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martedì 1 agosto 2023

Come membro della M.I.: a) ho fatto condannare al rogo alcuni libri della biblioteca dell'ospedale, lasciati dai malati e fatti circolare senza alcun controllo.

 


LETTERA 50  

A P. Czeslaw Kellar, Cracovia  

Zakopane 4-27 X 1920  


Al M. Rev.do P. Maestro 1 PS  

 

 1 - Rimando la benedizione data alla M.I. dall'arcivescovo Teodorowicz, poiché appartiene all'archivio della M.I. Me l'ha spedito Don Adamo Bogdanowicz. Ho staccato il secondo foglio, pulito, perché mi può servite.  

 2 - Ho scritto alla M.I. di Roma dicendo che riceveranno la risposta, tuttavia da parte mia non ho accennato per nulla alle questioni in sospeso, perché, ho aggiunto, in questo momento avrei certamente sbagliato, in quanto è volontà dell'Immacolata (espressa per mezzo del Rev mo P. Provinciale [P. Luigi Karwacki]) che per ora non mi interessi di queste cose; e ho accennato che ora al mio posto c'è lei, M. Rev.do P. Maestro.  

3 - Come membro della M.I.: a) ho fatto condannare al rogo alcuni libri della biblioteca dell'ospedale, lasciati dai malati e fatti circolare senza alcun controllo. La sentenza fu subito eseguita. b) Vedendo che il dott. A. Czerpak doveva tenere qui le sue conferenze nel «Soké]»2 (avevo visto gli annunci), ho telefonato al superiore dei Gesuiti [P. Giovanni Holik] affinché esercitasse la propria influenza presso l'amministrazione del «Sokòl», perché non prestassero la sala per simili cose. Mi ha ringraziato ed ha promesso di consigliarsi con altri (con il sacerdote amministratore [Don Giovanni Tobolak]). Non ho più visto successivi annunci; forse per il mio intervento, ma non lo so; ho saputo, comunque, che egli ha parlato un po' sulla «Inquisizione», ma in modo corretto. Può darsi che abbia ritoccato quella conferenza.  

 4 - Non sarebbe opportuno che la M.I. ringraziasse ufficialmente l'arcivescovo Teodorowicz, come pure il vescovo Francesco Berti di Amelia per aver concesso una benedizione alla M.I. e per aver curato la stampa dello statuto in lingua italiana? Questo, comunque, non è affar mio.  

 Chiederei di farmi avere, quando si presenterà un'occasione, alcune medaglie miracolose. Di quelle ricevute: una la diedi ad un'ebrea, 4-5 ad ex- ebrei, una ad un sordomuto e un'altra ad un povero ammalato, ormai spacciato.  

[P. Massimiliano M.]  

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(1) L'annotazione iniziale di P. Massimiliano indica che il destinatario è P. Czeslaw Kellar. La data è stata stabilita in base al contenuto della lettera. - (2) Sokòl (Falco) era un'organizzazione socioculturale sorta a Leopoli nel 1867 con i seguenti scopi: irrobustire il vigore fisico dei cittadini e formarli alle virtù civiche. Aveva sedi un po' ovunque e raccoglieva circa 100.000 aderenti, tra giovani e adulti.  


sabato 29 luglio 2023

La volontà di Dio è la cosa migliore.

 

LETTERA 49   

A P. Giacinto W anatowicz, Cracovia S.l.G.C.  

Zakopane 18 X 1920  

 

Caro Padre  

 Ieri ho esaurito le intenzioni delle ss. Messe e ho ricevuto la lista delle nuove. Iddio la ricompensi!  

Non so quando ritornerò; ma può darsi che riescano a seppellirmi qui prima [del ritorno]. Comunque, la volontà di Dio è la cosa migliore. La parte sinistra [dei polmoni] sta già bene, solo la destra non si è ancora cicatrizzata, perché in essa, oltre l'apice, è interessato anche un altro tratto di polmone. C'è anche una «caverna» e il medico si diverte a fare il muratore e tappare i buchi con la calce (per fortuna, ancora senza mattoni), perché diversamente sembra che si debba attendere a lungo, e forse inutilmente, la loro cicatrizzazione. E dato che i montanari qui stanno costruendo case, fienili, ecc., da tutte le parti, e persino un nuovo ospedale (i raccolti sono finiti, la gente ha tempo), perciò anche il medico vuole rimandare il rifacimento edile dei miei polmoni al periodo invernale, che del resto è già iniziato.  

Mi fa piacere la notizia a proposito della «bibliotechina»1 della M.I.; spero solo che non abbia perso la qualifica di «circolante», perché i suoi scaffali devono essere le stesse mani dei lettori. A questo ci penserà, certamente con profitto, il M. Rev.do P. Maestro [P. Czeslaw Kellar] (io, per ora, non me ne voglio occupare2).  

Le chiedo un ricordo nella s. Messa. Nel Padre S. Francesco  

Fr. Massimiliano M.  

 

 La prego di ringraziare il Rev mo P. Guardiano [P. Mariano Sobolewski] per la sollecita accondiscendenza alla mia richiesta di intenzioni di ss. Messe, ed anche il Rev.do P. Custode [P. Daniele Bieleri] per il disturbo.  

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(1) La biblioteca circolante della M.I. a Cracovia contava 200-300 volumi e una quarantina di riviste - cf. RN 2 (1923) 107-108. I  

(2) Cf. SK 44.  


domenica 9 luglio 2023

Una risposta evasiva e talvolta anche il silenzio diventano seme di indifferentismo e forse anche di miscredenza.

 


LETTERA 48   

A Fr. Alfonso Kolbe, Cracovia  

S.l.G.C. Zakopane 4 X 1920 

 

Caro fratello!  

 Dio ti ricompensi per gli auguri! Mi fa piacere che la poesiola «Blogoslawieni» venga pubblicata1. Se potrai mandarmene almeno una copia (un ritaglio) la conserverò come ricordo. Se riuscirai a realizzare ciò che in essa ti sei proposto, in breve tempo potrai farti santo! È la via verso l'infinito e non terminerà mai, perciò «colui che è santo si santifichi ancora» [Ap.22,11]; ma quanto più uno avanza su questa via, tanto più chiaramente vede quanto sia lungo il cammino che gli rimane ancora da percorrere e quanto breve è il tratto che ha già percorso in confronto al tutto da percorrere. Quanto più svelto corre, tanto più comprende la lentezza del suo cammino attuale. E così senza sosta, come se dovesse sempre cominciare da capo; anche il nostro Padre s. Francesco, sul letto di morte, affermò: «Cominciamo ad operare il bene»2.  

 Mi ha rallegrato molto la notizia del lavoro della M.I. e della seduta straordinaria, nonostante le forze fossero tanto ridotte. Occorre davvero attenersi ai principi della poesia «Blogoslawieni» per non lasciar cadere le braccia.  

 L'utilità della relazione e delle conferenze si dimostra maggiormente nelle occasioni che talvolta si presentano. Una risposta evasiva e talvolta anche il silenzio diventano seme di indifferentismo e forse anche di miscredenza.  

 Mi raccomando alle preghiere e cordialmente saluto tutti i chierici, soprattutto i militi.  

Fr. Massimiliano M. Kolbe  

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(1) La poesia dal titolo Blogoslawieni [Beati], composta da Fr. Alfonso Kolbe, è un commento alle beatitudini evangeliche; fu pubblicata da Polski Siew nel 1920 e fu ripresa da RN 1 (1922) 10-11. - (2) Cf. FRA TOMMASO DA CELANO, Vita prima di s. Francesco d'Assisi, cap. VI: «Cominciamo, fratelli; a servire il Signore Iddio, poiché finora abbiarn fatto ben poco, anzi nessun profitto». 


domenica 25 giugno 2023

Ma la cosa migliore sarà come il Signore Iddio disporrà per mezzo dell'Immacolata.

 


LETTERA 47  

A Maria Kolbe, Cracovia S.l.G.C.  

Zakopane 28 IX 1920  

 

Cara mamma!  

