Dalla Gerarchia Cardinalizia di Carlo Bartolomeo Piazza e dalle Rivelazioni Private della mistica Maria Valtorta
La Prima Chiesa di Roma e notizie di S. Marziale.
Diaconia Quarta di Santa Maria in Via Lata al Corso.
***
Senza recar ciò maraviglia, dice Adriano Vittorelli, a veruno, ch'egli potesse anche senza miracolo dipingere tante Immagini ; si perche egli campò assai; e si perche ogni buon Pittore può in poche hore effigiare compitamente sei, e otto teste umane, come haverà fatto questo Santo Dipintore, che come vogliono alcuni, non impiegava il suo nobil pennello se non in figurare il Volto Venerabile della Beatissima Vergine.
Qui con molte ragioni, e congetture si sforza il Martinelli di provare, prima che fosse alloggiato S. Pietro nella sua casa da Pudente Senatore nel Viminale, abitasse per sua stanza, presa a pigione, dopo che fù partito da Trastevere, ove li Giudei l'insidiavano e che questa piccola Chiesa fosse non solamente la prima che si aprisse in Roma; ma il primo albergo Apostolico Pontifizio. Che quivi il Santo Principe degli Apostoli, con quei primi Santi Padri della Chiesa Universale formasse il primo Senato Apostolico; del quale fece menzione San Pio I Pontefice, scrivendo a Giusto Vescovo di Vienna: Senatus pauper Christi apud Roman costitutus14: e che perciò questa fosse la prima Catedrale, che si eregesse . Che di quà , ove egli predicava la Santa Fede, e faceva le sue Pontefizie fonzioni, e Residenza, destinasse per tutte le parti del Mondo molte Missioni, e Vescovi. Che quivi si piantasse la prima volta quella Venerabile Catedra di Legno, che con tanta divozione si custodisce nella Basilica Vaticana; si alzasse quell'Altare portatile che si venera nella Laterane, si usasse quel miracoloso Bastone Pastorale, che con tanta venerazione si conserva in Treveri, dove o il lasciò S. Marziale, ovvero fù colà mandato dal S. Pontefice Pietro a S. Eucario primo vescovo di quella Città. Che quivi S. Pietro scrivesse la prima Epistola Canonica, nella quale dice: Salutat vos Ecclesia, quæ est in Babylone collecta, et Marcus filius meus ; nelle quali ultime parole è da osservarsi l'antico uso di chiamare il Sommo Pontefice i Fedeli col nome di Figliuoli. Auvanzandosi fino a dire il moderno scrittore, che di questo Oratorio di Residenza anteriore del Romano Pontefice alla Basilica di Laterano si possa eziandio chiamare con più ragione Gremio di Santa Chiesa; di quello, che già di essa disse il Bibliotecario. E finalmente proseguendo le sue prerogative, e le sue ragioni da non isprezzarli quando fossero appoggiate a megliore autorità, che discorso. Asserisce, che quivi lungo tempo abitasse il S. Apostolo, ricevesse, istruisse e battezzasse gran numero de’ Fedeli, raccogliendo con i suoi le primizie del suo Apostolico Principato insieme con San Paolo; e chedi qua fossero ambidue condotti al Carcere Mamertino, ed al Martirio; asserendo nulladi meno, che nello stesso tempo di questa sua Pontifizia Residenza Romana tal'hora abitasse nella Casa hor dell'uno hor dell'altro, secondo che ne portava il bisogno di propagare l'Evangelio; eziandio fuor della istessa Città, e ciò per non impugnare apertamente, anzi concordare il Primato della Residenza di S. Pietro secondo l'antiche tradizioni riferite, ed autenticate dal Baronio; nella Casa e con la beata famiglia di S. Pudente del qual Santo Senatore parla S. Paolo scrivendo al suo Timoteo, quando dice: Salutant te Eubulus, et Pudens, et Linus, et Claudia, et Fratres omnes».
Non manca nulladimeno Giovanni Bonifazio nell'Istoria Verginale di dire, essere stato questo luogo, dove celebrarono le prime Messe i SS Apostoli Pietro e Paolo, consagrato alla Beatissima Vergine: Romæ, dice egli illam domum, in quà Petrus et Paulus Sanctissimam dixere Missam in Via Lata conse (pag.809) cratam Virgini esse purissima nemo unquam dubitavit . Aggiungendo il Torrigia, che qui S. Paolo diede l'acqua del Santo battesimo a S. Sabina nobilissima Matrona, la quale fù la prima, che abellì il medesimo Oratorio, ed à suoi figliuoli.
