Piccolo Resto.

Quanti assaporeranno questa gioia? Pochissimi!

Molti andranno in Purgatorio e un gran numero si ritroverà alle Porte dell'Inferno.

Nonostante tutta la Mia Bontà, quanti hanno trascurato i Miei appelli? Inoltre, molti dei Miei Consacrati subiranno le conseguenze delle loro azioni e soprattutto della loro negligenza per non aver informato i Miei figli riguardo alla Via della Verità.

LE LEGGI CHE HO DATO A MOSÈ NON SONO CAMBIATE, E SONO ANCORA PIÙ IMPORTANTI OGGI!

Caro figlio, ti dico tutte queste cose affinché il tuo cuore non si turbi. Ti ho preparato da tempo per questo Grande Giorno. Tuttavia, molti non hanno saputo ascoltare le Mie richieste. Quanti dei Miei consacrati Mi hanno voltato le spalle per soddisfare i propri piaceri? La loro soddisfazione personale li ha condotti alle Porte dell'Inferno.

Hanno abbandonato la loro Vera Missione, che è quella di trasmettere la Verità ai Miei figli...

Molti inoltre non hanno creduto nella Mia Resurrezione! Un gran numero si è lasciato influenzare dai piaceri della carne e il mondo li ha inghiottiti. Solo coloro che sono rimasti fedeli alla Mia Divinità hanno potuto attraversare questa tempesta. Quanto agli altri, il Maligno li ha sedotti, perché non hanno saputo proteggersi con la preghiera e i sacramenti.

Caro figlio, questo tempo di tribolazioni ha rovinato la Mia Chiesa e una moltitudine di anime si è persa. Il Mio cuore di Padre soffre, ma fortunatamente non ho perso tutto. Sono anime come le vostre di cui ho bisogno. Oggi, caro figlio, devi continuare a lottare per salvare il maggior numero possibile di anime.

Ti ho nominato “Cavaliere”, che è un titolo molto onorevole. (Umorismo del Padre!)

I tuoi momenti di preghiera rimangono la tua forza e il tuo sostegno. La lotta è intensa e so che gli ostacoli sono frequenti, ma Io sono sempre vicino a te e ai tuoi cari per rialzarvi.

Grazie per avermi ascoltato e non dimenticare mai che sei la Mia Luce per illuminare i Miei figli.

Ti amo e benedico te e tutti i tuoi cari.

Il tuo Papà, pieno di compassione per tutti i Suoi figli

« Vengo, Signora, vengo ».

 


Nella città di Reichersperg, in Baviera, viveva il canonico regolare Arnoldo, molto devoto alla santa Vergine. In punto di morte, ricevette i sacramenti e, dopo aver chiamato i suoi confratelli, li pregò di non abbandonarlo in quel momento supremo. Ed ecco che alla loro presenza cominciò a tremare, a stravolgere gli occhi e, tutto coperto di sudore freddo, disse con voce agitata: « Non vedete quei demoni che mi vogliono trascinare all'inferno? ». Poi gridò: « Fratelli miei, invocate per me l'aiuto di Maria; confido in lei che mi darà la vittoria ». I religiosi si misero a recitare le litanie della Madonna e mentre dicevano: « Sancta Maria, ora pro eo », il moribondo riprese: « Ripetete, ripetete il nome di Maria, perché sono già al tribunale di Dio ». Dopo un momento di silenzio soggiunse: « E’ vero che l'ho commesso, ma ne ho fatto penitenza ». E rivolgendosi alla Vergine, disse: « Maria, se tu mi aiuti, io sarò liberato ». I demoni tornarono all'assalto, ma egli si difendeva facendosi il segno della croce e invocando Maria. Così passò tutta quella notte. Giunto il mattino, Arnoldo, tutto rasserenato, esclamò con gioia: « Maria, mia regina e mio rifugio, mi ha ottenuto il perdono e la salvezza ». Poi, guardando la Vergine che lo invitava a seguirla, disse: « Vengo, Signora, vengo ». Fece uno sforzo per alzarsi, ma, non potendo seguirla col corpo, spirò dolcemente e, come speriamo, la seguì con l'anima nel regno della gloria beata.  

S. Alfonso M. de Liguori 

UN'APPELLO IN LACRIME AL POPOLO DEGLI STATI UNITI D'AMERICA E A TUTTO IL MONDO

 


MESSAGGIO DELLA NOSTRA SIGNORA DI LA SALETTE  


19 settembre 2025

Vengo a voi oggi come vostra Madre Celeste e come vostra Signora di La Salette, poiché è stata sulla montagna di La Salette nella mia amata Francia, il 19 settembre 1846, che ho versato lacrime per il futuro dell'umanità e ho avvertito il mondo dei tempi difficili che sarebbero arrivati se l'umanità non si fosse pentita e non fosse tornata a Dio.

Come vi ho già avvertito molti anni fa, siete ingannati, oppressi e assassinati da elitisti, oligarchi e globalisti che sono i servitori di satana, i quali si sono celati nel segreto per molti secoli, ma che ora si stanno esponendo con arroganza perché credono di non poter essere fermati nei loro piani demoniaci per tutta l'umanità.