 Ho ricevuto in questo momento la tua cartolina; il tempo di leggerla e rispondo subito. Non ho potuto farti avere la risposta per mezzo di P. Enrico, perché è partito improvvisamente. Ho avuto solamente una mezz'oretta di tempo per scrivere ufficialmente due parole al M. Rev.do P. Guardiano [P. Mariano Sobolewski]. Comunque, avrei dovuto rispondere subito, non l'ho fatto per trascuratezza ed ho fatto male. Ho ricevuto la lettera con l'offerta della Messa e l'ho celebrata il 20 IX come «libera» (perché tutti ogni mese abbiamo una intenzione «libera»); perciò con la prima occasione rimanderò i soldi, perché la Provvidenza divina mi dà già tutto ed anche più di quanto mi sia necessario.  

 Quanto alla salute, il medico mi ha detto che la parte sinistra del polmone va abbastanza bene, quella destra invece non si è ancora cicatrizzata; la cura pertanto durerà ancora qualche mese, perché queste sono malattie lunghe. Ma la cosa migliore sarà come il Signore Iddio disporrà per mezzo dell'Immacolata.  

 Chiedo una preghiera affinché io compia la volontà di Dio.  

Il figlio affezionato  

P. Massimiliano  

 

Suor Teresa del Bambin Gesù ha già convertito molti.  

In una sua biografia più ampia e più recente in lingua italiana sono riportati più di cento casi di conversioni e di guarigioni.  

 Qui abbiamo attualmente un tempo splendido; anche questo contribuisce alla cura. Franco mi ha risposto personalmente, con una lettera. L'Immacolata lo protegga.  


domenica 18 giugno 2023

Lavoriamo con prudenza, pazienza, umiltà, ma con costanza, per compiere solamente la volontà di Dio per mezzo dell'Immacolata,

 


LETTERA 46   

A P. Pietro Giuseppe Pal, Halaucesti (Romania) S.l.G.C.  

Zakopane 21 IX 1920  


Carissimo P. Pal,  

Ecco dove sono: sui monti per rimettermi m salute.  

È la stessa cosa che si manifestò a Roma, cioè catarro polmonare. Devo camminare poco e piano piano, rimanere molte ore sulla sedia a sdraio all'aria aperta ed essere disposto a vivere fuori del convento come un esiliato almeno per altri due mesi. Abito in una casa di cura diretta dalle Suore del sacratissimo Cuore di Gesù. Abbiamo anche una  cappella, piccola ma molto bella, in cui si conserva il santissimo Sacramento e celebro ogni giorno la s. Messa.  

 Mi procureresti una gioia immensa mandandomi il testo e la musica di «J'irai la voir». Un chierico mi disse di averla sentita cantare in polacco a Wilno (se non sbaglio), ma ivi le mie ricerche sono state vane. Si può trovare la musica, ma non il testo perché è diverso. Ho trovato anche altre parole in francese adattate a questa musica. Scrivimi indirizzando a: Ospedale Climatico, Zakopane.  

 Ho lasciato a Cracovia il tuo indirizzo, quindi i caratteri specifici dell'alfabeto rumeno forse non sono esatti. Il P. Provinciale [P. Luigi Karwacki] mi ha ordinato di mettere da parte tutto, compresa la M.I. (la direzione) e di preoccuparmi solamente di recuperare la salute. Per ora si occupa della M.I. il P.M. Czeslaw Kellar, maestro dei chierici professi e definitore della nostra Provincia.  

 Credo che tu abbia saputo della morte del P. Lodovico Konig1, consunto dalla tisi; eravamo a Roma insieme. Un ricordo nella s. Messa per lui.  

 Dove sta P. Domenico? È già tornato? E come vanno quelle idee che avevi in mente quand'eri in collegio, specialmente riguardo all'istruzione del popolo in materia religiosa e lo sviluppo del seminario? Lavoriamo con prudenza, pazienza, umiltà, ma con costanza, rettificando continuamente le nostre intenzioni, per compiere solamente la volontà di Dio per mezzo dell'Immacolata, aiutandoci vicendevolmente con la preghiera, il consiglio e l'azione.  

 Dove si trova ora il P. Bejan? È in collegio? Fammi avere il suo indirizzo. Lo saluto cordialmente. Gli chiedo un ricordo nella s. Messa.  

 Che cosa hai fatto per Fr. Antonio Glowinski? Se hai delle buone documentazioni, in seguito fammele avere.  

 Ricordati di tutti i nostri patti spirituali: in vita - nel sacrificio della Messa2, per la grazia del martirio3 - e dopo la morte chi arriva per primo alla Patria celeste, affinché io non lasci troppe grazie infruttuose. Ma prega «davvero» e forte forte!  

Arrivederci in... Paradiso4.  

Tuo nel S. Padre Nostro Francesco  

Fr. Massimiliano M. M.I.  

 

PS - Saluti al P. Custode (che è stato a Roma).  

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Traduzione dal latino.  

(1) P. Lodovico Konig morì a Horyniec il 7 VIII 1920. - (2) P. Massimiliano e P. Pal si erano promessi vicendevolmente il «memento» nella s. Messa - cf. pure SK 630. - (3) P. Massimiliano celebrò la sua terza s. Messa il 30 IV 1918 sull'altare di s. Pietro nelle grotte vaticane, secondo la seguente intenzione: «per la grazia dell'apostolato e del martirio per me e per i confratelli in collegio». - (4) Nell'originale, le parole: «davvero e forte forte! Arrivederci in... Paradiso» sono in lingua italiana.  


domenica 11 giugno 2023

Prega per me

 


LETTERA 45

A Fr. Alfonso Kolbe, Cracovia S.l.G.C.  

Zakopane 10 IX 1920  

 

 

Caro fratello!  

 Non ho molto tempo, perché mi sta ormai sfuggendo l'occasione di consegnare questa lettera; allora eccoti in fretta alcune righe.  

 Le piogge degli ultimi giorni hanno bagnato abbastanza i cereali; oggi però abbiamo avuto il sole per tutta la giornata. Sulle cime dei monti c'è già la neve che scende lentamente verso le colline più basse. Io mi sento molto meglio.  

 Come va la M.I.? A me si è presentata diverse volte l'occasione di agire come membro della M.I.: nella conversazione e anche nell'azione, per esempio durante il viaggio verso Zakopane ho strappato il giornale degli indipendenti d'America1 incollato sul vetro del treno; l'ho stracciato e buttato fuori dal finestrino; ma quante invettive lanciavano contro il santo Padre!  

Prega per me. 

Fr. Massimiliano M. Kolbe M.I.  

 

Saluti a tutti i chierici.  

Bacio la mano al P. Maestro [P. Czeslaw Kellar].  

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(1) In Polonia facevano propaganda soprattutto i testimoni di Geova, i metodisti (YMCA compresa) e gli avventisti. È nota pure l'avversione verso il Sommo Pontefice da parte della cosiddetta Chiesa nazionale polacca.  

venerdì 2 giugno 2023

Che cosa debbo fare, dunque, per agire come strumento nelle mani dell'Immacolata e non secondo la mia iniziativa?

 


LETTERA 44   

A P. Czeslaw Kellar, Cracovia S.l.G.C. Zakopane  

20 VIII 1920  


Molto Reverendo Padre Maestro,  

 Riguardo alla lettera della M.I. di Roma - anche se per corrispondenza ho già ricevuto da lei, P. Maestro, un chiarimento in merito al problema, cioè se la sede «primaria» debba essere a Roma - nonostante i romani mi abbiano chiesto una sollecita risposta, tuttavia non ho ancora scritto e sono tuttora in dubbio se farlo.  

 La principale ragione di questa mia indecisione sta nel fatto che il Rev mo P. Provinciale [P. Luigi Karwacki], per il tempo della cura, mi ha raccomandato di lasciar da parte anche la «Milizia» e di preoccuparmi solo di recuperare la salute. D'altra parte una risposta comporta delle serie conseguenze per la M.I.; pertanto, se non è volontà di Dio che io risponda, di sicuro se lo facessi rovinerei tutto.  

