venerdì 3 giugno 2022

L'incoraggiamento di Fulton Sheen durante la guerra


 l Memorial Day offre l'opportunità di riflettere sulla fede, il patriottismo e l'ultimo sacrificio. Molta saggezza può essere trovata nelle parole di incoraggiamento di Bp. Sheen ai soldati nella seconda guerra mondiale, estratte dal suo libro di preghiere in tempo di guerra:

Il male nel mondo non deve farmi dubitare dell'esistenza di Dio. Non ci potrebbe essere male se non ci fosse Dio.

Prima che ci possa essere un buco in un'uniforme, ci deve essere l'uniforme; prima che ci sia la morte, ci deve essere la vita; prima che ci sia errore, ci deve essere verità; prima che ci sia un crimine, ci deve essere libertà e legge; prima che ci sia una guerra, ci deve essere la pace; prima che ci sia un Diavolo, ci deve essere un Dio, ribellione contro il quale ha fatto il Diavolo.

Non dovremmo chiamare Dio "buono" perché fa la nostra volontà, né dovremmo chiamarlo "cattivo" perché non lo fa.

Poiché c'è un Dio, questa guerra non è l'Inferno. Dio permette che ciò accada solo per un bene più grande attualmente invisibile.

La guerra è più simile al Purgatorio che all'Inferno, perché attraverso le sue fiamme raffinanti dovevamo bruciare le scorie del nostro materialismo.

Non è facile spiegare perché Dio permette il male; ma è impossibile per un ateo spiegare l'esistenza della bontà.

Come potrebbe un universo senza spirito, senz'anima, senza croce e senza Dio diventare il centro della fede, della purezza, del sacrificio e del martirio? Come può la decenza essere la cosa decente, se non c'è Dio?

Dal momento che Dio è amore, perché dovremmo essere sorpresi che il desiderio di esso finisca nel dolore, nell'odio, nei cuori spezzati e nella guerra?

Ci sono solo due filosofie di vita: quella cristiana, che dice: prima il digiuno, poi la festa; e il pagano, che dice: prima la festa, poi il mal di testa.

In entrambi i casi, c'è dolore.

Il cristiano non finisce mai con essa, anche se aspetta fino alla fine dei tempi.

C'è una tragedia più grande della morte: la vittoria del male.

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