La preghiera e la Messa nella vita del cristiano
La preghiera fonte di fede
Abbiamo visto che la fede è sorgente di preghiera. Quando la sua luce illumina la nostra anima e la rende capace di “vedere” Dio, di vedere la sua paterna presenza in tutte le circostanze della nostra vita, la preghiera scaturisce dall’intimo del cuore quasi senza fatica, come naturale conseguenza. E più la fede si fa forte e luminosa, più il colloquio con Dio diventa spontaneo e irresistibile. Se poi la fede è accompagnata dall’umiltà e dal senso vivo della filiazione divina, allora la preghiera diventa un “riposo” nelle braccia di Dio. Il livello della nostra fede possiamo misurarlo anche dal grado della nostra vita di preghiera.
Ma anche possiamo dire che la preghiera è fonte di fede. Penso che tutti voi avrete avuto momenti di oscurità nella vostra vita di credenti, momenti in cui vi costava fatica credere, vi sembrava che tutto quello che avete imparato nel catechismo era una teoria astratta che poi veniva smentita dalle vicende della vita; insomma il dubbio e l’incertezza hanno bussato alla vostra porta.
Innanzitutto voglio ricordarvi che molti dei vostri dubbi non sono veri dubbi, dubbi seri e fondati, sono piuttosto tentazioni, e come sapete le tentazioni vanno semplicemente respinte con atti espliciti contrari, in questo caso con atti di fede. Dovete dire a voi stessi che Gesù non ci ha ingannati, e quello che lui ha detto e ha fatto è tutto vero, e che volete accogliere il suo insegnamento perché le sue parole sono Parola di Dio, sono “spirito e vita”, e volete aderire alla sua persona perché è il Figlio di Dio. Direte con l’apostolo Pietro: Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna, e noi abbiamo creduto … che tu sei il Santo di Dio”.
Ma poi dovete ricorrere alla preghiera. La fede è un dono di Dio e perciò va chiesta e alimentata con una incessante petizione al Signore. Nel Vangelo trovate esempi commoventi di queste preghiere: Signore, aiuta la mia incredulità! – Signore aumenta la mia fede! Come sapete, il dono della fede lo riceviamo nel battesimo, ma lo riceviamo come un seme, e come ogni seme deve germogliare, crescere, maturare e dare frutti. La fede ha perciò bisogno della grazia, e la grazia viene dalla preghiera. Il pregare, lo dicevamo sopra, è già un atto di fede perché ci rivolgiamo a Dio in quanto crediamo in lui, nella sua bontà e nelle sue promesse. Ma la nostra fede viene spesso messa alla prova dalle vicende della vita, dalle tentazioni del Maligno e dal clima di scetticismo che respiriamo in un mondo che ha voltato le spalle a Dio e spesso deride la nostra fede.
E’ allora il momento della preghiera, una preghiera umile, perseverante, che non cede alla stanchezza o al disappunto; vi assicuro che la vostra fede metterà le ali, diventerà più forte di ogni dubbio, più sicura di ogni certezza, perché il Signore è Dio e non un uomo, non mente e non inganna, non delude e non lascia inascoltate le suppliche delle sue creature, e anche se vi sembra che sia lontano o che tardi a dare ascolto alle vostre invocazioni, egli vi farà sentire la sua presenza accanto a voi: sarà lì che vi guarda, che vede le vostre necessità e le vostre preoccupazioni, e sentirete nel vostro cuore l’eco delle sue parole: Non temere; io sarò con te e ti custodirò in tutte le tue vie…, e la pace inonderà la vostra anima e con essa la consolazione secondo le parole di S. Paolo: Il Dio di ogni consolazione vi consolerà in ogni vostra tribolazione.
Fede e preghiera: l’una favorisce l’altra, reciprocamente, insieme daranno profondità alla vostra vita di figli di Dio sulla terra.
Ferdinando Rancan
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