A me pare sia bene che la sede M.I. del collegio internazionale (interprovinciale) debba avere una certa preminenza e un ruolo di guida (solo per quanto riguarda la M.I.) nei confronti dei collegi provinciali; non sarebbe conveniente, tuttavia, che la M.I. dei chierici - benché abbia sede a Roma - diriga pure la M.I. dei sacerdoti, anche se quest'ultima si trova fuori Roma. Attualmente la M.I. di Roma è composta da chierici (o da sacerdoti novelli); vi aderiscono anche tre sacerdoti, anch'essi però giovani e sparsi per l'Italia. Per quanto riguarda le questioni di natura apologetica, converrebbe che un gruppo di professori del collegio ne assumesse la responsabilità e, magari, esercitasse un certo influsso per sostenere l'attività apologetica (in campo dottrinale, per esempio, quali le obiezioni, la loro confutazione, la dimostrazione della verità).  

 Con questa risposta converrebbe organizzare (presentare un progetto concreto di statuto) i sacerdoti della M.I. in Italia.  

 La stessa risposta si dovrebbe inviare anche in Romania, dove ci sono 3 sacerdoti della M.I. E, forse anche per noi, sarebbe bene stendere dei punti- base per il progetto di un piccolo statuto particolare. Così si potrebbero regolare i rapporti all'interno della M.I. tra i chierici di Roma e quelli fuori, fra i sacerdoti sparsi per ora in Italia, in Polonia e in Romania. Ciò porterebbe una nuova vitalità, un rapido sviluppo in tutta la nostra attività.  

 Tuttavia, per ora (ma anche in futuro) la «Sede Primaria» potrebbe essere, solo però per il primo grado, nel collegio [internazionale], cioè tra i chierici di quel collegio, anche se conviene che a capo (direttore) della M.I. ci sia un padre del collegio (non uno studente), perché questo compito esige un po' di tempo libero, comporta rapporti sempre più intensi con i laici. A Roma c'è un padre (P. Domenico Stella) professore di canto che, mi pare, sarebbe indicato per svolgere questo compito.  

 I chierici di Roma hanno scritto ai chierici di Cracovia illustrando loro questa e altre questioni: la lettera ce l'ha Fr. Alfonso; forse potrebbe darci un'occhiata anche lei, P. Maestro.  

 Che cosa debbo fare, dunque, per agire come strumento nelle mani dell'Immacolata e non secondo la mia iniziativa? Se lei, P. Maestro, lo ritiene opportuno, sia così gentile da scrivere lei stesso a Roma.  

Fr. Massimiliano M. Kolbe  


Le suore1 di qui si danno molto da fare per me.  

 La pregherei di rispondere con una certa sollecitudine, nel caso si dovesse scrivere qualcosa ai romani; ma dal momento che questa è una questione abbastanza complicata, credo che per ora rimarrà sospesa, come desiderava il P. Provinciale. Del resto, io stesso non so che fare, quindi attendo una risposta. Se sarà positiva, faccia lei, P. Maestro, della M.I. quel che credo opportuno.  

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(1) Cf. SK 58, nota 2.  

lunedì 15 maggio 2023

Ora si compia la volontà di Dio, sia che il male rimanga, sia che si aggravi, sia che si allevii o che sparisca del tutto.

 


LETTERA 43   

A Maria Kolbe, Cracovia S.l.G.C.  

Zakopane 11 VIII 1920 


Cara mamma!  

 Eccomi già nel luogo di destinazione. Anche se non camminerò sulle montagne, come il sacerdote rappresentato sulla cartolina, tuttavia questo posto, per me, è il più adatto per la cura. Qui posso attenermi completamente alle prescrizioni del medico1. L'aria è ottima, c'è anche la veranda dove si può stare all'aperto sulla sedia a sdraio; il vitto è molto buono e si può avere quel che si vuole; perciò ora si compia la volontà di Dio, sia che il male rimanga, sia che si aggravi, sia che si allevii o che sparisca del tutto.  

Il figlio sempre affezionato  

P. Massimiliano M. 


Non ho ancora visto P. Enrico, perché è fuori tutto il giorno per una gita sui monti. Grazie a Dio si vede che la sua salute si sta rafforzando.  

Il mio indirizzo è: Ospedale Climatico - Zakopane.  

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(1) Nell'articolo inedito Garstka tospomnien o Rycerzu Niepokalanej [Una manciata di ricordi sul RN], P. Massimiliano spiega le vicende che lo portarono a Zakopane: «Verso la fine dell'anno scolastico [1919-1920], fui mandato a Leopoli per far le veci di P. Venanzio [Katarzyniec], già fortemente febbricitante; da quel convento il dottor Rencki mi mandò a Zakopane. I lunghi mesi di cura (dieci e mezzo) e i quattro e mezzo di Nieszawa dovevano migliorare i miei polmoni». - cf. pure SK 988 I, in data 16 VI 1920 e seguenti.  

domenica 7 maggio 2023

L'amore si infiamma sempre più camminando dietro queste spine.

 


LETTERA 42   

A Fr. Alfonso Kolbe, Kalwaria Padawska  

Cracovia 9 VIII 1920  


Caro fratello!  

 Volevo mandarti la lettera per mezzo di Fr. Gerardo e di Fr. Giuseppe: l'avevo già scritta ieri sera, se non che questa mattina essi si sono «volatilizzati», sicché non ho più avuto la possibilità di rivederli. Accludo la pagellina di iscrizione in lingua italiana.  

 I chierici di Roma hanno mandato anche una lettera ufficiale, che però metto da parte per farla leggere dopo le vacanze, in quanto al presente i militi di Cracovia sono dispersi; o meglio, già che mi viene in mente che «tutta la presidenza» si trova a Kalwaria 1, la manderò con questa lettera. Anche se il latino del chierico segretario della M.I. di Roma lascia un po' a desiderare, ciò nonostante si nota molta buona volontà. Nessuno di quanti inizialmente fecero parte della M.I. si trova attualmente in Collegio e per questa ragione si sta organizzando quasi tutto «ex novo».  

 Il P. Maestro [P. Czeslaw Kellar] è ancora a godersi l'aria fresca. Fr. Domenico e Fr. Giorgio sono andati per qualche giorno a Jaslo. Io stesso domani sera partirò, per qualche tempo, per Zakopane come cappellano in un piccolo ospedale.  

 Per quanto riguarda la «sede primaria», senz'altro Roma è più adatta. Anche P. Czeslaw è dello stesso parere e pertanto, fra poco, risponderò a questa loro richiesta; manderò pure ulteriori dilucidazioni sui tre o, meglio, sui due gradi. (Se fra loro ci fossero i primi membri della M.I. forse non ci sarebbe bisogno di tanti chiarimenti).  

 Ho ricevuto la lettera con la poesia: stupenda quella via, la vera via regale (cioè la croce) che porta direttamente al cielo. L'amore si infiamma sempre più camminando dietro queste spine. Prega affinché neppure io rimanga indietro.  

Tuo affezionato fratello  

P. Massimiliano M. Kolbe M.I.  


Saluti a tutti i chierici. Il Maestro P. Venanzio è lì con i chierici di Leopoli? Se si trova lì, allora mostra pure a lui la pagella d'iscrizione in lingua italiana e salutalo da parte mia.  

 Ritornando, riporta, la pagella e la lettera2 a Cracovia per l'archivio della M.I.  

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(1) I chierici di Cracovia trascorrevano le vacanze nel convento di Kalwaria Padawska, presso Przemysl. - (2) La prima pagella d'iscrizione alla M.I. in lingua italiana, stampata ad Amelia (Terni) nel giugno 1920, e la lettera dei chierici della sede primaria della M.I. di Roma.  

domenica 30 aprile 2023

È molto raccomandabile la devozione delle 3 Ave mattina e sera per ringraziate Iddio pei doni della Potenza, Sapienza e Misericordia concesse alla Madonna e per la grazia della perseveranza finale.

 


LETTERA 41   

Ai Militi del Collegio Internazionale, Roma  

W M.I.  