In questa sotterranea abitazione di Santi, chiamata l'Oratorio hora di S. Marziale, perche fu il primo ad erigerlo in stanza, e casa d'Orazione; hor di S. Paolo, perche vi stette due anni , com'egli attesta, se non forse più; trà le catene ; hor di S. Luca , perch'egli vi dimorò ; vi scrisse, vi dipinse, e vi fece orazione, vi cresce la Santità, ed il motivo della venerazione, per essere al Santo Apostolo Paolo apparso la seconda volta il Signore a confortarlo né suoi travagli. Quì egli battezzò tra gli altri S. Sabina, S. Nonato, S.Timoteo, Santa Pudenziana e S. Prassede. Quì lo Spirito Santo dettò a S. Luca gli Atti Apostolici , ed a S. Paolo le lettere, che scrisse a gli Ebbrei, a gli Efesini, à Filippensi suoi amorevoli, a Filemone; e la seconda al suo caro Timoteo, perche in tutte queste sue lettere fà menzione di questa sua prigionia, e catena, d'onde Cornelio a Lapide ne trae il dubbio, che queste fossero state scritte nel carcere Mamertino; ciò che nulladimeno pare improbabile, e per l'oscurità di quel carcere , e per l'angustie, nelle quali erano tenuti ivi i due Santi Apostoli, privi di ogni Libertà; e commercio. E se bene il suo Guardiano Giulio, fidandosi di lui, lasciava, che liberamente trattasse la sua causa, e andasse per Roma, egli si valse dell'occasione, per guadagnare anime al Cielo, com'egli scrive a’ Filippensi, e quivi l'istruiva e battezzava: Ita ut vincula mea manifesta fierent in omni Pretorio, et plures auderent verbum Dei loqui;18 tra’ quali molti furono della famiglia Imperiale.
Quì pure fu dipinta , come si è detto, la divotissima Immagine della Gran Madre di Dio, donata da S. Luca, che la dipinse, al Santo Apostolo, che pure la donò a quest'Oratorio, che hora veneriamo sopra l'Altar Maggiore di questa Chiesa, sommamente ancora venerabile, e per l'esemplare, che rappresenta, e per l'antichità, che l'accompagna, e per il pennello di un santo Evangelista, che la formò, e per la divozione de’ fedeli della primitiva Chiesa, che la venerarono, e per il segnalato dono, che di essa ne fece l'Apostolo delle Genti S. Paolo.
Quà fù, ove la Chiesa dell'Oriente propagata dal Santo Apostolo, mandò persone di rispetto, e di conto, a visitarlo, aiutarlo, e servirlo ne’ suoi bisogni.
Da’ Filippensi venne S. Epafrodito, che loro Apostolo chiama S. Paolo; si perche lo mandavano come lor Nunzio, ed Ambasciatore; si perche faceva l'offizio d'Apostolo nel predicare con esso l'Evangelio; si per esser Vescovo de’ Filippensi, come vogliono i SS Padri Ambrogio, Epifanio e Teodoreto; e si raccoglie dalle parole stesse del Santo Apostolo in quella lettera perche ammalandosi qui Epafrodito con gran pericolo della vita, ne sentì San Paolo grand'afflizione, e tosto che fù risanato, il rimandò loro subbito con molto rendimento di grazie.
Dagli Efisini ancora venne uno detto Onesiforo, e venuto a Roma, doppo d'haverlo ricercato molto per la Città, che all'hora faceva, e per la moltitudine di popolo di sette milioni, e per ampiezza della Città che si estendeva con i suoi Sobborghi lunghi fino a 15 miglia, e più, un picciol Mondo, ritrovato, che l'hebbe venne più volte a visitarlo. Sopra la Porta dell'Oratorio conservasi la tradizione dell'identità della sagra Immagine di Maria Vergine con queste parole:
Oratorium quondam S. Pauli Apostoli, Lucæ Evangelistæ, & Martialis Martyris in quo Imago Mariæ Virginis reperta fistebat una ex septem à B. Luca depictis.
A cura di Mario Ignoffo
Nessun commento:
Posta un commento