giovedì 12 marzo 2020

Cristiani, musulmani, ebrei, hanno lo stesso Dio? NO!



IL SIMBOLO ATANASIANO  

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Si prenda "caso Maometto". Egli ha preso il nocciolo  delle sue idee dalla Bibbia e dagli scritti apocrifi che circolavano  anche in Arabia, amalgamando i suoi "versetti" a delle pretese  rivelazioni (non certo soprannaturali!) che resero falsa la sua  religione, ispirata dal Demonio. Come si poteva accertare, in  quell'anno 610, che Dio avrebbe parlato a Maometto, in arabo,  come si è scritto, fantasiosamente, sulla rivista "La Vie" (Paris)  nel novembre 1979? .. 
Più che lecite, quindi, furono le reazioni che si ebbero tra i  fedeli quando videro che dei Vescovi regalavano argento e  terreni, (come ad Annecy, in Francia), o delle cappelle cattoli­ che, come a Lilla, a Lavai, ad Argenteuil e altrove, ma anche  in Italia, a Reggio Emilia, a Modena, a Roma, a Milano ... per  farle trasformare in moschee! .. Forse che quei Vescovi avevano  ancora la vera fede cattolica? .. 
Certo, il via a questo sconquasso della fede cattolica fu dato  dall'infausto Vaticano II che, nella "Lumen Gentium" (18) ha  affermato che "i musulmani adorano con noi il Dio Unico";  e, in "N ostra Aetate", ha persino scritto che "la Chiesa guarda  con stima i musulmani che adorano il Dio Uno, vivente e  sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del Cielo  e della Terra" (19). 
Ma sono stravaganze storiche e teologiche queste afferma­ zioni, perché l'lslam rifiuta, decisamente, a Dio l'attributo di  "Padre", e rinnega Gesù come "Figlio di Dio"; come pure  nega la divinità e non accetta l 'Incarnazione, e scambia  l'arcangelo Gabriele per lo Spirito Santo, e afferma che, sul  Golgota, non è stato crocifisso Cristo, ma un suo sosia e  ridicolizza la Risurrezione e nega la Redenzione! .. 
Perciò, che significato può avere anche quel loro "Dio  misericordioso", se manda all'inferno i cristiani senza alcu­ na remissione (22), e se chiama i suoi fedeli alla "Jihad"  (guerra santa) contro di loro, perché "infedeli"? .. 
E poi, come può essere uguale al nostro Dio, quando il loro  "Allah" avvilisce la donna, vuole la poligamia, la schiavitù,  nega la visione beatifica ai suoi stessi eletti, promettendo,  come "paradiso", una specie di "harem" con giovanetti e belle onne dai grandi occhi neri, racchiusi in padiglioni? .. Potrebbe  bastare anche solo questo per dire che la Chiesa cattolica non  poteva assolutamente dire che "i Musulmani adorano con  noi il Dio Unico"! Possibile che i "Padri conciliari", firmatari  della "Lumen Gentium" e della "Nostra aetate", non sapes­ sero che l'Islam rifiuta categoricamente e furiosamente di  essere identificato con il Dio-Trinitario del cattolicesimo?  Certo, il Dio-Creatore è il Dio di tutto il creato, uomini  compresi, di ogni tipo, colore, razza e religione, ma questo non  basta per poter usare l'espressione: "avere lo stesso Dio",  perché il nostro è "Trinitario", mentre quello dell'Islam è  semplicemente un falso "dio"! 
Comunque, teologicamente, non si potrebbe neppure dire  che noi adoriamo lo stesso "Dio, creatore del cielo e della  terra", come lo si afferma, invece, nella "Nostra Aetate".  Basta ricordare il nostro "Credo" che dice: "vero Dio da Dio  vero, generato non creato, consustanziale al Padre e per  mezzo del quale tutto fu creato"; e ricordare anche il Van­ gelo di San Giovanni: "Tutte le cose per mezzo di Lui furono  fatte, e senza di Lui nulla fu fatto di ciò che esiste". 
Quindi, anche la "creazione" del Padre avvenne assieme  al Figlio, per cui come si può accettare l'attribuzione di "crea­ tore" a un "dio" che rigetta il Figlio (Gesù Cristo) come  mediatore? 
Ora, questo rifiuto del Cristo rivela che l'ispiratore  dell'Islam non può essere stato che il demonio. Lo ha detto,  del resto, esplicitamente, proprio lo stesso apostolo San Gio­ vanni Evangelista: "Chi è il mentitore se non chi nega che  Gesù è il Cristo? Egli è l'anticristo, che nega il Padre e il 
Figlio. Chiunque nega il Figlio non ha neanche il Padre; chi  confessa il Figlio ha anche il Padre"zs. 
E questo mi richiama un passo di M o ns. Cauly, che, alla fine  del secolo scorso, insegnava; "Come un tempo, per il popolo  eletto, così Dio volle per la sua Chiesa una minaccia e un castigo sempre pronti: è nel piano provvidenziale che  l'islamismo si tenga alle porte della cristianità, per castigare  le ribellioni dei popoli battezzati, risvegliarli dal loro sonno,  stimolare le loro virtù e provocare il loro eroismo" (p. 28).  Purtroppo, oggi, l'Islam ha oltrepassate quelle porte e  proprio con l'aiuto del Vaticano II, contro tutto il Magistero  papale anteriore! 
E sarà bene ricordare anche le sagge e profonde parole del  grande padre domenicano Garrigou-Lagrande: "le verità,  nelle false religioni, non ne sono l'anima, ma sono le serve  dell'errore"! 
Ed è proprio così! Difatti, sono specchietti per allodole quei  "passi" del Corano dove si loda Gesù e Maria; dove si narra  la sua nascita miracolosa; dove lo si dice "verbo di Dio", ma  dove tali omaggi non sono altro che omaggi rivolti a un  semplice "profeta" inferiore a Maometto! 
Per questo, Joseph Hours scriveva: "se è vero che la  peggiore forma di menzogna è quella che, in apparenza,  contraddice il meno possibile la verità, la menzogna che  consiste nel dire di Cristo tutto il bene possibile, meno che è  Dio, è la più pericolosa di tutte". 
Certo, anche un musulmano sincero può salvarsi, ma sarà  sempre per i meriti della Redenzione di Cristo, e non per  l'lslam! Perciò, la frase che si legge in "Nostra Aetate": "La  Chiesa guarda con stima i Musulmani che adorano il Dio  Unico ... ", va accettata solo nel senso di ''in quanto musulmani",  o solo "in quanto persone" creature di Dio? .. 
Quindi, la frase del Vaticano II, che pare perentoria, è invece  ambigua, perché se l'appartenere all'Islam costituisce un diritto  incondizionato alla mia stima di cattolico, questo non varrebbe  affatto, perché la Chiesa aveva sempre insegnato che bisogna  odiare l'errore; perciò, in quanto appartenenti a una falsa religio­ ne, devo solo la mia preghiera per la loro conversione alla  religione del vero Dio, mentre, invece, "in quanto uomini",  creatura di Dio, merita la nostra stima ogni persona che non  si renda indegna della sua condizione di "figlio di Dio"!  Di conseguenza, il funesto "dialogo inter-religioso" ( volu to dal V ati c ano II anche con l' Islam!) è una prova chiara della  grave "crisi" che ha colpito la Chiesa Cattolica che, oggi,  possiamo dirlo, senza paura di smentita, è succube del  "modernismo", combattuto e condannato da San Pio X! 
Se ne ha una prova anche nella dichiarazione comune del  1984, fatta dal "Segretariato per l'Unità dei Cristiani" e dal  "Consiglio Ecumenico delle Chiese", dove si propongono di  lavorare assieme per l'unità, in una sola fede (! !) e in un unico  culto (30). Ma chi non sa (o dovrebbe sapere!) che questo  "Consiglio" opera, fin dal 1948, per creare una "religione  mondiale unica", in vista del "Nuovo Ordine Mondiale"?  Purtroppo, di fronte a un Cristianesimo in dissoluzione, solo  l'lslam è rimasto ancora fermo e fedele ai suoi princìpi, certo  della sua vocazione universale. La comunità mondiale dei  musulmani, la "Ummah", è la sola unita, in un blocco unico.  Per questo, il "dialogo inter-religioso" non può fare che il 
gioco dell'Islam, mentre la Chiesa sembra voglia suicidarsi,  rinunciando persino alla conversione di quei milioni di musul­mani che vivono anche nei paesi cattolici europei. E questo  avviene perché, nella Chiesa cattolica, non deve esserci più  l 'imperativo "docete", imposto da Gesù Cristo, ma bensì il  montiniano "dialogate" con tutte le religioni! Ma questo  azzerare la Rivelazione è infedeltà, è inganno, è tradimento  della Fede e, persino, ingiustizia! 