Cracovia 25 V 1920  


Carissimi Commilites  

 Gran piacere mi fece la lettera del 2 V. Suppongo che venne compilata dal Secretario in nome dei M.I.; suppongo, perché nessuno è espresso nella firma, ma la calligrafia pare che sia di fr. Paulo. (Da noi - in diverse società - c'è uso di mettere nelle cose ufficiali la firma del Preside e del Secretario, forse ci gioverebbe di adottarlo).  

 Riguardo ai 3 gradi ho scritto qualcosa a fr. Giovanni1 cioè, che lo statuto approvato a Roma il 4 di aprile dell'anno scorso dal R.mo P. Generale [P. Domenico Tavani] viene considerato come una norma generale ed anche sufficientemente concretata per il primo grado. I 3 gradi poi convengono nello statuto generale e distinguonsi specialmente esprimendo più distintamente C. II § 2 (prima parte) dello statuto generale cioè «Omnia legittima media secundum possibilitatem in diversitate status, conditionis et occasionis, quod zelo et prudentiae uniuscuiusque commendatur»2. E così il grado primo si limita all'azione individuale; il secondo aggiunge la sociale ed il terzo, rompendo ogni limite, tende al eroismo. Lasciamo però per adesso stare quest'ultimo grado, benché chi si sente chiamato, può - dietro il consiglio del proprio direttore spirituale ed in modo da lui regolato - esercitarlo.  

La pagella che abbiamo fatto stampate in polacco contiene il sufficiente per il primo grado cioè lo statuto generale con qualche aggiunta spiegativa. Certamente la pagella polacca e la sua versione in latino avete ricevuta. Ad ogni modo aggiungo a questa lettera un’altra simile pagella (come se fosse fatta per fr. Giovanni). A Roma avete dei polacchi che possono con viva voce dare le spiegazioni riguardo alla versione.  

 Si potrebbe nella giaculatoria aggiungere anche «per i raccomandati» intendendo quelli che raccomandano sé o gli altri per es.: eretici, scismatici, increduli etc. Queste raccomandazioni chiamiamo in Polonia «le intenzioni» e scritte su pezzetti di carta vengono in una busta collocati al piè dell'Immacolata.  

È molto raccomandabile la devozione delle 3 Ave mattina e sera per ringraziate Iddio pei doni della Potenza, Sapienza e Misericordia concesse alla Madonna e per la grazia della perseveranza finale. Ci sono anche delle conversioni e sanazioni miracolose operate per questo mezzo.  

 Sarebbe molto bene di avere una rivista come organo del M.I. In questa si potrebbe refutare le tendenze antireligiose che infestano i relativi paesi, accettare le difficoltà (almeno le più comuni) e pubblicare le loro soluzioni. Mettere anche delle raccomandazioni e poi relativi ringraziamenti all'Immacolata, ottenuta la conversione. - Per noi è questo per adesso abbastanza difficile per la mancanza della carta (che inoltre, quando c'è, costa più di 100 volte tanto, come prima) e la enorme e sempre crescente carestia della stampa. - Credo che per loro in principio si troverebbe qualche posticino nel Fides3 o anche una bella rubrica nel bollettino parrocchiale ai SS. XII Apostoli. Inoltre non dimenticata ancora memoria della «[Pontificia] Accademia dell'Immacolata» gioverebbe - credo - alla M.I. (per i secolari) in questa basilica.  

 Noi adesso stiamo formando una biblioteca. Abbiamo già più di 100 volumi ben scelti (per lo più di un carattere apologetico) e più di 150 piccoli libriccini (anche questi per Io più apologetici). Fra gli acattolici hanno ricevuto per leggere dei libri: un protestante, una scismatica, un giudeo, due giudee. - Pregate per la loro conversione.  

 Il secondo grado poi, come dissi, si distingue con un'azione sociale, colle comuni forze nel pregare, combinare le cose dt farsi e nell'operare. Perciò possiede uno statuto particolare, che si fonda sul generale. Questo statuto è necessario per regolare gli atti comuni, tra i quali una delle più importanti è la seduta, nella quale c'è l'occasione di comunicare le idee, discutere e determinare le cose da farsi o prepararsi, per mezzo delle conferenze e dei colloqui apologetici (e ascetici), a ribattere le accuse mosse contro la Santa Madre Chiesa ed illuminare gli erranti.  

 Si capisce che lo statuto particolare richiede per stabilirsi e determinarsi in tutti i particolari un po' più di tempo e l'esperienza lo adatta ai diversi luoghi e condizioni. - Sarà anche diverso secondo le diverse condizioni, lo stato ed occasioni dei relativi membri.  

 Noi siamo adesso in 1.325. Abbiamo delle difficoltà e degli scoraggiamenti da ogni parte da superare - ma ci pensi Essa.  

 Preghiamo «ad invicem» e raccomandiamo noi. e la nostra missione all'Immacolata, che si degni Essa stessa far tutto, proprio tutto, perché noi non sappiamo [fare] altro da noi stessi che rovinare se stessi e gli altri e se c'è qualche cosa di buono ascrivere questo a noi stessi - insomma rubare. Vostro nell'Immacolata Commiles  

Fr. Maximilianus M.  

M.I.  

 Il bacio della mano al R.mo P. Rettore [P. Stefano Ignudi].  

 Quali ordinazioni ci erano in questo periodo? Ci saranno dei nuovi sacerdoti, diaconi etc.?  

Saluti al R.P. Vicerettore [P. Bonaventura Marini]. Saluti al P. Stella, P. Domenico Neculaes (forse prepara la valigia).  

 Combinate e fate come credete più opportuno per la gloria dell'Immacolata, in quanto lo approveranno i relativi Superiori.  

 È morto il Secretario della nostra Provincia P.M. Bernardo Kalisz, anche lui M.I. - ricordatelo nella Comunione almeno una volta.  

 Sono passati già un po' di giorni da quando ho cominciato a scrivere questa lettera e non trovo opportunità di finirla. E così il numero dei M.I. crebbe fino a 1.363.  

Vi salutano i M.I. chierici di Cracovia.  

 Auguro la più copiosa benedizione dell'Immacolata al Preside fr. Giovanni, al Secretario e a tutti i singoli M.I. di Roma, che si possano preparare bene per la lotta coi nemici di Dio, dell'Immacolata, della Chiesa, del Papa e di tutte le anime.  

Non vi scordate di me al piè dell'Immacolata.  

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Testo originale in lingua italiana.  

(1) Forse si tratta della lettera scritta in data 17 I 1920 (SK 37). - (2) Si veda la traduzione in SK 21, allegato. - (3) Fides - rivista della «Pontificia Opera per la preservazione della fede in Roma», di cui era redattore P. Stefano Ignudi.  

domenica 23 aprile 2023

Preghiamo «ad invicem» ed aiutiamoci e diamo la mano a tanti poveri illusi che non riconoscono il buon Dio.

 


LETTERA 40  

A Fr. Giovanni Garleanu, Roma W G.M.G.  

Cracovia 30 III 1920  


Carissimo  

 Scrivo molte lettere in una busta e fra queste una ai M.I. di Roma; vorrebbe farla vedere a tutti i nostri Commilitoni nell'Immacolata?  

 Come vedrà dalla lettera su nominata, la nostra cara Mamma e Regina sta confermando e sviluppando sempre di più la Sua milizia in Polonia, e tante volte lo fa vedere che è proprio Essa e non qualcuno di noi che lo fa. Quando qualche volta pare che tutto è già quasi disperato, allora le cose affidate con un abbandono illimitato nelle mani di Lei vanno ottimamente.  

 Preghi soltanto per me povero stupido, debole, indegno, alla Mamma, che faccia Essa tutto da noi.  

 Grazie tante per la morale di Arregui1. Cercherò di accomodare i conti quanto più presto.  

 Dove sta fr. Girolamo? Mi scrisse P. Pal che stava in qualche cittadina moribondo. È vero questo? E forse non vive più. - Mi scriva per piacere che cosa è accaduto con lui dall'abbandono del Collegio.  

È arrivata la mia lettera coi fogli stampati2?  

