IL SIMBOLO ATANASIANO
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Si prenda "caso Maometto". Egli ha preso il nocciolo delle sue idee dalla Bibbia e dagli scritti apocrifi che circolavano anche in Arabia, amalgamando i suoi "versetti" a delle pretese rivelazioni (non certo soprannaturali!) che resero falsa la sua religione, ispirata dal Demonio. Come si poteva accertare, in quell'anno 610, che Dio avrebbe parlato a Maometto, in arabo, come si è scritto, fantasiosamente, sulla rivista "La Vie" (Paris) nel novembre 1979? ..
Più che lecite, quindi, furono le reazioni che si ebbero tra i fedeli quando videro che dei Vescovi regalavano argento e terreni, (come ad Annecy, in Francia), o delle cappelle cattoli che, come a Lilla, a Lavai, ad Argenteuil e altrove, ma anche in Italia, a Reggio Emilia, a Modena, a Roma, a Milano ... per farle trasformare in moschee! .. Forse che quei Vescovi avevano ancora la vera fede cattolica? ..
Certo, il via a questo sconquasso della fede cattolica fu dato dall'infausto Vaticano II che, nella "Lumen Gentium" (18) ha affermato che "i musulmani adorano con noi il Dio Unico"; e, in "N ostra Aetate", ha persino scritto che "la Chiesa guarda con stima i musulmani che adorano il Dio Uno, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del Cielo e della Terra" (19).
Ma sono stravaganze storiche e teologiche queste afferma zioni, perché l'lslam rifiuta, decisamente, a Dio l'attributo di "Padre", e rinnega Gesù come "Figlio di Dio"; come pure nega la divinità e non accetta l 'Incarnazione, e scambia l'arcangelo Gabriele per lo Spirito Santo, e afferma che, sul Golgota, non è stato crocifisso Cristo, ma un suo sosia e ridicolizza la Risurrezione e nega la Redenzione! ..
Perciò, che significato può avere anche quel loro "Dio misericordioso", se manda all'inferno i cristiani senza alcu na remissione (22), e se chiama i suoi fedeli alla "Jihad" (guerra santa) contro di loro, perché "infedeli"? ..
E poi, come può essere uguale al nostro Dio, quando il loro "Allah" avvilisce la donna, vuole la poligamia, la schiavitù, nega la visione beatifica ai suoi stessi eletti, promettendo, come "paradiso", una specie di "harem" con giovanetti e belle onne dai grandi occhi neri, racchiusi in padiglioni? .. Potrebbe bastare anche solo questo per dire che la Chiesa cattolica non poteva assolutamente dire che "i Musulmani adorano con noi il Dio Unico"! Possibile che i "Padri conciliari", firmatari della "Lumen Gentium" e della "Nostra aetate", non sapes sero che l'Islam rifiuta categoricamente e furiosamente di essere identificato con il Dio-Trinitario del cattolicesimo? Certo, il Dio-Creatore è il Dio di tutto il creato, uomini compresi, di ogni tipo, colore, razza e religione, ma questo non basta per poter usare l'espressione: "avere lo stesso Dio", perché il nostro è "Trinitario", mentre quello dell'Islam è semplicemente un falso "dio"!
Comunque, teologicamente, non si potrebbe neppure dire che noi adoriamo lo stesso "Dio, creatore del cielo e della terra", come lo si afferma, invece, nella "Nostra Aetate". Basta ricordare il nostro "Credo" che dice: "vero Dio da Dio vero, generato non creato, consustanziale al Padre e per mezzo del quale tutto fu creato"; e ricordare anche il Van gelo di San Giovanni: "Tutte le cose per mezzo di Lui furono fatte, e senza di Lui nulla fu fatto di ciò che esiste".
Quindi, anche la "creazione" del Padre avvenne assieme al Figlio, per cui come si può accettare l'attribuzione di "crea tore" a un "dio" che rigetta il Figlio (Gesù Cristo) come mediatore?
Ora, questo rifiuto del Cristo rivela che l'ispiratore dell'Islam non può essere stato che il demonio. Lo ha detto, del resto, esplicitamente, proprio lo stesso apostolo San Gio vanni Evangelista: "Chi è il mentitore se non chi nega che Gesù è il Cristo? Egli è l'anticristo, che nega il Padre e il
Figlio. Chiunque nega il Figlio non ha neanche il Padre; chi confessa il Figlio ha anche il Padre"zs.
E questo mi richiama un passo di M o ns. Cauly, che, alla fine del secolo scorso, insegnava; "Come un tempo, per il popolo eletto, così Dio volle per la sua Chiesa una minaccia e un castigo sempre pronti: è nel piano provvidenziale che l'islamismo si tenga alle porte della cristianità, per castigare le ribellioni dei popoli battezzati, risvegliarli dal loro sonno, stimolare le loro virtù e provocare il loro eroismo" (p. 28). Purtroppo, oggi, l'Islam ha oltrepassate quelle porte e proprio con l'aiuto del Vaticano II, contro tutto il Magistero papale anteriore!
