Allora, gridino pure, con la voce della stessa unità, le Chiese del Ponto, della Bitinia, dell'Asia, della Cappadocia e delle altre regioni d'Oriente, alle quali scrive 6 il beato apostolo Pietro: " Partito di Donato, noi non sappiamo ciò che voi dite. Perché non siete in comunione con noi? Se Ceciliano ha fatto del male, che non ci è stato né provato né dimostrato con chiarezza; sì, se ha commesso del male, in che senso egli ci pregiudica? Se non ci volete ascoltare, ascoltate almeno voi stessi che dite: Né una causa pregiudica un'altra causa, né una persona pregiudica un'altra persona. O, forse, è capace di giungere a tanto la vostra perversità, da far valere questo principio per impedire che Primiano vi danneggi, e di non farlo valere perché Ceciliano ci danneggi "?
Gridino ad alta voce anche le sette Chiese d'Oriente, alle quali l'apostolo Giovanni scrive 7, quella di Efeso, di Smirne, di Tiatira, di Sardi, di Filadelfia, di Laodicea, di Pergamo, e dicano: " Che cosa vi abbiamo fatto, fratelli, che avete preferito appartenere alla comunione del partito di Donato, anziché alla nostra? Se Ceciliano ha peccato - ma voi non avete potuto esibire le prove del suo misfatto, essendo stato condannato in sua assenza al pari di Primiano -, ebbene, qualunque sia stata la sua condotta, noi che cosa vi abbiamo fatto? Perché voi, che siete cristiani, non volete vivere in pace con i cristiani, e volete spezzare il vincolo dei sacramenti, comuni a tutti noi? Che cosa vi abbiamo fatto? Perché la causa di Primiano non pregiudica il partito di Donato, se è vero il principio che avete enunciato: una causa non pregiudica un'altra causa, né una persona pregiudica un'altra persona? Perché mai, dunque, la causa di Ceciliano pregiudica l'eredità di Cristo, nella quale il lavoro degli Apostoli ci ha piantato? A una di noi, l'apostolo Giovanni scrive che conta in Sardi solo pochi membri che non hanno macchiato le loro vesti 8; eppure, neanche a causa dei membri impuri di questa Chiesa sono state macchiate le vesti di quel piccolo numero, poiché il principio che voi avete citato è vero: una causa non pregiudica un'altra causa, né una persona pregiudica un'altra persona. Come dunque la causa e la persona di Ceciliano possono arrecare danno a noi? E, se essa non ci pregiudica, perché vi siete separati da noi? ". Parlino anche le Chiese, alle quali scrive l'apostolo Paolo: quella dei Romani, dei Corinzi, dei Filippesi, dei Colossesi, dei Tessalonicesi - abbiamo già parlato poco fa dei Galati e degli Efesini; che dicano dunque anch'esse: " Tutti i giorni, fratelli, leggete le lettere indirizzate a noi, voi che volete continuare a far parte del partito di Donato. Nelle stesse lettere l'Apostolo ci ha salutato con il nome della pace, dicendo: Grazia a voi e pace da parte di Dio Padre e del Signore Gesù Cristo 9. Perché avete appreso la pace leggendo le nostre lettere e vi rifiutate di mantenerla con noi? Noi, che ci troviamo in terre così lontane al di là del mare, saremmo responsabili del caso di un africano: Ceciliano? Senza alcun dubbio, il principio che voi citate è vero: una causa non pregiudica un'altra causa, né una persona pregiudica un'altra persona. Ma, allora, che santificazione privata e peculiare è mai questa, in virtù della quale a voi è permesso di sostenere che la causa dell'africano Primiano non pregiudica il partito africano di Donato, né la persona di Feliciano di Musti pregiudica la persona di Primiano di Cartagine, mentre i fatti pregiudizievoli dell'Africa sono addossati a noi, che siamo così lontane, e così la causa di Ceciliano ci pregiudica tutte? ".
S. Agostino
Nessun commento:
Posta un commento