 Quale sarebbe l'indirizzo di P. Cirillo? Gli americani lo devono sapere. Ha scritto forse a loro? Mi scrisse fr. Albino che (in quanto ho capito) ci erano nel Collegio degli ammalati gravemente. Domandi un po' per piacere a qualcuno della provincia padovana se la mia Guida di Roma che ho imprestata (che hanno imprestata ad un ufficiale, loro conoscente) si è ritrovata. Se sì, domanderei di mandarmela perché dalle feste di Pasqua ho da fare nella scuola i primi tempi del cristianesimo e così mi servirà anche essa (per le catacombe etc.). D'altronde i libri per la posta arrivano come è arrivato Arregui.  

 Come va M.I. nel Collegio? Come si chiamano i Rumeni che hanno dato nome alla M.I. 3? Forse ci sono degli altri. E la lettera comune non è ancora arrivata, l'aspettiamo o piuttosto l'aspettano più ancora i M.I. del «focolare» dei Chierici perché non conoscono ancora i M.I. romani.  

P. Quirico come e dove sta? E fr. Paulo si rimise?  

 Si è forse tentato di estendere M.I. nei collegii di Sardegna o altri?  

 Preghiamo «ad invicem» ed aiutiamoci e diamo la mano a tanti poveri illusi che non riconoscono il buon Dio.  

Fr. Massimiliano M. M.I.  

 

 Vorrebbe dire a fra [Alessandro] Gallo che non abbiamo ricevuto niente dei pacchi; dunque se non sono mandati ancora meglio aspettare con l'invio, se poi sono già mandati, bisognerebbe far ricorso all'agenzia che o ritrovi o (se ha garantito) paghi.  

 Vorrei avere la poesia composta e recitata da fr. Antonio nella mia ordinazione sacerdotale.  

 Desiderei dei documenti quanto più particolari del P. Antonio, fr. Antonio e P. Norsa.  

Saluti a tutti e specialmente i M.I.  

M.I. di Cracovia (dei Chierici) saluta i M.I. di Roma.  

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Testo originale in lingua italiana.  

(1) Il manuale che P. Massimiliano aveva chiesto in data 5 VIII 1919 - cf. SK 28. - (2) Cioè le pagelline d'iscrizione alla M.I. stampate in polacco - cf. SK 33. - (3) In data 27 XI 1919 si iscrissero alla M.I. i chierici rumeni: Fr. Giovanni Duma, Fr. Giovanni Ladan e Fr. Antonio Talmacel.  

sabato 8 aprile 2023

Lo scopo della «Milizia» è diventato il mio ideale della vita, cioè: cercare la conversione e santificazione senza posa

 


LETTERA 38   

A P. Stefano Ignudi, Roma L.J.Chr.  

Cracovia 25 III 1920  

 

Reverendissimo Padre Rettore  

 Con tutto il cuore pieno di gratitudine Le mando «Buona Pasqua».  

 Scusi che scrivo in un foglio solo, perché altrimenti la lettera ringrosserebbe forse troppo.  

 Da noi tutto incerto; si aspetta dal giorno in giorno i nuovi avvenimenti; ma niente è certo, specialmente se la nostra guerra (polacco-bolscevica) in oriente finirà o no. Il bolscevismo cerca di infiltrarsi anche in Polonia, ma finora è fortemente combattuto. Anche la (così detta) «chiesa libera polacca»1 fa degli sforzi per allargarsi. Inoltre i protestanti vogliono acquistare quanto di più dei proseliti. Anche Y.M.C.A. 2 è largamente organizzata nell'esercito. Non ostante la gran carestia della stampa e la mancanza della carta appariscono dei libretti contro la Chiesa, che si distribuiscono gratis. - La massoneria poi lavora intensamente in ispecie fra gli uditori dell'università.  

 Così anche «la Milizia dell'Immacolata» ha molto da fare e la Madonna la fece già penetrare anche in università a Cracovia.  

Grazie tante per la morale (Arrigui); cercherò di accomodare i conti quanto più presto.  

 Siccome lo scopo della «Milizia» è diventato il mio ideale della vita, cioè: cercare la conversione e santificazione senza posa, ho scritto più largamente ai commilitoni di queste cose 3.  

Bacio la Sua mano e domandando la benedizione serafica mi scrivo dev mo  

Fr. Massimiliano M. Kolbe  

 

 Buona Pasqua alla Sua Eccellenza Mons. Domenico Jaquet.  

Buona Pasqua al R.mo P. d'Avoli.  

Buona Pasqua al R.do P. Vicerettore [P. Bonaventura Marini].  

Supponendo il Suo permesso ho fatto stampare la versione polacca della biografia di P. Antonio [Glowinski] fatta da Lei. Fu pubblicata in un mensile, che esce in 12.000 copie4.  

Dei pacchi non abbiamo ricevuto niente; dunque se non sono mandati ancora meglio sarà aspettare il tempo più propizio, se sono mandati bisognerebbe far ricorso all'agenzia.  

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Testo originale in lingua italiana.  

 (1) La Chiesa nazionale polacca trapiantata dagli USA. - (2) Cf. SK 59, nota 2. - (3) SK 39. - (4) Non è stato possibile stabilire il titolo della rivista.  

sabato 1 aprile 2023

Lavoriamo e soffriamo per la Mamma Immacolata e per le anime.

 


LETTERA 37   

A Fr. Giovanni Garleanu 1, Roma J.M.I.Fr.  

Cracovia 17 I 1920  


Carissimo!  

 Benché abbia poco tempo, tuttavia è giusto che io risponda quanto prima, anche se in breve.  

 La lettera che ci avete inviato è stata per noi di grande consolazione; dico «per noi», poiché, dopo averla tradotta in polacco, l'ho fatta conoscere anche agli altri chierici della M.I.  

Da noi l'Immacolata incrementa sempre di più la «sua Milizia». Senza dubbio avete già ricevuto la pagellina stampata in polacco. Ora, oltre alla benedizione del vescovo di Riga (Lettonia), che dal polacco può essere tradotta così: «Iddio benedica le pie aspirazioni della Milizia dell'Immacolata e la Madonna santissima la sostenga con la sua intercessione e la sua protezione. +Edoardo O'Rourke vescovo di Riga», abbiamo ricevuto anche quella del vescovo di Cracovia che, tradotta dal polacco, si legge così: «Benediciamo di cuore i membri della Milizia dell’Immacolata: combattendo sotto lo stendardo della Madre di Dio (Madonna) aiuti la Chiesa a condurre ai piedi di Gesù tutto il mondo. +Adamo Sapieha».  

Questo vescovo è particolarmente conosciuto per la difficoltà con cui approva qualcosa di nuovo. Inoltre, il M. Rev.do P. Provinciale [P. Luigi Karwacki] mi ha scritto il 27 XII 1919 dicendomi: «Ti prego di divulgare la Milizia dell'Immacolata e di stamparne lo statuto, evidentemente con il consenso del P. Guardiano [P. Mariano Sobolewski]».  

 E, subito, in data 12 I 1920, dopo aver ricevuto la pagella già stampata e le notizie del progresso della M.I., mi scrisse (sempre in polacco): «Mi fa molto piacere che lei, padre, si occupi con tanto zelo della Milizia e sono fiducioso che in breve tempo lei intraprenderà un'offensiva su tutta la linea della Grande, Piccola e Media Polonia (così si dividono le parti della Polonia) e anche in Lituania e forse sugli altri fronti, per difendere la devozione all'Immacolata».  

 Sicuro, perciò, di muovermi nell'obbedienza e, quindi, nella volontà della nostra Madre e Regina, non mi preoccupo degli scherni e delle difficoltà che da qualsiasi parte devono pur venire.  

 Il numero degli iscritti al 1° grado ha già superato i 200 (2).  

 Quanto alla storia, Fr. Girolamo sa molte cose e poiché forse ora avrà un po' di tempo, perciò potrai chiedere a lui qualcosa di più. Io noto solo questo: la «Milizia dell'Immacolata» è nata nelle vacanze estive del 1917. All'inizio non c'era un programma determinato, ci univa solo il desiderio più o meno espresso di consacrarci totalmente all'Immacolata come strumenti nelle sue mani immacolate per salvare e santificare le anime (specialmente i massoni). Dopo la stesura del primo statuto, i primi si radunarono nella camera di Fr. Antonio Mansi, di s.m. - con l'incoraggiamento del Rev.mo P. Alessandro Basile S.J. e con il permesso del Rev mo P. Rettore P. Stefano Ignudi - per discutere e approvare lo statuto. Nonostante ciò, per un intero anno la situazione rimase incerta. Tuttavia, dopo che due membri, P. Antonio M. Glowinski (19 X 1918) e Fr. Antonio M. Mansi (31 X 1918) ebbero fatto il loro ingresso in paradiso, lo statuto ricevette la conferma e gli iscritti si moltiplicarono.  

