(GFD/3)
Il messaggero di Noè annuncia il Giudizio di Dio ai popoli dell’altopiano con vent’anni di anticipo. Il Signore incarica Noè di cominciare la costruzione dell’arca.
[...]
8. Ma il messaggero di Noè disse: «Io sono stato mandato a voi dieci principi per annunciarvi il vicino Giudizio di Dio a tutti gli uomini della Terra che non si convertiranno a Lui e che non osserveranno il Suo comandamento che Egli diede agli inizi ai padri dall’altura ed ai re della pianura.
9. Così dunque suonano le parole di Dio, e così il Signore disse al mio signore Noè cent’anni fa: “Gli uomini non vogliono più lasciarsi guidare dal Mio Spirito, poiché essi sono diventati soltanto carne; tuttavia Io voglio ancora dare loro un termine di centoventi anni!”.
10. E ancora una volta poi il Signore parlò dicendo: “Noè, manda dei messaggeri in tutte le regioni del mondo e fa pervenire a tutte le creature la minaccia del Mio Giudizio!”.
11. E così fece Noè, il mio signore, di anno in anno; però molti dei messaggeri si lasciarono incantare dalla carne delle donne e non comunicarono mai il loro messaggio.
12. Ora sono trascorsi dieci anni da quando un mio fratello venne da voi e un altro andò alla città di Hanoch. Il primo fratello, che venne da voi, fece certo ritorno; però l’altro venne ucciso ad Hanoch.
13. Da quell’epoca Noè mandò segretamente ogni anno un messaggero ad Hanoch e trenta alle altre città, ma i messaggeri rimasero abbagliati dagli idoli di Hanoch e diventarono carne.
14. Ma per questo motivo a Dio, il Signore, è finita la Pazienza, e tre giorni fa Egli parlò di nuovo con Noè e gli disse: “Noè, va’ con la tua gente nel bosco e fa’ abbattere mille tronchi di abete, sottili e diritti, falli squadrare accuratamente, poi accatastali assieme e lasciali così giacere per cinque anni! Poi Io ti dirò cosa dovrai farne!”.
15. I boscaioli hanno già posto l’ascia nella radice! Cento anni sono trascorsi invano; ora restano ancora solo venti anni!
16. Perciò convertitevi al Signore in tutta serietà se volete sfuggire al Giudizio! Infatti non appena sarà trascorso il ventesimo anno da oggi, il Signore aprirà le cateratte [del sottosuolo] e le finestre [del cielo], e ucciderà con grandi flutti ogni carne della Terra!
17. Questo io l’ho detto a voi, e questo ora mio fratello sta annunciando ad Hanoch; beato chi poi si convertirà a questo! Amen».
(GFD/3)
Mahal, il fratello di Noè, esorta i suoi figli a confidare unicamente in Dio. La spaventosa corruzione dell’umanità nella pianura. Mahal parte con i suoi figli verso il luogo dove dimora suo fratello Noè poiché solo lì c’è la salvezza.
1. (Continua il Signore:) «I figli di Mahal, però, chiesero al loro padre che cosa avrebbero dovuto fare qualora gli hanochiti fossero ricorsi a mezzi molto violenti contro l’altopiano.
2. E il padre Mahal disse ai suoi figli: “Figli miei! Confidate in Dio, e siate del tutto tranquilli, perché noi siamo sicuri e protetti dappertutto sulla Terra di Dio finché Dio il Signore è con noi!
3. Ma se perdiamo la Sua Grazia e la Sua Misericordia e il Suo Amore, allora tutto, cioè tutto quello che si chiama essere ed oggetto, ci perseguiterà e ci sarà nemico; e non potremo fidarci nemmeno della nostra ombra nel timore che essa ci tradisca a favore di ogni tipo di nemici!
4. E perciò noi vogliamo pure ora tenerci tanto più stretti a Dio, affinché possiamo camminare in sicurezza sulla Terra di Dio!
5. Io però, miei cari figli, vi dico come vedo ora nel mio spirito: nella maniera in cui sono attualmente sistemate le cose sulla Terra, quest’ultima non potrà più sussistere nemmeno per dieci anni!
6. Un uomo è contro l’altro; un popolo si schiera contro l’altro; ciascuno vuole dominare nella sua sfera e non riconosce né i capi né il re!
7. Così avviene che in tutto il regno di Hanoch ci sono solo signori indipendenti, e il re trema dinanzi ai cittadini della sua città, e tutti i suoi vassalli e tutti i governatori delle province nelle città fuori dalle mura sono ormai del tutto signori assoluti e fanno quello che vogliono. Essi impongono ai loro sudditi tasse eccessive; ma né il re, né il suo generale conoscono nemmeno una sillaba di tutto ciò.
8. I vassalli delle province lontane sono diventati completamente signori assoluti e si fanno continuamente guerra tra di loro, in modo che già da lungo tempo non passa giorno senza qualche spargimento di sangue.
9. Qua e là scoppiano rivolte fra il popolo! Allora si ruba, si saccheggia e si massacra, e chiunque si sia trovato alla testa dell’una o dell’altra rivolta, vuole assumere in conclusione la parte del dittatore; e se riesce a consolidarsi in tale sua posizione, diventa poi molto peggiore dei precedenti tiranni e despoti!
10. Già da molti anni i figli emigrati dall’altura procedono continuamente di nascosto in modo particolarmente maligno verso i figli della pianura. Questi non vengono più affatto considerati come uomini, bensì soltanto come puri animali dotati di ragione, e come tali vengono anche trattati; e nessuno vuole lasciarsi guidare, educare e punire dallo Spirito di Dio!
11. Da quando furono fatte le infernali invenzioni dei grani esplosivi, delle trivelle e del mordente(12) per l’ammollimento della pietra, nessuna montagna è più al sicuro dalla furia distruttrice degli uomini.
12. Dite: può Dio stare a guardare ancora più a lungo e del tutto tranquillo di fronte a tutto questo infuriare, imperversare, ribollire, assassinare, distruggere, mentire, fingere, ingannare, rubare e rapinare, e di fronte a ogni specie di prostituzione?!”.
13. I figli rimasero spaventati a tale descrizione dello stato delle cose nel mondo della pianura.
14. Mahal però disse: “Col favore della notte e della nebbia abbandoniamo questo suolo e facciamo ritorno da Noè sull’altura, perché d’ora in poi in nessun altro luogo vi sarà possibilità di esistenza per noi!”.
15. Dopo di che Mahal raccolse subito tutte le sue cose e poi, in compagnia di tutti i suoi figli, si incamminò verso l’altura da Noè.
16. Quello che successe poi, lo vedremo in seguito!
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