LETTERA 43
A Maria Kolbe, Cracovia S.l.G.C.
Zakopane 11 VIII 1920
Cara mamma!
Eccomi già nel luogo di destinazione. Anche se non camminerò sulle montagne, come il sacerdote rappresentato sulla cartolina, tuttavia questo posto, per me, è il più adatto per la cura. Qui posso attenermi completamente alle prescrizioni del medico1. L'aria è ottima, c'è anche la veranda dove si può stare all'aperto sulla sedia a sdraio; il vitto è molto buono e si può avere quel che si vuole; perciò ora si compia la volontà di Dio, sia che il male rimanga, sia che si aggravi, sia che si allevii o che sparisca del tutto.
Il figlio sempre affezionato
P. Massimiliano M.
Non ho ancora visto P. Enrico, perché è fuori tutto il giorno per una gita sui monti. Grazie a Dio si vede che la sua salute si sta rafforzando.
Il mio indirizzo è: Ospedale Climatico - Zakopane.
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(1) Nell'articolo inedito Garstka tospomnien o Rycerzu Niepokalanej [Una manciata di ricordi sul RN], P. Massimiliano spiega le vicende che lo portarono a Zakopane: «Verso la fine dell'anno scolastico [1919-1920], fui mandato a Leopoli per far le veci di P. Venanzio [Katarzyniec], già fortemente febbricitante; da quel convento il dottor Rencki mi mandò a Zakopane. I lunghi mesi di cura (dieci e mezzo) e i quattro e mezzo di Nieszawa dovevano migliorare i miei polmoni». - cf. pure SK 988 I, in data 16 VI 1920 e seguenti.
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