 Il 28 III 1919 Sua Ecc. Mons. Domenico Jaquet, in una udienza particolare dal Pontefice Benedetto XV, chiese ed ottenne (in forma generica, senza la presentazione dello statuto) la benedizione per l'associazione della E.V. Immacolata esistente tra gli alunni del collegio serafico. Una settimana più tardi, il 4 IV 1919, il Rev.mo P. Vicario Generale, P.M. Domenico Tavani, dopo aver esaminato diligentemente il fine, i mezzi, lo spirito e lo sviluppo della Milizia, diede questa benedizione scritta di propria mano: «Ben volentieri benediciamo e facciamo voti affinché la Beatissima Vergine Immacolata Patrona del Nostro Ordine incrementi e protegga con la sua materna protezione e una copiosa benedizione la pia Milizia. Fr. Domenico M. Tavani, Vicario Generale».  

 Fin da allora il Rev.mo P. Generale3 espresse pure il desiderio che i membri della M.I. si moltiplicassero e la M.I. fosse introdotta e si sviluppasse nei nostri collegi.  

 Termino qui, poiché il resto già lo conosci bene anche tu. Pure P. Cirillo Kita è dei nostri.  

 Per quanto riguarda le correzioni, lo statuto generale rimanga come il P. Generale l'ha approvato con la sua benedizione. Al NB se ne può aggiungere un altro (NB 2) come nella pagellina polacca; tradotto potrebbe essere così: «Nulla obbliga sotto peccato benché minimo; nostro unico sprone è l'amore (senza limiti - le parole 'senza limiti' non si trovano nel testo polacco, perché sono state tolte dal censore episcopale di Cracovia; se il censore di Roma le accetta si possono aggiungere) verso il sacratissimo Cuore di Gesù, allo scopo di unire a Lui attraverso l'Immacolata il maggior numero possibile di anime nel modo più stretto». Inoltre, le parole: «Dignare me ...» è meglio collocarle dopo l'atto di consacrazione (come nella pagellina polacca). Per quanto riguarda lo stesso atto, non venga mutato da come è stato scritto in polacco e approvato ufficialmente dal vescovo. Si possono togliere solo gli sbagli grammaticali. Ecco il testo:  

Atto di consacrazione alla B.V.M. Immacolata.  

 O Immacolata, Regina del cielo e della terra, rifugio dei peccatori e Madre nostra amorosissima, cui Dio volle affidare l'intera economia della misericordia, io N.N., indegno peccatore, mi prostro ai tuoi piedi supplicandoti umilmente di volermi accettare tutto e completamente come cosa e proprietà tua, e di fare con me e con tutte le facoltà della mia anima e del mio corpo, con la mia vita, morte ed eternità, ciò che ti piace. Disponi pure, se vuoi, di tutto me stesso senza alcuna riserva per compiere ciò che è stato detto di te: «Ella ti schiaccerà il capo» [Gen.3,15], come pure: «Tu sola hai distrutto tutte le eresie sul mondo intero» [ufficio della B.V. Maria], affinché nelle tue mani immacolate e misericordiosissime io divenga uno strumento utile per innestare e incrementare il più fortemente possibile la tua gloria in tante anime smarrite e indifferenti e per estendere, in tal modo, quanto più è possibile il benedetto Regno del sacratissimo Cuore di Gesù. Dove tu entri, infatti, ottieni la grazia della conversione e della santificazione, poiché ogni grazia scorre attraverso le tue mani dal Cuore dolcissimo di Gesù fino a noi.  

R. Concedimi di lodarti, o Vergine santissima. V. Dammi forza contro i tuoi nemici.  

 Puoi anche presentare questo atto al Rev.mo P. D'Avoli4 per la correzione degli errori puramente grammaticali, come feci io con lo statuto generale prima di ricevere la benedizione del Rev.mo P. Generale.  

 Se a Roma puoi far stampare facilmente la pagella d'iscrizione in latino, fàllo quanto prima (evidentemente con il permesso dei superiori), altrimenti scrivimi subito.  

 Quanto alle norme generali per qualsiasi statuto particolare, cioè della M.I. di secondo grado (M.I. 2) siano chiari questi punti: 1) gli statuti particolari nascono in forza del C. III § 2 dello statuto generale; 2) ogni atto sociale (sottoposto, quindi, a «giurisdizione esterna») ha valore con l'approvazione del Protettore, il quale è sempre il superiore ecclesiastico immediato (per noi il superiore dell'Ordine); tutti i membri, infatti, nell'obbedienza riconoscono la volontà della loro Madre e Regina. Gli atti sociali sono: la determinazione dello statuto particolare, i suoi cambiamenti, le elezioni con sistema democratico, i decreti, ecc.  

 Basta per ora, poiché non ho tempo. Sappia, perciò, il Rev.mo P. Rettore chi sono i membri attuali della M.I. e quali sono le loro attività esterne. Tutto questo è contenuto nei «nota bene» [dello statuto].  

 Pertanto si faccia tutto secondo l'obbedienza nella rispettiva «giurisdizione» e, poiché generalmente le cose nuove vengono in mente a poco a poco e poi si evolvono, quindi generalmente prima appartengono alla «giurisdizione interna». Dato che da questa fonte ci viene manifestata chiaramente la volontà della nostra Regina, allora se l'azione è esterna - il che avviene quasi sempre negli atti sociali - noi conosciamo la Sua volontà concreta dall’approvazione o disapprovazione del Protettore.  

 Sarà bene altresì che per [iscriversi al]la M.I. di primo grado (M.I. 1) si apprezzi il consiglio e il permesso del direttore spirituale, per il secondo grado si consigli (specialmente per i giovani), mentre nel terzo grado si esiga sempre5.  

 Se ritieni opportuno cambiare lo statuto particolare da tipo monarchico a democratico - come è qui a Cracovia - allora, dopo aver accolto il parere del direttore spirituale, cerca di conoscere la volontà del Rev.mo P. Rettore, in quanto Protettore (dato che è superiore) e agite come l'Immacolata vi ispirerà, alla sua maggior gloria.  

 Ho scritto troppo, quindi anche se non ho detto tutto, per ora basta.  

 Ringrazio ancora P. Domenico per la lettera e digli che, di quella cosa di cui ho scritto in precedenza, ne avevamo parlato ritornando dal convento di S. Maria, ove eravamo andati a confessarci.  

 Un po' d'italiano6: io non so che cosa vuole la nostra comune Mamma, ma forse da noi [la] M.I. si ingrandirà di ancora molto.  

 Preghi un po' per me povero, che io possa meglio corrispondere alle grazie di Dio per mezzo della Mamma. - Scusi anche se senza ordine ho scarabocchiato.  

 Saluti tutti i M.I. dalla parte dei nostri M.I. - Oggi c'è la seduta ordinaria. - La conferenza [la] tiene il Fr. Alfonso sulla fede e ragione 7.  

 Lavoriamo e soffriamo per la Mamma Immacolata e per le anime.  

Suo in S. Francesco fratello ed in Immacolata commiles  

Fr. Massimiliano M. Kolbe M.I.  

 

 Il bacio della mano mando al R.mo P. Rettore; lo saluti tanto.  

 Era stata da noi nella domenica 11 I una conferenza di M.I.; la sala era piena e quasi 400 carte stampate si sono distribuite per venire poi per ricevere la firma del sacerdote M.I. che ammette alla M.I.  

 Fr. Girolamo dove sta? Lo saluto, che si ricordi del «povero Max».  

Saluti a P. Leli. Al P. Vicerettore saluti. Vorremmo sapere anche i nomi dei nuovi M.I.  