E sarà bene ricordare anche le sagge e profonde parole del grande padre domenicano Garrigou-Lagrande: "le verità, nelle false religioni, non ne sono l'anima, ma sono le serve dell'errore"!
Ed è proprio così! Difatti, sono specchietti per allodole quei "passi" del Corano dove si loda Gesù e Maria; dove si narra la sua nascita miracolosa; dove lo si dice "verbo di Dio", ma dove tali omaggi non sono altro che omaggi rivolti a un semplice "profeta" inferiore a Maometto!
Per questo, Joseph Hours scriveva: "se è vero che la peggiore forma di menzogna è quella che, in apparenza, contraddice il meno possibile la verità, la menzogna che consiste nel dire di Cristo tutto il bene possibile, meno che è Dio, è la più pericolosa di tutte".
Certo, anche un musulmano sincero può salvarsi, ma sarà sempre per i meriti della Redenzione di Cristo, e non per l'lslam! Perciò, la frase che si legge in "Nostra Aetate": "La Chiesa guarda con stima i Musulmani che adorano il Dio Unico ... ", va accettata solo nel senso di ''in quanto musulmani", o solo "in quanto persone" creature di Dio? ..
Quindi, la frase del Vaticano II, che pare perentoria, è invece ambigua, perché se l'appartenere all'Islam costituisce un diritto incondizionato alla mia stima di cattolico, questo non varrebbe affatto, perché la Chiesa aveva sempre insegnato che bisogna odiare l'errore; perciò, in quanto appartenenti a una falsa religio ne, devo solo la mia preghiera per la loro conversione alla religione del vero Dio, mentre, invece, "in quanto uomini", creatura di Dio, merita la nostra stima ogni persona che non si renda indegna della sua condizione di "figlio di Dio"! Di conseguenza, il funesto "dialogo inter-religioso" ( volu to dal V ati c ano II anche con l' Islam!) è una prova chiara della grave "crisi" che ha colpito la Chiesa Cattolica che, oggi, possiamo dirlo, senza paura di smentita, è succube del "modernismo", combattuto e condannato da San Pio X!
Se ne ha una prova anche nella dichiarazione comune del 1984, fatta dal "Segretariato per l'Unità dei Cristiani" e dal "Consiglio Ecumenico delle Chiese", dove si propongono di lavorare assieme per l'unità, in una sola fede (! !) e in un unico culto (30). Ma chi non sa (o dovrebbe sapere!) che questo "Consiglio" opera, fin dal 1948, per creare una "religione mondiale unica", in vista del "Nuovo Ordine Mondiale"? Purtroppo, di fronte a un Cristianesimo in dissoluzione, solo l'lslam è rimasto ancora fermo e fedele ai suoi princìpi, certo della sua vocazione universale. La comunità mondiale dei musulmani, la "Ummah", è la sola unita, in un blocco unico. Per questo, il "dialogo inter-religioso" non può fare che il
gioco dell'Islam, mentre la Chiesa sembra voglia suicidarsi, rinunciando persino alla conversione di quei milioni di musulmani che vivono anche nei paesi cattolici europei. E questo avviene perché, nella Chiesa cattolica, non deve esserci più l 'imperativo "docete", imposto da Gesù Cristo, ma bensì il montiniano "dialogate" con tutte le religioni! Ma questo azzerare la Rivelazione è infedeltà, è inganno, è tradimento della Fede e, persino, ingiustizia!
l) È "infedeltà" al Vangelo di Cristo, il cui "messaggio" è: "andate e istruite tutte le genti!" 26;
2) È "inganno" verso i cristiani, ai quali si nasconde la realtà dell'Islam, e si nasconde che il "dialogo" con l'Islam è possible solo a prezzo di concessioni sui nostri dogmi;
3) È ''tradimento" della Fede, perché dialogare con l' Islam è un allontanamento certo dalla nostra dottrina cattolica. 4) È "ingiustizia" anche verso gli stessi musulmani, ai quali non si fa conoscere il vero volto del Cristianesimo, tutto centrato sul "Dio-Uno-Trino", per condurli alla conversione attraverso la conoscenza della Rivelazio ne Divina, la cui pienezza è Cristo, unico Mediatore tra il Padre e gli uomini.
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Ricordiamo, perciò, che il "sentire cum Ecclesia" non può essere interpretato come una ubbidienza cieca alla Gerar chia, perché la prima e assoluta ubbidienza, nella Fede, è
solo a Dio. "Per primo, sia servito Nostro Signore"21. Il "dialogo inter-religioso", invece, esige alterazioni, occultamenti dottrinali che condizionano il dialogo, mettendo in non calo la figura di Gesù Cristo. Voglio ricordare, perciò, le belle parole che il cardinale Tosi scrisse in una lettera al Papa XI, nella quale chiede la beatificazione di Pio X: «Mi piace immaginarlo - scrive- mentre rimette, in testa del Cristo benedetto, l'au reola della Divinità che il mondo e il modernismo volevano distruggere»2s!
Quell'aureola, appunto, che l'Islam Gli nega!
sac. Luigi Villa
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