Come vostra Madre Celeste, sono profondamente preoccupata per il vostro futuro, poiché so che la creazione della vostra una volta grande Repubblica è sotto la direzione del Padre nei Cieli, che ha previsto in questi Tempi di Fine che un paese sarebbe servito da faro per tutti i popoli del mondo. Il Padre nei Cieli ha scelto gli Stati Uniti d'America per essere quel paese, i cui fondatori sono stati direttamente ispirati dal Padre nei Cieli a creare la vostra Dichiarazione di Indipendenza, la Costituzione degli Stati Uniti d'America e la Carta dei Diritti..

Quindi, non dovrebbe sorprendervi che il nemico del Padre – satana – raduni i suoi servitori per distruggere i piani del Padre nei Cieli. Ciò che state vivendo ora è l'opera di satana attraverso i suoi servitori.

Svegliati, America! Coloro che sono in alleanza con satana/lucifero sono ora facilmente riconoscibili! I suoi servitori non possono più nascondersi nell'oscurità, poiché la luce del Padre nei Cieli li sta esponendo ora affinché tutti possano vederli! Tuttavia, avete solo un breve periodo di tempo per ostacolare i piani di satana e per riportare il vostro paese e il resto del mondo a Dio Padre.

La mia principale preoccupazione per le anime di tutti i figli di Dio è assicurarmi che tutti voi raggiungiate il vostro destino nei Regni Celesti. Tuttavia, le condizioni in questi Tempi di Fine richiedono la mia intervento come vostra Madre Celeste per garantire che satana/lucifero fallisca nella sua missione qui sulla Terra di distruggere i piani del Padre per tutti i Suoi figli.

Così sia! Grazie a Dio!

Quindi, chiamo tutti voi come i Potenti Guerrieri della Preghiera del Padre nei Cieli a correggere i torti che sono stati creati dai servitori di satana nel vostro mondo.

La maggiore minaccia alla vostra nazionalità e sovranità proviene dall'interno. Gli elitisti, i globalisti e gli oligarchi hanno illegalmente preso il potere e il controllo sul vostro paese, e sono determinati a raggiungere i loro obiettivi – la dissoluzione degli Stati Uniti d'America – per essere sostituiti da un cartello internazionale di elitisti, che intendono implementare restrizioni draconiane sui vostri diritti e libertà personali. Il loro obiettivo è raggiungere il completo potere e controllo entro il 2030, quindi avete poco tempo per ostacolare i loro piani.

Nei prossimi anni, i cittadini patriottici devono riprendere e mantenere il controllo sul loro paese ed eliminare questi servitori di satana. Dovete sostenere i leader patriottici che possono essere facilmente identificati per ottenere il controllo di tutti gli uffici pubblici a livello locale, statale e federale. I vostri leader patriottici possono essere identificati dal loro impegno verso Dio, famiglia e patria. L'opposizione può essere facilmente identificata, poiché ammettono di essere socialisti, e persino comunisti e marxisti, anche se cercano di mascherarsi da sostenitori della democrazia.

Tanti figli di Dio sono caduti sotto l'incantesimo del maligno, specialmente tra tante donne che credono di essere empoverate essendo "pro-choice" quando in realtà stanno promuovendo l'infanticidio e l'omicidio dei loro stessi fratelli e sorelle, che sono destinati dalla volontà di Dio a nascere in questo mondo e a godere di una vita piena come inteso dal Padre nei Cieli. Ma così tante di queste donne e persino uomini sono così ingannati da satana e dai suoi servitori che non sono più capaci di pensiero critico.

Molti dei vostri fratelli e sorelle sono stati con successo indottrinati da satana nel corso degli anni dai suoi servitori nei vostri governi, nelle vostre istituzioni, nelle vostre scuole e dai media mainstream e sociali. Anche se potreste tentare di contattare i vostri familiari e amici che sono caduti sotto questo incantesimo satanico, scoprirete che coloro che sono stati colpiti saranno rigidi e non risponderanno alle vostre suppliche. Dovete pregare per le loro anime, poiché stanno rischiando la perdita dell'eternità nei Regni Celesti per la loro fedeltà a satana, anche se molti di loro lo fanno senza sapere chi sia realmente il loro controllore. Pregate per le loro anime e la loro conversione.

Popolo degli Stati Uniti d'America, il mondo intero conta su di voi! Il resto del mondo guarda ancora agli Stati Uniti d'America come al faro splendente di luce, anche se, come sapete, quel faro è stato offuscato in pochi brevi anni.

Ora hai solo pochi brevi anni per riprendere il controllo del tuo paese attraverso le tue elezioni. Se non riesci a farlo, il tuo nemico, satana e i suoi scagnozzi, distruggeranno la nazionalità e la sovranità della tua nazione e assumeranno il potere e il controllo su di te attraverso il loro "Grande Reset" e il "Nuovo Ordine Mondiale".

Il futuro degli Stati Uniti d'America dipende da te come Potenti Guerrieri della Preghiera. Devi alzarti e rispondere alla chiamata prima che sia troppo tardi!

Ned Dougherty