Da stimarsi più che il far miracoli.
Aveva mandati Cristo nostro Redentore i suoi discepoli a predicare, e dice il sacro Vangelo che ritornarono molto contenti e festosi, dicendo: Signore, abbiamo fatto cose meravigliose e grandi miracoli; mentre perfino i demoni si rendevano soggetti a noi e ci ubbidivano nel vostro Nome. E il Redentore del mondo rispose loro: «Non vogliate rallegrarvi per questo, che siano a voi soggetti gli spiriti: ma rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nel cielo» (Lc 10, 20). Nell'acquistarci e guadagnarci il regno dei cieli abbiamo da mettere il nostro gusto e la nostra allegrezza; perché senza di questo, né il far miracoli, né l'operare grandi conversioni a nulla ci gioverà. «Che giova infatti all'uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde l'anima?» (Mt 16, 26).
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