l) È "infedeltà" al Vangelo di Cristo, il cui "messaggio"  è: "andate e istruite tutte le genti!" 26; 
2) È "inganno" verso i cristiani, ai quali si nasconde la  realtà dell'Islam, e si nasconde che il "dialogo" con  l'Islam è possible solo a prezzo di concessioni sui nostri  dogmi; 
3) È ''tradimento" della Fede, perché dialogare con l' Islam  è un allontanamento certo dalla nostra dottrina cattolica.  4) È "ingiustizia" anche verso gli stessi musulmani, ai quali non si fa conoscere il vero volto del Cristianesimo,  tutto centrato sul "Dio-Uno-Trino", per condurli alla  conversione attraverso la conoscenza della Rivelazio­ ne Divina, la cui pienezza è Cristo, unico Mediatore  tra il Padre e gli uomini. 

*** 
Ricordiamo, perciò, che il "sentire cum Ecclesia" non può  essere interpretato come una ubbidienza cieca alla Gerar­ chia, perché la prima e assoluta ubbidienza, nella Fede, è 
solo a Dio. "Per primo, sia servito Nostro Signore"21. Il "dialogo  inter-religioso", invece, esige alterazioni, occultamenti dottrinali  che condizionano il dialogo, mettendo in non calo la figura di  Gesù Cristo. Voglio ricordare, perciò, le belle parole che il  cardinale Tosi scrisse in una lettera al Papa XI, nella quale  chiede la beatificazione di Pio X: «Mi piace immaginarlo - scrive- mentre rimette, in testa del Cristo benedetto, l'au­ reola della Divinità che il mondo e il modernismo volevano  distruggere»2s! 
Quell'aureola, appunto, che l'Islam Gli nega! 

sac. Luigi Villa

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