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Traduzione dal latino; eccetto l'ultima parte (cf. nota 6).  

 (1) Cf. SK. 28, nota 1. - (2) In Ksiega wpisowa czlonkòw M.I. 1919-1922 [Registro d'iscrizione alla M.I. 1919-1922] dal n. 60 al n. 200 appaiono, tra gli altri, 33 Clarisse di Cracovia e 10 soldati della scuola per sottufficiali di Przernysl. - (3) Il 6 VI 1919 P. Domenico Tavani era stato eletto Ministro Generale dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali. - (4) P. Antonio D'Avoli era professore nel collegio serafico internazionale di Roma. - (5) P. Alfonso Kolbe in Notatki o M.I., p. 3, annota: «A Roma si veniva accettati [alla M.I.] solamente quando il direttore spirituale acconsentiva, mentre il sistema usato era fortemente monarchico». - (6) Fino al termine della lettera il testo originale di P. Massimiliano è in lingua italiana. - (7) Più precisamente: «Può la fede opporsi alla ragione?».  


martedì 21 marzo 2023

Combattendo sotto lo stendardo della Madre di Dio aiuti la Chiesa a condurre ai piedi di Gesù tutto il mondo.

 


LETTERA 36  

A P. Luigi Karwacki, Leopoli S.l.G.C.  

Cracovia 12 I 1920  


Reverendissimo Padre Provinciale,  

 Chiedo scusa se la importuno così di frequente con le mie lettere, ma che debbo fare? comunque anche per questo, Rev.mo P. Provinciale, l'Immacolata la ricompenserà.  

 Ebbene, il 3 I 1920 ebbe luogo nella cella del Rev.mo P.M. Enrico la prima seduta della «Milizia dell'Immacolata» dei sacerdoti francescani conventuali di Polonia (cioè di 2° grado) e questa si svolse con il suo permesso, ottenuto mentre lei si trovava qui a Cracovia. Erano presenti il M. Rev.do P.M. Czesfaw Kellar, il M. Rev.do P.M. Enrico Gòrczany, il Rev.do P. Giacinto Wanatowicz ed il sottoscritto. Dapprima presiedette la seduta il più anziano di età, cioè il M. Rev.do P.M. Czesfaw1 quindi - fino alla stesura di uno statuto particolare, la cui elaborazione venne affidata al presidente e al segretario - io venni nominato presidente ed il M. Rev do P m. Enrico fu eletto segretario all'unanimità. Egli accettò volentieri. Dopo la stesura e l'approvazione, che avverrà nella prossima seduta, sottoporremo subito lo statuto a lei, Rev.mo P. Provinciale, per eventuali emendamenti e la definitiva conferma.  

 Ieri, 11 I 1920, si è svolta nella Sala Italiana (con il consenso del Rev.mo P. Guardiano [P. Mariano Sobolewski]) la riunione inaugurale allo scopo di far conoscere [ai fedeli] lo spirito e l'essenza della «Milizia dell'Immacolata». Erano presenti numerose persone (la sala era gremita); il M. Rev.do P.M. Enrico tenne una conferenza, dopo la quale abbiamo distribuito più di 400 foglietti stampati a quanti avessero voluto iscriversi. Dopo aver apposto il proprio nome e cognome sulla pagellina, si presentano in sacrestia per la firma di un sacerdote (appartenente alla Milizia) e per la iscrizione nel registro.  

 Nella mattinata dello stesso giorno il segretario del vescovo portò la seguente benedizione scritta: «Benediciamo di cuore i membri della Milizia dell'Immacolata: combattendo sotto lo stendardo della Madre di Dio aiuti la Chiesa a condurre ai piedi di Gesù tutto il mondo. +Adamo Stefano».  

 Poiché la Milizia è, secondo il codice, una «pia unione» e non un «sodalizio», ne deriva, in forza della seconda parte del can. 708, che è sufficiente la «approvazione» del vescovo; pertanto, le vorrei chiedere se è possibile ottenere tale approvazione anche dagli altri vescovi polacchi e magari - come qui a Cracovia - anche la benedizione scritta; inoltre, vorrei domandarle, Rev.mo P. Provinciale, se lei stesso si vuole interessare personalmente di questo, oppure se debba farlo io. Senza dubbio alcune sue parole sarebbero più efficaci di tutta una mia lunga lettera.  

La pregherei anche di una sua benevola risposta, perché così si aprirebbe la via per una ulteriore diffusione della «Milizia».  

Domandando la serafica benedizione indegno nel Padre S. Francesco  

Fr. Massimiliano M. Kolbe  


domenica 12 marzo 2023

Lavorare, soffrire e «voglia il cielo» anche morire si potesse per la salvezza di tutte le anime

 


LETTERA 35  

A P. Pietro Giuseppe Pal, Halaucesti (Romania) J.M.I.Fr.  


Cracovia 8 I 1920  

Carissimo,  

 Ho ricevuto una Sua cartolina, ma non so se la mia seconda è arrivata nella quale scrivevo che mi sono inteso con il Visitatore della Polonia dei PP. Missionari (S. Apollinare. a Roma) di far che Lei possa essere ispettore della «Società della Medaglia Miracolosa» ultimamente di nuovo approvata con «Breve» di 8 luglio 1909 (vedi Acta Apostolicae Sedis). Il vescovo deve nominare l'ispettore e per questo atto introduce canonicamente la detta Società, e allora tutti coloro che ricevono in tutta la diocesi la medaglia miracolosa da uno dei sacerdoti che hanno la facoltà di benedire e imporre la medaglia, godono di tutte le indulgenze (vedi Raccolta delle Indulgenze). L'ispettore del resto non ha nessun obbligo determinato. - Mi risponda quanto prima se si è fatto già nominare dal Rev.mo P. Cipolloni1 o no ancora e se lo vuol fare (perché se no scrivo ad un altro). Vedi sono troppo focoso, è vero.  

 Un'altra cosa: la nostra carissima comune Mamma fece, come vede dal foglio stampato aggiunto a questa lettera, anche stampare il nostro Statuto Generale di Roma. Ne abbiamo fatte fare 5000 copie a dispetto della carestia terribile della carta e della stampa. I cattivi stampano e non c'è per loro la carestia e allora neppure per noi. Subito dopo che erano finiti i nostri fogli, il prezzo della stampa si alzò, in seguito ad uno sciopero, da 90 a 100 per cento; vuol dire il doppio. La Mamma ci ha pensato proprio a tempo. - Ricevuta l'approvazione del vescovo di Cracovia [Mons. Adamo Stefano Sapieha] abbiamo cominciato a lavorare più pubblicamente. si inscrivono uomini e donne di diversissima età e condizione. Siamo quasi 60 (2). Questa domenicae [11 I] sarà [in] così detta «sala cappellate Italica»3 un discorso spiegante la natura e lo spirito di M.I. Lo terrà un Padre ([ P. Enrico Gòrczany] professore di S. Scrittura da quasi forse, 10 anni). L'invito a tutti i fedeli è affisso alla porta della Chiesa.  

 Lo Statuto Generale è questo che è stampato; in forza poi di C. III, § 2 dello stesso Statuto si distinguono 2 o anche 3 gradi in quanto l'azione è soltanto individuale oppure anche sociale ossia in fine «senza limiti» (sarebbe anche eroico). Il 2° grado ammette poi statuti particolari per regolare gli atti sociali. Così per es. i chierici di Cracovia hanno elaborato un tale statuto (per mezzo di una commissione di 3, eletta per questo) e approvato nella seduta ordinaria del 20 XII (ci sono due sedute ordinarie al mese: nel primo e terzo sabbato) «ad experimentum» per tre mesi. Le mando una copia. Il vescovo di Riga [Mons. Edoardo O'Rourke] passando di qua ci lasciò una benedizione in scritto e volle per sé una copia latina e polacca.  

 Il 5 I 1920 ebbe luogo la prima seduta della M.I. dei sacerdoti, francescani, Minori Conventuali, della nostra Provincia. Eletto il Presidente e il Segretario4, erano anche questi due delegati per elaborare uno statuto particolare. Il tempo della seguente seduta lasciato «ad arbitrium» del Presidente. Ci entrano anche qua dei capelli bianchi5.  

 Carissimo, non so che cosa la nostra cara Mamma vuole ultimamente fare con tutto questo, cerco soltanto di seguire in tutto l'obbedienza e poi non mi curo.  

 Se crede opportuno applichi anche nel Collegio dove sta il desiderio del Rev.mo P. Generale [P. Domenico Tavani] cioè che la «Milizia dell'Immacolata» si impianti nei nostri Collegi. Lo statuto particolare dei Chierici di Cracovia che Le potrà, oltre la semplice notizia dell'operato della Mamma, servire anche di aiuto per compilare (o approvare la compilazione fatta dai Chierici stessi) dello Statuto particolare del suo Collegio. Aspettiamo dunque la notizia ufficiale della M.I. del Collegio di Rumenia ai M.I. del Collegio di Chierici di Cracovia. Questo giova per rinforzarsi e rinfocarsi per la salute e la santificazione delle anime. È vero che lo Statuto del Collegio nostro di Rumenia avrebbe lo stesso carattere dello Statuto particolare dei Chierici di Cracovia, cioè: specialmente la preparazione al futuro lavoro. - I Chierici nostri o piuttosto i M.I. dei nostri Chierici hanno già mandato una lettera ufficiale munita delle firme di tutti e scritta da un delegato per questo e il cui scritto venne approvato dagli altri.  

 Sarebbe una gran consolazione per i nostri M.I. come fu quella dei Romani, se una tale lettera arriverà quanto più presto anche dalla Rumenia. - A Leopoli si sta già formando un altro focolare M.I. fra i novizi nostri.  

Carissimo Padre, mettiamo adesso in pratica quelle belle idee che ci sviluppavamo a vicenda a Roma. Lavorare, soffrire e «voglia il cielo» anche morire si potesse per la salvezza di tutte le anime che sono e saranno e per la loro quanto più alta santificazione (cominciando, si capisce, ma non limitandosi, con la propria)!  

 Ancora qualche parola di M.I. Sul foglio stampato vede nella pag. 3 riga 8: «2) Nic nie... etc.» questo così sarebbe più o meno in italiano: «Niente obbliga sotto il peccato benché minimo; soltanto l'amore verso il SS.mo Cuore di Gesù per unire, nel modo più stretto possibile con Lui per mezzo dell'Immacolata quanto più delle anime è l'unico nostro stimolo».  

Ancora: Se vuole prendere in Sua mano la causa della M.I. in tutta la Rumenia. Può anche compilare uno statuto particolare con gli altri Padri M.I. cioè P. Bejan e P. Persechini. Si capisce che la caratteristica di questo non è di prepararsi, ma di lavorare anche in comune preghiera, cognizione e applicazione dei (legittimi) mezzi, benché il luogo sepa,i;j. i singoli. Faccia anche (se crede) il foglio stampato in rumeno (e ci mandi per l'archivio almeno una copia), ottenuta l'approvazione del rispettivo vescovo e poi iscriva anche (come facciamo noi qua) i secolari, prima al I grado, poi se il numero sarà sufficiente si può con statuti particolari organizzare separatamente gli studenti per es. i maestri, etc. Facendo tutto coi mezzi legittimi non si avrà difficoltà neppure dalle autorità civili.  

 Scusi per scarabocchio, sgridami forte. Ci mandi particolari per una biografia del P. Antonio [Glowiriski].  

 Suo sincero e cordiale in S. Padre Francesco e in Immacolata commiles,  

Fr. Massimiliano M. Kolbe  

M.C.   M.I.  

 La biografia di fr. Antonio [Mansi] si stamperà in polacco in qualche periodico. La traduzione della biografia del P. Antonio fatta a Roma è già tradotta in polacco e andrà in questi giorni in qualche periodico.  

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Testo originale in lingua italiana.  

 (1) P. Ulderico Cipolloni fu P. Provinciale in Romania negli anni 1911-1920. - (2) Dei primi 30 iscritti alla sede della M.I. di Cracovia si è già parlato in SK 33. Nella seconda trentina figurano tra gli altri: due religiosi fratelli, studenti, domestiche, sarte, un insegnante. - (3) Sala o cappella italiana, adiacente alla chiesa di s. Francesco d'Assisi dei Frati Minori Conventuali di Cracovia. - (4) P. Massimiliano e P. Enrico Gòrczany - cf. SK 36. - (5) Tra i Padri più anziani dimoranti allora nel convento di Cracovia vi erano: il Guardiano P. Mariano Sobolewski, P. Stefano Wawrzkowicz e P. Daniele Bielen.  

mercoledì 8 marzo 2023

LETTERA 34

 


LETTERA 34  

A P. Luigi Karwacki, Leopoli  

Cracovia 3 I 1920  


[...]1 a coloro che volessero lavorare in gruppo, sarebbe bene consegnare uno statuto particolare, come, ad esempio, quello composto dai chierici a Cracovia (e inviato «in visione» a P. Venanzio). Nello stesso modo anche i chierici di Roma hanno uno statuto con alcuni punti particolari. Gli statuti particolari muteranno secondo la diversità del ceto e della condizione sociale.  

 Le facoltà per le quali lei, Rev.mo P. Provinciale, mi ordinò di scrivere a Roma, sono già arrivate e quanto prima cercherò di distribuirle. Ad una di esse è aggiunta una tassa di 50 centesimi: considerando 30 copie, secondo la valuta in corso, la somma ammonterebbe a 150 corone; tuttavia, dietro consiglio del Rev mo P. Guardiano [P. Mariano Sobolewski], risponderò che pagheremo dopo la stabilizzazione della moneta, il che vorrà dire una spesa 10 volte inferiore.  

 Riguardo alla facoltà di benedire e di imporre la medaglia miracolosa, esiste una così detta «Associazione della Medaglia Miracolosa» arricchita, con un «Breve» dell'8 luglio 1909. di tutte le indulgenze annesse allo scapolare azzurro (dell'Immacolata Concezione). Unica condizione per appartenere ad essa è il portare la medaglia miracolosa imposta da chi ne ha la facoltà. 

Tuttavia, questa associazione deve essere canonicamente eretta; perciò è indispensabile che il Vescovo nomini un ispettore diocesano. A questo proposito ho preso accordi con il P. Visitatore dei Preti della Missione [P. Gaspare Slomiriski), affinché coloro che riceveranno la medaglia dai nostri padri che hanno la facoltà di imporla, possano godere le indulgenze annesse. Ultimamente il P. Visitatore mi ha scritto che per la diocesi di Przemyél potrei indicare uno dei nostri padri come ispettore. Proporrei P. Ugolino, ma voglio prima avvisare lei, Rev.mo P. Provinciale, affinché poi non ci siano delle difficoltà. In proposito, P. Floriano, che un paio di settimane fa è stato qui a Cracovia, ha accettato ed ora certamente ha ottenuto l'ispettorato per la diocesi di Wilno (perché ho spedito già la lettera del P. Visitatore al vescovo di Wilno [Mons. Giorgio Matulewicz]). Comunque, questo non impone obblighi specifici.  

 Sebbene l'imposizione della medaglia da chi ne ha la facoltà non sia una condizione per appartenere alla «Milizia dell'Immacolata», ma soltanto il portarla, tuttavia questa modalità per noi in tanto è utile in quanto si lucrano le indulgenze. Devo dunque indicare il P. Ugolino come ispettore per la diocesi di Przemysl?  

 Riguardo alla invenzione2 - se così la si può chiamare - forse scriverò al P. Felice, perché non ho l'indirizzo del signor Gruchala. Ringrazio per l'indicazione delle fonti storiche.  

 Chiedendo la serafica benedizione e augurando un felice anno nuovo, rimango indegno nel Padre S. Francesco  

Fr. Massimiliano M.  

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(1) Della presente lettera si sono conservati soltanto gli ultimi due fogli, contenenti pure la data. - (2) È difficile sapere di quale «invenzione» si tratti; forse di un tipo di telegrafo che P. Massimiliano aveva ideato qualche anno prima.